Pasta Barilla ancora sul podio classifica de ‘Il Salvagente’
I Mezzi Rigatoni Barilla Al Bronzo conquistano dunque la valutazione di 'Eccellente' con un voto di 9.5 superando il confronto con 13 altri marchi
Quest’anno la classifica de 'Il Salvagente', l’associazione leader nei test di laboratorio a tutela dei consumatori, è stata dedicata al formato di pasta mezze maniche. E così per il secondo anno consecutivo la linea Barilla Al Bronzo mette a segno un oro. I Mezzi Rigatoni Barilla Al Bronzo si sono, infatti, aggiudicati il primo posto nella classifica de 'Il Salvagente'. I Mezzi Rigatoni Barilla Al Bronzo conquistano dunque la valutazione di 'Eccellente' con un voto di 9.5 superando il confronto con 13 altri marchi dello stesso formato che sono stati analizzati dall’associazione. Il test de 'Il Salvagente' è stato condotto analizzando gli agenti inquinanti e l'eventuale presenza di sostanze tossiche. Il giudizio finale è stato completato dalla prova organolettica del prodotto con una valutazione all'assaggio per verificare la tenuta in cottura, la durezza, la stabilità e la collosità della pasta.
Barilla Al Bronzo conquista il primo posto per il secondo anno consecutivo dopo che nel 2023 gli Spaghetti si erano aggiudicati il gradino più alto del podio, a conferma dell’eccellenza tutta italiana della linea, data dalla lavorazione grezza e dalla ruvidità intensa, capace di offrire un’esperienza sensoriale unica, alla vista, all’olfatto, al tatto, che riporta il gusto all’intensità di una prima volta.
Ma la linea Barilla Al Bronzo non è l’unica in casa Barilla ad avere raggiunto valutazioni importanti. Anche le Mezze Maniche Rigate della linea I Classici Barilla, nell’inconfondibile e iconica Blue Box, hanno ottenuto un giudizio alla prova di assaggio di “Ottima/Eccellente”. Nata dalla selezione dei migliori grani duri 100% italiani, frutto di una filiera corta, controllata e tutta italiana, la pasta I Classici Barilla si aggiudica un punteggio molto alto pari a 9.
"Siamo molto orgogliosi di questi riconoscimenti, che sono frutto della combinazione tra la passione e le competenze che ogni giorno guidano il nostro lavoro. Un impegno che riguarda sia la nostra gamma di punta Barilla 'Al Bronzo' sia la linea dei 'Classici Barilla', nell’iconico pacco Blu, e che si concretizza in una pasta sempre di alta qualità, tenace, dal gusto ottimo, in grado di catturare qualsiasi sugo, che garantisce quindi una esperienza di grande piacere a tavola", sottolinea Francesco Del Porto, President di Barilla Italia.
I successi nel gruppo Barilla, però, non finiscono qui. La classifica riporta anche i risultati eccellenti ottenuti da La Mezza Manica Rigata di Voiello, che nei test de 'Il Salvagente' ha ottenuto lo stesso punteggio delle Mezze Maniche Rigate Barilla di 9. Realizzata con Grano Aureo 100% italiano, la varietà prodotta esclusivamente per Voiello da agricoltori selezionati del Sud Italia, La Mezza Manica Rigata Voiello ha ricevuto una valutazione alla prova organolettica di 'Ottima/Eccellente'.
Economia
E’ la Giornata mondiale degli Insegnanti
L'Italia riserva alla formazione delle nuove generazioni il 4% del Pil contro una media Ocse del 5%
Il 5 ottobre si celebra la Giornata mondiale degli Insegnanti, istituita dall’Unesco nel 1994 per riconoscere il valore centrale del loro lavoro. Nell'ultimo rapporto Ocse 'Education at a Glance 2024' vengono messi a confronto gli stipendi degli insegnanti dei diversi Paesi membri: l'Italia resta il fanalino di coda di tutta l'area.
Il nostro Paese riserva alla formazione delle nuove generazioni il 4% del Pil contro una media Ocse del 5%. La spesa è massima alle elementari (anche sopra la media Ocse e europea), ma più bassa alle medie e superiori e crolla all'università.
Economia
Superbonus, “spesi 123 miliardi a beneficio solo 4%...
L’onere medio per edificio residenziale a carico dello Stato è stato di 247.819 euro. Avrebbe favorito maggiormente i proprietari di immobili con una buona/elevata capacità di reddito
Sfiorano i 123 miliardi di euro gli oneri totali del superbonus a carico dello Stato fino al 31 agosto scorso per meno di 500mila immobili beneficiari dal luglio 2020, pari al 4% del totale dei 12,2 milioni di edifici residenziali italiani. Lo rileva l’Ufficio studi della Cgia
"In un momento così delicato, dove con la prossima legge di bilancio verranno chiesti sacrifici a tutti, aver speso oltre 6 punti di Pil per efficientare uno sparuto numero di abitazioni, fa arrabbiare chiunque abbia un minimo di buon senso", afferma in una nota.
I dati
Secondo la Cgia, il superbonus "stando alle prime indiscrezioni, sembrerebbe aver favorito maggiormente i proprietari di immobili con una buona/elevata capacità di reddito, anziché rivolgersi in via prioritaria alle famiglie meno abbienti che, in linea di massima, presentano una probabilità maggiore di risiedere in abitazioni in cattivo stato di conservazione e con un livello di efficienza energetica molto basso".
Sempre a livello nazionale, l’onere medio per edificio residenziale a carico dello Stato è stato di 247.819 euro. Il picco massimo lo scorgiamo in Valle d’Aosta con 401.040 euro per immobile: seguono la Basilicata con 299.963 euro, la Liguria con 298.314 euro, la Lombardia con 296.107 euro e la Campania con 294.679 euro. Chiudono la graduatoria il Veneto con un costo medio per intervento di 194.913 euro per edificio, la Sardegna con 187.440 e, infine, la Toscana con 182.919 euro
Il tutto con risultati ambientali modesti. "Non tutti, comunque, sono concordi nel ritenere che il Super Ecobonus 110% contribuirà in misura importante ad abbattere le emissioni di inquinanti. Ancorché non ci siano valutazioni scientifiche rigorose sotto il profilo ambientale, l’abbattimento di CO2 sarebbe molto contenuto" afferma l'Ufficio studi citando la Banca d'Italia. "Le prime evidenze dimostrerebbero che nello scenario migliore i benefici ambientali del Superbonus compenserebbero i costi finanziari sostenuti in quasi 40 anni".
Economia
Manovra, Confsal: “Prevedere meccanismo di...
"Il piano di bilancio a medio termine prevede una serie di misure che andranno a declinarsi all’ombra del Pnrr, cogliamo l’occasione per sollecitare non solo l'erogazione di nuovi fondi, ma soprattutto la spesa effettiva, anche introducendo meccanismi premiali per gli implementatori virtuosi". Ad affermarlo è il segretario generale della Confsal, Angelo Raffaele Margiotta dopo che ieri presso la Sala Mappamondo della Camera dei deputati, si è svolta l’Audizione formale della Confsal davanti alle Commissioni riunite Bilancio dei due rami del Parlamento in ordine all'esame del Piano strutturale di bilancio di medio termine.
"Il fatto che si sia assunta una nuova variabile di riferimento, la spesa netta aggregata - sottolinea Margiotta - deve fungere da stimolo per il governo a perseguire gli obiettivi di politica economica a tutela dei lavoratori e delle lavoratrici, in linea con le disposizioni europee per realizzare una spending review oculata, accompagnata da un’efficace compliance fiscale e da investimenti efficienti nella crescita a sostegno del potere d’acquisto e quindi della domanda interna".
"E’ necessario prevedere - prosegue - un meccanismo di cristallizzazione degli scaglioni Irpef, per poter agire direttamente con misure a protezione dei redditi medio-bassi, fino alla totale abolizione della “tassa sulla povertà. Il taglio del cuneo fiscale e contributivo dovrà essere il volano per creare i margini per garantire ai lavoratori e alle imprese una contrattazione collettiva di qualità, basata su un minimo retributivo tabellare di almeno 9 euro e su tutto un sistema di tutele per i lavoratori di cui, ad oggi, la maggior parte dei Ccnl sono sforniti. Fondamentale è anche destinare le risorse necessarie al rinnovo dei contratti pubblici per adeguare il potere d’acquisto alle dinamiche inflazionistiche". Dalla tax compliance, aggiunge, "dovrebbe arrivare un tesoretto di 2,2 miliardi da spendere per la riduzione della pressione fiscale nella prossima Legge di Bilancio. Ci auguriamo che dette risorse siano effettivamente impiegate per garantire detto fine e che sia incoraggiato - tramite un conto di debito per imposte e contributi sospesi - il comportamento virtuoso di aziende che, nonostante periodi di crisi temporanei, si impegnino a preservare i livelli occupazionali e retributivi", conclude Margiotta.