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Il messaggio del presidente indiano Modi, giornata di lutto in Pakistan, "sincere condoglianze" dall'Ue. Lavrov: "Russia ha perso amici veri"

Poster di Raisi a Teheran - Afp

''Dolore e tristezza'' sono i sentimenti espressi da Hamas nel messaggio di ''sincere condoglianze'' diffuso dopo la conferma della morte del presidente dell'Iran Ebrahim Raisi e del ministro degli Esteri Hossein Amir-Abdollahian. I due hanno perso la vita ''in un doloroso incidente che è costato la vita ad alcuni dei migliori leader iraniani che hanno avuto una brillante carriera nel far rinascere l'Iran e hanno adottato posizioni onorevoli nel sostenere la nostra causa palestinese e la legittima lotta del nostro popolo'', si legge nel comunicato diffuso da Hamas. ''Siamo fiduciosi che la Repubblica Islamica dell’Iran sarà in grado, se Dio vuole, di superare le ripercussioni di questa grande perdita. Il caro popolo iraniano dispone di antiche istituzioni in grado di affrontare questa dura prova'', sottolinea il comunicato.

''Esprimiamo le nostre sincere condoglianze e profonda vicinanza e solidarietà alla Guida Suprema, al governo iraniano e al fraterno popolo iraniano per la morte del presidente Ebrahim Raisi, del ministro degli Esteri Hossein Amir-Abdollahian, il rappresentante della Guida Suprema Seyyed Mohammad Ali Al Hashem e il governatore dell'Azerbaigian orientale Malek Rahmati'', si legge nella nota. ''Esprimiamo i nostri sentimenti condivisi di dolore e tristezza con il fraterno popolo iraniano e la nostra piena solidarietà con la Repubblica Islamica dell'Iran'', prosegue.

Houthi: "Dio conceda pazienza e conforto a famiglie"

"Le nostre più sentite condoglianze al popolo iraniano, alla leadership iraniana e alle famiglie del presidente Raisi e alla delegazione che lo accompagna per il loro martirio. Chiediamo a Dio di concedere alle loro famiglie pazienza e conforto". Così Mohammed Ali al Houthi, leader dei miliziani yemeniti Houthi, ha espresso le condoglianze del movimento per la morte del presidente Raisi.

Xi Jinping: "Una grande perdita"

Il presidente cinese Xi Jinping ha definito ''una grande perdita per il popolo iraniano'' la morte del presidente iraniano Ebrahim Raisi. In un messaggio inviato all'attuale presidente iraniano ad interim Mohammad Mokhber, Xi ha espresso ''profonde condoglianze a nome del governo e del popolo cinese per la tragica morte di Raisi''.

Modi: "Profondamente rattristato"

Anche il primo ministro indiano Narendra Modi si è detto ''profondamente rattristato'' per la morte del presidente iraniano, aggiungendo che il defunto presidente iraniano ha contribuito ''a rafforzare le relazioni bilaterali India-Iran''. ''Le mie più sentite condoglianze alla sua famiglia e al popolo iraniano. L’India sta al fianco dell’Iran in questo momento di dolore”, ha scritto Modi in un post su 'X'.

Premier Iraq: "Dolorosa tragedia"

Il primo ministro iracheno Mohammed Shia' al Sudani ha espresso ''solidarietà al fraterno popolo iraniano e ai funzionari della Repubblica islamica durante questa dolorosa tragedia" dopo la conferma della morte del presidente. "Con profonda tristezza e profondo dolore abbiamo ricevuto la tragica notizia della scomparsa del presidente della Repubblica islamica dell'Iran, Ibrahim Raisi, del ministro degli affari esteri, Hossein Amir Abdollahian, e dei loro compagni a causa dello sfortunato incidente avvenuto in nord dell'Iran", ha detto Sudani. "Estendiamo le nostre più sentite condoglianze e vicinanza alla Guida Suprema della Repubblica Islamica, Ali Khamenei, e alla nazione iraniana, al suo governo e al suo popolo'', ha aggiunto.

Giornata di lutto in Pakistan

"La grande nazione iraniana supererà questa tragedia con il consueto coraggio". Lo ha affermato il primo ministro pakistano Shehbaz Sharif annunciando che il Pakistan osserverà una giornata di lutto e che le bandiere sventoleranno a mezz'asta per la morte del presidente iraniano e del ministro degli Esteri Hossein Amir-Abdollahian.

"Sincere condoglianze" dall'Ue

''L'Unione europea esprime le sue sincere condoglianze per la morte del presidente Raisi e del ministro degli Esteri Abdollahian, nonché di altri membri della loro delegazione e dell'equipaggio, in un incidente in elicottero. Il nostro pensiero va alle famiglie''. Lo ha scritto su 'X' il presidente del Consiglio europeo Charles Michel.

Putin: "Raisi uomo meraviglioso, sua morte grande tragedia"

Il presidente russo Vladimir Putin ha parlato del suo omologo iraniano Ebrahim Raisi come di ''un uomo meraviglioso''. In un telegramma inviato all'Ayatollah Ali Khamenei, Putin ha scritto di aver ''avuto l'opportunità di incontrare Ebrahim Raisi diverse volte e conserverò per sempre il ricordo più bello di quest'uomo meraviglioso". Putin ha quindi detto alle autorità di Teheran di ''accettare le nostre più sentite condoglianze in relazione all'enorme tragedia che ha colpito il popolo della Repubblica islamica dell'Iran: l'incidente aereo che è costato la vita al presidente Seyyed Ebrahim Raisi, così come la vita di numerosi altri importanti statisti del vostro paese''

Anche l'ambasciata russa a Teheran ha espresso le sue condoglianze per la morte del presidente iraniano. Intanto stanno facendo ritorno in Russia i voli speciali del Ministero delle Emergenze di Mosca che ieri erano partiti per partecipare alla ricerca dell'elicottero del presidente iraniano quando ancora risultava disperso. La Russia ha perso dei ''veri amici'' che hanno dato ''un enorme contributo alla cooperazione bilaterale e allo sviluppo'' delle relazioni tra Teheran e Mosca. Così il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov. ''Ricorderemo sempre queste figure politiche di spicco come veri patrioti della Repubblica islamica, che hanno difeso fermamente gli interessi del loro Stato e hanno dato la vita al servizio disinteressato della Patria in Russia'', ha scritto Lavrov. ''Il presidente iraniano Ebrahim Raisi e il ministro degli Esteri iraniano Hossein Amir Abdollahian erano conosciuti come amici veri e affidabili del nostro Paese. Hanno avuto un ruolo nel rafforzare la cooperazione reciprocamente vantaggiosa russo-iraniana e un partenariato basato sulla fiducia ha un valore inestimabile", ha aggiunto Lavrov in una nota pubblicata sul sito web del suo ministero.

Hezbollah: "Raisi convinto difensore resistenza"

Il movimento libanese sciita di Hezbollah ha espresso le sue ''più sentite condoglianze'' per la morte del presidente dell'Iran, sottolineando che era ''un grande e convinto difensore della resistenza'' e un ''protettore'' dei gruppi anti israeliani nella regione. Era ''un convinto difensore delle nostre cause e un protettore dei movimenti di resistenza", scrive Hezbollah in una nota aggiungendo che conosce Raisi ''da molto tempo''.

Qatar

L'emiro del Qatar, Sheikh Tamim bin Hamad Al Thani, ha espresso le sue "sincere condoglianze al governo e al popolo della Repubblica islamica dell'Iran per la morte del presidente Ebrahim Raisi, del ministro degli Esteri Hossein Amir Abdollahian e dei funzionari che li accompagnavano in un tragico incidente in elicottero", ha scritto su X.

Emirati "solidali con Teheran"

Il presidente degli Emirati Arabi Uniti, Mohammed bin Zayed Al Nahyan, ha affermato che il suo Paese è solidale con l'Iran in quello che ha descritto come un "momento difficile" dopo la morte di Ebrahim Raisi e ha espresso le sue condoglianze al governo iraniano e al popolo iraniano.

Erdogan: "Raisi collega e fratello"

Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan ha descritto come ''un collega, un fratello'' il presidente iraniano Ebrahim Raisi ''purtroppo morto in un incidente di elicottero'' dicendo di ''pregare la misericordia di Dio'' per lui e per il ministro degli Esteri di Teheran Hossein Amir Abdollahian. In particolare, ''con gratitudine'' Erdogan ha voluto ricordare di Raisi ''i suoi sforzi per la pace del popolo iraniano e della nostra regione''. ''Come Turchia siamo a fianco del nostro vicino Iran in questi momenti difficili e tristi, come già abbiamo fatto altre volte'', precisa. ''Esprimo le mie più sentite condoglianze all'amico e fraterno popolo e governo iraniano, in particolare al leader religioso della Repubblica islamica dell'Iran, Ali Khamenei, e alle famiglie del suo onorevole presidente e delle altre persone decedute'', ha scritto Erdogan su 'X'.

Anche il ministro degli Esteri turco Hakan Fidan ha espresso le condoglianze di Ankara per la morte del presidente iraniano Ebrahim Raisi e del capo della diplomazia di Teheran Hossein Amir Abdollahian. Lo scrive l'agenzia di stampa Anadolu.

Maduro: "Sconvolto, era persona esemplare"

Il presidente del Venezuela, Nicolas Maduro, si dice "sconvolto dalla terribile notizia" della morte del presidente iraniano, descritto in un post su X come "una persona esemplare, un leader mondiale straordinario", una persona "eccellente, difensore della sovranità del suo popolo e amico senza condizioni del nostro Paese". Da Maduro arrivano le "più sentite" condoglianze alla Guida Suprema, l'ayatollah Ali Khamenei.

Al-Sisi: Egitto solidale"

Il presidente egiziano Abdel Fattah al-Sisi ha espresso le sue condoglianze per la morte del presidente iraniano Ebrahim al-Sisi e il ministro degli Affari esteri, Hossein Amir Abdollahian ''una grande perdita''. In una nota diffusa dal Cairo, al-Sisi ha detto che l'Egitto è ''solidale con la leadership e il popolo dell'Iran''.

Dalla Siria il messaggio di Assad

Il presidente siriano, Bashar al-Assad, ha espresso le sue "sentite condoglianze" all'Iran per la morte del presidente Ebrahim Raisi e del ministro degli Esteri Hosein Amirabdolahian in un incidente di elicottero. Assad ha quindi espresso la "solidarietà" di Damasco con Teheran per questo "doloroso incidente" e questa "grande perdita". "Il presidente Bashar al-Assad trasmette le sue più sentite condoglianze a nome suo e del popolo siriano al grande ayatollah Ali Khamenei, leader della Rivoluzione islamica dell'Iran, e all'amico governo e popolo iraniano per la morte di Raisi, Amirabdolahian", e degli altri, ha dichiarato la presidenza siriana sul suo account X.
Nel messaggio di Assad sottolinea che "la dedizione di Raisi al suo lavoro e l'assunzione delle sue responsabilità lo hanno portato nella provincia dell'Azerbaigian orientale per inaugurare un progetto vitale per il suo Paese e per potersi ergere a martire nel compimento del suo lavoro" e si sottolinea quindi che entrambi "hanno lavorato per assicurare che le relazioni strategiche tra Siria e Iran siano sempre prospere". "Ricorderemo sempre la sua visita in Siria come un'importante pietra miliare di questo percorso, tutte le visioni e le idee che ha presentato per arricchire le relazioni in ogni modo a beneficio del popolo siriano e iraniano", conclude Assad.

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Esteri

Israele-Hamas, da oggi la tregua: in giornata il primo...

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Tre donne dovrebbero essere i primi rapiti a tornare a casa. Ma la tensione è altissima. Netanyahu avverte: "Pronti a tornare in guerra se l'intesa non viene rispettata"

Gaza - Afp

Scatta nella mattinata di oggi, 19 gennaio, la tregua tra Israele e Hamas nella Striscia di Gaza. Il cessate il fuoco temporaneo entrerà in vigore alle 8.30 ora locale (le 7.30 in Italia). Seguirà in giornata, secondo quanto previsto dall'intesa siglata venerdì 17, il primo scambio tra ostaggi e prigionieri palestinesi.

Tre donne i primi ostaggi a tornare a casa

L'incognita sui nomi dei primi 3 dei 33 israeliani rapiti da Hamas che verranno riconsegnati oggi a Israele è stata ieri al centro delle prime tensioni su quella che appare come una tregua molto fragile. "Non andremo avanti con l'accordo finché non riceveremo una lista degli ostaggi che verranno liberati, come concordato", ha tuonato il premier israeliano Benjamin Netanyahu avvertendo che "Israele non tollererà violazioni dell'accordo. La sola responsabilità ricade su Hamas".

In base all'accordo, le prime a essere rilasciate dovrebbero essere tre donne civili israeliane. Israele ''riporterà a casa ostaggi vivi grazie alla nostra determinazione'' e li ''riporterà a casa tutti'', ha assicurato ieri sera Netanyahu nel primo discorso pubblico dopo l'intesa. ''Siamo riusciti a raddoppiare il numero degli ostaggi vivi che torneranno a casa nella prima fase'' dell'accordo, abbiamo ottenuto ''un incremento'' rispetto a quanto era stato proposto da Hamas.

Ma le varie fasi dell'intesa preoccupano i parenti degli ostaggi che hanno chiesto al governo di accelerare sui negoziati delle fasi successive. "Chiediamo con urgenza accordi rapidi per garantire che tutte le fasi dell'accordo siano attuate e sottolineiamo che i negoziati per le prossime fasi dovrebbero iniziare prima del sedicesimo giorno", il messaggio inviato dai familiari a Netanyahu.

1.904 i palestinesi che verranno scarcerati

Da parte israeliana, secondo l'accordo, è prevista invece nel complesso la scarcerazione di 1.904 palestinesi. Secondo il governo israeliano, tra i palestinesi ci sono 1.167 persone, abitanti della Striscia di Gaza, che sono state arrestate, ma che non hanno avuto alcun ruolo nell'attacco del 7 ottobre 2023 in Israele. Si ritiene siano per lo più considerati combattenti di Hamas catturati durante i 15 mesi di guerra. Tra gli altri 737 palestinesi ci sono persone condannate per reati minori, come possesso illegale di armi o attraversamento illegale del confine, ma anche palestinesi condannati a lunghe pene detentive e c'è anche Zakaria Zubeidi, comandante a Jenin del braccio armato di Fatah, le Brigate di Al-Aqsa, durante la seconda Intifada. Nell'elenco figurano anche i nomi di Mahmoud Atallah, condannato all'ergastolo per l'uccisione di una donna palestinese accusata di collaborare con Israele, e Wael Qassem e Wissam Abbasi, accusati di aver avuto un ruolo in attacchi in Israele.

Tensione alle stelle

Intanto cresce la tensione a Gaza. A poche ore dall'entrata in vigore del cessate il fuoco i militari israeliani hanno chiesto a chi vive nell'enclave palestinese di evitare le zone dove sono presenti le Idf, chiedendo in particolare di stare lontani dal corridoio Netzarim che divide la Striscia in due, annunciando che verrà comunicato quando sarà sicuro tornare al nord della Striscia di Gaza dal sud.

L'esercito israeliano fa sapere di essere in stato di massima allerta per vari scenari che potrebbero verificarsi dopo l'entrata in vigore del cessate il fuoco. Durante la notte, il Comando meridionale dell'Idf ha lavorato per ridisporre le truppe all'interno della Striscia di Gaza, ritirandosi dalle aree urbane e posizionandole sulle linee concordate tra Israele e Hamas. Un gran numero di forze si è mosso durante la notte e le prime ore del mattino. Anche nelle ore che precedono l'entrata in vigore del cessate il fuoco, l'Idf ha comunicato che continuerà ad effettuare attacchi e a distruggere le infrastrutture utilizzate da Hamas a Gaza.

L'avvertimento di Netanyahu: pronti a tornare in guerra

Il premier ieri è stato chiaro: se l'accordo dovesse fallire in qualcuna delle sue parti, Israele è pronto a tornare in guerra con il sostegno deglo Usa. Il presidente eletto degli Stati Uniti Donald ''Trump farà in modo che noi avremo tutte le armi e le munizioni necessarie perché se non riusciamo a raggiungere questo obiettivo adesso, lo faremo con tremenda forza più avanti'', ha avvertito il premier israeliano. ''Dobbiamo mantenere la capacità di tornare a combattere se necessario'', ha aggiunto confermando l'appoggio degli Stati Uniti. Il presidente Joe Biden e il futuro inquilino della Casa Bianca Trump ''hanno parlato entrambi con me e si sono congratulati sottolineando che questa prima fase dell'accordo è un temporaneo cessate il fuoco prima della prossima fase. Sia Biden sia Trump hanno pienamente appoggiato questo obiettivo'', ha evidenziato Netanyahu.

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Esteri

Trump, ecco la ‘prima agenda’: “Via alle...

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Il presidente si prepara a giurare: "Dopo il discorso, firmerò oltre 100 atti esecutivi"

Donald Trump

Subito le deportazioni degli immigrati illegali e il viaggio in California. Donald Trump si insedierà come presidente degli Stati Uniti il 20 gennaio e nella prima settimana del suo mandato lascerà il segno con un numero "record" di azioni esecutive. E' il presidente a illustrare la prima pagina del suo programma, a poche ore dal giuramento al Campidoglio, in un'intervista telefonica a Nbc News. Trump preannuncia un discorso all'insegna di "unità e forza", con passaggi che comprenderanno "anche la parola equità. Perché bisogna trattare le persone in modo equo. Non basta semplicemente dire, 'Oh, andrà tutto bene'. Abbiamo passato l'inferno per quattro anni con queste persone", dice riferendosi all'amministrazione di Joe Biden. "E quindi bisogna fare qualcosa al riguardo. Non puoi permettere che ciò accada, non dovremmo permetterlo"

Il giuramento sarà 'indoor', all'interno del Campidoglio: troppo freddo per una cerimonia all'aperto. "Credo che abbiamo preso la decisione giusta. Le previsioni meteo sembrava davvero pessimo in termini di freddo, e penso che sarebbe stato pericoloso per molte persone, la folla e tutto il resto. Quindi penso che abbiamo preso la decisione giusta. Ora saremo molto comodi".

La prima pagina dell'agenda

Dopo la cerimonia, si comincerà a lavorare. In cima all'agenda, come ampiamente chiarito in campagna elettorale, le deportazioni di immigrati irregolari. "Comincerà subito, molto rapidamente. Non posso dire da quali città" si partirà "perché la situazione è in evoluzione. E non credo che diremo quali sono le città. Lo vedrete direttamente", afferma. "Dobbiamo cacciare i criminali dal nostro paese e credo che sarete d'accordo: non so come qualcuno potrebbe dissentire". Il presidente si affiderà a ordini esecutivi dopo l'insediamento. Non c'è un'indicazione prercisa sul numero, ma Trump fa riferimento ad una cifra "record. Più di 100. Abbiamo un numero record di documenti che firmerò dopo il discorso".

Trump prospetta l'ipotesi di congelare per 3 mesi la messa al bando di TikTok negli Usa, confermato dalla Corte Suprema. "Penso che sarebbe, certamente, un'opzione che prenderemo in considerazione. La proroga di 90 giorni è qualcosa che molto probabilmente verrà fatta, perché è appropriata. Dobbiamo esaminarla attentamente. E' una situazione molto importante", dice Trump. "Se decido di farlo, probabilmente lo annuncerò lunedì", aggiunge il presidente, che venerdì ha avuto anche un contatto telefonico con il presidente cinese Xi Jinping.

Il viaggio a Los Angeles

La prima settimana da presidente potrebbe essere caratterizzata da un viaggio in California, nella contea di Los Angeles devastata dagli incendi. "Chiederemo che l'acqua venga fatta fluire dal nord verso il sud della California", dice riferendosi alla gestione delle dighe. "Stavo per andare" venerdì "ma ho pensato che sarebbe meglio farlo da presidente. Ora è un po' inappropriato, temo", afferma.

Il messaggio per Netanyahu

L'intervista avviene a poche ore dall'entrata in vigore della tregua a Gaza. L'accordo tra Israele e Hamas reggerà? "Lo vedremo presto, sarà meglio se reggerà". Al premier israeliano Benjamin Netanyahu rivela di aver detto di "continuare a fare quello che deve. 'Fai quello che devi fare. Vogliamo che tutto questo finisca ma continua a fare quello che è necessario'", dice Trump, che "a breve" incontrerà Netanyahu.

Il presidente eletto evidenzia che ''gli Stati Uniti devono essere rispettati di nuovo e devono esserlo in fretta. Ma rispetto è la parola principale che uso". Insomma, "se ci rispettano" l'accordo "reggerà. Se non ci rispettano, scoppierà l'inferno".

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Esteri

Israele, slitta avvio tregua a Gaza: Hamas ritarda elenco...

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Netanyahu: "Tregua non inizia senza consegna nomi ostaggi da liberare oggi". Hamas: "Problemi tecnici"

Persone tengono cartelli e accendono candele davanti a un fuoco durante una protesta antigovernativa che chiede azioni per garantire il rilascio degli ostaggi israeliani tenuti prigionieri - (Afp)

Slitta la tregua a Gaza. Alle 8.30 ora locale (le 7.30 in Italia), l'ora fissata per l'entrata in vigore della prima fase dell'accordo, Hamas non aveva ancora inviato l'elenco dei tre ostaggi che dovrebbero essere liberati oggi, come chiesto da Benjamin Netanyahu. Il premier israeliano ha condizionato l'attuazione dell'accordo, quindi della tregua, alla consegna dell'elenco dei nomi dei tre ostaggi - tre donne secondo il Jerusalem Post - che, secondo i termini dell'intesa raggiunta con la mediazione di Qatar, Egitto e Stati Uniti, avrebbe dovuto essere consegnato 24 ore prima del rilascio, inizialmente atteso intorno alle 16.30. "Hamas non sta rispettando i suoi impegni a questa mattina, e contrariamente agli accordi, non ha fornito i nomi degli ostaggi. Su direttiva del premier, il cessate il fuoco non entrerà in vigore fino a che Hamas avrà rispettato i suoi impegni. Le forze israeliane continuano a colpire Gaza, fino a che Hamas non lo farà", ha dichiarato il portavoce delle forze militari israeliane Daniel Hagari.

Hamas, in un comunicato diffuso dopo le dichiarazioni di Netanyahu, cita "ragioni tecniche" per la mancata consegna dell'elenco. La lista, ha spiegato una fonte di Hamas a YNet, sarà consegnata solo dopo che sarà stata approvata dal leader del movimento, Muhammad Sinwar.

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