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Gaza, Israele prende controllo dell’ospedale al-Shifa: scontri e arresti

L'alto rappresentante dell'Ue Borrell: "Israele sta provocando carestia, fame usata come arma di guerra". La replica di Tel Aviv: "Accuse infondate". L'appello del ministero della Sanità di Gaza: "Fermate il massacro". Delegazione Tel Aviv in Qatar per ripresa dei negoziati

Soldati di Israele (Fotogramma/Ipa)

"Joe Biden ha rigettato l'idea che sollevare dubbi sull'operazione a Rafah vuol dire sollevare dubbi sull'obiettivo della sconfitta di Hamas". Lo ha detto il consigliere per la Sicurezza Nazionale della Casa Bianca, Jake Sullivan, riferendo della telefonata con Benjmain Netanyahu, annunciando che il presidente ha offerto di ospitare "un team" da Israele a Washington al quale spiegare perché gli Stati Uniti pensano che attaccare Rafah sarebbe "un errore" che porterebbe "più caos a Gaza". E nella telefonata, che ha avuto un tono "di colloquio di lavoro", Biden ha insistito sul fatto che ci sono "modi alternativi" per ottenere obiettivi e questi verranno presentati alla delegazione israeliana.

Netanyahu: "Eliminazione Hamas è l'obiettivo della guerra"

"L'impegno di Israele nel raggiungere tutti gli obiettivi della guerra". Di questo il premier israeliano Benjamin Netanyahu afferma di aver parlato con il presidente americano Joe Biden nel colloquio telefonico di questa sera. Il premier ha diffuso un video su X dopo la conversazione, andata avanti per 45 minuti secondo il Times of Israel. Netanyahu ha ripetuto gli obiettivi di Israele, che dall'attacco del 7 ottobre ha avviato operazioni militari nella Striscia di Gaza: "L'eliminazione di Hamas, il rilascio di tutti gli ostaggi e l'impegno che Gaza non rappresenterà più una minaccia per Israele". Netanyahu ha anche assicurato che Israele fornirà agli abitanti di Gaza "gli aiuti umanitari necessari per raggiungere questi obiettivi".

La Casa Bianca ha confermato che Biden ha parlato con Netanyahu dei recenti sviluppi in Israele e a Gaza, compresa la situazione a Rafah e gli sforzi per aumentare l'assistenza umanitaria a Gaza. E' stata la prima telefonata tra i due leader dal 15 febbraio.

Secondo quanto riferisce Channel 12 il primo ministro Benjamin Netanyahu avrebbe impedito a due alti funzionari israeliani di incontrare un'inviata dell'Amministrazione Biden per manifestare il suo disappunto nei confronti del governo degli Stati Uniti. Al capo dello Shin Bet, Ronen Bar e al numero uno dell'intelligence militare delle Idf, il maggiore generale Aharon Haliva, sarebbe stato impedito di incontrare Barbara Leaf, vice segretaria di Stato per gli affari del Vicino Oriente. Secondo l'emittente, la mossa è stata un segnale inviata da Netanyahu alla Casa Bianca per dimostrare la sua irritazione per le critiche sempre più forti sulla condotta di Israele a Gaza.

Hamas conferma uccisione al-Mabhouh in ospedale Al-Shifa

Hamas ha confermato che Faiq al-Mabhouh, capo delle operazioni del servizio di sicurezza interna del gruppo palestinese, è stato ucciso durante l'operazione israeliana avvenuta all'ospedale Al-Shifa di Gaza. Lo riporta Sky News Arabia.

Borrell: "Israele usa fame a Gaza come arma di guerra"

Israele sta provocando una carestia a Gaza e sta usando la fame come arma di guerra. A dirlo è il capo della politica estera dell'Ue, Josep Borrell. Nella Striscia, aggiunge l'Alto Rappresentante dell'Unione Europea, "non siamo più sull'orlo della carestia, siamo in uno stato di carestia che colpisce migliaia di persone". "Questo è inaccettabile. La fame è usata come arma di guerra. Israele sta provocando la carestia", l'accusa di Borrell all'apertura di una conferenza sugli aiuti umanitari per Gaza a Bruxelles. "E' positivo guardare al sostegno via mare o via aria" per la popolazione della Striscia, "ma dobbiamo ricordare che dobbiamo farlo perché la via naturale per fornire aiuti è stata chiusa artificialmente. Mandiamo paracadute in un posto che è a un'ora di macchina dall'aeroporto più vicino. Sì, la fame è usata come arma di guerra, diciamolo", punta il dito Borrell.

E ancora: "I bambini sono coloro che soffrono di più a Gaza, perché non hanno nessun posto dove andarsi a nascondere. Questa è una guerra di bambini. Più bambini sono stati uccisi a Gaza in questi mesi che in tutto il mondo negli ultimi quattro anni". "Il cancelliere Olaf Scholz ha detto al primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu 'non possiamo stare a guardare mentre i palestinesi muoiono'. Bene, e che cosa facciamo? Perché la fame non è un disastro naturale, non è un terremoto: è interamente prodotta dall'uomo", dice l'Alto Rappresentante dell'Ue al Forum Umanitario Europeo 2024.

"Prodotta da chi? Da chi impedisce che gli aiuti umanitari entrino a Gaza, dalla mancanza di accesso, dall'acuta insicurezza all'interno, che impedisce di distribuire gli aiuti. Il problema sono le centinaia di camion che aspettano al confine" e coloro che controllano il confine, che "ne impediscono l'ingresso", sostiene Borrell, per il quale la Striscia di Gaza "non è più controllata da nessuno. Il territorio sta diventando un'area senza alcun tipo di ordine", ha poi aggiunto. Ricorda sempre di più "Haiti o la Somalia. Sarà il primo Stato fallito prima ancora di essere esistito".

"Due Stati membri", Spagna e Irlanda, hanno chiesto di discutere del rispetto dei diritti umani da parte di Tel Aviv nella guerra a Gaza, per quanto riguarda quanto previsto dall'accordo di associazione Ue-Israele. "Non parliamo della sospensione dell'accordo di associazione Ue-Israele, che spetterebbe alla Commissione proporre, ma del rispetto dei diritti umani. Ne discuteremo" ha detto ancora, a margine del Consiglio Affari Esteri a Bruxelles.

La replica di Tel aviv

"Le accuse infondate" dell'Alto rappresentante dell'Ue "incoraggiano l'organizzazione terroristica di Hamas", scrive su X il ministro israeliano dell'Energia, Eli Cohen, in passato a capo della diplomazia. "Israele fornisce costantemente aiuti umanitari nel rispetto del diritto internazionale - afferma ancora il ministro - Solo Hamas è responsabile delle carenze nella Striscia di Gaza. Sono loro che affamano la loro gente, sono loro che l'hanno trascurata per anni". A Borrell aveva già risposto anche il ministro degli Esteri israeliano, Israel Katz, ribadendo che "Israele consente ingenti quantità di aiuti umanitari a Gaza via terra, mare e dal cielo per chiunque sia disposto ad aiutare". "E' tempo - ha scritto su X - che Borrell smetta di attaccare Israele e riconoscere il nostro diritto all'autodifesa contro i crimini di Hamas".

Israele prende controllo dell'ospedale al-Shifa: "Civili vadano a Sud"

Le Forze di Difesa israeliana (Idf) hanno fatto irruzione nella notte nell'ospedale di al-Shifa, a Gaza City. Spiegando di aver agito ''in base a informazioni attendibili'' secondo le quali agenti di Hamas si erano riuniti all'interno dell'ospedale e stavano pianificando un'azione terroristica, le Idf hanno poi annunciato di aver ''preso il controllo di al-Shifa'' dopo uno scontro a fuoco con i miliziani. L'Idf e lo Shin Bet descrivono in una nota di essere stati attaccati dai terroristi "provenienti dall'interno del complesso ospedaliero" e di aver ''risposto al fuoco e colpito i terroristi''. Inoltre, aggiungono, circa 80 miliziani di Hamas sono stati catturati.

Secondo il Jerusalen Post, durante l'attacco è stato ucciso Faack Mabhough, a capo di tutte le forze di sicurezza interna di Hamas sia durante la guerra che in tempo di pace. Le forze israeliane hanno ucciso Mabhough durante uno scontro a fuoco mentre resisteva all'arresto e stava cercando di nascondersi all'interno del complesso di Shifa, scrive il quotidiano israeliano. Nella stanza accanto al suo nascondiglio sono state rinvenute importanti armi di Hamas.

Video condivisi online mostrano un edificio del complesso medico di al-Shifa in fiamme a causa dei raid israeliani e militari israeliani che operano al suo interno. Un secondo video mostra gli abitanti di Gaza City che fuggono dall'ospedale prima dell'alba.

Le Idf hanno chiesto intanto ai palestinesi che vivono vicino all'ospedale di lasciare le proprie case e dirigersi verso il sud dell'enclave. In particolare è stato chiesto loro di trasferirsi nella ''zona umanitaria'' di al-Mawasi, sulla costa meridionale della Striscia di Gaza. Su 'X' il tenente colonnello Avichay Adraee, portavoce dell'Idf in lingua araba, ha condiviso una mappa delle zone che devono essere evacuate e chiede ai civili di spostarsi verso sud utilizzando la strada costiera.

Il ministero della Sanità di Gaza City ha intanto rivolto un appello alla comunità internazionale affinché intervenga per ''fermare immediatamente il massacro contro i malati, i feriti, gli sfollati e il personale medico all'interno dell'ospedale al-Shifa''. Le autorità di Gaza sottolineano poi che i militari israeliani prendono di mira chiunque si avvicini alle finestre dell'ospedale e questo rappresenta ''un altro reato contro le istituzioni sanitarie''. Inoltre, aggiunge, ''si sono verificati casi di soffocamento di donne e bambini all'interno'' dell'ospedale dopo che è scoppiato un incendio.

Gli sfollati sono intrappolati all'interno dell'edificio degli interventi chirurgici specializzati e nell'area di accoglienza d'emergenza nell'Edificio 8 di al-Shifa, riferisce l'emittente al-Jazeera. Secondo l'emittente, le Forze di difesa israeliane avrebbero inoltre fatto irruzione nella scuola americana che si trova vicino all'ospedale e arrestato gli uomini sfollati che avevano trovato riparo al suo interno, l'esercito avrebbe quindi ordinato alle donne che erano presenti nella scuola di evacuare verso la città di Deir el-Balah, nel centro della Striscia di Gaza, attraverso la strada costiera d Al-Rashid.

Hamas ha condannato il raid israeliano sull'ospedale di Gaza City. ''I crimini dell'occupazione non porteranno alcuna vittoria per Netanyahu e per il suo esercito nazista'', si legge in una nota. ''I crimini dell'occupazione esprimono confusione e allontanano la speranza di raggiungere un risultato militare'', ha aggiunto. In una nota congiunta le fazioni palestinesi hanno affermato che prendere di mira gli ospedali ''porta avanti la guerra di sterminio intrapresa dall'occupazione contro il popolo palestinese ed è una flagrante violazione di tutte le convenzioni e leggi internazionali''.

Delegazione Israele in Qatar per riprendere colloqui

Il capo del Mossad David Barnea e altri delegati israeliani di alto livello sono partiti per Doha, in Qatar, dove si terranno colloqui finalizzati a raggiungere un accordo sul cessate il fuoco nella Striscia di Gaza e la liberazione degli ostaggi. Lo ha detto una fonte ben informata alla Nbc News, sottolineando che c'è una forte pressione americana per cercare di raggiungere un accordo. Il gabinetto di sicurezza israeliano nella notte ha dato l'ok alla missione del team guidato dal direttore del Mossad, che ha ricevuto "un mandato generale" a condurre negoziati attraverso mediatori egiziani e qatarini, riferiscono fonti israeliane.

I colloqui a Doha potrebbero durare due settimane, afferma un funzionario israeliano secondo quanto riporta il Times of Israel. A determinare la tempistica dei negoziati sarebbe la difficoltà che i mediatori di Hamas in Qatar avrebbero a comunicare con i leader del gruppo che si trovano nella Striscia di Gaza assediata.

Obiettivo dei colloqui, prosegue il funzionario, è quello di arrivare a una tregua di sei settimane nei combattimenti a Gaza in cambio della liberazione di quaranta ostaggi.

Casa Bianca conferma uccisione numero 3 di Hamas Marwan Issa

"Israele ha compiuto progressi significativi contro Hamas: ha distrutto un numero significativo di battaglioni, ucciso migliaia di combattenti, compresi alcuni comandanti". Lo ha dichiarato il consigliere per la Sicurezza Nazionale della Casa Bianca, Jake Sullivan, durante un briefing. "Il numero tre di Hamas, Marwan Issa, è stato ucciso in un'operazione israeliana la scorsa settimana, il resto dei leader si nascondono, probabilmente nel profondo della rete di tunnel di Hamas, e la giustizia arriverà anche per loro. Li stiamo aiutando a garantirlo".

Ministero Sanità Gaza: "31.726 morti da 7 ottobre"

Più di 31.726 palestinesi sarebbero stati uccisi e 73.792 sono rimasti feriti nell'offensiva militare israeliana lanciata sulla Striscia di Gaza dal 7 ottobre. Lo ha affermato in una nota il ministero della Sanità guidato da Hamas. 81 i palestinesi che sarebbero stati uccisi nelle ultime 24 ore e 116 quelli rimasti feriti, ha aggiunto il ministero.

Milizie filo Iran rivendicano attacco su Alture Golan

La Resistenza islamica dell'Iraq, coalizione di milizie irachene filoiraniane, ha rivendicato un attacco con droni contro una base aerea israeliana sulle Alture del Golan. Si è trattato di un'azione ''in solidarietà con il popolo palestinese'', si legge in una nota delle milizie, che annunciano altri attacchi simili contro ''le roccaforti del nemico'' durante il Ramadan. Al momento non ci sono conferme da parte israeliana, ma l'esercito giordano ha parlato di movimenti aerei sospetti da una fonte non nota al suo confine con la Siria.

Idf: "Colpito edificio Hezbollah in Libano"

Un edificio di Hezbollah e un posto di osservazione nella città di nella città di Ramyeh, nel sud del Libano, sono stati colpiti nella notte in un raid condotto dagli aerei da combattimento israeliani. Lo comunicano le Forze di difesa israeliane (Idf), spiegando di aver colpito anche un sito usato da Hezbollah a Naqoura.

Olp denuncia: torture e abusi su Marwan Barghouti

L'Organizzazione per la Liberazione della Palestina (Olp) ha accusato le autorità israeliane di aver commesso "torture" e "abusi" su Marwan Barghouti, il dirigente di Fatah incarcerato dal 2002 nello Stato ebraico e condannato a cinque ergastoli per il suo ruolo nella pianificazione degli attacchi durante la Seconda Intifada. "I nostri eroici prigionieri nelle galere dell'occupazione sono sottoposti alle forme peggiori di tortura, abuso, brutalità e isolamento", ha dichiarato il segretario del comitato esecutivo dell'Olp, Hussein al-Sheikh, secondo cui anche "il fratello Marwan Barghouti è stato sottoposto all'isolamento, alla tortura, all'aggressione e a tentativi di umiliarlo, mettendo la sua vita in pericolo". Al-Sheikh ha invitato la comunità internazionale a "intervenire immediatamente e con urgenza per fermare le misure repressive contro i prigionieri e gli alti funzionari nelle carceri". Le autorità palestinesi hanno dichiarato a metà febbraio che Barghouti è stato trasferito nel carcere di massima sicurezza di Ayalon, nella città di Ramla.

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Gaza, Hamas apre all’accordo: “Non ci sono...

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La delegazione israeliana sarebbe stata invitata a partecipare ai colloqui del Cairo in parallelo con la squadra di Hamas “per accelerare il processo”. Telefonata Bide-Netanyahu, Blinken in Medio Oriente

Un uomo siede in un campo per sfollati a Rafah, nel sud della Striscia di Gaza - (Afp)

Il presidente degli Stati Uniti Joe Biden e il primo ministro Benjamin Netanyahu hanno parlato dei negoziati in corso per la conclusione di un accordo sulla restituzione degli ostaggi detenuti a Gaza dal massacro di Hamas che ha aperto sull'ultima proposta.

Il gruppo terroristico palestinese, riporta il Times of Israel, non avrebbe “alcun problema di rilievo” con l'ultima proposta di Israele ed Egitto per una tregua a Gaza. “L'atmosfera è positiva, a meno che non ci siano nuovi ostacoli israeliani. Non ci sono problemi importanti nelle osservazioni e nelle richieste presentate da Hamas riguardo ai contenuti” della proposta, ha dichiarato il funzionario di Hamas, che ha parlato a condizione di anonimato.

Il funzionario ha aggiunto che una delegazione di Hamas, guidata dall'alto dirigente del movimento Khalil al-Hayya, fornirà la risposta del gruppo alla proposta di tregua durante un incontro con i mediatori egiziani e qatarioti al Cairo lunedì. L'Egitto ha anche invitato la delegazione israeliana a recarsi al Cairo oggi per “accelerare il processo e fornire i chiarimenti necessari”, secondo una fonte egiziana citata dall'Al-Arabi Al-Jadid, di proprietà del Qatar.

La base per l'accordo

Il Cairo ha elaborato una nuova proposta di accordo tra Israele e Hamas che prevede il rilascio di venti ostaggi dalla Striscia di Gaza in cambio di un cessate il fuoco di tre settimane. Lo scrive il Wall Street Journal, sottolineando che l'obiettivo della proposta è anche quello di rinviare l'eventuale offensiva a Rafah. La proposta è stata concordata con Israele, scrive i Wsj, e prevede un'iniziale pausa dei combattimenti che sarebbe poi estesa dai mediatori. Non è chiaro, affermano i funzionari egiziani, se questa pausa porterà alla fine della guerra.

Gaza: "13 palestinesi uccisi in raid israeliani a Rafah"

Almeno 13 palestinesi sono stati uccisi in raid israeliani a Rafah, hanno comunicato fonti mediche a Gaza, secondo cui gli attacchi aerei su tre case nella città nel sud della Striscia hanno provocato anche molti feriti. I media di Hamas parlano invece di 15 morti.

Telefonata tra Biden e Netanyahu

Nel corso della conversazione telefonica tra Biden e Netanyahu, i due leader "hanno discusso di Rafah" e il presidente Usa "ha ribadito la sua chiara posizione", come riferisce la Casa Bianca in una nota. Biden, inoltre, ha riaffermato "il suo fermo impegno per la sicurezza di Israele dopo il successo della difesa contro l'attacco senza precedenti dell'Iran con missili e droni all'inizio del mese. Ha inoltre fatto il punto sui colloqui in corso per garantire il rilascio degli ostaggi e l'immediato cessate il fuoco a Gaza".

Il presidente degli Stati Uniti "ha fatto riferimento alla sua dichiarazione, insieme ad altri 17 leader mondiali, in cui chiedeva ad Hamas di rilasciare senza indugio i propri cittadini per garantire il cessate il fuoco e i soccorsi alla popolazione di Gaza. Il Presidente e il Primo Ministro hanno anche discusso dell'aumento dell'assistenza umanitaria a Gaza, anche attraverso i preparativi per l'apertura di nuovi valichi settentrionali a partire da questa settimana. Il Presidente ha sottolineato la necessità che questi progressi siano sostenuti e rafforzati in pieno coordinamento con le organizzazioni umanitarie".

Blinken in Arabia Saudita

Intanto il segretario di Stato americano Antony Blinken è arrivato in Arabia Saudita, prima tappa del tour in Medio Oriente per cercare di ottenere un cessate il fuoco a Gaza e migliorare la crisi umanitaria nell’enclave assediata.A Riad, Blinken dovrebbe incontrare gli alti leader sauditi e tenere un incontro più ampio con le controparti di cinque stati arabi – Qatar, Egitto, Arabia Saudita, Emirati Arabi Uniti e Giordania – per discutere sulla governance della Striscia di Gaza dopo la guerra, secondo un alto funzionario del Dipartimento di Stato.Blinken andrà poi in Israele e Giordania , ha annunciato il Dipartimento di Stato degli Stati Uniti.

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Usa, Urbinati (Columbia): ”La rettrice ha scatenato...

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La docente di Teoria politica difende la protesta pacifica degli studenti e sostiene il dialogo senza toni aggressivi in spazi dedicati. Occorre portare avanti una trattativa che permetta il ritorno alla normalità ed eviti un grave danno di immagine per il campus, sostiene.

Usa, Urbinati (Columbia): ''La rettrice ha scatenato l'inferno, senza dialogo salta il semestre''

E' stata una ''reazione folle'' quella della rettrice della Columbia University, Nemat Shafik, di chiamare la polizia per rimuovere la manifestazione studentesca contro Israele. ''Era una protesta pacifica, fatta a suon di rap con giochi, canti e balli'', ma lei ''l'ha trasformata in un inferno''. Per fortuna, anche grazie ''a un documento di appello al dialogo che ho firmato anche io'', ora ''il clima è molto cambiato'' e si è aperto ''un tavolo di trattativa e negoziazione tra i rappresentanti degli studenti, il corpo docente, i dipendenti e l'ammnistrazione dell'università''. L'obiettivo è quello di rientrare in un ''clima di trattativa per riportare la normalità'', altrimenti ''c'è il rischio che salti il semestre'', ma ''nessuno vuole che si arrivi a tanto, sarebbe un danno di immagine incredibile, una rovina enorme''. Nadia Urbinati, che dal 1996 insegna Teoria politica alla Columbia University di New York, racconta ad Adnkronos dall'interno le contestazioni. ''Si tratta di un accampamento pacifico, gli studenti sono molto più moderati della rettrice, ma sono stati trattati da criminali e questo non è possibile'', ha aggiunto Urbinati.

Lei stessa ha avuto contatti con gli studenti, ''hanno scritto un documento bellissimo e molto moderato rivolto alla rettrice che ho firmato insieme a colleghi del mio dipartimento. Un documento in cui chiedevano di tenere in considerazione il problema della violenza che si amplifica se si chiama la polizia''. Tra i suoi studenti, racconta, ''uno che aveva fatto con me un corso sulla retorica è stato arrestato ieri per uso sconsiderato del linguaggio. Ha detto che i sionisti dovrebbero sparire dalla faccia della terra... Ma a parte questo caso nessuno mio studente è stato sospeso o arrestato''. Sottolineando che ''il 20 per cento degli studenti della Columbia arrestati sono ebrei'', Urbinati racconta anche il caso di ''uno studente ebreo israeliano che ha chiesto di non venire in classe per non attraversare il campus in quanto si sente a disagio''. La sua richiesta è stata accolta, ''un caso eccezionale risolto permettendogli di seguire le lezioni tramite Zoom''.

Urbinati racconta poi che in questi giorni hanno visitato la protesta al campus ''il rappresentante repubblicano e quello democratico. Entrambi sono stati ottusamente arroganti. L'esponente repubblicano ha proposto di chiamare guardia nazionale, il che avrebbe riportato il campus a livelli raggiunti solo nel '68''. Secondo la politologa, quindi, è stata ''la rettrice che ha radicalizzato'' la manifestazione. Shafik, spiega Urbinati, ''è alla Columbia da nove mesi e si è dimostrata molto inadeguata. Viene dal mondo delle finanza e ha dimostrato totale incapacità di comprendere che qui non si tratta di dipendenti di una banca, ma di persone varie con le quali occorre entrare in contatto''. E invece, durante la protesta, ''la rettrice è rimasta sempre chiusa nel suo ufficio o nella sua casa. Non ha mai interagito con gli studenti''.

L'auspicio, ora, è che ''vengano messi a disposizione degli spazi, delle aule, dove poter proseguire il dibattito sulla guerra e sui rapporti con Israele''. Perché, prosegue Urbinati, ''se c'è libertà di insegnamento, se si studiano argomenti come la guerra e la pace, gli stati nazione, è evidente che ne esca un dibattito''. Anzi, aggiunge, ''ben venga il dialogo e la riflessione promossi dagli studenti, certo senza usare toni aggressivi''.

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Elezioni Usa, Biden prende in giro Trump: “Sono in...

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Durante la cena annuale con i corrispondenti accreditati alla Casa Bianca

Joe Biden  - (Afp)

''Sono un uomo adulto e sono in corsa contro un bambino di sei anni''. Così il presidente degli Stati Uniti Joe Biden ha preso il giro l'ex inquilino della Casa Bianca e suo rivale alle prossime elezioni americane Donald Trump. ''L'unica cosa che abbiamo in comune è l'età'', ha aggiunto Biden durante la cena annuale con i corrispondenti accreditati alla Casa Bianca. Anche se, età anagrafica alla mano, Biden ha 81 anni contro i 77 di Trump. ''Le elezioni del 2024 sono in pieno svolgimento e sì, l'età è un argomento - ha detto Joe Biden - Sono un adulto che corre contro un bambino di sei anni''.

Molti gli ospiti illustri, giornalisti e celebrità presenti all'hotel Hilton di Washington mentre all'esterno un centinaio di manifestanti hanno scandito slogan contro la guerra di Israele nella Striscia di Gaza e sventolato una bandiera palestinese lunga diversi metri. Ma all'interno il conflitto in Medioriente non è stato al centro della scena, soppiantato appunto dalle battute sull'età dei candidati alla presidenza Usa.

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