Economia
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Anas presenta a Letexpo il programma Stig per la sicurezza delle gallerie
L’ad Aldo Isi: "Gli investimenti del Programma mirano alla realizzazione di infrastrutture innovative"
Sicurezza delle gallerie, monitoraggio di ponti e viadotti e strade digitali. Sono solo alcuni dei temi che l’amministratore delegato di Anas, Aldo Isi, ha toccato nel corso del suo intervento a Letexpo, la Fiera del trasporto e della logistica sostenibili in programma a Verona. Sotto la lente, in particolare, il Programma Stig (Sistema Telecontrollo Impianti in Galleria). “Anas - ha spiegato Aldo Isi – può contare su un sistema di telecontrollo degli impianti per la supervisione delle condizioni di viabilità e la gestione automatizzata degli scenari di rischio. Il programma, che riguarda 450 gallerie, è partito nel 2018 e si chiuderà nel 2027, per un investimento di 30 milioni di euro”.
Nel dettaglio, le tecnologie utilizzate da Anas nell’ambito del Programma sono: Rmt-Smart Scada (Industrial Automation per le logiche di controllo automatico degli impianti); Sensori di rilevazione IoT per il monitoraggio delle condizioni di qualità dell’aria; Pmv freccia croce (Process Automation per la canalizzazione proattiva del traffico); Telecamere Aid (Advanced Image Detection per l’analisi delle situazioni di rischio); Colonnine SOS (fonia digitale per la riduzione dei tempi di intervention).
“Gli investimenti del Programma – ha sottolineato l’Ad Aldo Isi - mirano alla realizzazione di infrastrutture innovative in grado di accrescere i livelli di sicurezza, resilienza e sostenibilità delle strade, al servizio delle persone e del Paese. La Digital Road Anas genera, coordina e bilancia un ecosistema di flussi di informazione il cui valore aggiunto per utenti, road operator e Paese rende necessario l’impegno dell’azienda allo scopo di garantire processi stabili e continui di qualità e affidabilità dei dati”.
L’intero programma mira alla trasformazione digitale per 6.700 chilometri di strade entro il 2032 e un impegno economico di 864,1 milioni di euro, di cui attualmente risultano finanziati 275,1 milioni di euro pari a circa 740 km distribuiti da nord al sud Italia. Ad oggi sono stati dotati di questa tecnologia 314 chilometri di strade e sono in corso di realizzazione cinque Green Island per un investimento totale già prodotto di 177 milioni di euro.
Sul fronte della manutenzione e del monitoraggio delle infrastrutture, Anas agisce su due piani: l’installazione di sensori sulle opere d’arte e le ispezioni standard visive effettuate da personale specializzato. Il Programma Shm (Structural Health Monitoring) consente un controllo molto più ampio su tutto il processo di monitoraggio dello stato di salute delle infrastrutture, permettendo la piena integrazione con i protocolli manutentivi attraverso l’utilizzo di una banca dati centralizzata delle opere d’arte. Per realizzare il programma Shm, Anas ha avuto accesso a 275 milioni di euro nell’ambito del “Fondo Complementare” connesso al Pnrr. Fondo a cui abbiamo attinto per avviare e completare le cinque gare per il monitoraggio tramite sensori di mille ponti e viadotti lungo la nostra rete.
“Attraverso l’impiego di strumenti informatici di ultima generazione – ha ricordato l’Ad Aldo Isi - abbiamo reso più efficiente il processo di ispezione sulle opere d’arte: questa informatizzazione permette di organizzare, gestire e ottimizzare una mole enorme di dati che riguardano i 18.720 ponti e viadotti da ispezionare. Il piano prevede la messa a punto di un sistema integrato di censimento, classificazione e gestione dei rischi e di monitoraggio dinamico delle infrastrutture, comprensivo di cinque macro-interventi che consentiranno “di virtualizzare” le opere, gestire e ottimizzare un’enorme mole di dati”.
Economia
Taxi, Orsa dichiara stato di agitazione settore
E' "inaccettabile l'intervento del Ministro Urso su materie che dovrebbero essere di competenza in primis del Ministero dei Trasporti". Lo scrive l'organizzazione sindacale Or.S.A. Trasporti che "chiede trasparenza e lealtà con la necessaria convocazione da parte del Ministero in merito alla definitiva discussione dei decreti attuativi e nel contempo proclama stato di agitazione del settore taxi". Il sindacato denuncia l'assenza, "ormai da troppo tempo, di concrete risposte da parte del Ministero dei Trasporti in materia di decreti attuativi": "in attesa della definitiva convocazione per la conclusione dell' iter di presentazione degli stessi da parte del Ministro Salvini, dobbiamo constatare che il silenzio stranamente riecheggia nelle nostre esperienze e non sembrerebbe altro che un presagio che va a scontrarsi con promesse elettorali avvenute poco più di un annetto fa".
Il sindacato Orsa segnala poi un incontro tra il Vice Presidente di Uber e il Presidente della Regione Calabria Occhiuto che "fa passare il tutto come il benvenuto alla multinazionale californiana nella sua Regione". "Ovviamente la scena per noi appare come la rivisitazione di quello che è successo due anni prima quando il Presidente del consiglio Draghi ricevette il CEO di Uber" scrive il sindacato che parla di "uno schiaffo in pieno volto da parte di un ministro che dovrebbe tutelare ciò che è prodotto nella nostra nazione ed invece guarda caso alimenta nella stessa maniera di come ha tentato sia Monti che Draghi l'entrata nel nostro settore di multinazionali che cercano da tempo di monopolizzare il settore taxi nel nostro paese".
"Non abbiamo mai chiesto l'esclusività ma abbiamo difeso il nostro diritto al lavoro, la nostra legge che stabilisce delle esatte differenze tra gli operatori del trasporto non di linea e garantire alla cittadinanza un prezzo stabile ed equo come sin adesso avvenuto. Non siamo disposti a farci stravolgere la vita, né da strette di mano, né da false promesse" continua la nota che parla di una "azione irresponsabile e fuori luogo da parte del Ministro Urso in questa fase lavorativa in cui stiamo cercando di riportare ordine attraverso l'attenta osservazione dei decreti attuativi affinchè si metta un argine al potere" delle multinazionali nel settore che sono invece accolte "in pompa magna".
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Energia, Mazzoncini (A2A): “Possiamo anche...
"Se consideriamo di avere un mondo dove il giorno in cui finiamo le risorse del pianeta si piazza più o meno a metà dell’anno, è evidente che così non si va lontano".
E’ il monito del Ceo e General Manager di A2a, Renato Mazzoncini A Torino, in occasione del G7 Industry Stakeholder Conference, il confronto tra le associazioni delle imprese ed i governi del G7. Per Mazzoncini, sono due i grandi temi di cui occorre occuparsi: “Il primo è che ci sia il maggior allineamento possibile sui due tavoli che sono la transizione energetica e l'economia circolare e quindi quanti soldi spendere per raggiungere questi obiettivi in tempo. Il secondo grande tavolo – continua - è la questione dei paesi come l'Africa. Oggi non possiamo pensare che si sviluppi un continente come l'Africa passando da più di un miliardo a più di due miliardi e mezzo di persone senza dargli una mano per esempio a sviluppare il solare”.
Così come bisogna aiutare per avere un ciclo ordinato dei rifiuti. Ad oggi il 40% delle discariche non controllate del pianeta si trovano in Africa con impatti devastanti per tutto il mondo . Bisogna lavorarci”. “ Il Fondo loss and damage deve passare dall’essere un fondo da qualche centinaia di milioni di euro a un fondo di qualche decina di miliardi di euro per poter dare una risposta seria a questi temi”, conclude Mazzoncini.
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Energia, Era: “Aumentare livelli crescita ma dobbiamo...
"L'efficienza energetica è un tema di cui non si parla moltissimo ma è, se vogliamo, l'arma principale che noi abbiamo per raggiungere gli obiettivi della Cop28 ".
A dirlo, Angelo Era, Partner ed Energy, Resources & Industrials Industry Leader di Deloitte, a margine del B7 Italy 2024, di cui Deloitte Italia è l'unico Knowledge Partner, è guidato da Confindustria e presieduto da Emma Marcegaglia e ha un ruolo chiave nell’identificare e indirizzare le priorità dell’agenda economica globale, guidando i Paesi G7 nelle grandi sfide di oggi.
“L’obiettivo della COP28 è sicuramente sfidante. Per raggiungerlo dobbiamo aumentare il livello di crescita che già stiamo sperimentando, molto positivo negli ultimi anni e che ci porterebbe a raggiungere un obiettivo di 2,5 volte la produzione attuale,
mentre quello definito nella COP28 è di triplicare la produzione” Continua Era.
“Sull'efficienza energetica il progresso del mondo tecnologicamente avanzato occidentale è già positivo. La componente invece più problematica è legata alla trasformazione dei consumi dell'industria dei paesi meno avanzati. Le proiezioni dei principali analisti ci ricordano che su questo tema è necessario investire 4 mila miliardi e sappiamo che l'accesso al capitale e alle tecnologie per i paesi meno avanzati è un aspetto sicuramente da risolvere e da favorire” conclude Era.