Spettacolo
Sanremo 2024, lo psichiatra avverte: “Leggerezza...
Sanremo 2024, lo psichiatra avverte: “Leggerezza canzoni nasconde delle insidie”
L'allarme di Claudio Mencacci: "Dopo la notte del Covid e sotto i venti di guerra i rischi sono l'indifferenza e il narcisismo, ma la forza delle donne ci salverà"
Sanremo 2024 suonerà canzoni 'a cassa dritta', ritmi uptempo fatti per ballare, ripetersi 'in loop' sulle radio e scolpire nuovi tormentoni nella mente degli spettatori. Tanta dance, amore in ogni versione, qualche tema 'impegnato', ma non troppi. "Un bisogno di leggerezza" che, agli occhi dello psichiatra Claudio Mencacci, appare più che comprensibile dopo la notte del Covid e mentre soffiano forti i venti di guerra, però nasconde delle insidie: "La voglia di levità è anche uno dei sintomi di quella che spesso viene chiamata la 'Gaia apocalisse', quel desiderio di festa, di continui ritrovi, che contagiò l'Europa della Belle Époque e che si infranse allo scoppio del primo conflitto mondiale", una delle carneficine più tragiche della storia contemporanea. Lo spiega l'esperto all'Adnkronos Salute, all'indomani delle pagelle redatte a caldo da chi ha potuto ascoltare in anteprima i brani del prossimo Festival dei fiori.
Trenta canzoni in cui le gioie e i dolori del cuore la fanno da padrone, con l'eccezione di qualche testo in cui l'attualità fa capolino: dal dramma della guerra e dei migranti alla forza vitale delle donne, il Pink power che sconfigge bullismo e pregiudizi. Mencacci lancia un monito sull'altra faccia del disimpegno, sul "bisogno di levità che spesso si intreccia con la vittoria dell'indifferenza", osserva il direttore emerito di Neuroscienze all'Asst Fatebenefratelli-Sacco di Milano e co-presidente Sinpf, la Società italiana di neuropsicofarmacologia. "Perché oggi un grande tema è proprio quello dell'indifferenza", avverte lo specialista. "Una sorta di ottavo vizio capitale", la chiama, una deriva in cui rischiamo di scivolare. L'indifferenza ai mali del mondo, ma anche "l'indifferenza nei rapporti con gli altri, che significa insensibilità nei confronti delle richieste altrui".
Quando la leggerezza sfocia nell'insofferenza e nell'insensibilità, ammonisce Mencacci, "conferma che siamo sempre più imprigionati nel recinto dell'egoismo. L'egoismo che destina alla solitudine e va sempre di pari passo con il narcisismo, inteso come amore sconfinato e tragico dell'immagine di se stessi. L'estraneità dell'egoista lo condanna alla chiusura agli altri, al ripiegamento su di sé", alla cecità ai bisogni del prossimo. Per lo psichiatra, la luce sul palco dell'Ariston l'accenderanno però le donne e chi le canta. L''orgoglio rosa' è "un tema attualissimo che condivido fortemente", dice l'esperto. "E' la vera forza dell'Italia in questo momento - chiosa - l'unica forza evolutiva, una forza che guarda lontano, che persegue dignità e umanità, e restituisce significato ai rapporti interpersonali che per avere valore esigono capacità di ascolto, comprensione, solidarietà. Tutto questo è nella forza salvifica delle donne".
Spettacolo
Marcello Cesena e il monologo virale a Le Iene: “Ecco...
Catastrofi come chiavi per il successo nelle parole del regista e attore: "Quando ti dicono che hai qualcosa di sbagliato non spaventarti, vuol dire soltanto che ti hanno notato"
"A vent’anni provo ad entrare in una scuola di recitazione e alla fine del provino sento qualcuno che dal buio dalla platea mi dice ‘ma dove vuoi andare con quella voce assurda!’. È come se mi avessero sparato: torno a casa e crollo in depressione. Tre giorni dopo mi telefonano: sono ammesso alla scuola. Giuro non ho mai capito cosa è successo". L’attore e regista Marcello Cesena ieri a Le Iene ha offerto un monologo sulla resilienza, raccontando alcuni aneddoti della sua carriera cominciati come catastrofi e poi diventati la chiave per il suo successo. Il motivo? La capacità di volgere a suo favore aspetti che sembravano svantaggiosi.
"Alla fine del secondo anno - racconta Cesena - mi chiama il mio insegnante, dice che la mia voce in teatro non funziona, che io non funziono. Seconda fucilata. Una settimana dopo, sempre lui, inspiegabilmente mi scrittura in un suo spettacolo".
Ed ecco la svolta: “Debuttiamo, ma la mia parte è piccola e capisco subito che sul palcoscenico sono praticamente invisibile -ricorda l’attore- Così, visto che interpreto il ruolo di un tisico, decido che i tisici sono verdi e comincia a truccarmi la faccia color verde mela con la solita voce assurda. Giorgio Albertazzi una sera vede lo spettacolo e chiede chi sia quel pazzo che recita truccato come Kermit la rana, mi fa un provino e mi sceglie per fare il co protagonista di Enrico IV di Pirandello, che è uno dei suoi maggiori successi”.
Da allora, “è sempre andata così: sei troppo alto, sei troppo magro, hai la voce troppo assurda e poi mi davano un ruolo”, spiega il ‘Jean Claude’ della serie comica ’Sensualità a corte’. Che conclude in modo eloquente con un consiglio: "Se davvero ho capito una cosa del mio lavoro è questa: quando ti dicono che hai qualcosa di sbagliato non spaventarti, vuol dire soltanto che ti hanno notato".
Spettacolo
Tornano i ‘Co’Sang’, live a Napoli il...
I due padri dello street rap italiano saliranno sul palco di piazza del Plebiscito per un live in un luogo simbolo della loro città
A 12 anni da quando le loro strade si sono separate, i Co’Sang hanno deciso di mettere fine all’attesa. Il 17 settembre, Luchè e Ntò, considerati i padri dello street rap italiano, saliranno sul palco di piazza del Plebiscito, a Napoli, per un live nel luogo simbolo della loro città. L’annuncio è arrivato con un corto che porta la firma del duo di Marianella, raccontando la storia di quello che succedeva 'Int’o Rione' e che accade oggi, con il modo di rappresentare la realtà.
I Co’Sang, da sempre legati alle proprie radici, sono stati i primi rapper partenopei a valicare i confini di Napoli per arrivare in tutta Italia. Lo speciale evento è prodotto e distribuito da Vivo Concerti. Le prevendite saranno disponibili online da domani alle 14 e nei circuiti di vendita autorizzati dall'8 maggio alle 14.
Spettacolo
Tiziano Ferro, Codacons contro Maionchi: “Messaggi...
L'associazione: "La Rai la rimuova dalla conduzione dell'Eurovision con effetto immediato"
"La Rai deve rimuovere con effetto immediato Mara Maionchi dalla conduzione dell’edizione italiana di Eurovision Song Contest". A chiederlo il Codacons, dopo "le dichiarazioni odierne della stessa Maionchi durante la conferenza stampa di presentazione dell’evento, e le notizie apparse nelle ultime ore sui mass media circa le pressioni che sarebbero state fatte dalla produttrice discografica su Tiziano Ferro ai tempi della loro collaborazione artistica".
"Le affermazioni odierne della Maionchi circa il peso e l'aspetto fisico degli artisti, per come riportate dai mass media nelle ultime ore, appaiono del tutto diseducative e potenzialmente pericolose – spiega il Codacons – La discografica, infatti, avrebbe dichiarato che 'lo spettacolo ha qualche esigenza, anche se non è d'obbligo. Ma aiuta essere più magri, è importante, non basilare', frase che sembra voler sostenere che i cantanti magri avrebbero più possibilità di successo rispetto a chi ha qualche chilo in più".
"Un messaggio sbagliato, che arriva nonostante da più parti si tenti di superare odiosi stereotipi sull’aspetto fisico nel mondo dello spettacolo, stereotipi in grado di influenzare i più giovani alterandone pericolosamente il comportamento e le scelte di vita", conclude il Codacons.