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BrianzAcque celebra Giornata dell’Acqua con lancio progetto adeguamento depuratore San Rocco

L’impianto esistente di Monza verrà integrato con nuovo comparto di ossidazione biologica, completamente interrato e sovrastato da spazi green

BrianzAcque celebra Giornata dell’Acqua con lancio progetto adeguamento depuratore San Rocco

BrianzAcque ha celebrato la Giornata Mondiale dell’Acqua con il lancio del progetto per adeguare il grande depuratore San Rocco di Monza alle nuove normative sulla qualità delle acque. La presentazione si è svolta in mattinata a Monza, con un incontro che ha registrato la presenza di numerosi esponenti di Regione, Provincia, Comune e Ato. L’impianto esistente verrà integrato con la costruzione di un comparto di ossidazione biologica all’avanguardia, ipogeo, ovvero nascosto sotto terra e completamente ricoperto dal verde. Il processo funzionerà con una tecnologia innovativa basata su biomasse aerobiche granulari (AGS) che, troverà una delle prime applicazioni in Italia su un impianto in scala reale. All’iniziativa, che ha visto l’apertura del Presidente del Consiglio Regionale della Lombardia, Federico Romani hanno preso parte il Sindaco di Monza, Paolo Pilotto; il Presidente della Provincia di Monza e Brianza, Luca Santambrogio; il prof. Giulio Senes, Dipartimento di Scienze Agrarie e Ambientali, Università degli Studi di Milano. Erano inoltre presenti i consiglieri regionali: Alessandro Corbetta, Fabrizio Figini, Jacopo Dozio, Gigi Ponti, Martina Sassoli.

Obiettivo? Migliorare la qualità delle acque in uscita

L’adeguamento dell’impianto di Monza San Rocco nasce dall’esigenza di migliorare la qualità del processo depurativo. C’è la necessità di allinearsi alla nuova Direttiva Europea sul trattamento delle acque reflue in termini di riduzione dei consumi energetici e delle emissioni di CO2 e di rientrare nei limiti delle indicazioni di ARERA e di ARPA Lombardia rispetto alla qualità delle acque in uscita che trovano nel fiume Lambro il recapito finale.

Il progetto prevede la costruzione di un nuovo comparto di ossidazione biologica, ipogeo, adiacente al depuratore esistente e ad esso collegato, nell’area dismessa dell’ex Trattamento Rifiuti Speciali (TRS). Sarà composto da sei vasche interrate, coperte e sigillate in modo ermetico così da evitare la dispersione di rumori e di miasmi. Le fonti odorigene verranno captate e convogliate in una struttura di trattamento ad hoc. Per il funzionamento della nuova sezione biologica, sarà utilizzata una tecnologia innovativa con biomasse aerobiche granulari (AGS). Questa tecnologia a basso impatto ambientale, è già stata sperimentata con successo per dieci mesi sull’attuale impianto di San Rocco e sarà impiegata per la prima volta in Italia, su un depuratore in scala reale. Un metodo già consolidato in Europa capace oltre che di migliorare la qualità delle acque in uscita, di ridurne i volumi, di abbassare i consumi di energia, di mantenere l’attuale produzione di biogas e di eliminare l’uso di reattivi chimici per la rimozione del fosforo. La nuova sezione occuperà un’area di 3.840 mq, poco meno del 7 % rispetto a quella su cui si estende oggi il depuratore mentre, i volumi di acqua trattata, saranno pari al 30%.

Sotto ingegneria idraulica, sopra ingegneria “green”

In superficie, sopra le vasche nascoste del depuratore, è prevista la creazione di una grande area verde con giardini pensili e percorsi per renderli visitabili. Attraverso necessarie movimentazioni del terreno, il progetto ingegneristico genererà una nuova orografia dove natura e architettura si integrano dando luogo ad un paesaggio inedito, capace di accogliere e di stupire. Una vera e propria metamorfosi per questi spazi che consentiranno il recupero e la rigenerazione urbana dell’ex area industriale, di proprietà di BrianzAcque e dismessa ormai da anni. Nascerà uno spazio ein plain air con funzioni anche didattiche, caratterizzata da una ricca vegetazione con la presenza di alberi, arbusti e piante erbacee appartenenti ad un’ampia gamma di specie, un torrione verde, una serra da utilizzare come punto d’accoglienza per scuole e studenti in visita guidata al depuratore. Ad un giardino di tipo formale in prossimità della serra, farà da contraltare uno spazio con geometrie più morbide e naturaliformi nella parte verso il bocciodromo. Il progetto verrà sviluppato in collaborazione con il Dipartimento di Scienze Agrarie e Ambientali dell’Università degli Studi di Milano (DiSAA).

Ha evidenziato il Presidente e AD, Enrico Boerci: “Sarà una opera pubblica unica ed eccezionale con un cambio di paradigma rispetto al concept dei depuratori tradizionali, per la cui realizzazione chiediamo la collaborazione di Regione, Provincia, Comune. Un intervento destinato a lasciare il segno nei prossimi decenni per la bellezza, per la sostenibilità del territorio in termini di benefici per l’ambiente che si tradurranno innanzi tutto in una miglior qualità delle acque restituite al fiume Lambro”.

Riqualificazione area “di raccordo” tra depuratore e centro polisportivo Chiolo Pioltelli

La rigenerazione dell’area di intervento troverà continuità e completamento lungo una porzione di territorio confinante con il centro polisportivo comunale Chiolo Pioltelli di via Rosmini dove è in corso il rifacimento degli impianti finanziato per 2,8 milioni di euro dal PNRR che, nell’arco di due anni, gli conferirà un nuovo aspetto. BrianzAcque e il Comune di Monza attraverso i suoi assessorati hanno aperto un confronto per valutare e definire le soluzioni di inclusione sociale più consone e realizzare uno spazio di verde fruibile, nelle immediate vicinanze del velodromo e del bocciodromo.

Il costo previsto per l’intera operazione, che troverà copertura finanziaria nei prossimi anni, è di circa 35 milioni di euro. Terminato lo studio di fattibilità, è ora in fase avanzata la redazione del progetto definitivo, il cui completamento, comprensivo di tutti i permessi autorizzativi, è atteso per il primo semestre 2025. Successivamente, verrà bandita la gara e quindi dare inizio ai lavori. Secondo le stime effettuate, la nuova infrastruttura sarà pronta nel 2028.

Il Depuratore San Rocco di Monza

Situato nel quartiere San Rocco di Monza e realizzato nel 1966 sulla sponda sinistra del fiume Lambro su un’area di 12 ettari, il depuratore riceve e depura gli scarichi fognari di 26 comuni della Provincia di Monza e Brianza e di numerosi insediamenti produttivi, collocandosi tra i più grandi impianti della Lombardia e d’Italia. Ha una potenzialità di 600 mila abitanti equivalenti (AE) e depura annualmente circa 56 mln di metri cubi collettati da una rete fognaria che si estende per 2954 chilometri di condotte. Produce circa 7 mila tonnellate di fanghi essiccati.

È un impianto a ciclo continuo, in funzione 24 ore su 24, 365 giorni l’anno. È dotato di strumentazioni tecnologiche di controllo che, in tempo reale, monitorano il processo produttivo e le emissioni odorigene. Di tipo “biologico a fanghi attivi” è stato tra i primi depuratori a completare la filiera di trattamento dei fanghi con un impianto di essicamento termico che ne consente il successivo riutilizzo come combustibile secondario in forni di cementeria. Una volta concluso il trattamento, le acque depurate vengono recapitate nel fiume Lambro. Tra il 2015 e il 2017 il depuratore ha subito un duplice intervento di riqualificazione che in una prima fase, ha riguardato la copertura delle due grandi vasche di sedimentazione primaria mitigando le fastidiose esalazioni che interessavano l’abitato di san Rocco e, in una seconda, la ristrutturazione della sezione di ossidazione con l’applicazione del sistema di aerazione intermittente.

“Parlare di acqua oggi -dice il Presidente del Consiglio regionale Federico Romani- significa parlare delle sfide del domani nell’ottica dell’innovazione, dello sviluppo economico dei nostri territori e, soprattutto, della sostenibilità. Un tema su cui in questi anni BrianzAcque ha investito risorse ed energie attraverso la rete delle “case dell’acqua” e i progetti di educazione al “consumo sostenibile” nelle scuole. Ma i comportamenti individuali non bastano. Servono investimenti sulle reti idriche, bisogna aiutare le imprese agricole a dotarsi di impianti di irrigazione intelligente e dobbiamo immaginare infrastrutture in grado a rispondere alle sfide del futuro. Come dimostra il progetto di adeguamento del depuratore di San Rocco: un investimento complessivo di 35 milioni di euro per migliorare la qualità del processo depurativo grazie a una tecnologia innovativa che troverà a Monza una delle prime applicazioni in Italia. Ciò grazie a una vision che si può riassumere in due parole: innovazione e territorio. Cioè, la capacità di pensare e portare avanti progetti che guardano al futuro mettendo sempre al centro la propria comunità”.

Per il Sindaco di Monza, Paolo Pilotto “Anche grazie a questo intervento Monza potrà compiere passi avanti significativi nel segno della transizione ecologica: pensare oggi a soluzione innovative, idonee anche per i bisogni di domani vuol dire gettare semi di futuro anche per le nuove generazioni. In questo senso la proficua alleanza istituzionale che ci consente di muoverci in questa direzione è un valore aggiunto per l’intero progetto quale testimonianza di un sistema pubblico – Enti Locali e azienda pubblica - orientati da un lato all’efficienza e dall’altro al giusto contesto ambientale”.

Luca Santambrogio, Presidente della Provincia di Monza e Brianza sottolinea che “Questo progetto risponde alle diverse esigenze del territorio in maniera egregia, coniugando il bisogno di adeguamento del depuratore con la spinta sempre forte di BrianzAcque al miglioramento tecnologico e al benessere dei cittadini, il tutto in un’ottica green e sostenibile. Il depuratore San Rocco di Monza, così, non continuerà solo ad essere una delle più grandi e importanti infrastrutture di questo tipo in Italia, ma gareggerà alla pari con i suoi colleghi europei”.

Giulio Senes, professore del Dipartimento di Scienze Agrarie e Ambientali, Università degli Studi di Milano (DiSAA) ritiene che “Si tratta di un progetto molto stimolante, il primo in Italia. Siamo abituati a vedere interventi di “mascheramento” dei depuratori tramite filari di alberi sempreverdi, mentre in questo caso il progetto innovativo di SEAM Engineering e Quattro associati riporta il paesaggio al centro del progetto. L’adeguamento del depuratore San Rocco sarà l’occasione per ridisegnare il territorio tramite un grande intervento di rigenerazione urbana e riqualificazione paesaggistica. Un esempio di integrazione di gray e green infrastructure, di utilizzo delle soluzioni basate sulla natura per rispondere alle esigenze della collettività”.

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Arriva Wishew, il nuovo social ‘made in Italy’...

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Il social network italiano ha raccolto oltre 50 mila iscritti in sole due settimane prima del lancio. Un record per una startupi italiana che ha in Lmdv Capital il principale investitor

Arriva Wishew, il nuovo social 'made in Italy' debutta negli Usa

E' ormai questione di ore il debutto negli Stati Uniti di Wishew (pronunciato 'wish you', all’americana) il social network italiano che ha raccolto oltre 50 mila iscritti in sole due settimane prima del lancio. Un record per una start up tutta italiana che ha in Lmdv Capital il principale investitor. Lmdv Capital, infatti, ha sposato il progetto di 3 giovani imprenditori italiani diventandone il principale investitore. Fondato da Giacomo Vose (39 anni) Antonino Risicato (29) e Vincenzo De Caro (29), Wishew permetterà di postare video chiedendo agli altri utenti un dollaro (o più) per realizzare il sogno di una vita.

"Wishew porta il mondo del crowdfunding su un altro livello - spiega Giacomo Vose-. Vogliamo offrire a miliardi di persone la possibilità di realizzare un sogno al di là delle loro possibilità: un viaggio ai tropici, un pianoforte, un master universitario; qualunque cosa. Basterà postare il proprio video e chiedere l’aiuto della comunità: abbiamo ‘bannato’ i ‘like’, ma ci sarà un tasto per donare 1 dollaro e l’algoritmo premierà chi dona di più e più spesso". Il primo orizzonte di Wishew sarà gli Stati Uniti, dove si concentra il 49% del crowdfunding mondiale: il business model di Wishew partirà da questo primato, trattenendo una piccola quota delle donazioni ed offrendo pacchetti di sponsorizzazione dei desideri.

"Qui ci concentreremo per i prossimi due anni prima di rendere la App disponibile in Europa", riprende Vose. "Wishew sarà, soprattutto, una comunità di persone con un sogno nel cassetto che chiede l’aiuto delle altre per realizzarlo ed è, nel contempo, pronta a donare il proprio. È uno strumento partecipativo, è uno strumento genuino, è un social network che cambia in un colpo solo la focalizzazione: non più 'l’apparire' ma l’altruismo, la reciprocità e i desideri più profondi. Sappiamo che ci saranno molti utenti facoltosi che doneranno senza chiedere, ma il nostro target sono le persone della classe ‘media’ che si scambieranno esperienze e donazioni".

Nell'arco di due anni, rileva Leonardo Maria Del Vecchio che, oltre essere Chief Strategy Officer di EssilorLuxottica, è anche Presidente della Fondazione filantropica OneSight EssilorLuxottica Italia Ets, "ci apriremo al mercato globale ma non sarà questa l'unica novità: puntiamo ad arricchire Wishew con un intero nuovo livello dedicato alle charity e al mondo del volontariato. Sostenere un progetto che ha un modello di business articolato e può diventare anche motore di progresso e di miglioramento per le persone è l'ideale di imprenditoria che sto perseguendo con la mia azienda Lmdv Capital”.

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Porti, Adsp Mtcs è definitivamente riconosciuta come porto...

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Porti, Adsp Mtcs è definitivamente riconosciuta come porto Core

Lo scorso 24 aprile è stato pubblicato nel Guce, la Gazzetta ufficiale dell'Unione Europea, il regolamento Ten T che ha ufficializzato che l'Autorità di Sistema Portuale del Mar Tirreno Centro Settentrionale è definitivamente riconosciuta come porto Core. La chiusura formale di questo lungo percorso, tentato dal 1996 ma solo negli ultimi 3 anni chiuso con la Commissione prima e adesso anche con il Parlamento UE, permette finalmente ai porti di Roma e del Lazio di poter entrare dalla porta principale nei programmi di finanziamento europei.

"Aver ottenuto la chiusura formale della procedura e questo riconoscimento a livello europeo - sottolinea Pino Musolino Presidente dell'AdSP Mtcs - è motivo di grande orgoglio e soddisfazione e certifica, ancora una volta, che il lavoro che stiamo facendo sta dando i suoi frutti in tutti gli ambiti".

"Siamo di fronte - conclude Musolino - ad un risultato che è figlio di un grande lavoro istituzionale di squadra, sia a livello italiano che europeo. È sicuramente uno stimolo a fare di più e meglio per sfruttare le possibilità offerte dall'inserimento nella rete "Core", soprattutto per le autostrade del mare. Una occasione per lo sviluppo e la crescita occupazione del porto e di tutto il territorio".

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Energia, Emanuela Trentin (Siram Veolia):...

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Emanuela Trentin, ceo di Siram Veolia

“La transizione energetica e la decarbonizzazione sono processi necessari e irreversibili: rappresentano non solo una necessità ambientale per garantire una crescita sostenibile nel lungo periodo, ma anche, e soprattutto, una scelta urgente che nel breve consentirà ai nostri Paesi di rendersi autonomi dal punto di vista energetico”.

Ad affermarlo Emanuela Trentin, ceo di Siram Veolia, durante la G7 Industry Stakeholder Conference in corso oggi presso il Centro Congressi dell’Unione Industriali Torino.

"Parliamo di un cammino che ci vede direttamente coinvolti come player di lunga data e leader mondiale nella trasformazione ecologica e che, grazie a tecnologie, competenze e strumenti a nostra disposizione, possiamo percorrere fino in fondo - ha proseguito- attraverso interventi di efficienza energetica associati alla produzione di energia locale, stimiamo al 2030, a livello europeo, un potenziale di 400 GW di energia da sbloccare, pari alla domanda dell’Italia, con la possibilità di ridurre le emissioni di 420 Mt di Co2".

"Siamo consapevoli che le fonti energetiche green siano più costose, con una supply-chain più lunga, e che per questo necessitino di più ampi e condivisi incentivi per essere finanziariamente sostenibili, incentivi basati sulla performance energetica ed ambientale in una logica di pay by results - ha detto ancora - vediamo negli interventi di efficienza energetica, associati alla produzione locale di energia rinnovabile, la strada da perseguire; grazie ad una gestione consapevole del valore dei dati, alle avanzate tecnologie basate sull’intelligenza artificiale (Ai) unite alle competenze umane oggi ne assicuriamo un'ulteriore accelerazione” “Promuoviamo e stimoliamo la collaborazione tra i settori pubblico e privato con il supporto di tutti gli attori in campo, dalle istituzioni agli operatori del settore, passando per i luoghi accademici e di formazione. Sotto questo profilo, le aziende private possono portare know-how tecnologico, competenze e facilitare l’accesso ai mercati finanziari, accelerando gli investimenti - ha concluso Trentin - siamo certi che questa sia l’unica via percorribile per raggiungere gli ambiziosi obiettivi posti dall’Unione Europea e vincere le sfide ambientali, economiche, sociali che ci attendono".

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