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Bollettino mensile: sul Pil rischi da politica monetaria e guerre. L'inflazione dovrebbe attenuarsi ancora nel corso del 2024

Tra i quattro grandi paesi dell’area dell’euro, l’Italia e la Germania registrano la quota più alta di imprese vulnerabili (oltre il 9 per cento). Lo afferma la Bce nel Bollettino mensile. In entrambi i paesi si è altresì osservato di recente un aumento notevole di tale quota, che riflette quella, relativamente elevata, delle imprese industriali. Rispetto alla precedente edizione dell’indagine, la quota di imprese vulnerabili è aumentata in misura maggiore tra le grandi imprese rispetto alle pmi, anche se storicamente le pmi tendono a essere più fragili dal punto di vista finanziario. Inoltre, di recente, la quota di imprese vulnerabili è cresciuta più tra le imprese giovani rispetto alle più vecchie.
Pil
"I rischi per la crescita economica restano orientati verso il basso", si legge nel Bollettino mensile. "L’espansione economica potrebbe risultare inferiore se gli effetti della politica monetaria si rivelassero più forti delle attese. Anche un indebolimento dell’economia mondiale o un ulteriore rallentamento del commercio internazionale graverebbero sulla crescita dell’area dell’euro. La guerra ingiustificata della Russia contro l’Ucraina e il tragico conflitto in Medio Oriente sono significative fonti di rischio geopolitico", rileva la Bce. "Ciò potrebbe indurre, nelle imprese e nelle famiglie, una perdita di fiducia riguardo al futuro e interruzioni negli scambi internazionali. La crescita potrebbe essere più elevata se l’incremento dei redditi reali comportasse aumenti della spesa maggiori del previsto o se l’espansione dell’economia mondiale fosse più forte delle attese", aggiunge.
È probabile che l’economia dell’area dell’euro abbia ristagnato nell’ultimo trimestre del 2023. I dati più recenti continuano a segnalare una dinamica debole nel breve periodo. Alcuni indicatori prospettici basati sulle indagini, tuttavia, suggeriscono un rafforzamento della crescita su un orizzonte più lungo, afferma la Bce nel Bollettino mensile.
Per la Bce sebbene la crescita del pil dell’area dell’euro si confermi debole, ci si aspetta che mostri dei miglioramenti all’inizio del 2024. I dati degli indici pmi di gennaio mostrano una perdurante debolezza all’inizio dell’anno, a seguito del crescente impatto del debole interscambio mondiale e del vigore della trasmissione della politica monetaria. Tuttavia, il pmi composito relativo al prodotto è lievemente migliorato, riflettendo ulteriormente un forte incremento del prodotto nel settore manifatturiero, unitamente a un lieve calo dell’attività nel settore dei servizi.
Tra dicembre 2023 e gennaio 2024 i nuovi ordinativi hanno continuato ad aumentare sia nel settore manifatturiero sia in quello dei servizi, segnalando un lieve miglioramento nel primo trimestre di quest’anno. Anche le principali evidenze emerse dai recenti contatti della Bce con le società non finanziarie suggeriscono che la crescita si rafforzerà gradualmente. Nella stessa ottica, i risultati desunti dalla più recente Survey of Professional Forecasters della Bce, condotta a gennaio, "indicano che l’attività economica inizierà un lento recupero nel primo trimestre del 2024".
Inflazione
"Le decisioni future del Consiglio direttivo assicureranno che i tassi di riferimento siano fissati su livelli sufficientemente restrittivi finché sarà necessario", si legge nel Bollettino mensile. In ogni caso, si aggiunge, il Consiglio direttivo è pronto ad adeguare tutti gli strumenti di cui dispone nell’ambito del proprio mandato per assicurare che l’inflazione ritorni sul suo obiettivo di medio termine e per preservare l’ordinata trasmissione della politica monetaria.
"Il Consiglio direttivo - afferma la Bce - è determinato ad assicurare il ritorno tempestivo dell’inflazione all’obiettivo del 2 per cento nel medio termine. Sulla base della valutazione corrente, il Consiglio direttivo ritiene che i tassi di interesse di riferimento della Bce si collochino su livelli che, mantenuti per un periodo sufficientemente lungo, forniranno un contributo sostanziale al conseguimento di tale obiettivo".
L’inflazione, indica la Bce, dovrebbe attenuarsi ancora nel corso del 2024, in un contesto in cui gli shock energetici pregressi, le strozzature dal lato dell’offerta e la riapertura delle attività economiche dopo la pandemia esauriscono i propri effetti e la politica monetaria più restrittiva continua a pesare sulla domanda.

Economia
Satispay, da aprile arrivano commissioni su pagamenti: cosa...

Commissioni dell'1% anche per transazioni sotto i 10 euro

Satispay ha annunciato nuove commissioni sui pagamenti digitali dal 7 aprile 2025. La società ha avvisato i propri clienti dell'introduzione di una commissione dell'1% anche per i pagamenti nei negozi fisici al di sotto dei 10 euro, soglia fino a oggi esentata da balzelli.
“Si tratta di una decisione che penalizza sia i consumatori che i piccoli esercenti - dichiara il presidente di Assoutenti Gabriele Melluso - Uno dei punti di forza di Satispay era proprio l’assenza di costi fissi per i pagamenti di piccola entità, un fattore che ha favorito la diffusione del servizio tra i cittadini e le attività di vicinato. Ora, con l’introduzione delle commissioni anche per i pagamenti sotto i 10 euro, si rischia di colpire proprio quei soggetti che più hanno bisogno di strumenti di pagamento digitali accessibili ed economici".
Secondo Assoutenti, questa scelta rappresenta un passo indietro nella promozione dei pagamenti elettronici e rischia di disincentivare l’uso del cashless, andando in contrasto con le politiche di digitalizzazione e tracciabilità dei pagamenti sostenute dalle istituzioni. “Chiediamo a Satispay di rivedere questa decisione e di valutare soluzioni alternative che non gravino sui consumatori e sulle piccole attività commerciali. Se necessario, siamo pronti a coinvolgere le autorità competenti affinché venga garantita la tutela degli utenti e la concorrenza nel mercato dei pagamenti digitali”, conclude Melluso.
Economia
Assegno unico 2025 e Isee, occhio alla scadenza di...

Non è necessario rinnovare la domanda per chi l'ha già presentata ma serve una nuova Dsu entro il 28 altrimenti l’importo sarà calcolato con riferimento a quelli minimi previsti dalla normativa

Novità in arrivo per l'Assegno unico, come già annunciato dall'Inps, ma occhio a una scadenza fondamentale. Entro il 28 febbraio è infatti necessario rinnovare l’Isee ai fini del calcolo dell’importo di questo sostegno, sulla base della propria condizione economica. I beneficiari della prestazione devono comunicare all’Inps eventuali variazioni nelle informazioni indicate in precedenza, tramite la DSU (Dichiarazione sostitutiva unica) aggiornata. Senza questo aggiornamento, dall'1 marzo sarà erogato l’importo minimo dell’assegno unico, pari a circa 57 euro. Gli arretrati potranno essere recuperati anche successivamente al termine del 28 febbraio, provvedendo all’aggiornamento dell’Isee entro il 30 giugno prossimo.
Aumento degli importi
A partire dal 1 gennaio 2025, l’importo dell’Auu e le relative soglie Isee saranno adeguati in base all’aumento del costo della vita (+0,8% nel 2024). Tra le novità, si segnalano: genitori con figli sotto 1 anno (aumento del 50% dell’Auu fino al primo anno di vita), famiglie con almeno 3 figli e Isee fino a 45.939,56 euro (aumento del 50% per i figli tra 1 e 3 anni); famiglie con almeno 4 figli (aumento fisso di 150 euro al mese); maggiorazione transitoria (gennaio-febbraio 2025) per chi ha un Isee fino a 25.000 euro e ha ricevuto l’Assegno per il nucleo familiare (Anf) nel 2021. L’Auu di febbraio 2025 sarà calcolato con i nuovi importi, mentre gli arretrati per gennaio 2025 saranno erogati a partire da marzo 2025.
Rinnovo Automatico delle Domande
Chi ha già una domanda di Auu approvata non dovrà presentare una nuova richiesta, a meno che non abbia ricevuto comunicazione di decadenza, revoca o rifiuto della domanda. È fondamentale, però, segnalare eventuali variazioni come la nascita di un nuovo figlio o il raggiungimento della maggiore età di un figlio. L’Inps invierà apposite notifiche per gestire queste situazioni.
Aggiornamento Isee
Per garantire il corretto calcolo dell’importo, è necessario presentare un nuovo Indicatore della Situazione economica equivalente (Isee) per il 2025. Senza un Isee aggiornato, a partire da marzo 2025, verrà erogato solo l’importo minimo. Tuttavia, presentando un nuovo Indicatore entro il 30 giugno 2025, gli importi saranno ricalcolati e verranno corrisposti eventuali arretrati. La richiesta può essere effettuata tramite il Portale unico Isee, l’app Inps Mobile o attraverso un Patronato.
Economia
Rottamazione cartelle, Fratelli d’Italia apre a...

Il viceministro dell'Economia ed esponente di Fdi, Maurizio Leo, all'Adnkronos: "Se si trovano le risorse va bene. Coperta corta, valuteremo il da farsi con Ragioneria dello Stato"

Fratelli d'Italia apre alla proposta di Matteo Salvini in materia di pace fiscale, a patto però che vengano trovate le coperture necessarie. "Se si trovano le risorse, d'accordo col ministro (Giorgetti, ndr), va bene. C'è solo un problema di risorse", dice all'Adnkronos il viceministro dell'Economia ed esponente di Fdi, Maurizio Leo, commentando l'idea di Salvini, il quale ha ipotizzato una rottamazione di tutte le cartelle esattoriali: "120 rate tutte uguali in dieci anni, senza sanzioni e interessi, per aiutare milioni di italiani onesti in difficoltà", le parole del vicepremier leghista.
Da parte di Fdi nulla osta, ma il nodo è rappresentato dalle risorse. La coperta è corta? "E' questo il problema", osserva il viceministro Leo, che aggiunge: "Si valuterà il da farsi con la Ragioneria dello Stato. Da parte mia, per carità: a suo tempo, quando si insediò il governo e c'erano 28 milioni di cartelle, fui tra quelli che spinsero per trovare una soluzione: togliere sanzioni e interessi e approvare la rateizzazione. Problemi non ce ne sono, dal mio punto di vista, se si trovano le risorse...".
Interpellato sulle prossime norme in arrivo in materia di fisco, Leo ha aggiunto: "Vediamo se riusciamo a portare a casa un correttivo di tutti i provvedimenti. C'è il provvedimento - che stiamo concertando con la Conferenza unificata - sui tributi locali. Queste sono le cose su cui si sta lavorando".