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“Navalny morto prima di uno scambio di...
“Navalny morto prima di uno scambio di prigionieri”: l’ipotesi dalla Bild
Secondo quanto scrive la Bild, il dissidente sarebbe "morto prima di uno scambio di prigionieri". Oltre 400 arresti nelle proteste in Russia
Il corpo di Alexey Navalny si trova nell'obitorio dell'ospedale distrettuale di Salekhard, in Siberia. E' quanto apprende Novaya Gazeta da alcune fonti, secondo le quali per tutto sabato nessuna autopsia era ancora stata eseguita. Secondo una fonte delle unità paramediche inoltre, il corpo di Navalny presenterebbe dei lividi, per quanto apparentemente non derivanti da percosse. "Da paramedico esperto, posso dire che le ferite descritte da coloro che le hanno viste sembravano essere dovute a convulsioni... Se una persona ha le convulsioni e gli altri cercano di trattenerla ma le convulsioni sono molto forti, presentano lividi. Hanno anche detto che aveva un livido sul petto, del tipo che deriva dal massaggio cardiaco indiretto", ha affermato la fonte.
"Quindi hanno cercato di rianimarlo, e probabilmente è morto per arresto cardiaco", ha proseguito il paramedico. "Ma nessuno dice nulla sul motivo per cui avrebbe avuto un arresto cardiaco". Novaya Gazeta Europa scrive inoltre che "dopo la morte improvvisa di Navalny venerdì, il suo corpo è stato inizialmente portato nella città di Labytnangi, a 36 chilometri dalla colonia penale dove è morto nel villaggio di Khark, nel distretto autonomo di Yamalo-Nenets, nell'estremo nord della Russia. Tuttavia, fonti rivelano che il corpo è stato poi trasferito venerdì all'ospedale clinico distrettuale nella capitale regionale di Salekhard". "Di solito i corpi delle persone che muoiono in prigione vengono portati direttamente all'Ufficio di medicina legale in via Glazkova, ma in questo caso sono stati portati all'ospedale clinico per qualche motivo", ha detto un paramedico del servizio di ambulanza di Salekhard.
"Lo hanno portato all'obitorio e poi hanno piazzato due poliziotti davanti alla porta. Naturalmente, tutti volevano sapere cosa fosse successo, di cosa si trattasse e se stessero cercando di nascondere qualcosa di serio". Ben presto, prosegue, è emerso che il corpo consegnato era quello di Alexey Navalny e che la sua morte "non era di natura criminale", un termine usato per indicare che non erano coinvolte armi da fuoco. Si è poi sparsa la voce - afferma la fonte - che ai patologi ospedalieri era stato vietato di eseguire un'autopsia".
"A questo punto i pareri sono discordi", ha aggiunto il paramedico. "Alcuni hanno detto che da Mosca era arrivato l'ordine di attendere l'arrivo degli specialisti dalla capitale, mentre altri hanno detto che gli stessi medici dell'ospedale si erano rifiutati di eseguire l'autopsia. Il caso è politico e non è chiaro come andrà a finire. E se si esegue un'autopsia e si riceve l'ordine diretto di cambiare il risultato, non se ne può uscire. E si può essere anche incolpati. Ma se non c'è stata l'autopsia, non c'è nessuno a cui chiedere".
"Morto prima di uno scambio di prigionieri"
Alexei Navalny sarebbe morto poco prima di un suo possibile rilascio, scrive dal canto suo il quotidiano tedesco Bild, secondo il quale tra Mosca, Washington e Berlino sarebbe stato in programma uno scambio di prigionieri. Putin voleva Vadim Krasikov, l'agente responsabile dell'omicidio di Tiergarten, di cui fu vittima il 23 agosto del 2019 nel parco berlinese il dissidente georgiano-ceceno Zelimchan Kangoshvili. Putin ne aveva anche accennato pubblicamente nell'intervista al giornalista statunitense ex Fox News Tucker Carlson. Si discuteva, scrive la Bild, della possibilità che Putin rilasciasse in cambio il dissidente Navalny.
Oltre 400 arresti nelle proteste in Russia
Intanto oltre 400 persone sono state arrestate in Russia in due giorni di proteste che si sono avute in tutto il Paese per la morte di Alexey Navalny. Lo rende noto la Ong Ovd-Info sul suo canale Telegram. "Stiamo facendo il possibile per aiutare i detenuti, i nostri avvocati stanno lavorando in diverse regioni", aggiunge il gruppo che monitora e combatte la repressione in Russia.
A San Pietroburgo le forze di sicurezza hanno disperso decine di persone che si erano riunite intorno a Pietra Solovetsky, monumento per le vittime della repressione sovietica. Tra gli arrestati ci sono due giornalisti, il fotografo di 'Novaya Gazeta' Alexei Dushutin e la giornalista dell'emittente RusNews, Elina Kozich.
Ci sono stati 50 arresti nei pressi della pietra Piedra Solovetski a Mosca, a piazza Lubjanka, dove sono stati deposti fiori in memoria di Navalny. Secondo Moscow Times, un'altra giornalista di RusNews, Yulia Petrova, è stata arrestata in questa zona. Media indipendenti, come Sota e RusNews, hanno pubblicato i video delle proteste, con persone che portano cartelli con scritto "assassinio" e "vergogna".
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Macron, “se la Russia sfonda possibile l’invio di...
Le forze russe sono riuscite a sfondare le linee ucraine vicino Avdiivka, nel Donetsk, e si sono stabilizzate sul territorio. Kiev nel frattempo ha mobilitato le riserve per cercare di stabilizzare la situazione mentre i combattimenti diventano sempre più pesanti. La città di Chasiv Yar, in Ucraina orientale, bombardata per mesi dalle forze russe, oggi appare completamente carbonizzata, come mostra un filmato ripreso da un drone e pubblicato dai media. Odessa è stata nuovamente oggetto di un nuovo attacco missilistico russo.
sarebbero 13 le persone ferite, diverse le infrastrutture civili distrutte. Inoltre le forze russe hanno distrutto due veicoli da combattimento Himars ucraini, una fabbrica di munizioni e un deposito di armi in altre aeree dell'Ucraina. Intanto il presidente francese torna a mettere in guardia la Russia.
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L’orango si cura da solo, la prima scimmia che fa...
Un maschio selvatico che cura le ferite con una pianta medicinale antidolorifica
Si era ferito a una guancia, Rakus. Così si è procurato delle foglie di Akar Kuning (in gergo botanico Fibraurea tinctoria), una pianta rampicante usata nella medicina tradizionale per curare le lesioni - ma anche contro la dissenteria, per il diabete e la malaria - le ha masticate creando una sorta di impasto e se le è applicate sul viso proprio nel punto dolente. Una classica scena di automedicazione, se non fosse che il protagonista non è un uomo, ma una scimmia. Ed è la prima volta in assoluto che viene segnalato un 'dottor orango' in azione. Segno che anche i primati praticano l'automedicazione.
Rakus è un maschio selvatico di orango di Sumatra (Pongo abelii). Gli esperti che lo hanno osservato in azione ritengono che stesse trattando la sua ferita utilizzando una pianta con note proprietà medicinali. Un report di questa condotta inedita per un primate è pubblicato sulla rivista 'Scientific Reports', perché sarebbe la prima volta che si sorprende un animale selvatico intento ad autocurarsi. Prima di questo studio, spiegano gli autori, diverse specie di primati selvatici erano state osservate ingoiare, masticare o strofinare piante con proprietà medicinali, ma senza applicarle su ferite recenti.
La scienziata Isabelle Laumer e colleghi biologi del Max Planck Institute of Animal Behavior di Costanza (Germania) e dell'Universitas Nasional dell'Indonesia hanno osservato l'orangutan maschio nel giugno 2022, nell'area di ricerca Suaq Balimbing nel Parco nazionale di Gunung Leuser, in Indonesia.
Rakus ha masticato gambo e foglie di Akar Kuning e applicato ripetutamente per 7 minuti il liquido 'unguento' così generato sopra una ferita sulla sua guancia destra, ferita che aveva riportato 3 giorni prima. Rakus ha quindi spalmato le foglie masticate fino a coprire completamente la lesione e ha continuato a nutrirsi della pianta per oltre 30 minuti. Gli autori riportano che non c'erano segni di infezione nel punto trattato nei giorni successivi. Ed entro 5 giorni la ferita si era chiusa, per poi guarire completamente nel giro di un mese. Poiché Rakus ha applicato ripetutamente il materiale vegetale sulla sua ferita e in nessun'altra parte del corpo, e l'intero processo ha richiesto più di mezz'ora, è probabile che abbia trattato intenzionalmente la sua ferita facciale con Akar Kuning, sostengono i ricercatori.
Precedenti ricerche hanno identificato proprietà antibatteriche, antinfiammatorie, antifungine e antiossidanti nell'Akar Kuning e le foglie masticate potrebbero aver contribuito a ridurre il dolore e l'infiammazione causati dalla ferita di Rakus e favorito la guarigione. Gli autori non sanno se questa fosse la prima volta che Rakus curava una delle sue ferite o se avesse già appreso questo comportamento da altri oranghi della sua zona natale. Poiché sembra che Rakus abbia curato intenzionalmente la sua ferita, ciò suggerisce che il comportamento potrebbe aver avuto origine in un antenato comune condiviso dagli umani e dalle grandi scimmie, ragionano gli esperti.
"Il comportamento di Rakus - conferma Laumer - sembrava essere intenzionale poiché trattava selettivamente la ferita e nessun'altra parte del corpo, con il succo della pianta. Il comportamento è stato ripetuto anche più volte, non solo con il succo della pianta, ma anche successivamente con materiale vegetale più solido". Gli autori puntualizzano infine di non aver osservato al momento altri oranghi nell'area di ricerca 'automedicare' le loro ferite. Tuttavia ciò potrebbe essere dovuto al fatto che i ricercatori incontrano raramente esemplari feriti.
"Gli oranghi del sito raramente mangiano la pianta - spiega Caroline Schuppli, autrice senior dello studio - Tuttavia possono toccare accidentalmente le loro ferite mentre si nutrono di questa pianta e quindi applicare involontariamente il succo della pianta sulle lesioni. Dal momento che la Fibraurea tinctoria ha potenti effetti analgesici, possono avvertire un immediato sollievo dal dolore, il che potrebbe indurli a ripetere il comportamento più volte".
"Il trattamento di ferite nell'uomo è stato probabilmente menzionato per la prima volta in un manoscritto medico risalente al 2200 a.C. - rimarca Schuppli - E' possibile che esista un meccanismo sottostante comune per il riconoscimento e l'applicazione di sostanze con proprietà mediche o funzionali alle ferite e che il nostro ultimo antenato comune già mostrasse forme simili di comportamento".
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Armato di katana ha ucciso 14enne a Londra, 36enne...
L'uomo è imputato anche per due tentati omicidi e lesioni personali
E' stato incriminato per omicidio, due tentati omicidi, lesioni personali gravi, furto con scasso aggravato e possesso di un'arma da taglio l'uomo che ha ucciso con una katana, spada da samurai, il 14enne Daniel Anjorin e ferito altre quattro persone in un attacco a nordest di Londra.
Marcus Aurelio Arduini Monzo, 36enne con cittadinanza brasiliana e spagnola, è comparso oggi davanti ai giudici, due giorni dopo aver seminato il panico ad Hainault, prima andandosi a schiantare con il suo furgone contro una casa, poi colpendo all'impazzata chi incontrava con la sua katana. Secondo quanto scrive il Daily Maily, Monzo, musicista dilettante, si definiva un "mistico" e di recente si era vestito da Robin Hood durante una gara con l'arco.