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Difesa europea, Nelli Feroci (Iai): “Positivo lancio...
Difesa europea, Nelli Feroci (Iai): “Positivo lancio strategia, ma sotto aspettative”
"Competenze della Commissione sono circoscritte"
"Un segnale positivo" il lancio da parte della Commissione europea della strategia per l'industria della difesa, seppure "un po' al di sotto delle aspettative". E' il commento del presidente dell'Istituto affari internazionali (Iai) ed ex ambasciatore all'Ue, Ferdinando Nelli Feroci alla presentazione a Bruxelles della strategia: "Si tratta di un segnale di attenzione e un'assunzione di responsabilità da parte della Commissione a fine mandato, che indica un impegno a futura memoria".
"Detto questo - sottolinea Nelli Feroci, parlando con l'Adnkronos - è un po' al di sotto delle aspettative", comunque lontana da "alcuni annunci spettacolari come quelli del commissario europeo del Mercato interno Thierry Breton, che aveva parlato di un fondo da 100 miliardi di euro". "Vedremo come si sostanzia, di concreto - osserva il presidente dello Iai - mi sembra di aver visto solo un annuncio di 1,5 miliardi, che erano già stanziati nel bilancio multiannuale. E non mi sembra che ci sia assolutamente niente che abbia a che fare con l'idea di un finanziamento a debito", gli 'eurobond' per la difesa di cui si comincia a parlare.
L'ex ambasciatore alla Ue ricorda poi che "le competenze della Commissione in tema di difesa sono circoscritte, Ursula von der Leyen sa bene che l'Unione Europea non è un'alleanza militare e non potrà mai diventarlo: si tratta piuttosto di rafforzare le capacità militari nazionali, anche con la moral suasion, con gli appelli politici, per metterle al servizio di un disegno comune".
'competenze Bruxelles circoscritte, anche in Italia consapevolezza che si deve fare di più'
E proprio tenendo delle competenze circoscritte, Nelli Feroci si chiede anche quale possa essere il senso di un commissario alla Difesa: "Mi pare un annuncio più a effetto che di sostanza, perché prima bisognerebbe capire cosa può fare".
Il presidente dello Iai parla infine del dibattito in corso nel nostro Paese sulla difesa comune europea: "E' un tema che resta politicamente molto divisivo, non unificante. Ci sono forze politiche più sensibili e attente al tema della sicurezza nazionale, ma in generale la consapevolezza di fare di più sta prendendo piede".
Esteri
Pagati per dimagrire, il ‘metodo’ per...
Lo studio è stato condotto su tre gruppi di uomini
I soldi fanno i miracoli, anche contro l'obesità. E' quanto ha scoperto uno studio, condotto dall’Università scozzese di Stirling, da cui emerge che offrire incentivi finanziari è efficace nell’aiutare gli uomini a perdere peso.
“La ricerca ha dimostrato che offrire incentivi in denaro era un modo popolare ed efficace per aiutare gli uomini a perdere peso" ha detto il professor Pat Hoddinott dell’Unità di ricerca dell’Università di Stirling. "Questa iniziativa rappresenterebbe una soluzione a basso costo da offrire al servizio sanitario nazionale per agli uomini con problemi di obesità".
Lo studio
Sono stati 585 uomini con il problema dell'obesità che hanno preso parte alla ricerca. Tre gruppi, provenienti da Scozia, Inghilterra e Irlanda del Nord. Al primo gruppo sono state offerte 400 sterline pari a poco più di 466 euro se fossero riusciti a dimagrire, ai secondi solo messaggi di incoraggiamento e ai terzi nulla. L'obiettivo era perdere il 5% del proprio peso in tre mesi, il 10% in sei e mantenere per 12 mesi quello che avevano perso. La ricerca ha rilevato che dopo un anno gli uomini che ricevevano sia messaggi di testo che l’opportunità di ricevere denaro perdevano più peso.
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Chico Forti non è più in carcere a Miami, in Italia nelle...
Siglato l'accordo con il giudice federale per scontare il resto della pena nel nostro Paese
Chico Forti non è più detenuto in carcere a Miami e nelle prossime settimane è atteso il rientro in Italia del 65enne trentino, condannato all'ergastolo in Florida per l'omicidio di Dale Pike, avvenuto il 15 febbraio del 1998. L'autorizzazione al trasferimento era stata annunciata dalla premier Giorgia Meloni durante la sua visita a Washington il primo marzo scorso. Nella scheda di Forti del Florida Department of Correction, alla data di inizio custodia, il 7 luglio 2000, è stata aggiunta quella di ieri, indicata come data del rilascio.
Nelle ultime ore, infatti, a Miami si è tenuta l'udienza in cui Forti ha siglato l'accordo con il giudice federale statunitense per scontare il resto della pena in Italia, dove la corte d'Appello di Trento ha già convertito nelle scorse settimane la sentenza statunitense. È l'ultimo passaggio prima del rientro. Nel frattempo Forti è trattenuto dall'Immigration and Customs Enforcement. Secondo fonti a lui vicine, nel giro di due o tre settimane dovrebbe riuscire a essere trasferito in Italia.
Lo zio: "Forse l'incubo finisce davvero"
"Dopo quasi 25 anni passati sulla porta dell'abisso e dell'inferno, forse stavolta l'incubo finisce davvero", dice all'Adnkronos Gianni Forti, zio di Chico, commentando il trasferimento del nipote dal carcere statale di Miami dove è detenuto per omicidio.
"La situazione al momento è questa, Chico ha lasciato il carcere statale e adesso è in una struttura federale per l'immigrazione, sotto custodia e sempre a Miami. Adesso avrà corso la convenzione di Strasburgo e dovrà rientrare a quelle condizioni".
Antigone: "Bene trasferimento, stessa attenzione per altri detenuti"
"La pena non deve mai consistere in trattamenti contrari al senso di umanità: questo è inequivocabile alla luce del nostro articolo 27 della Costituzione, quindi il ritorno di Chico Forti in Italia consentirà fortunatamente per lui di riavere quelle relazioni affettive, quel rapporto col territorio, con la sua terra, con le persone care che sono parte dell'essenza della pena". Patrizio Gonnella, presidente dell'Associazione Antigone, commenta così all'Adnkronos il trasferimento in una struttura federale per l'immigrazione di Chico Forti, detenuto a Miami per omicidio.
"E' una notizia buona, così come speriamo siano altrettanto buone le notizie per tutti gli altri detenuti italiani all'estero che hanno interesse a rientrare da noi. Sono tantissimi - sottolinea - e ci auguriamo che su ognuno di loro ci sia la stessa attenzione istituzionale".
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Europee, Ilaria Salis spera in Strasburgo – Ascolta
Le elezioni europee dell’8-9 giugno potrebbero essere decisive non solo per il futuro dell’Ue, ma anche per quello di Ilaria Salis, l’insegnante originaria di Monza che è in carcere da un oltre un anno in Ungheria, accusata di avere aggredito degli estremisti di destra in occasione del Tag der Ehre, il Giorno dell’Onore.