Esteri
Combattere la propaganda russa, la sfida della Moldova
In netto aumento l'ondata di disinformazione, alimentata dall'Intelligenza artificiale, in vista del doppio voto del prossimo ottobre
La Moldova combatte per liberarsi dalla propaganda russa, un'ondata di disinformazione alimentata dall'Intelligenza artificiale in netto aumento in vista del doppio voto del prossimo ottobre, quando si voterà per le elezioni presidenziali e per il referendum sull'adesione all'Ue.
Fra i primi segnali di questo sforzo, costato alla Russia circa 50 milioni di euro solo nel 2023, si prevede il doppio quest'anno, un video diffuso lo scorso anno, prima di tutto su canali filorussi Telegram e Tik Tok, in cui una finta presidente Maia Sandu annunciava un bando imposto ai suoi connazionali al consumo di the alla rosa canina, bevanda tradizionale e molto popolare, per presunte misure di protezione dell'ambiente. Un fake. Anzi, un 'deepfake', creato con strumenti di IA e usato dagli avversari per accusare la filoeuropea Sandu, che si candiderà nuovamente a ottobre per un altro mandato di quattro anni, di essere un fantoccio in mano all'Occidente. Tanto è stato il successo del video che Sandu è stata costretta a spiegare che si trattava di un falso, nel suo discorso per la fine dell'anno.
"Questi deepfake (contenuti, video o audio creati con strumenti di Intelligenza artificiale per sembrare autentici, ndr.) sono parte del nuovo livello della guerra ibrida della Russia contro la Moldova, ha denunciato Stanislav Secrieru, il Consigliere per la sicurezza nazionale della Moldova in una intervista a Politico. "Ci aspettiamo molto di più nei mesi a venire", ha affermato Secrieru.
Queste interferenze avvengono su base quotidiana. E analisti occidentali hanno denunciato che sembrano essere la preparazione per una invasione futura da parte della Russia.
Al massimo a luglio del prossimo anno si terranno in Moldova anche le elezioni parlamentari. Il 60 per cento dei moldavi sostengono ora l'avvicinamento del Paese all'Occidente. L'Ue è il principale partner economico, mentre centinaia di migliaia di persone hanno anche la cittadinanza Ue, grazie a legami familiari con la vicina Romania.
Ma politicamente il Paese rimane spaccato in due. La Transnistria è una storia a se, isolata di fatto dall'inizio degli anni Novanta, quando Mosca aveva inviato una forza di pace presente tuttora. Ma la Gagauzia, che come la Transnistria ha chiesto l'aiuto di Mosca per contrastare quella che viene denunciata come 'guerra commerciale', lanciata da Chisinau, rimane dominata da esponenti filo russi. I partiti politici legati al miliardario di origine israeliana Ilan Shor, imperversano anche a Chisinau.
Le autorità in Moldova hanno sequestrato a inizio aprile un milione di euro da decine di rappresentanti del partito filo russo 'Vittoria' di ritorno da Mosca, molti dei quali ancora all'aeroporto di Chisinau. Come risposta, ci sono stati cyberattacchi contro siti del governo, durati diverse ore. "Quando abbiamo iniziato a dichiarare la nostra intenzione di entrare nell'Ue, gli attacchi si sono fatti più violenti e sofisticati", ha denunciato Anexandru Coretchi, direttore del Servizio per la tecnologia It e Cyber sicurezza.
Lo scorso aprile, sono stati registrati centinaia di commenti falsi anche su pagine Facebook (i bot alimentari da IA su Twitter sono comuni, ma non su Fb) inclusa quelle di Sandu, commenti filorussi da account di finti normali cittadini, con immagini del profilo simil reali, alcune delle quali, ancora una volta, generate con strumenti di Intelligence artificiale. I contenuti sono sempre gli stessi, l'IA accelera il processo, ma non lo cambia: Sandu è corrotta, un fantoccio dell'Occidente, solo legami più stretti con la Russia possono garantire un futuro al Paese.
Esteri
Iran, morte Raisi: il cordoglio da Hamas agli Houthi
Il messaggio del presidente indiano Modi, giornata di lutto in Pakistan, "sincere condoglianze" dall'Ue
''Dolore e tristezza'' sono i sentimenti espressi da Hamas nel messaggio di ''sincere condoglianze'' diffuso dopo la conferma della morte del presidente dell'Iran Ebrahim Raisi e del ministro degli Esteri Hossein Amir-Abdollahian. I due hanno perso la vita ''in un doloroso incidente che è costato la vita ad alcuni dei migliori leader iraniani che hanno avuto una brillante carriera nel far rinascere l'Iran e hanno adottato posizioni onorevoli nel sostenere la nostra causa palestinese e la legittima lotta del nostro popolo'', si legge nel comunicato diffuso da Hamas. ''Siamo fiduciosi che la Repubblica Islamica dell’Iran sarà in grado, se Dio vuole, di superare le ripercussioni di questa grande perdita. Il caro popolo iraniano dispone di antiche istituzioni in grado di affrontare questa dura prova'', sottolinea il comunicato.
''Esprimiamo le nostre sincere condoglianze e profonda vicinanza e solidarietà alla Guida Suprema, al governo iraniano e al fraterno popolo iraniano per la morte del presidente Ebrahim Raisi, del ministro degli Esteri Hossein Amir-Abdollahian, il rappresentante della Guida Suprema Seyyed Mohammad Ali Al Hashem e il governatore dell'Azerbaigian orientale Malek Rahmati'', si legge nella nota. ''Esprimiamo i nostri sentimenti condivisi di dolore e tristezza con il fraterno popolo iraniano e la nostra piena solidarietà con la Repubblica Islamica dell'Iran'', prosegue.
Modi: "Profondamente rattristato"
Anche il primo ministro indiano Narendra Modi si è detto ''profondamente rattristato'' per la morte del presidente iraniano, aggiungendo che il defunto presidente iraniano ha contribuito ''a rafforzare le relazioni bilaterali India-Iran''.
''Le mie più sentite condoglianze alla sua famiglia e al popolo iraniano. L’India sta al fianco dell’Iran in questo momento di dolore”, ha scritto Modi in un post su 'X'.
Houthi: "Dio conceda pazienza e conforto a famiglie"
"Le nostre più sentite condoglianze al popolo iraniano, alla leadership iraniana e alle famiglie del presidente Raisi e alla delegazione che lo accompagna per il loro martirio. Chiediamo a Dio di concedere alle loro famiglie pazienza e conforto". Così Mohammed Ali al Houthi, leader dei miliziani yemeniti Houthi, ha espresso le condoglianze del movimento per la morte del presidente Raisi.
Premier Iraq: "Dolorosa tragedia"
Il primo ministro iracheno Mohammed Shia' al Sudani ha espresso ''solidarietà al fraterno popolo iraniano e ai funzionari della Repubblica islamica durante questa dolorosa tragedia" dopo la conferma della morte del presidente. "Con profonda tristezza e profondo dolore abbiamo ricevuto la tragica notizia della scomparsa del presidente della Repubblica islamica dell'Iran, Ibrahim Raisi, del ministro degli affari esteri, Hossein Amir Abdollahian, e dei loro compagni a causa dello sfortunato incidente avvenuto in nord dell'Iran", ha detto Sudani.
"Estendiamo le nostre più sentite condoglianze e vicinanza alla Guida Suprema della Repubblica Islamica, Ali Khamenei, e alla nazione iraniana, al suo governo e al suo popolo'', ha aggiunto.
Giornata di lutto in Pakistan
"La grande nazione iraniana supererà questa tragedia con il consueto coraggio". Lo ha affermato il primo ministro pakistano Shehbaz Sharif annunciando che il Pakistan osserverà una giornata di lutto e che le bandiere sventoleranno a mezz'asta per la morte del presidente iraniano e del ministro degli Esteri Hossein Amir-Abdollahian.
"Sincere condoglianze" dall'Ue
''L'Unione europea esprime le sue sincere condoglianze per la morte del presidente Raisi e del ministro degli Esteri Abdollahian, nonché di altri membri della loro delegazione e dell'equipaggio, in un incidente in elicottero. Il nostro pensiero va alle famiglie''. Lo ha scritto su 'X' il presidente del Consiglio europeo Charles Michel.
Russia "ha perso amici veri e affidabili"
Anche l'ambasciata russa a Teheran ha espresso le sue condoglianze per la morte del presidente iraniano. Intanto stanno facendo ritorno in Russia i voli speciali del Ministero delle Emergenze di Mosca che ieri erano partiti per partecipare alla ricerca dell'elicottero del presidente iraniano quando ancora risultava disperso. La Russia ha perso dei ''veri amici'' che hanno dato ''un enorme contributo alla cooperazione bilaterale e allo sviluppo'' delle relazioni tra Teheran e Mosca. Così il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov.
''Ricorderemo sempre queste figure politiche di spicco come veri patrioti della Repubblica islamica, che hanno difeso fermamente gli interessi del loro Stato e hanno dato la vita al servizio disinteressato della Patria in Russia'', ha scritto Lavrov. ''Il presidente iraniano Ebrahim Raisi e il ministro degli Esteri iraniano Hossein Amir Abdollahian erano conosciuti come amici veri e affidabili del nostro Paese. Hanno avuto un ruolo nel rafforzare la cooperazione reciprocamente vantaggiosa russo-iraniana e un partenariato basato sulla fiducia ha un valore inestimabile", ha aggiunto Lavrov in una nota pubblicata sul sito web del suo ministero.
Qatar
L'emiro del Qatar, Sheikh Tamim bin Hamad Al Thani, ha espresso le sue "sincere condoglianze al governo e al popolo della Repubblica islamica dell'Iran per la morte del presidente Ebrahim Raisi, del ministro degli Esteri Hossein Amir Abdollahian e dei funzionari che li accompagnavano in un tragico incidente in elicottero", ha scritto su X.
Emirati "solidali con Teheran"
Il presidente degli Emirati Arabi Uniti, Mohammed bin Zayed Al Nahyan, ha affermato che il suo Paese è solidale con l'Iran in quello che ha descritto come un "momento difficile" dopo la morte di Ebrahim Raisi e ha espresso le sue condoglianze al governo iraniano e al popolo iraniano.
Esteri
Iran, morto Raisi: Mokhber presidente ad interim e capo del...
Molto vicino a Khamenei, fa parte del consiglio formato da tre persone che organizzerà una nuova elezione presidenziale entro 50 giorni dalla morte del presidente
Primo vice presidente dell'Iran dal 2007, Mohammad Mokhber, 68 anni, ha assunto la presidenza ad interim e la guida del governo di Teheran dopo la conferma della morte di Ebrahim Raisi in un incidente in elicottero. Lo prevede la Costituzione iraniana. Molto vicino al leader supremo dell'Iran il Grande Ayatollah Ali Khamenei, Mokhber fa parte di un consiglio formato da tre persone, insieme al presidente del parlamento Mohammad Bagher Ghalibaf e al capo della magistratura, che organizzerà una nuova elezione presidenziale entro 50 giorni dalla morte del presidente.
Chi è Mokhber
Nato il primo settembre del 1955 a Dezful, Mokhber è diventato primo vicepresidente nel 2021 quando Raisi è stato eletto presidente. Mokhber faceva parte di una squadra di funzionari iraniani e di Pasdaran che a ottobre si sono recati Mosca e hanno accettato di fornire missili terra-superficie e droni Shahed all'esercito russo per portare avanti la guerra in Ucraina. In precedenza, Mokhber era a capo del Setad, un fondo di investimento legato al leader supremo. In quel ruolo aveva disposto di vendere e gestire le proprietà abbandonate negli anni successivi alla rivoluzione islamica del 1979.
In passato è stato a capo dell'Esecuzione dell'Ordine dell'Imam Khomeini (Eiko), presidente del consiglio di amministrazione della Banca Sina e vice governatore della provincia del Khuzestan. Possiede due dottorati di ricerca, inclusa una tesi di dottorato e un master in diritti internazionali. Ha prestato servizio come ufficiale nel corpo medico del Corpo delle Guardie della Rivoluzione Islamica, i Pasdaran, durante la guerra Iran-Iraq.
Nel luglio del 2010 l'Unione Europea ha sanzionato Mokhber insieme ad altri individui ed entità per presunto coinvolgimento in "attività nucleari o missilistiche balistiche". Due anni dopo lo ha rimosso dalla lista. Nel 2013 il Dipartimento del Tesoro degli Stati Uniti ha aggiunto Setad e 37 società da esso supervisionate a un elenco di entità sanzionate.
Esteri
Raisi morto in incidente, identikit dell’elicottero:...
Il presidente dell'Iran viaggiava su un Bell 212
"Nessun segno di vita" sul luogo in cui è stato individuato l'elicottero su cui viaggiava Ebrahim Raisi, presidente dell'Iran. Raisi, con altre 7 persone, era a bordo di un Bell 212, la versione civile di un elicottero prodotto sin dagli anni '60 per le forze armate canadesi come versione più moderna dell'originale UH-1 Iroquois. Il velivolo precipitato domenica 19 maggio era adattato al trasporto di passeggeri. L'elicottero può arrivare ad avere una configurazione con 16 posti, con 14 passeggeri oltre al pilota e al co-pilota.
Il Guardian ricorda che l'ultimo incidente in cui è stato coinvolto un Bell 2012 risale a settembre 2023, quando un velivolo di una compagnia privata è precipitato davanti alla costa degli Emirati Arabi, come ricorda la Flight Safety Foundation, un'organizzazione non-profit che si occupa di sicurezza del settore aereo. In Iran, secondo l'ente, l'incidente più rilevante risale al 2018.
La Cnn riporta l'analisi del colonnello Cedric Leighton sulle possibili cause dell'incidente. Il velivolo, dice l'analista, sarebbe stato acquisito dall'Iran prima della rivoluzione islamica del 1979: sarebbe stato prodotto negli anni '70 - se non prima - e sarebbe stato utilizzato dalle forze armate americane prima di 'trasferirsi' a Teheran.
"In questo particolare caso, credo che" abbiano influito "i pezzi di ricambio, a causa delle sanzioni, e le condizioni meteo pessime degli ultimi giorni in quell'area specifica dell'Iran nordoccidentale. Al di là di questo, penso che abbiano pesato una serie di fattori e di decisioni prese dal pilota e forse persino dal presidente, quando si è trattato di decollare con questo velivolo. Purtroppo per loro, il risultato è quest'incidente".