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Nuovi raid Usa: “Colpiti missili Houthi nello...
Nuovi raid Usa: “Colpiti missili Houthi nello Yemen”
"Rappresentavano una minaccia imminente per le navi della Marina Usa e i mercantili nella regione"
Le forze Usa confermano nuovi raid nel quadro delle operazioni contro gli Houthi dello Yemen. "Il 4 febbraio, intorno alle 5.30 ora di Sana'a, le forze del Comando Centrale Usa hanno effettuato raid per autodifesa contro un missile da crociera degli Houthi per un attacco terrestre - si legge in una nota diffusa nelle ultime ore dal Centcom - Dalle 10.30 le forze Usa hanno colpito quattro missili da crociera antinave, tutti pronti per essere lanciati contro navi nel Mar Rosso".
Le forze Usa hanno "individuato i missili in aree dello Yemen controllate dagli Houthi e stabilito che rappresentavano una minaccia imminente per le navi della Marina Usa e i mercantili nella regione". Il Centcom evidenzia come si tratti di operazioni per "proteggere la libertà di navigazione e rendere le acque internazionali più sicure".
"Da Houthi minaccia a cavi tlc Mar Rosso"
Gli Houthi pianificano forse il sabotaggio dei cavi delle telecomunicazioni occidentali posati nel Mar Rosso, a 100 metri di profondità, denunciano aziende della tlc yemenite ancora associate al governo riconosciuto dall'Onu.
L'allarme è scattato dopo che un canale Telegram considerato vicino agli Houthi ha pubblicato una mappa delle infrastrutture digitali sui fondali del Mar Rosso e il messaggio: "Ecco le mappe dei cavi internazionali che connettono tutte le regioni del mondo dal mare. Sembra che lo Yemen si trovi in una posizione strategica, dato che le linee Internet che connettono interi continenti, non solo Paesi, passano vicino al Paese".
Nel Mar Rosso corre il 17 per cento del traffico internet su fibra ottica del mondo. La General Telecommunications Corporation yemenita, rimasta associata al governo riconosciuto dall'Onu, ha condannato la minaccia degli Houthi, precisando che 16 cavi sottomarini, non più spessi dei tubi usati per innaffiare le piante, quindi molto vulnerabili, passano dal Mar Rosso per arrivare in Egitto. Uno dei più strategici è il cavo di 25mila chilometri AE1 che collega Asia, Africa ed Europa, dal sud est dell'Asia all'Europa.
Moammar al-Eryani, il ministro dell'Informazione del governo yemenita basato ad Aden, ha a sua volta denunciato che gli Houthi pongono una minaccia grave a "una delle infrastrutture digitali più importanti del mondo".
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Eurovision 2024, Netanyahu a Eden Golan: “Gareggi...
Il premier israeliano si rivolge alla cantante che partecipa alla gara
Benjamin Netanyahu 'in scena' all'Eurovision 2024. Il premier israeliano invia un videomessaggio alla cantante Eden Golan che questa sera si esibirà nella kermesse a Malmo, in Svezia. ''Stai gareggiando non solo all'Eurovision in modo che ci rende orgogliosi, ma stai gareggiando con successo di fronte a una brutta ondata di antisemitismo e stai resistendo a tutto questo rappresentando lo Stato di Israele con grande onore'', dice Netanyahu.
"Quando ti 'fischiano', noi gridiamo 'evviva' per te", ha detto Netanyahu riferendosi ai fischi che la cantante israeliana ha ricevuto dal pubblico durante le prove generali di questa settimana.
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Ucraina, Zelensky sostituisce di nuovo il comandante delle...
A Kiev il parlamento ucraino ha rimosso dal suo incarico il vice primo ministro responsabile per la ricostruzione
Doppio ribaltone in Ucraina. Il presidente Volodymyr Zelensky, in una fase cruciale della guerra con la Russia, sostituisce il comandante delle forze speciali per la seconda volta in pochi mesi. Il generale Serhiy Lupanchuk è stato licenziato. E al suo posto è stato nominato Oleksandr Trepak che dal 2014 partecipa attivamente alle operazioni di difesa dell'est del Paese contro i separatisti sostenuti da Mosca.
Trepak ha preso parte alla battaglia per l'aeroporto di Donetsk nel 2015 ed è una figura quindi legata alla zona più critica del conflitto. Le forze speciali ucraine sono particolarmente attive nelle aree del paese occupate dai russi. Il loro ruolo è determinante in questo periodo nel cuore della guerra.
La situazione sul campo
La Russia preme lungo la linea del fronte, con l'obiettivo primario di conquistare la roccaforte di Chasiv Yar, che può diventare il trampolino di lancio per un'offensiva che, tra la fine della primavera e l'inizio dell'estate, punterebbe decisamente verso ovest.
L'Ucraina aspetta l'arrivo di tutte le armi che gli Usa si sono impegnati a inviare con il pacchetto di aiuti da 61 miliardi di dollari varato dal Congresso. Intanto, però, a Kiev la situazione è decisamente fluida anche a livello istituzionale.
A Kiev salta il vicepremier
Il parlamento ucraino ha rimosso dal suo incarico il vice primo ministro responsabile per la ricostruzione, con la conseguente cancellazione di un incontro in programma a Kiev tra lo stesso vicepremier e il ministro dello Sviluppo tedesco Svenja Schulze.
Schulze era andata a Kiev proprio per preparare una conferenza internazionale sulla ricostruzione dell'Ucraina che si terrà a Berlino a giugno: Oleksandr Kubrakov, 41 anni, era ministro delle infrastrutture dal 2021 e vice primo ministro dal 2022. Il suo ministero era anche responsabile della politica locale e regionale. È stato inoltre responsabile della logistica per la difesa nella guerra contro la Russia.
Secondo le dichiarazioni del parlamento, la gestione delle infrastrutture e del governo locale verranno nuovamente suddivisi. Kubrakov ha scritto su Facebook di non essere stato informato dal premier Denys Shmyhal di queste decisioni. E Schulze ha espresso delusione per il licenziamento di Kubrakov e preoccupazione per ciò che potrebbe significare per la futura cooperazione e per i piani in vista della prossima conferenza di Berlino.
Il suo licenziamento è "personalmente molto, molto spiacevole", ha detto. Kubrakov si era impegnato molto nella lotta alla corruzione e aveva avuto molto successo in questo campo. "E insieme a lui abbiamo portato avanti molti progetti". Schulze ha incontrato brevemente Kubrakov dopo il suo arrivo a Kiev, ma a causa dell'inattesa svolta degli eventi, l'incontro è stato interrotto.
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Combattere la propaganda russa, la sfida della Moldova
In netto aumento l'ondata di disinformazione, alimentata dall'Intelligenza artificiale, in vista del doppio voto del prossimo ottobre
La Moldova combatte per liberarsi dalla propaganda russa, un'ondata di disinformazione alimentata dall'Intelligenza artificiale in netto aumento in vista del doppio voto del prossimo ottobre, quando si voterà per le elezioni presidenziali e per il referendum sull'adesione all'Ue.
Fra i primi segnali di questo sforzo, costato alla Russia circa 50 milioni di euro solo nel 2023, si prevede il doppio quest'anno, un video diffuso lo scorso anno, prima di tutto su canali filorussi Telegram e Tik Tok, in cui una finta presidente Maia Sandu annunciava un bando imposto ai suoi connazionali al consumo di the alla rosa canina, bevanda tradizionale e molto popolare, per presunte misure di protezione dell'ambiente. Un fake. Anzi, un 'deepfake', creato con strumenti di IA e usato dagli avversari per accusare la filoeuropea Sandu, che si candiderà nuovamente a ottobre per un altro mandato di quattro anni, di essere un fantoccio in mano all'Occidente. Tanto è stato il successo del video che Sandu è stata costretta a spiegare che si trattava di un falso, nel suo discorso per la fine dell'anno.
"Questi deepfake (contenuti, video o audio creati con strumenti di Intelligenza artificiale per sembrare autentici, ndr.) sono parte del nuovo livello della guerra ibrida della Russia contro la Moldova, ha denunciato Stanislav Secrieru, il Consigliere per la sicurezza nazionale della Moldova in una intervista a Politico. "Ci aspettiamo molto di più nei mesi a venire", ha affermato Secrieru.
Queste interferenze avvengono su base quotidiana. E analisti occidentali hanno denunciato che sembrano essere la preparazione per una invasione futura da parte della Russia.
Al massimo a luglio del prossimo anno si terranno in Moldova anche le elezioni parlamentari. Il 60 per cento dei moldavi sostengono ora l'avvicinamento del Paese all'Occidente. L'Ue è il principale partner economico, mentre centinaia di migliaia di persone hanno anche la cittadinanza Ue, grazie a legami familiari con la vicina Romania.
Ma politicamente il Paese rimane spaccato in due. La Transnistria è una storia a se, isolata di fatto dall'inizio degli anni Novanta, quando Mosca aveva inviato una forza di pace presente tuttora. Ma la Gagauzia, che come la Transnistria ha chiesto l'aiuto di Mosca per contrastare quella che viene denunciata come 'guerra commerciale', lanciata da Chisinau, rimane dominata da esponenti filo russi. I partiti politici legati al miliardario di origine israeliana Ilan Shor, imperversano anche a Chisinau.
Le autorità in Moldova hanno sequestrato a inizio aprile un milione di euro da decine di rappresentanti del partito filo russo 'Vittoria' di ritorno da Mosca, molti dei quali ancora all'aeroporto di Chisinau. Come risposta, ci sono stati cyberattacchi contro siti del governo, durati diverse ore. "Quando abbiamo iniziato a dichiarare la nostra intenzione di entrare nell'Ue, gli attacchi si sono fatti più violenti e sofisticati", ha denunciato Anexandru Coretchi, direttore del Servizio per la tecnologia It e Cyber sicurezza.
Lo scorso aprile, sono stati registrati centinaia di commenti falsi anche su pagine Facebook (i bot alimentari da IA su Twitter sono comuni, ma non su Fb) inclusa quelle di Sandu, commenti filorussi da account di finti normali cittadini, con immagini del profilo simil reali, alcune delle quali, ancora una volta, generate con strumenti di Intelligence artificiale. I contenuti sono sempre gli stessi, l'IA accelera il processo, ma non lo cambia: Sandu è corrotta, un fantoccio dell'Occidente, solo legami più stretti con la Russia possono garantire un futuro al Paese.