Economia
Lombardia, Guidesi: “Così resteremo la locomotiva...
Lombardia, Guidesi: “Così resteremo la locomotiva d’Europa”
Le parole dell''assessore allo Sviluppo economico della Regione
Corre come un treno la Lombardia. Anzi, a guardare il pil messo a segno nel 2023 (+5,5%) forse è più giusto definirla locomotiva delle regioni che trainano l'economia dell'Unione Europea. I dati dell’ultimo ‘Booklet Economia’, realizzato dal Centro studi di Assolombarda, sono lì a certificarlo. Il ritmo di crescita della Regione distanzia la Cataluña che non va oltre un +1,1%, il land Bayern fermo su un +0,4% e il Baden-Württemberg ancora sotto dell'1,0% nel 2023 a confronto con il 2019.
Un caso? No e lo spiega all'Adnkronos l'assessore allo Sviluppo economico della Regione, Guido Guidesi. ''La Lombardia -dice- ha un ecosistema economico che funziona, perché da noi le aziende sono parte integrante della nostra comunità e c’è un ambiente che le sostiene e le accoglie. Dunque hanno un ruolo oggettivo, non solo dal punto di vista economico ma anche sotto l’aspetto sociale''. Insomma non c'e' un avanti in ordine sparso: ''Tutto l’ecosistema lombardo si muove insieme, creando valore aggiunto: dalla ricerca, alla formazione, passando per gli investimenti e l’innovazione tecnologica. Sicuramente paghiamo le difficoltà tedesche, perché le nostre bilance commerciali di tantissimi settori e le nostre filiere sono co-protagoniste dei cugini tedeschi. Il nostro è un protagonismo più europeo che italiano”.
Ma i risultati economici sono evidenti e per la Regione sono solo il punto di partenza verso traguardi più ambiziosi. “Da un anno -dice all'Adnkronos- la Lombardia è diventata la prima regione manifatturiera d'Europa e vogliamo continuare ad esserlo. Abbiamo un piano industriale sul manifatturiero e anche gli altri settori, come l’agricoltura e il turismo, ci aiutano notevolmente''. Certo, per alcune filiere ci sarà da discutere anche con l'Unione europea, a cominciare dal settore dell'auto e da quello che rappresenta l'automative, in particolare si sta mettendo a punto la linea da tenere quando la Regione sarà alla guida dell'Alleanza europea delle regioni dell’Automotive, ovvero dal 1° gennaio 2025, ma le idee su quello che si deve fare sono chiare. ''Alla prossima Commissione europea -spiega Guidesi- chiederemo realismo, libertà d’azione per i territori, neutralità tecnologica e confronto continuo. Siamo profondamente convinti che la libertà d’azione ci consentirà di raggiungere gli obiettivi ambientali in anticipo rispetto alle scadenze indicate dall’Europa''. Toccherà dunque all'Unione muoversi coordinandosi con chi produce per cogliere al meglio la sfida della concorrenza con l'Asia che morde sempre di più. ''Se la nuova Commissione europea che si insedierà alla fine dell’anno si confronterà con i territori manifatturieri e li aiuterà, vincerà la sfida della competitività europea, che nel futuro dipenderà appunto da chi produce. I territori manifatturieri, e noi siamo tra questi, vanno sostenuti e aiutati''.
Non dimentica poi l'assessore un settore che in Lombardia è una delle dorsali portanti del sistema economico: l'agricoltura, ultimamente finita sotto i riflettori per la protesta denunciata con trattori arrivati persino a Bruxelles. ''Chi difende in toto le decisioni dell’ultima Commissione europea sbaglia -spiega Guidesi- perchè ha preso anche decisioni decisamente sbagliate. Alcune di queste scelte sbagliate hanno riguardato l'agricoltura, quindi gli agricoltori hanno ragione. L’Europa sbaglia, e non solo in merito all'agricoltura, quando, oltre a fissare degli obiettivi, indica anche un’unica strada per raggiungere tali obiettivi. Questo approccio non lascia libertà d’azione ai protagonisti di questi settori i quali hanno sempre dimostrato capacità di ingegno, di innovazione e di raggiungimento degli obiettivi, anticipando anche i tempi”.
Certo non sono poche le insidie che si prospettano per far prosperare l'economia regionale, a cominciare dal costo del credito. Guidesi non ha difficoltà ad ammettere che “oggi stiamo rallentando e siamo in difficoltà rispetto al tema degli investimenti, e quindi dell’innovazione e dell’anticipo dei tempi, perché il costo della liquidità e di accesso al credito è talmente alto da aver procrastinato tutti gli investimenti già calendarizzati dalle aziende”. Nel mirino la politica monetaria della Bce. ''è sbagliata e gli effetti di questa decisione lo stanno dimostrando. Ci auguriamo quindi che i tassi scendano il prima possibile”.
Ma l'ottimismo e la fiducia nelle azioni messe in cantiere per supportare il sistema produttivo non mancano: “In Lombardia l’occupazione è stabile. Si tratta di un grande risultato, che smentisce ancora una volta le previsioni negative sull’economia. Ormai ci divertiamo a smentire le previsioni negative -lo faremo anche quest’anno. La Lombardia continuerà a crescere e lo farà meglio e più velocemente se la Bce annuncerà il prima possibile la discesa dei tassi d’interesse”.
Economia
L’Oréal Italia aderisce a Parks-liberi e uguali
Associazione che si pone l’obiettivo di aiutare le aziende a promuovere le proprie politiche di inclusione
L’Oréal Italia aderisce a Parks-liberi e uguali, associazione che si pone l’obiettivo di aiutare le aziende a promuovere le proprie politiche di inclusione, con un particolare focus sull’orientamento affettivo e l’identità di genere nei luoghi di lavoro. La partnership con Parks si inserisce appieno nei valori che guidano il Gruppo L’Oréal impegnato a raggiungere l’uguaglianza di genere a tutti i livelli e all’interno di tutte le funzioni dell’azienda e a contribuire alla creazione di contesti più inclusivi a favore della comunità LGBTQ+ ovunque nel mondo, oltre che a contrastare qualunque tipo di molestia o violenza, in particolare le molestie sessuali e le violenze di genere.
Questa collaborazione, in cui L’Oréal Italia crede molto, ha l’obiettivo di promuovere best practices e sviluppare una policy aziendale condivisa a favore della comunità LGBTQ+. L’Oréal Italia vuole farsi promotore di un cambiamento culturale per tutta la popolazione del Gruppo, promuovendo l’inclusione ed il rispetto di tutte le persone LGBTQ+.
“Siamo orgogliosi di intraprendere questo percorso con Parks perché, come gruppo leader della cosmetica in Italia, crediamo di avere una grossa responsabilità nei confronti delle società e vogliamo essere tra quelli che guidano il cambiamento. Per farlo vogliamo portare attenzione in azienda alla comunità LGBTQ+ e alle persone che intraprendono un percorso di transizione di genere e che possono richiedere un adeguato accompagnamento per vivere con serenità anche nel contesto lavorativo un momento di affermazione individuale molto importante”, ha detto Manuela Pardini, hr director di L’Oréal Italia.
L’Oréal Italia, da sempre attenta a promuovere una cultura aziendale people oriented, basata sulla diversità, l’inclusione e il benessere delle persone, si è dotata negli anni di una struttura aziendale dedicata – la direzione diversity equity & inclusion - per favorire la sensibilizzazione all’inclusione e la valorizzazione della diversità di ciascun individuo al fine di svilupparne abilità e competenze.
“Come leader nel settore beauty, sviluppiamo prodotti per tutti e vogliamo una bellezza alla portata di ciascuno. Vogliamo ambienti di lavoro in cui persone di ogni provenienza socio-economica, ogni religione, genere, età possano sentirsi apprezzati e valorizzati”, ha spiegato Renata Iadevaia, hr director dermatological beauty division & head of diversity, equity & inclusion - L'Oréal Italia. “La nostra missione è essere il beauty leader più inclusivo e dare il nostro contributo affinché tutti possano vivere in una società sicura, serena ed equa. Aderire a Parks si inserisce perfettamente in questa strategia e per questo sono particolarmente orgogliosa di iniziare un percorso insieme a Parks.”
“Siamo orgogliosi di dare il benvenuto a L'Oréal Italia tra i nostri soci” ha sottolineato Igor Šuran, direttore esecutivo di Parks-liberi e uguali. “L’impegno concreto di L'Oréal all'inclusione delle proprie persone si estende ora grazie a un'attenzione particolare alla valorizzazione di tutte le identità di genere e tutti gli orientamenti sessuali. Con il proprio esempio e con la visibilità indiscussa di cui gode, L'Oréal Italia potrà contribuire in modo straordinario alla creazione di una società più equa e inclusiva".
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Sostenibilità, Falocco: “Italia Paese pioniere delle...
Così il direttore generale Fondazione Ecosistemi, 'padrone di casa' del Forum Compraverde Buygreen
“Un incontro di due giorni per orientare la sostenibilità, 283 miliardi di euro degli appalti pubblici, il contesto potrebbe suggerire una certa dose di attenzione o di moderazione, in verità gli acquisti verdi sono una delle soluzioni che abbiamo per far competere le nostre economie tutelando i diritti umani, ambientali e sociali lungo tutte le catene di fornitura". Così Silvano Falocco, direttore generale Fondazione Ecosistemi, padrone di casa del Forum Compraverde Buygreen, promosso dalla Fondazione Ecosistemi.
"Quindi è importante andare avanti con lo strumento del Green Public Procurement, ovvero degli acquisti verdi. L'Italia è il paese che per primo ha introdotto l'obbligatorietà dell'adozione dei criteri ambientali e sociali negli acquisti pubblici, è seguito dalla Francia che lo renderà obbligatorio nel 2025 ma, in verità, con il nuovo regolamento sull'ecodesign l'Europa ha detto che i Paesi membri dovrebbero trasformare questo strumento, oggi volontario in molti Paesi, in uno strumento obbligatorio”, sostiene.
“L'Italia è un Paese pioniere delle politiche e degli acquisti verdi. Siamo indietro sulla nostra capacità di applicazione di questo strumento, non c'è omogeneità, le amministrazioni si differenziano molto rispetto alla capacità di introdurre questi criteri a seconda della loro dimensione, capacità tecniche, capacità professionali ma anche a seconda della tipologia di acquisti che andiamo comprando - conclude - Ci sono acquisti dove si prendono i criteri ambientali minimi e si mettono all'interno delle procedure di gara, ci sono invece degli acquisti come la progettazione degli edifici, delle strade e delle aree, la gestione del verde pubblico, la gestione dei rifiuti dove occorre prendere questi criteri e adattarli alle gare che abbiamo. Su questo abbiamo ancora difficoltà perché non abbiamo un sistematico processo di formazione e apprendimento”.
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Sostenibilità, Rocca: “Serve maggior consapevolezza...
Così il presidente della Regione Lazio, a margine del Forum Compraverde Buygreen che si è tenuto a Roma
“Oggi siamo qui per fare il punto su quella che è la trasformazione della pubblica amministrazione nel campo degli acquisti, del 'procurement', così oggi viene chiamato e quindi raccontare quello che la Regione Lazio sta facendo, come stiamo indirizzando i nostri investimenti e soprattutto la formazione del personale. Il tema ambientale e soprattutto i criteri ambientali minimi, che l'Italia ha reso legge, devono essere diffusi, ci deve essere maggiore consapevolezza, su questo la volontà di investire nella crescita professionale, nella formazione del personale, non soltanto regionale ma anche degli enti collegati e soprattutto degli enti locali perché molto spesso anche i piccoli comuni non hanno risorse sufficienti per poter investire adeguatamente nella formazione”. Lo ha detto Francesco Rocca, presidente Regione Lazio, a margine del Forum Compraverde Buygreen che si è tenuto a Roma.
“Noi cerchiamo di fare la nostra parte per far crescere questa consapevolezza soprattutto a livello amministrativo perché poi le politiche vengano tradotte in azione amministrativa concreta nell'interesse delle nostre comunità. Le sfide più imminenti consistono nello spendere correttamente e bene e con criteri ambientali corretti le risorse del Pnrr, investire nella sicurezza degli ospedali significa farlo anche con criteri ambientali rispettati - spiega - Su questo c'è una piccola rivoluzione in corso, chiederà del tempo perché il tema ambientale è sempre stato troppo polarizzato, c'è bisogno invece di una coscienza diversa, di una consapevolezza diversa che deve essere una consapevolezza comune, dovrebbe rientrare all'interno di una cornice comune e condivisa da tutte le forze politiche".
"Quando si parla di ambiente, gli istituti di formazione, le scuole possono svolgere un ruolo importante per creare maggiore consapevolezza. Dall'altro lato, c'è poi questo gap formativo che noi stiamo cercando di colmare, anche così si crea cultura, cercando informazioni, preparando, informando. Quando si parla di formazione del personale non è soltanto la nozione tecnica, ma anche il contesto, il contesto socio-giuridico oserei dire, perché da un lato ci sono le norme e dall'altro c'è il contesto sociale su cui le norme vengono calate", conclude.