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Federico Zampaglione: “L’arte e la famiglia i miei punti fermi. Oggi sono felice”

Il cantautore, frontman dei Tiromancino, si racconta all'Adnkronos: "Dal mondo digitale sono briciole, senza live e altre attività non si campa. Sanremo? Non escludo il ritorno"

Federico Zampaglione. Foto Adnkronos

Gli alti e bassi della vita – che ci sono sempre – ma con due grandi punti fermi: l'arte e la famiglia (VIDEO). Dal rapporto con il padre, "lui preside, mi ha sempre saputo prendere. E' tutt'ora un faro", a quello con la figlia fatto "di un bellissimo dialogo e confronto". Poi naturalmente c'è la musica, quella bella che dura per sempre, e un possibile ritorno a Sanremo nonostante "la strizza" e la paura che l'emozione di quel palco possa giocare brutti scherzi. E, infine, l'amore per il cinema e il genere horror. Federico Zampaglione, frontman dei Tiromancino, si racconta all'Adnkronos in occasione dell'uscita del nuovo singolo 'Puntofermo' ripercorrendo la sua carriera artistica e riflettendo anche su tanti momenti privati: "Oggi sono felice". (FOTOGALLERY)

Il brano 'Puntofermo', firmato da Zampaglione insieme a Vincenzo Colella, Leonardo Zaccaria e Michele Canova (che ha curato la produzione), "riflette sul tempo che stiamo vivendo dove spesso ci si ritrova in mezzo a un mare di informazioni e cose che ci girano intorno" e l'importanza di trovare qualcosa di solido a cui aggrapparsi, che può essere una passione, un grande amore o qualsiasi cosa che possa offrire rifugio dai "temporali quotidiani".

I miei punti fermi? "Uno è sicuramente l'arte, sia la musica che il cinema - dice Zampaglione - e tutto quello che mi permette di raccontare me stesso e di condividere con gli altri certe sensazioni e stati d'animo. Mi è capitato di vivere dei momenti terribili che poi paradossalmente sono diventati quelli in cui ho scritto le cose migliori: a volte da un grande dolore nasce una bellissima canzone. Per cui l'arte la vedo un po' come un'ancora".

E l'altro punto fermo è sicuramente "la mia famiglia: mia moglie, mia figlia, mio padre e la mia famiglia allargata che è un luogo di protezione, dove posso essere veramente me stesso. Il punto fermo lo devi però nutrire, curare, amare e difendere da tutti i temporali". La nuova canzone arriva dopo l'uscita il singolo "Due Rose" della scorsa primavera ma non rappresenta il preludio di un nuovo album.

"Non faccio più programmi troppo lunghi", afferma Zampaglione che confida di aver capito l'importanza di vivere il presente. "Ho fatto uscire questi due singoli perché erano due canzoni che mi piacevano ma non sono subordinate a un'entità più importante. Sono due fotografie della mia vita". Il cantautore romano, riflette poi sull'attuale panorama musicale e sulla difficoltà degli artisti nel ricevere il giusto compenso delle piattaforme streaming e dai social.

"Il diritto d'autore è morto? Beh, sicuramente quello che arriva dal mondo digitale sono briciole", afferma Zampaglione, sottolineando la necessità di una migliore regolamentazione. Secondo l'artista, senza i concerti dal vivo e altre attività collaterali, gli artisti avrebbero difficoltà a sostenersi. Nonostante le sfide, il cantautore romano però rimane ottimista riguardo alla ricezione dell'arte da parte del pubblico. "Il pubblico è l'unica vera realtà a cui non frega niente dei meccanismi della discografia e le cose se le va cercare. Credo, quindi, che una bella canzone metta in moto dei meccanismi intorno a sé che le fanno intercettare il suo pubblico".

"Nelle canzoni cerco un piccolo pezzo di eternità"

E' giusto però non generalizzare sulla "musica di oggi" e sono tanti gli artisti che Zampaglione dichiara di apprezzare come Calcutta e Gazelle: "Mi piacciono anche diverse cose del mondo del rap, che ha una narrativa di un certo tipo, da non confondere con il pop da tiktok, dove c'è solo la voglia di fare la coreografia e il balletto". E parlando delle sue canzoni, Zampaglione riflette sulla ricerca di un'essenza duratura della musica. "Nelle mie canzoni… la domanda che mi sono sempre posto era: 'ma questa canzone qui potrò ancora cantarla tra 20-25 anni?'", condivide l'artista.

Questa ricerca di "un piccolo pezzo di eternità", secondo Zampaglione è fondamentale perché "la moda passa sempre". E così, nei mie brani "ho fatto delle rinunce - sottolinea - non ho mai sfruttato il linguaggio del momento. Se nel brano 'La descrizione di un attimo' avessi detto 'ci rivediamo ancora dopo cinque anni su MySpace', oggi non avrebbe senso". E ai giovani consiglia: "lo show business è da sempre una brutta bestia. Non bisogna farsi stritolare da un meccanismo che spegne ogni creatività perché tutto viene riferito a soldi, numeri e incassi. Per questo restate sempre vicini alla musica, a quello che amate fare, alla vostra passione. Fate le cose per il piacere di regalare emozioni".

Il grande successo, il grande insuccesso e il disco della rinascita

Zampaglione ripercorre i tre momenti più significativi della sua carriera: un grande successo, un grande insuccesso e il disco della rinascita (VIDEO). "'La descrizione di un attimo' è sicuramente l'abum che ci ha cambiato la vita. Un disco molto importante per il successo che ha avuto e per tutto quello che ha generato. Ci metto poi un grande insuccesso: l'abum del 2010 'L'essenziale'. Lo avevo registrato in America ed ero convinto che sarebbe andato benissimo ed invece è stato un flop totale". Quel disco, racconta Zampaglione, "mi ha fatto capire che niente è scontato". Infine il disco del 2014 'Indagini su un sentimento': "In un momento di grande sconforto, avevo perso mia madre da poco, la musica mi è tornata a bussare alla porta e mi ha ridato tante canzoni. Da lì è partito un secondo tempo della mia vita".

"Sanremo? Non escludo il ritorno"

C'è poi il capitolo Sanremo (VIDEO). Alla gara canora i Tiromancino hanno partecipato due volte, nel 2000 e 2008, e Zampaglione ammette di guardarlo "con grandissimo divertimento" e non nasconde una certa apprensione riguardo all'idea di salire nuovamente su quel palco. "Per chi va su quel palco, Sanremo è un'esperienza molto invasiva e devi riuscire a gestirla emotivamente: è un grande meccanismo che ti si muove intorno" e in un contesto così dominato da televisione, ascolti e social media, mantenere la propria stabilità emotiva diventa una sfida.

Dunque Zampaglione ammette: "Oggi non sono sicuro di essere in grado di gestire nel migliore dei modi questa emotività. Vedo dei ragazzi giovanissimi che sono cresciuti nell'era dei talent per cui l'idea di associare la gara alla musica, è normale come lo è anche il fatto di cantare in televisione. Per me, invece, che sono un po' della vecchia guardia, quel palco potrebbe mettermi in difficoltà". Nonostante le incertezze, l'artista non chiude la porta a un possibile ritorno sul palco dell'Ariston e citando una canzone scritta con il maestro Califano, dice "non escludo il ritorno".

Passione cinema

Nel passare in rassegna la sua avventura artistica, non poteva rimanere fuori la passione per il cinema e il genere horror, dove Zampaglione esplora un mondo completamente diverso rispetto a quello della musica, fatto di atmosfere cupe, angoscianti e terrorizzanti. La sua ultima pellicola "The Well", sta facendo il giro del mondo nei principali festival e rassegna cinematografiche horror. Il suo ultimo film visto? "Quello della Cortellesi: un film meraviglioso. Riuscire a farti venire il sorriso mentre stai vedendo un film dove il livello della drammaticità è enorme fa parte solo dei grandi artisti".

"Sto vivendo il miglior momento della mia vita"

Parlando della sua vita attuale, Zampaglione di definisce "felice": "Sto vivendo - assicura - il miglior momento della mia vita. Se avessi la possibilità di fermarmi in un momento mi fermerai qua. Vorrei stare qui perché c'è una consapevolezza maggiore, c'è il piacere di vedere mia figlia diventare una donna e non soffro più di tutta una serie di cose che prima mi facevano male". "Con mia figlia - racconta ancora - ha un rapporto bellissimo di confronto", afferma l'artista che non nega di aver preso tanta ispirazione dal padre: "Prima come professore e poi come preside ha sempre trovato il modo giusto di comunicare con i giovani. Anche da ragazzino sapeva prendermi: è tuttora il mio faro". Infine, una riflessione sul passato. Qualcosa che avrei potuto fare diversamente? "Forse sì ma la vita è quello che è. Non credo di aver fatto cose terribili. Sono stati errori umani o professionali che però nel tempo ho cercato sempre di aggiustare perché, fino all'ultimo giorno della nostra vita, non è mai troppo tardi". (di Loredana Errico)

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Roberto Bolle alla direzione della compagnia della Scala?...

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Apertura dell'etoile: "Sarebbe sicuramente un grande onore e un privilegio"

Roberto Bolle - Fotogramma

"Ancora non lo so, sarebbe sicuramente un grande onore e un privilegio perché la Scala è anche la mia casa, un teatro a cui sono legatissimo... vedremo, potrei farci un pensiero”. Così Roberto Bolle – che questa sera vedremo nello show 'Viva la Danza' in prima serata su Rai1 - ha risposto ospite a 'La Vita in Diretta' alla domanda del conduttore Alberto Matano, che gli faceva presente che si fa il suo nome come direttore della Compagnia di Balletto del Teatro alla Scala. "Tutti i ballerini ti incitano a farlo ma tu hai sempre declinato, lo farai anche quest’anno alla scadenza del mandato?", ha chiesto Matano. Incassando "un'apertura" da parte dell'étoile.

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Daniele Salvo: “nei panni di Odisseo in un gioco di...

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L'attore e regista vestirà i panni del protagonista nell''Aiace' di Sofocle, diretto da Luca Micheletti, e aprirà il 10 maggio la stagione degli spettacoli classici del Teatro Greco di Siracusa

L'attore Daniele Salvo vestirà i panni di Odisseo nell''Aiace' di Sofocle. L'opera apre il 10 maggio la stagione degli spettacoli classici di Siracusa

Daniele Salvo, uno dei nostri maggiori e più versatili attori, vestirà i panni di Odisseo nell’'Aiace' di Sofocle ( la regia è di Luca Micheletti), l'opera che il 10 maggio aprirà la stagione degli spettacoli classici del Teatro Greco di Siracusa. Non è la prima volta per Daniele Salvo che ritorna a Siracusa dopo aver diretto nel 2010 'L’Aiace' e reduce dal successo riscosso la scorsa stagione con 'La Pace' di Aristofane.

"Ritorno in scena nel ruolo di Odisseo a Siracusa, ma questa volta diretto da un altro regista, un artista che stimo profondamente - spiega Daniele Salvo, per anni interprete accanto a Ronconi- Luca Micheletti aveva già lavorato con me in 'Jekyll' di Fabrizio Sinisi, tratto da Stevenson, una produzione del Centro Teatrale Bresciano. Un gioco di specchi, il nostro, interessante e stimolante, una collaborazione tra artisti che dura nel tempo".

E aggiunge ancora Daniele Salvo: "Essere al Teatro Greco di Siracusa è sempre un privilegio, un' occasione straordinaria perchè si tratta di un luogo meraviglioso e poi 'Aiace' è un testo a cui sono particolarmente affezionato. Lo misi in scena nel lontano 2010 proprio a Siracusa con Maurizio Donadoni e Elisabetta Pozzi. Con Odisseo sarà sicuramente una bellissima esperienza, interessante, stimolante, è anche un modo per ricercare nuove vie, nuovi itinerari". Daniele Salvo sarà in scena a Siracusa fino al 7 giugno.

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Eurovision 2024, anche il figlio di Amadeus a Malmoe

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José Sebastiani farà parte del nuovo podcast realizzato per Rai PlaySound da Radioimmaginaria

La locandina dell'Eurovision

Anche José Sebastiani, figlio di Amadeus, sarà tra i '40 adolescenti ancora senza pass' in partenza l'Eurovision 2024 di Malmoe dal 7 all'11 maggio. Dal 7 maggio sarà infatti disponibile online il nuovo podcast 'Stonati a Eurovision - 40 adolescenti ancora senza pass' realizzato per RaiPlay Sound da Radioimmaginaria. Dopo il grande successo del Festival di Sanremo i giovanissimi speaker tornano nel ruolo di 'infiltrati speciali' per raccontare dalla Svezia il lato top secret dell’evento musicale più seguito d’Europa. Radioimmaginaria dal 2012 è in prima linea pronta a trasmettere e a ricevere i segnali del mondo che verrà, essendo un network realizzato, diretto e condotto da ragazzi che hanno dagli 11 ai 17 anni.

Anche a Malmoe la missione è sempre la stessa: raccontare l’evento da un punto di vista inedito, dietro le transenne e con la faccia schiacciata sulla pancia di un bodyguard, ancora rigorosamente senza pass. Insieme alla squadra di Radioimmaginaria ci sarà anche José Sebastiani, l’unico adolescente del Festival di Sanremo dotato di pass, che ha aiutato i suoi amici speaker a scoprire tutti i segreti dell’Ariston. Questa volta ha accettato una nuova sfida. Unirsi alla squadra in partenza per Eurovision. Per la prima volta nella sua vita anche lui sarà senza pass. Dormirà con gli 'stonati', mangerà con loro e vivrà Eurovision come un vero Stonato immaginario.

Anche stavolta i ragazzi di Radioimmaginaria non intervisteranno cantanti ma musicisti, direttori d’orchestra e soprattutto adolescenti da tutto il mondo, che per una settimana intera si ritroveranno nella stessa città per partecipare ad uno degli eventi più incredibili e attesi d’Europa. Cosa accade nella Malmo Arena quando le telecamere sono spente? Quanti nuovi amori nascono sui prati di Eurovision? Riusciranno a raccontare almeno un segreto di ogni Paese in gara? 

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