Esteri
Chico Forti, tutti i passaggi previsti per il trasferimento...
Chico Forti, tutti i passaggi previsti per il trasferimento entro 2 mesi
Dal riconoscimento della sentenza da parte dell'Italia al Consent Verification Hearing, le tappe obbligate
Il rientro in Italia di Chico Forti avverrà nelle prossime settimane, entro due mesi, una volta conclusa la procedura prevista dalle leggi americane. A quanto si apprende da fonti informate all'indomani dell'annuncio dato da Washington dalla premier Giorgia Meloni, ricevuto l’ordine dal governatore della Florida DeSantis, Forti sarà trasferito dal carcere statale vicino a Miami nel quale è detenuto, a uno federale.
Dopo questo passaggio, la pratica passerà al dipartimento di Giustizia americano che trasmetterà al ministero di Giustizia italiano la sentenza tradotta e la documentazione prevista che indica la possibilità del trasferimento di Forti, in carcere in Florida da 24 anni. Il ministero di Via Arenula girerà quindi la documentazione all’autorità giudiziaria, che a sua volta dovrà riconoscere la sentenza e metterla in esecuzione.
Una volta conclusi tutti questi passaggi, verrà organizzato il trasferimento in Italia di Chico Forti, che dovrà scontare la pena dell’ergastolo, comunque nel rispetto dei regolamenti e delle norme italiani.
Del caso aveva parlato più volte il ministro degli Esteri Antonio Tajani con il segretario di Stato Antony Blinken e il ministro della Giustizia Carlo Nordio con l'Attorney general, Merrick Garland.
Le autorità italiane dovranno presentare ai colleghi americani una serie di documenti che attestino l’approvazione o il consenso al trasferimento in Italia del detenuto (che lo aveva chiesto nel 2018), che il detenuto è cittadino italiano ai sensi della Convenzione di Strasburgo, che il crimine per il quale il detenuto è in custodia negli Stati Uniti è previsto come reato secondo la legge applicabile, che si applicherà la procedura del "proseguimento dell’esecuzione" o della "conversione della sentenza", infine la natura e la durata della pena che il detenuto sconterà. Una volta intervenuta l’approvazione della richiesta di trasferimento del detenuto anche da parte italiana, la procedura prevede che il dipartimento di Giustizia fissi un'udienza di verifica del consenso (''Consent Verification Hearing'') in cui il detenuto, rappresentato da un avvocato, compare di fronte a un magistrato federale per confermare il proprio assenso, dopo essere stato informato delle conseguenze del trasferimento. Il dipartimento concorda quindi con lo Stato di destinazione un programma per l'esecuzione del trasferimento del detenuto e di norma spetta alle autorità del Paese di destinazione recarsi negli Stati Uniti per prendere in consegna il detenuto.
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Israele: “Avanti con operazione a Rafah per portare...
Hagari: "La nostra guerra è contro Hamas, non contro la popolazione di Gaza". L'offerta degli Usa. Media palestinesi: nuovi scontri a Jabaliya
"Le Forze di Difesa Israeliane stanno continuando la loro operazione mirata contro Hamas a Rafah come parte degli sforzi per ottenere una sconfitta definitiva di Hamas e riportare a casa tutti i nostri ostaggi". Così il portavoce dell'Idf, Rear Admiral Daniel Hagari, secondo quanto si legge sul canale Telegram dell'esercito israeliano. "Dall'inizio dell'operazione abbiamo eliminato decine di terroristi", ha aggiunto sottolineando che "prima delle nostre operazioni invitiamo i civili a spostarsi temporaneamente verso le aree umanitarie e ad allontanarsi dal fuoco incrociato in cui Hamas li mette. La nostra guerra è contro Hamas, non contro la popolazione di Gaza".
Usa: informazioni su posizioni leader Hamas se Israele abbandona operazione a Rafah
Intanto l'amministrazione Biden avrebbe offerto a Israele “informazioni sensibili” sulla posizione di alti dirigenti di Hamas se accetterà di rinviare una grande operazione militare a Rafah. Il Washington Post ha citato quattro fonti, affermando che gli Stati Uniti “stanno offrendo a Israele un'assistenza preziosa se non andrà oltre, comprese informazioni sensibili per aiutare l'esercito israeliano a individuare la posizione dei leader di Hamas e a trovare i tunnel nascosti del gruppo”. Il rapporto afferma che l'amministrazione si è anche offerta di aiutare a costruire grandi accampamenti di tende per i palestinesi evacuati da Rafah e di assistere nella costruzione di infrastrutture per fornire aiuti umanitari.
Media palestinesi: nuovi scontri nel nord di Gaza, a Jabaliya
I media palestinesi riferiscono di nuovi combattimenti nel nord di Gaza, a Jabaliya. Ieri, l'Idf - si legge sul Times of Israel - ha dichiarato che si stava preparando a lanciare una nuova operazione nell'area, dopo aver individuato i tentativi di Hamas di raggrupparsi lì. È stato dato un ordine di evacuazione per l'area di Jabaliya, dove l'IDF stima che si trovino tra i 100.000 e i 150.000 palestinesi.
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Ucraina, Russia preme verso Kharkiv. Zelensky: “Alto...
Le operazioni di Mosca proseguono nella regione
La Russia preme verso Kharkiv, l'Ucraina arretra e perde terreno. La guerra vive una fase cruciale, con le prove di nuova offensiva di Mosca che spinge da nord. Da circa 48 ore, le manovre russe somigliano ad un 'test' che mira a esplorare la reazione ucraina e le risorse a disposizione del nemico.
L'analisi della situazione, in un quadro più ampio, non può escludere che le operazioni russe nell'oblast siano un''esca' per convincere Kiev a dirottare uomini e mezzi nella regione, scoprendo magari il fronte orientale e consentendo quindi agli invasori di puntare ancora più massicciamente verso Chasiv Yar, la piattaforma che consentirebbe di sferrare un massiccio attacco verso il cuore dell'Ucraina.
La situazione sul campo
Le forze russe rivendicano la conquista di cinque località nella regione di Kharkiv. Secondo il ministero della Difesa di Mosca, le truppe russe hanno preso il controllo degli insediamenti di Borisovka, Ogurtsovo, Pletenevka, Pylnaya e Strelechya. Nei combattimenti, secondo informazioni non verificabili, sarebbero stato uccisi 170 soldati di Kiev e 34 sarebbero stati catturati.
A prescindere dalle cifre, gli sviluppi sul campo vengono confermati anche da fonti ucraine. Nel primo attacco, iniziato alle cinque di venerdì 10 maggio, i russi sono riusciti a penetrare per almeno un chilometro in direzione di Vovchansk, con l'obiettivo di creare una zona cuscinetto di 10 chilometri dopo il confine, per proteggere dalla guerra il territorio russo, come conferma una fonte militare ucraina citata da Cnn. Nella zona sono stati dispiegati riservisti ucraini.
Una seconda fonte spiega che che quattro battaglioni russi, per un totale di circa 2mila uomini, sono penetrati 5 chilometri nella direzione di Krasne, 75 chilometri a ovest, lungo il confine, di Vovchansk, e di altri due villaggi vicini. DeepStateMap, il gruppo ucraino che segue passo passo la situazione al fronte, indica come zona grigia, vale a dire contestata e non sotto pieno controllo ucraino, quattro villaggi vicini.
Sono stati uccisi due civili ucraini e diversi altri feriti nell'offensiva, hanno reso noto fonti locali. Il portavoce dei militari ucraini nell'est, Nazar Voloshyn, afferma che le forze di Mosca sono state "fermate" e insiste nel dichiarare che non c'è nessuna avanzata. Le sue parole vengono rilanciate dal Kyiv Independent, che riporta anche quelle del governatore di Kharkiv, Oleh Syniehubov, secondo il quale la situazione è "sotto controllo" e si combatte in quattro delle cinque località rivendicate da Mosca (esclusa Pletenevka).
Le parole di Zelensky
"L'attenzione è rivolta soprattutto alla prima linea, alla situazione nelle nostre regioni dove i rischi di un'offensiva russa sono maggiori", dice il presidente ucraino Volodymyr Zelensky nel consueto messaggio serale. "Le nostre operazioni difensive sono in corso nella regione di Kharkiv, vicino ai villaggi di Strelechya, Krasne, Morokhovets, Oliinykove, Lukyantsi, Hatyshche, Pletenevka. Questi sono villaggi di confine. Da due giorni le nostre truppe conducono lì azioni di contrattacco, difendendo il territorio ucraino.
Particolarmente tesa resta anche la situazione nella regione di Donetsk, soprattutto nella direzione di Pokrovsk – a Semenivka, Netailove. Ogni giorno vanno in scena più di trenta combattimenti. È estremamente difficile. Naturalmente prestiamo attenzione anche a tutte le altre direzioni delle nostre azioni di difesa: Kupyansk, Lyman, Siversk, Kramatorsk, Vremivka".
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Eurovision, la denuncia: “Bandiera Ue vietata in...
Schinas, vicepresidente della Commissione europea, ha reso noto l'episodio denunciato da un funzionario moldavo
Bandiera dell'Unione europea vietata all'Eurovision. Margaritis Schinas, vicepresidente della Commissione europea, rende noto l'episodio denunciato da un funzionario moldavo che ha provato a portare la bandiera dell'Ue all'interno della Malmo Arena. Il vessillo è stato bloccato in quanto "politico" e "non consentito". "L'Eurovision è per prima cosa e soprattutto la celebrazione dello spirito europeo, della nostra diversità europea e del talento. La bandiera dell'Ue è il simbolo di tutto questo", scrive Schinas su X. "A meno di un mese dalle elezioni europee non dovrebbero esserci ostacoli, piccoli o grandi, per la celebrazione di quello che unisce tutti gli europei".