Inaugurati da Syensqo innovativi Application Development Labs a Bollate
Investimento da 10 mln di euro in 3 anni per oltre 1.300 metri quadri di nuovi laboratori in un ecosistema tecnologico unico al mondo
Presso la sede di Bollate, Syensqo ha inaugurato oggi i nuovi Application development labs (Adl), gli innovativi laboratori di ricerca che si impongono sul panorama internazionale per l’alto livello tecnologico e lo sviluppo applicativo dei materiali del futuro. La cerimonia del taglio del nastro è avvenuta alla presenza del sindaco di Bollate e vicesindaco della Città Metropolitana di Milano, Francesco Vassallo, dell’europarlamentare Patrizia Toia e dell'onorevole Vinicio Peluffo, una nutrita rappresentanza dei dipendenti e della stampa. A distanza di meno di un anno dalla inaugurazione del laboratorio “Dry Room” per batterie al litio (che ha comportato un investimento di 1 milione di euro con anche un contributo dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy), il Centro di Ricerca di Bollate aggiunge il complesso degli Application Development Labs a conferma del proprio ruolo chiave nello sviluppo di soluzioni basate su materiali innovativi che rispondano alle crescenti esigenze e richieste dei settori high-tech.
Definiscono la portata dei laboratori applicativi a Bollate i nuovi 1.300 mq di area sui quali si sviluppano i nuovi Application Development Labs – frutto di un investimento da 10 milioni di euro in 3 anni – che si aggiungono ai 2.000 mq di area di sviluppo applicativo già esistenti. Gli ADL occupano un nuovo edificio da 26 mila metri cubi innovativo anche nel funzionamento, in cui il flusso d'aria per mantenere 2/3 le cappe chimiche in depressione è garantito da inverter in modo da minimizzare il consumo energetico.
I laboratori ADL, eccellenza della ricerca in Italia, costituiscono un ecosistema tecnologico unico al mondo composto di strumentazioni, apparecchiature (per es. stampa iniezione, estrusione film, rivestimento cavi, trasformazione elastomeri, test tribologici, prototipazione…) e competenze. Per realizzarlo, il team Adl di Bollate ha vantato un incremento dell’organico di oltre il 30% negli ultimi tre anni, con ulteriori prospettive di crescita futura, che si aggiungeranno ai più di 300 ricercatori (40% donne) che già occupa il centro di ricerche Syensqo di Bollate che complessivamente occupa circa 500 persone. Tra l’altro, proprio i diversi campi di applicazione dei materiali studiati a Bollate comportano una diversificazione delle specializzazioni richieste e, accanto a chimici ed ingegneri chimici, lavorano già oggi laureati e diplomati in altre discipline quali fisica, elettronica e meccanica.
“A Bollate – conferma Marco Apostolo, country manager di Syensqo e Direttore del Centro di Ricerca - siamo convinti che solo unendo le forze delle menti migliori e delle conoscenze tecnologiche avanzate potremo individuare soluzioni che creano un futuro sostenibile per l'umanità”. Francesco Triulzi, head of application development labs, individua la strategia di questi laboratori di ricerca per lo sviluppo applicativo nel “creare una rete neurale di laboratori e professionisti che collegano e amplificano le eccellenze locali per fornire soluzioni sostenibili globali”. Il centro ADL di ricerca di Bollate, infatti, lavora in connessione con quello USA di Alpharetta, il coreano di Seoul, il giapponese di Fuji, il cinese di Shanghai e l’altro europeo situato, ovviamente, a Bruxelles.
Francesco Vassallo, sindaco di Bollate e vicesindaco della Città Metropolitana di Milano commenta: "L’inaugurazione di questo nuovo laboratorio di ricerca, uno dei più avanzati al mondo, rappresenta un tassello importante per l’eccellenza produttiva italiana e contribuirà a consolidare le attrattive del nostro territorio. Il fatto che una società leader come Syensqo, con più di 160 di storia, abbia scelto di investire su Bollate ampliando il proprio sito produttivo con ulteriori laboratori di eccellenza, è il segnale di una grande fiducia e di consolidamento delle relazioni istituzionali che abbiamo costruito nel corso degli anni”, sottolinea.
Le soluzioni studiate a Bollate con i polimeri speciali si applicano a diversi settori per anticipare le sfide cruciali del nostro pianeta e della società con un elevato focus sull’innovazione: dalla mobilità elettrica, dove Syensqo è leader nei materiali speciali per batterie al litio e celle a combustibile, alla efficienza energetica con 3/3 reagenti e solventi minerari per riciclare le batterie a fine vita, dall’approvvigionamento sostenibile, che vede Syensqo leader mondiale nella lavorazione del guar e della vanillina naturale alle soluzioni che contribuiscono a migliorare la qualità della vita in ambito medicale, agricoltura, dell’elettronica e dell’aerospaziale.
Tra le applicazioni illustrate nell’incontro di presentazione alle autorità, ai dipendenti e alla stampa, i ricercatori di Bollate hanno sottolineato come la ricerca di Bollate sia all’avanguardia nello studiare soluzioni per una mobilità più pulita. Infatti, oggetto di studio e sviluppo del centro di Bollate sono non solo le batterie al litio ma anche polimeri speciali per migliori prestazioni del motore elettrico verso la tecnologia elettrica 800 Volt. Inoltre, le diverse tecnologie presenti a Bollate sono in grado di produrre prototipi di membrane in varie forme che vengono applicate rendendo possibile l’emodialisi, la cattura della CO2, la filtrazione delle acque reflue, la potabilità dell’acqua. I materiali e tecnologie sviluppate a Bollate si applicano infine alla microelettronica e alle piattaforme di realtà aumentata e virtuale. La flessibilità, la leggerezza e la robustezza dei materiali studiati consentono di realizzare soluzioni per rivestimenti ottici, film adesivi ottici e materiali piezoelettrici unici nel loro genere.
Economia
Manovra, Confsal: “Prevedere meccanismo di...
"Il piano di bilancio a medio termine prevede una serie di misure che andranno a declinarsi all’ombra del Pnrr, cogliamo l’occasione per sollecitare non solo l'erogazione di nuovi fondi, ma soprattutto la spesa effettiva, anche introducendo meccanismi premiali per gli implementatori virtuosi". Ad affermarlo è il segretario generale della Confsal, Angelo Raffaele Margiotta dopo che ieri presso la Sala Mappamondo della Camera dei deputati, si è svolta l’Audizione formale della Confsal davanti alle Commissioni riunite Bilancio dei due rami del Parlamento in ordine all'esame del Piano strutturale di bilancio di medio termine.
"Il fatto che si sia assunta una nuova variabile di riferimento, la spesa netta aggregata - sottolinea Margiotta - deve fungere da stimolo per il governo a perseguire gli obiettivi di politica economica a tutela dei lavoratori e delle lavoratrici, in linea con le disposizioni europee per realizzare una spending review oculata, accompagnata da un’efficace compliance fiscale e da investimenti efficienti nella crescita a sostegno del potere d’acquisto e quindi della domanda interna".
"E’ necessario prevedere - prosegue - un meccanismo di cristallizzazione degli scaglioni Irpef, per poter agire direttamente con misure a protezione dei redditi medio-bassi, fino alla totale abolizione della “tassa sulla povertà. Il taglio del cuneo fiscale e contributivo dovrà essere il volano per creare i margini per garantire ai lavoratori e alle imprese una contrattazione collettiva di qualità, basata su un minimo retributivo tabellare di almeno 9 euro e su tutto un sistema di tutele per i lavoratori di cui, ad oggi, la maggior parte dei Ccnl sono sforniti. Fondamentale è anche destinare le risorse necessarie al rinnovo dei contratti pubblici per adeguare il potere d’acquisto alle dinamiche inflazionistiche". Dalla tax compliance, aggiunge, "dovrebbe arrivare un tesoretto di 2,2 miliardi da spendere per la riduzione della pressione fiscale nella prossima Legge di Bilancio. Ci auguriamo che dette risorse siano effettivamente impiegate per garantire detto fine e che sia incoraggiato - tramite un conto di debito per imposte e contributi sospesi - il comportamento virtuoso di aziende che, nonostante periodi di crisi temporanei, si impegnino a preservare i livelli occupazionali e retributivi", conclude Margiotta.
Economia
G7, Marcegaglia (B7): “Per piena inclusione donne...
“C’è ancora molta strada da fare per arrivare a una piena inclusione delle donne, abbiamo visto che tante cose sono migliorate ma se guardiamo, per esempio, l’imprenditoria femminile, nei grandi settori del futuro la presenza di donne è ancora molto bassa”. Ad affermarlo a margine della Ministeriale G7 sulle Pari Opportunità in corso a Matera è stata Emma Marcegaglia, Chair di B7 Italy, uno degli Engagement Group espressione del settore privato e delle confederazioni industriali che afferiscono ai paesi coinvolti. Durante l’appuntamento è emerso come puntare su diversità e inclusione sia la strada migliore per generare profitti.
“In settori come l’ingegneria e quelli relativi all’Ai la presenza di donne è ancora molto bassa – ha spiegato Marcegaglia - a questo aggiungiamo il fatto che ci sono ancora molte donne che non partecipano alla vita lavorativa. Quello che stiamo chiedendo è che ci sia un cambiamento culturale a partire dalle famiglie, perché a volte ci sono degli stereotipi, per esempio che le ragazze non siano brave a studiare matematica o che non abbiano capacità di leadership. Questo non è vero. In secondo luogo servono politiche che aiutino le donne, soprattutto nel mettere insieme lavoro e vita privata. Per esempio possono aiutare i congedi parentali o avere a disposizione asili che funzionino a buon prezzo".
"Occorre - aggiunge - un impegno anche dalle imprese, che devono concedere part-time e altre forme che siano di supporto. Ci vuole inoltre un’organizzazione diversa che permetta anche alle donne di diventare imprenditrici. Soprattutto serve un accesso facilitato all’educazione nelle materie scientifiche, che sono quelle che possono essere più importanti per il futuro. Se non ci sarà un cambiamento per le donne, il rischio demografico in Italia diventerà sempre più alto”.
Economia
G7, Roccella: “Prima inclusione deve essere quella...
"C’è bisogno che le donne siano libere di scegliere se avere una carriera o se avere una vita privata come vogliono, avendo figli senza che questo sia una penalizzazione la prima inclusione da realizzare è quella delle donne. Non siamo ancora a una piena inclusione delle donne, che purtroppo sono trattate ancora come una minoranza". Ad affermarlo è il ministro per le Pari Opportunità Eugenia Maria Roccella che è intervenuta alla “G7 – Industry Stakeholders Conference: Bridging Gaps and Building Futures”, organizzata a margine della Ministeriale G7 sulle Pari Opportunità a Matera e commentando la nota del B7 Flash di Confindustria e Deloitte che ha sottolineato come diversità e inclusione generino profitti.
"La prima forma di inclusione è dunque quella di raggiungere obiettivi di parità fra uomo e donna, lavorando anche sulla lotta contro la violenza sulle donne, che è un enorme problema, e dall’altra parte la parità nei ruoli apicali e nel lavoro", aggiunge il ministro.