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Conviene optare per PAC su ETF o fondi? L’analisi di SoldiExpert SCF con le informazioni necessarie

Conviene optare per PAC su ETF o fondi? L’analisi di SoldiExpert SCF con le informazioni necessarie

Milano 23 gennaio 2024- In situazioni in cui si riesce a mettere da parte una quota del proprio stipendio ma si nutrono timori riguardo agli investimenti in Borsa, è frequente che un consulente finanziario o una banca consiglino la sottoscrizione di un Piano di Accumulo del Capitale (PAC). Si tratta di un investimento mensile a rate, più o meno del medesimo importo. Ma la questione che emerge è: quale strumento finanziario specifico selezionare?

Una banca, probabilmente, proporrà un fondo comune di investimento o una serie di fondi. Al contrario, un consulente finanziario indipendente sarà più propenso a suggerire un PAC in ETF. La ragione è semplice: i piani di accumulo in ETF consentono di ridurre notevolmente le spese, senza pregiudicare i potenziali guadagni. Diverse ricerche hanno inoltre evidenziato che, nella maggior parte dei casi, gli ETF offrono rendimenti superiori rispetto ai fondi comuni d’investimento. E con minori rischi contrariamente a quello che viene falsamente veicolato (in evidente conflitto d’interessi) che i fondi “attivi” si comportano meglio dei fondi “passivi”. Quindi, nella scelta di un piano di accumulo, si pone il dilemma: ETF o fondi comuni di investimento? Considerando i dati concreti, l'ammontare finale a disposizione al termine del piano può variare significativamente. SoldiExpert SCF, società di consulenza finanziaria indipendente al riguardo ha pubblicato sul proprio sito SoldiExpert.com un’analisi completa con tutte le informazioni indispensabili di cui qui condividiamo alcune informazioni rilevanti.

PAC in ETF o fondi: le informazioni da conoscere prima di investire

Quando si decide di investire una porzione del proprio capitale, occorre informarsi accuratamente. Quali sono, allora, le informazioni più rilevanti da conoscere quando si investe a rate su un fondo o su un ETF?

Per cominciare, sia i PAC su ETF che quelli in fondi sono caratterizzati da costi di gestione che, inevitabilmente, ne riducono i guadagni. Tali commissioni devono essere versate alla società che gestisce il prodotto, all'emittente nel caso degli ETF, o alla società di gestione per i fondi comuni. È evidente che, maggiore è il costo del prodotto, minore sarà il guadagno potenziale. Tra fondi ed ETF, quale opzione sottrae più capitale al risparmiatore? Senza dubbio, il fondo. Perché, allora, le banche consigliano il prodotto più costoso, se l'ETF è meno oneroso? La risposta è semplice: una parte delle commissioni di gestione che gravano sul fondo viene retrocessa alla banca, trasformandosi in una fonte di guadagno. Al contrario, consigliando un ETF, la banca non percepisce alcun ritorno economico.

I vantaggi che derivano da un PAC in ETF

Quando si parla di PAC, si fa riferimento ad un servizio proposto ai risparmiatori dalle banche o da intermediari finanziari, che permette di investire su uno o più strumenti, in modo rateale. Selezionando gli ETF come oggetti dell’investimento, ad esempio, ci si impegna a versare, mensilmente, una cifra più o meno fissa, al fine di accumulare un capitale sempre maggiore. A differenza di un normale fondo d’investimento, inoltre, l’ETF è quotato in Borsa, il che significa che può essere negoziato come una normale azione. Il PAC in ETF, in particolare, rappresenta una delle soluzioni potenzialmente più efficienti.

PAC in ETF, strumenti liquidi e convenienti

Se accuratamente selezionato e ben gestito, un piano di accumulo del capitale con ETF porta concreti vantaggi. Tanto per cominciare, si tratta di uno strumento liquido, versatile e piuttosto conveniente. Rispetto ai fondi d'investimento a gestione cosiddetta attiva, dove un gestore aggiorna costantemente il portafoglio in cui il fondo investe, si sostiene spesso che il limite degli ETF risieda nel loro seguire fedelmente il benchmark assegnato. Quest'ultimo può essere un indice, un insieme di titoli, una materia prima o altro. Che ciò costituisca un limite reale non è confermato nella maggior parte dei casi, considerando che la gestione attiva comporta costi elevati e spesso scostamento dai benchmark ma in negativo. Ovvero la media della categoria di tutti i fondi non riesce a superare nel tempo le performance di indici come il FTSE MIB, l'S&P500. E anche i fondi che ci riescono un anno o per 2 o 3 anni raramente riescono a mantenere questa extra-performance, sottoperformando successivamente (talvolta in modo clamoroso) come documentato anche da SoldiExpert SCF in diverse analisi e studi dedicati.

Commissioni d’acquisto di un piano d’accumulo: ETF e fondi a confronto

Tra gli aspetti più rilevanti da considerare quando si sottoscrive un piano d'accumulo vi sono le commissioni di acquisto relative e le implicazioni fiscali. La questione fiscale è facilmente risolta poiché i guadagni derivanti dai PAC su ETF e quelli provenienti dai fondi sono soggetti a una tassazione del 26% sui guadagni. Da questo punto di vista, dunque, c’è una completa parità. Anche sul fronte peggiore che prevede per fondi d’investimento ed ETF la non compensazione diretta dei 2 strumenti fra plusvalenze e minusvalenze. Per quanto riguarda le commissioni, nel caso di un PAC su ETF, occorre prestare attenzione alle spese di intermediazione, ossia alle commissioni di acquisto. È importante chiarire con la banca o l'intermediario qual è l'importo mensile previsto per l'acquisto delle quote degli ETF inclusi nel PAC. D'altra parte, nei fondi d'investimento o SICAV, la banca o il consulente finanziario potrebbero menzionare anche commissioni d'ingresso (che possono essere totalmente scontate fino al 100%, ma spesso i risparmiatori non ne sono consapevoli e le accettano passivamente), spese amministrative e addirittura commissioni di uscita e commissioni legate alle performance. Si tratta di spese che appaiono ingiustificate e spesso insensate. Anche i consulenti finanziari indipendenti del team di SoldiExpert SCF invitano ad analizzare con attenzione ciò che viene proposto, effettuare dei confronti o, eventualmente, richiedere una consulenza ad hoc.

I PAC con ETF multi-asset

Se si decide di optare per un PAC su ETF, è sufficiente acquistarne quote scaglionate nel corso del tempo. Si può comprare a intervalli mensili, trimestrali, semestrali o annuali. È possibile selezionare anche un singolo strumento, come ad esempio un ETF azionario mondiale. In alternativa, si può attuare una diversificazione fra obbligazionario e azionario. In quest'ultimo caso, i PAC multi-asset rappresentano un'opzione interessante per diversi risparmiatori. Con un unico strumento, infatti, permettono di prendere una posizione più o meno bilanciata con diversi profili di rischio. Un’ulteriore opzione è quella di costruire un piccolo portafoglio di ETF o di fondi su cui effettuare un PAC, ma prestando sempre attenzione ai costi. Esistono diversi modi per ridurre parzialmente i costi d'intermediazione. Nel caso degli ETF, alcune banche online offrono tariffe speciali per la sottoscrizione di un PAC. In alternativa, l'acquisto di un ETF segue le condizioni normali previste per le altre spese di compravendita, ad esempio lo 0,19% con minimi e massimi definiti dalla banca o dal broker.

Un esempio concreto: l’ETF Replay di Fineco

Fineco, con il piano Replay, è stata una delle prime banche online a offrire un servizio appositamente progettato per l'investimento automatico attraverso PAC su ETF. Permette di accumulare il proprio capitale su uno o più ETF, mediante piccoli investimenti mensili e commissioni fisse più basse. Tuttavia, è importante notare che al di sotto di una certa soglia di capitale investito, questo piano potrebbe non essere conveniente, a meno che l'investitore sia molto giovane. Una volta individuato un ETF o una combinazione di ETF in linea con il proprio profilo di rischio, l'investitore deve soltanto decidere un ammontare fisso da versare periodicamente nel portafoglio selezionato. A seconda della quota scelta, sarà possibile determinare il piano più idoneo. I costi associati sono i seguenti:

2,95€ al mese, se il PAC include 1 o 2 ETF;

6,95€ al mese, se il PAC include dai 3 ai 6 ETF;

13,95€ al mese, se il PAC include dai 7 ai 12 ETF.

Come procedere concretamente con un PAC su ETF

Nel caso della piattaforma Fineco, è possibile selezionare individualmente gli strumenti da includere nel proprio PAC in ETF. Le opzioni disponibili sono numerose, con migliaia di strumenti tra cui scegliere, che possono essere cercati per nome o tramite codice ISIN.

In seguito, si dovrà decidere la modalità di investimento, tra tre opzioni diverse:

1.Per quantità: si stabilisce il numero preciso di quote degli ETF da acquistare, ad esempio, 120 quote dell'ETF X e 25 quote dell'ETF Y. Il prezzo di ciascun ETF varia continuamente, quindi l'importo investito sarà diverso ogni mese.

2.Per importo: si indica un importo di riferimento da investire mensilmente. Tuttavia, la cifra effettivamente investita potrebbe differire. Ad esempio, se si desidera investire 200 euro sull'ETF Y, ma il suo prezzo è di 80 euro, Fineco acquisterà solo 2 quote dell'ETF per un totale di 160 euro.

3.Con bilanciamento: si specifica l'importo totale che si vuole investire mensilmente tramite il Piano Replay. Inoltre, si sceglie la percentuale di peso che ciascun ETF dovrebbe avere nell'intero portafoglio. Il sistema calcolerà e acquisterà mensilmente la quantità adeguata di ciascun ETF per mantenere la distribuzione nel tempo.

Directa: alcuni PAC su ETF con commissioni gratuite

Un altro interessante servizio online che riguarda i PAC in ETF è fornito da Directa Sim. Con Directa, è possibile acquistare tutti gli ETF come si farebbe con qualsiasi altra banca o broker, e organizzare gli investimenti pianificando acquisti periodici. Il vantaggio? È che in caso di diversi emittenti e che su alcuni strumenti e importi al di sotto di una certa cifra, le commissioni di negoziazione sono a costo zero. Con Directa, è possibile negoziare gli ETF per il PAC tramite la piattaforma DLite. Sono estremamente semplici da gestire e si configurano come un'attività di trading online automatizzata. Per effettuare le operazioni, è sufficiente stabilire l'importo da investire nel piano di accumulo e scegliere la frequenza di invio dell'ordine, che può essere il primo o il quindicesimo giorno del mese, oppure entrambe le date. In ogni caso, quanti desiderano approfondire le proprie esigenze e necessità riguardo ad un PAC, possono rivolgersi a SoldiExpert SCF. Grazie all'apposito servizio di consulenza una tantum i consulenti di questa società fra le prime in Italia a offrire consulenza pura senza conflitti di interesse ed essere autorizzata sono in grado di suggerire come creare il proprio portafoglio al meglio, anche investendo piccole somme, per cominciare a costruire il proprio capitale del futuro.

Informazioni su SoldiExpert SCF

Questo contributo è stato realizzato con SoldiExpert SCF una delle principali società di consulenza finanziaria (SCF) indipendenti in Italia, specializzata nel assistere senza conflitti d’interesse (la remunerazione è esclusivamente a parcella, fee only) investitori piccoli e grandi nella gestione del proprio patrimonio, selezionare i migliori strumenti (azioni, obbligazioni, ETF, fondi..) o prodotti in base alle specifiche di ciascun cliente e supportarli con il proprio Ufficio Studi come strategie d’investimento e analisi.

Link e approfondimenti

Sito ufficiale: https://soldiexpert.com

Newsletter gratuita: https://soldiexpert.com/lettera-settimanale/

E-mail: ufficiostudi@soldiexpert.com

Canale video Youtube: https://www.youtube.com/user/SoldiExpert

Un team di giornalisti altamente specializzati che eleva il nostro quotidiano a nuovi livelli di eccellenza, fornendo analisi penetranti e notizie d’urgenza da ogni angolo del globo. Con una vasta gamma di competenze che spaziano dalla politica internazionale all’innovazione tecnologica, il loro contributo è fondamentale per mantenere i nostri lettori informati, impegnati e sempre un passo avanti.

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Cento Teatri in Cinque Continenti: Fabio Omodei a capo di...

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Omodei

Roma, 26 luglio 2024 - E’ italiano l’artista che guiderà il progetto “100 Teatri in Cinque Continenti”, uno dei più grandi progetti internazionali di teatro. Dopo aver rappresentato il teatro italiano in tutto il mondo e dopo aver ricevuto numerosi premi e riconoscimenti, Fabio Omodei ha fatto prevalere la sua grande esperienza internazionale come regista e come Maestro di Teatro apprezzato in Italia ed all’Estero.

Da Broadway all’Australia, passando per il Nord Africa, l’Asia e l’Europa; tutti uniti per la produzione e la distribuzione di spettacoli dal vivo.

Questo progetto idealmente è iniziato più di 20 anni fa, durante uno dei primi viaggi di lavoro all’estero di Fabio Omodei. Erano in scena a Praga in un meraviglioso festival internazionale. Rappresentavano l’Italia e portavano con loro una lettera del nostro Presidente della Repubblica, che era orgoglioso per quello che stavano facendo.

Dopo venti anni Omodei ha capito che è giunto il momento di coinvolgere ambasciate, istituti di cultura e consolati per creare una rete fitta e robusta tra 100 teatri, 20 in ogni continente, che approfitteranno di questa incredibile occasione.

Andare in scena a Broadway non deve essere più un sogno per un artista, così come salire su un palcoscenico dall’altro capo del mondo.

Il teatro a livello mondiale deve parlare una sola lingua, deve fare da collante e da connessione tra il pubblico e gli artisti; ma soprattutto il teatro deve essere un luogo di pace, perché la cultura è sinonimo di pace.

Verranno selezionati spettacoli da tutto il mondo, ma soprattutto verranno scelti oltre 50 tra attori e attrici disposti a viaggiare e lavorare. I criteri di selezione sono ovviamente la qualità artistica dei progetti e soprattutto la qualità umana delle persone.

Qualità artistica e qualità umana, trovarle entrambe in una società che sembra insegnare sempre di più l’importanza di una condivisione “social” e distaccata, piuttosto che una condivisione sociale ed umana, è sempre più difficile.

Tutto sta cambiando. Il social è un mezzo importante per la diffusione immediata delle informazioni ma soprattutto è diventato uno strumento fondamentale per gli artisti che vogliono promuovere il loro lavoro. Siamo bombardati quotidianamente da messaggi che si soffermano sull’importanza della propria immagine.

Il “se” ha già sostituito il “noi”. Spesso su un social come Instagram ci troviamo davanti ad attori o attrici con tanta esperienza in Italia ed all’estero, che hanno preferito sostituire il proprio curriculum con la propria immagine.

Delle volte è difficile capire la differenza tra un’artista e una persona senza esperienza. Bisognerebbe chiedere il curriculum a tutti e non sempre è possibile. Tutto questo può essere molto dannoso per tutto il sistema perché provoca un livellamento verso il basso del lavoro, almeno in apparenza.

Sicuramente la propria immagine gioca un ruolo importante nella società di oggi, ma non può essere più importante dello studio, della preparazione e delle esperienze lavorative che man mano si fanno.

Fabio Omodei racconta che quando riceve domande, complimenti o considerazioni su due miei ex allievi, oggi meravigliosi artisti, Marisa Serra e Leonardo Maltese che sono presenti su tutti i giornali per essere due grandi protagonisti del cinema italiano e che “hanno un bel viso per la telecamera”, deve sempre specificare che, al di là della verità oggettiva di questa affermazione, stiamo parlando di due artisti di livello altissimo che hanno studiato tanto e continuano a farlo.

Ridurre tutto all’immagine non è corretto e non è reale, rischiamo di livellare tutto verso il basso, perché dietro il loro successo c’è il loro merito di aver fatto un lavoro molto duro fatto di studio e sacrificio. Quindi si, è difficile trovare le due cose, ma non impossibile; bisogna far capire alle nuove generazioni che sia nel teatro come nel cinema è fondamentale, il sacrificio, lo studio ed il lavoro di squadra perché la crescita professionale avviene proprio attraverso quella umana. L’una è imprescindibile dall’altra;

Fabio Omodei si occupa della Direzione, con Paolo Alessandri e Monica Raponi, dell’Accademia Teatrale di Roma Sofia Amendolea.

Hanno tanti progetti di spettacolo e di formazione da sviluppare in tutto il mondo. Ma Omodei racconta che quando sentirà che sarà il momento giusto si occuperò di avere uno spazio teatrale importante anche per fare grandi produzioni teatrali. Non è lontano questo momento, ma non è oggi.

Tra i progetti futuri c’è anche la realizzazione di uno spettacolo nuovo tratto dall’unione di spettacoli che ha già realizzato. A dire il vero è stato un gruppo di attori che ha proposto a Omodei di prendere due spettacoli recenti che sono collegati fra di loro e portarli in scena in un'unica rappresentazione. Dieci anni fa l’ultima grande produzione di questo tipo in scena al Teatro Quirino di Roma.

Il discorso è sempre lo stesso, c’è bisogno di trovare un numero di artisti dalla doppia qualità. Se dovesse arrivare il numero di persone giuste per questo progetto, Omodei sarebbe disposto a tornare in scena al Teatro Argentina con enorme piacere.

Per maggiori informazioni:

Digital Media Aps

https://www.facebook.com/dmlabnews

presidenzadigitalmedia@gmail.com

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La digitalizzazione nel settore dell’ospitalità: il...

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Milano, 26 Luglio 2024. Nel contesto dell'industria ospitaliera moderna, l'innovazione tecnologica è diventata un elemento cruciale per rispondere efficacemente alle esigenze dei consumatori. L'ultimo studio "Hospitality in Italia" realizzato da Kantar e TeamSystem rivela che il 58% degli italiani valuta positivamente il Wi-Fi gratuito, il 51% apprezza la possibilità di prenotare online, mentre il 45% preferisce il pagamento dell'acconto via web. Questi dati non solo sottolineano un cambio di paradigma nelle preferenze dei viaggiatori ma indicano anche una direzione chiara per gli investimenti futuri nel settore.

TeamSystem, azienda leader nello sviluppo di soluzioni digitali, emerge come un attore fondamentale in questo scenario. Con una gamma di servizi che copre tutto, dalla prenotazione online al check-in e check-out digitalizzati, la compagnia aiuta le strutture ricettive a migliorare l'efficienza e ad aumentare la soddisfazione del cliente. Il valore aggiunto di queste tecnologie si estende oltre la comodità per il consumatore; rappresenta anche un significativo vantaggio competitivo per le aziende che le adottano.

La ricerca ha evidenziato come il 31% degli utenti apprezzi il check-in e check-out online, una funzionalità che non solo velocizza i processi ma riduce anche le interazioni fisiche, un aspetto particolarmente rilevante in un'era post-pandemica. Inoltre, la digitalizzazione facilita una raccolta dati più precisa e accessibile, permettendo alle strutture di adattare i loro servizi in tempo reale alle preferenze dei clienti.

In un mondo sempre più connesso, la digitalizzazione nel settore dell'ospitalità non è più un'opzione, ma una necessità. Le aziende che scelgono di investire in tecnologie avanzate come quelle proposte da TeamSystem non solo rispondono meglio alle attese dei consumatori moderni ma si posizionano anche per capitalizzare sulle tendenze future.

Oltre alla semplice implementazione tecnologica, è cruciale anche l'approccio verso una gestione più integrata e intelligente del cliente. Soluzioni basate sull'intelligenza artificiale, come quelle offerte da TeamSystem, permettono di prevedere le tendenze dei consumatori e di personalizzare l'offerta, elevando così l'esperienza complessiva e garantendo un livello di personalizzazione prima impensabile.

In conclusione, l'industria dell'ospitalità si trova di fronte a una rivoluzione digitale che non solo trasforma le operazioni quotidiane ma ridefinisce anche l'interazione tra ospiti e strutture. Gli operatori del settore devono quindi essere pronti a integrare le nuove tecnologie per rimanere competitivi e garantire una customer experience all'altezza delle aspettative odierne.

Per maggiori informazioni

Andrea Puchetti

info@andreapuchetti.it

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VinFast capitalizes on Europe’s SUV craze with...

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VinFast capitalizes on Europe's SUV craze with diverse lineup

HANOI, VIETNAM - Media OutReach Newswire - 26 July 2024 - Leveraging global growing appetite for SUVs, VinFast is well-positioned to capture market share with its comprehensive product portfolio. Spanning segments A to E, the Vietnamese automaker offers a variety of electric SUVs to cater to diverse needs. VinFast has just introduced the D-segment model VF 8 in Europe, but the B-segment car model VF 6 promises to make waves with its modern design, packed with smart features. Coupled with VinFast's industry-leading warranty and after-sales support, the VF 6 presents an attractive option for cost-conscious young Europeans seeking a seamless transition to electric mobility.

Europe's love affair with SUVs has reached a new peak, with these vehicles surpassing all other categories combined in sales for 2023, according to data from Automotive News Europe. This dominance, foreshadowed by rising SUV popularity in recent years, marks a significant shift in the European automotive landscape.

While the image of hulking SUVs might come to mind, the trend is largely driven by the rise of smaller, more manageable SUVs that have replaced the continent's once-ubiquitous hatchbacks. These compact people movers, accounting for 4.1 million sales in 2023, are the current darlings of European drivers.

This trend presents an opportunity for VinFast, a Vietnamese electric car company with a global outlook. The Nasdaq-listed automaker, known for its diverse product range, sees Europe's embrace of SUVs as a springboard for its electric vehicle ambitions.

Vingroup - VinFast’s parent company, Vietnam’s leading private corporation - is a dominant force in the country’s economy, contributing approximately 1.6% to its 2023 GDP. This diversified conglomerate spans technology-industry, trade & services, and social enterprise.

At the helm of this empire is Vietnam's wealthiest individual, Pham Nhat Vuong, who views VinFast as a “devotion project”. “The electric vehicle market is poised for significant growth,” Vuong asserts, underscoring his unwavering commitment to VinFast as the cornerstone of Vingroup’s future.

Led by its visionary founder, VinFast is determined to be a driving force in the global electric vehicle revolution, navigating a landscape of rising interest rates, a shaky global economy, and potential dips in consumer confidence. To mitigate these headwinds, VinFast has established a competitive edge through a multifaceted approach.

The company offers a comprehensive electric mobility ecosystem, encompassing electric buses, scooters, and cars. Its passenger car segment caters to a wide range of needs and budgets, with offerings spanning from mini e-SUV to full-sized electric SUVs. Notably, VinFast boasts a diverse SUV lineup, including the VF 5, VF e34, VF 6, VF 7, VF 8, and VF 9, spanning from A-SUV to E-SUV segments.

VinFast's VF 6 SUV Aims to Take Electric Mobility Mainstream

VinFast is making a strategic push into global markets with the VF 6, a B-segment SUV that has garnered positive reviews in its domestic market. Analysts see the VF 6 as a key player in VinFast's plan to establish itself in demanding regions like the United States and Europe.

The VF 6 has been praised for its technology and features, which rival those found in more expensive vehicle classes. The spacious interior, with dimensions comparable to C-SUVs, caters to the needs of young families.

The electric drivetrain offers inherent advantages in terms of maintenance costs, as there's no need for frequent oil changes. Industry experts view the VF 6's combination of competitive pricing, stylish design, and advanced technology as a potential game-changer in the electric car market.

The VF 6's design, crafted by Torino Design, features VinFast's signature wing-shaped LED strip and imposing 19-inch alloy wheels, a rarity in the B-segment. The eye-catching aesthetics and unique color options are seen as appealing to style-conscious consumers.

Performance-wise, the VF 6 caters to a range of driving styles. In Vietnam, both the Base and Plus versions come equipped with a 59.6kWh LFP battery, offering a driving range of 399 km and 381 km respectively (based on WLTP standards). Power output varies between the two trims, with the Plus offering a more exhilarating driving experience thanks to its 150 kW electric motor and 310 Nm of torque.

The VF 6 Plus boasts an advanced driver-assistance system that includes traffic jam assistance, highway driving assistance, lane departure warning, and adaptive cruise control. These features, along with lane keeping assist, traffic sign recognition, and automatic emergency braking, are hallmarks of VinFast vehicles and contribute to a safer and more relaxing driving experience.

The VF 6 goes beyond its functional strengths by offering a suite of advanced technology and smart features. This elevates the driving experience, transforming the car into a well-equipped mobile hub that caters to entertainment and relaxation needs for passengers on the go.

Long Warranties and Strategic Partnerships Pave the Way for European Inroads

Following the tradition of VinFast's electric vehicle lineup, the VF 6 will be backed by a comprehensive after-sales program. In Vietnam, this includes a leading 7-year or 160,000 km warranty, whichever comes first. This industry-topping guarantee underscores VinFast's long-term commitment to every market it enters, fostering trust and confidence among consumers.

Particularly in Europe, a region known for its discerning car buyers, VinFast is doubling down on its warranty offerings. This warranty reflects the company's deep belief in the quality and reliability of the VF 6. It also signifies VinFast's commitment to providing European consumers with not just a compelling electric vehicle option, but also the peace of mind and security they expect from a car manufacturer. This strategy positions VinFast as a serious contender in the European electric car market, one that prioritizes not just innovation but also customer satisfaction over the long term.

In a strategic move to address potential customer concerns before delivering cars in the European market, VinFast has established key partnerships to build a robust after-sales and customer care network.

The company secured a cooperation agreement with Mobivia, a leading European car repair and maintenance brand, in April. This partnership grants VinFast customers in France and Germany access to high-quality after-sales services at Mobivia's expansive network of 1,200 service workshops. The agreement ensures warranty services, maintenance consultations, and the supply of new parts and accessories for VinFast electric vehicles, all adhering to Mobivia's rigorous standards.

Further bolstering customer confidence, VinFast announced a partnership with Bosch, a global leader in automotive technology and services. This collaboration grants VinFast customers in Europe access to Bosch's vast network of 700,000 charging points across 30 European countries. This seamless charging infrastructure empowers VinFast owners to navigate Europe with ease and peace of mind.

Building upon their successful two-year collaboration on charging services in North America, the Bosch-VinFast partnership in Europe exemplifies their commitment to providing a smooth and worry-free electric vehicle ownership experience. These pre-emptive actions demonstrate VinFast's understanding of the importance of customer care in the competitive European electric car market.

With a strategic focus on SUVs and a commitment to exceptional customer service, VinFast is poised to capitalize on the European electric vehicle market. The company's diverse product portfolio, including the well-received VF 6, caters to the continent's shift towards smaller, more manageable electric SUVs.

By prioritizing after-sales care through partnerships with established brands like Mobivia and Bosch, VinFast is addressing potential concerns and building trust among European consumers. This multifaceted approach positions VinFast as a serious contender in the electric vehicle landscape, one that is not just delivering innovative vehicles but is also building a reputation for long-term customer satisfaction. As Europe's love affair with SUVs continues to evolve, VinFast is well-positioned to become a household name for those seeking a seamless and stylish electric driving experience./.

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