Esteri
Ucraina, Londra aiuta Zelensky ma Kiev ha bisogno di armi...
Ucraina, Londra aiuta Zelensky ma Kiev ha bisogno di armi Usa
Accordo con il Regno Unito, che garantisce sostegno nella guerra contro la Russia
L'Ucraina firma un accordo con il Regno Unito e si assicura il sostegno militare di Londra. A Kiev, però, per tenere testa alla Russia nella guerra in corso da quasi 2 anni serve l'aiuto sostanziale degli Stati Uniti. Da Washington, però, non arrivano segnali. La Casa Bianca nelle ultime 24 ore ha annunciato lo stop all'assistenza: non ci sono fondi e bisogna aspettare la fumata bianca al Congresso, dove una pattuglia di repubblicani al Senato finora ha detto no al nuovo pacchetto.
Le armi per il paese guidato dal presidente Volodymyr Zelensky si inseriscono in una partita interna più ampia, in un braccio di ferro che prosegue mentre sullo sfondo il peso delle elezioni 2024 è destinato ad aumentare giorno dopo giorno. I democratici della Camera hanno bocciato le richieste dello Speaker repubblicano, Mike Johnson, di varare misure più severe in materia di migranti ed asilo in cambio dello sblocco degli aiuti a Kiev: il 'do ut des' al contrario prosegue e la soluzione del rebus non pare imminente.
Il leader repubblicano è stato molto chiaro ed esplicito sul fatto che si opporrà ad ogni nuovo aiuto a Kiev se non ci saranno le concessioni draconiane richieste in materia di immigrazione, tra le quali la ripresa della costruzione del Muro e il ritorno della politica "remain in Mexico" che era stata adottata da Donald Trump ed abrogata da Joe Biden.
Richieste inaccettabili per i democratici che sono pronti a rafforzare i fondi per la sicurezza sul confine ma non ad approvare restrizioni così severe pur di avere lo sblocco dei 61 miliardi di dollari per Kiev senza i quali la Casa Bianca ha ammesso di non essere più in grado di aiutare l'Ucraina.
"Sarebbe ridicolo, sfortunatamente questo sarebbe a detrimento dell'Ucraina", ha detto il democratico Mark Pocan, con il collega Juan Vargas che afferma che usare i fondi per l'Ucraina per un ricatto sul Muro "non è un punto di partenza per me e molti miei colleghi".
Le conseguenze del disimpegno americano sarebbero disastrose per Zelensky. Il 2024, secondo la strategia di Kiev, può anche diventare un anno di attesa per potenziare e registrare la macchina bellica, mentre sul campo il conflitto si è trasformato in un durissimo braccio di ferro che da settimane non propone variazioni di equilibri e di copione: la Russia di Vladimir Putin non ha fretta, può riversare al fronte uomini su uomini, assorbendo le perdite che pure sono state notevoli nel corso degli ultimi 12 mesi.
L'Ucraina, che potrebbe varare una nuova legge relativa ai criteri di mobilitazione e arruolamento, aspetta gli F-16 dai partner occidentali per poter 'chiudere i cieli' e arginare le spallate della Russia. Kiev chiede missili a lungo raggio, uno step ulteriore rispetto agli Atacms forniti sinora dall'America. In realtà, al momento le ambizioni sono appese ad un filo sottilissimo, quello del dialogo tra repubblicani e democratici a Washington..
Lo stallo è sotto gli occhi di tutti. Ad aggiungere il punto esclamativo provvede Donald Trump, che tra meno di un anno potrebbe tornare alla Casa Bianca come presidente con un approccio alla politica internazionale tutto da decifrare. Nel 'consueto' attacco a Joe Biden, Trump ha lasciato intravedere i presupposti di un'inversione rispetto alla rotta attuale: "Ora abbiamo guerre in Ucraina, Israele e Yemen, ma niente sulla frontiera meridionale, questo fa molto senso".
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Stasera cena ‘clandestina’ Scholz-Macron a...
Dalla visita di Xi in Europa al finanziamento della Difesa Ue nell'incontro privato tra i leader
Un incontro "clandestino" tra i due "pesi massimi" dei leader Ue. Così il sito di Politico definisce la cena di stasera a Parigi tra il cancelliere tedesco, Olaf Scholz, ed il presidente francese, Emmanuel Macron. La cena, che si tiene a pochi giorni dall'arrivo in Europa del presidente cinese Xi Jinping (atteso domenica in Francia e poi in Serbia e Ungheria), viene descritta da tre fonti come un evento semi-privato: Scholz e la moglie, Britta Ernst, sono in vacanza nella capitale francese ed incontreranno in un ristorante Macron e la moglie Brigitte.
Attorno al tavolo non saranno ammessi consiglieri ed è facile ipotizzare che la politica europea nei confronti della Cina possa essere uno dei temi che verrà affrontato dai due leader, che negli ultimi anni hanno avuto vari scontri, a partire dall'invio di truppe di terra in Ucraina. Un'ipotesi, quest'ultima, che Macron ha rilanciato nelle scorse ore in un'intervista all'Economist. Un altro motivo di tensione tra Francia e Germania è la potenziale imposizione di dazi Ue sui veicoli elettrici cinesi.
La cena sarà anche l'occasione per Scholz per informare il presidente francese del suo incontro con Xi a Pechino del mese scorso. Secondo Noah Barkin del German Marshall Fund, Macron proverà a convincere il cancelliere ad unirsi all'incontro con Xi della settimana prossima insieme alla presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen.
Un altro probabile argomento della cena sarà la politica di difesa dell'Ue ed il suo finanziamento. Macron sta spingendo fortemente per i cosiddetti 'defence bond', che implicherebbero l'emissione congiunta europea di debito per finanziare gli investimenti militari. Scholz finora ha rifiutato l'idea.
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Macron, “se la Russia sfonda possibile l’invio di...
Le forze russe sono riuscite a sfondare le linee ucraine vicino Avdiivka, nel Donetsk, e si sono stabilizzate sul territorio. Kiev nel frattempo ha mobilitato le riserve per cercare di stabilizzare la situazione mentre i combattimenti diventano sempre più pesanti. La città di Chasiv Yar, in Ucraina orientale, bombardata per mesi dalle forze russe, oggi appare completamente carbonizzata, come mostra un filmato ripreso da un drone e pubblicato dai media. Odessa è stata nuovamente oggetto di un nuovo attacco missilistico russo.
sarebbero 13 le persone ferite, diverse le infrastrutture civili distrutte. Inoltre le forze russe hanno distrutto due veicoli da combattimento Himars ucraini, una fabbrica di munizioni e un deposito di armi in altre aeree dell'Ucraina. Intanto il presidente francese torna a mettere in guardia la Russia.
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L’orango si cura da solo, la prima scimmia che fa...
Un maschio selvatico che cura le ferite con una pianta medicinale antidolorifica
Si era ferito a una guancia, Rakus. Così si è procurato delle foglie di Akar Kuning (in gergo botanico Fibraurea tinctoria), una pianta rampicante usata nella medicina tradizionale per curare le lesioni - ma anche contro la dissenteria, per il diabete e la malaria - le ha masticate creando una sorta di impasto e se le è applicate sul viso proprio nel punto dolente. Una classica scena di automedicazione, se non fosse che il protagonista non è un uomo, ma una scimmia. Ed è la prima volta in assoluto che viene segnalato un 'dottor orango' in azione. Segno che anche i primati praticano l'automedicazione.
Rakus è un maschio selvatico di orango di Sumatra (Pongo abelii). Gli esperti che lo hanno osservato in azione ritengono che stesse trattando la sua ferita utilizzando una pianta con note proprietà medicinali. Un report di questa condotta inedita per un primate è pubblicato sulla rivista 'Scientific Reports', perché sarebbe la prima volta che si sorprende un animale selvatico intento ad autocurarsi. Prima di questo studio, spiegano gli autori, diverse specie di primati selvatici erano state osservate ingoiare, masticare o strofinare piante con proprietà medicinali, ma senza applicarle su ferite recenti.
La scienziata Isabelle Laumer e colleghi biologi del Max Planck Institute of Animal Behavior di Costanza (Germania) e dell'Universitas Nasional dell'Indonesia hanno osservato l'orangutan maschio nel giugno 2022, nell'area di ricerca Suaq Balimbing nel Parco nazionale di Gunung Leuser, in Indonesia.
Rakus ha masticato gambo e foglie di Akar Kuning e applicato ripetutamente per 7 minuti il liquido 'unguento' così generato sopra una ferita sulla sua guancia destra, ferita che aveva riportato 3 giorni prima. Rakus ha quindi spalmato le foglie masticate fino a coprire completamente la lesione e ha continuato a nutrirsi della pianta per oltre 30 minuti. Gli autori riportano che non c'erano segni di infezione nel punto trattato nei giorni successivi. Ed entro 5 giorni la ferita si era chiusa, per poi guarire completamente nel giro di un mese. Poiché Rakus ha applicato ripetutamente il materiale vegetale sulla sua ferita e in nessun'altra parte del corpo, e l'intero processo ha richiesto più di mezz'ora, è probabile che abbia trattato intenzionalmente la sua ferita facciale con Akar Kuning, sostengono i ricercatori.
Precedenti ricerche hanno identificato proprietà antibatteriche, antinfiammatorie, antifungine e antiossidanti nell'Akar Kuning e le foglie masticate potrebbero aver contribuito a ridurre il dolore e l'infiammazione causati dalla ferita di Rakus e favorito la guarigione. Gli autori non sanno se questa fosse la prima volta che Rakus curava una delle sue ferite o se avesse già appreso questo comportamento da altri oranghi della sua zona natale. Poiché sembra che Rakus abbia curato intenzionalmente la sua ferita, ciò suggerisce che il comportamento potrebbe aver avuto origine in un antenato comune condiviso dagli umani e dalle grandi scimmie, ragionano gli esperti.
"Il comportamento di Rakus - conferma Laumer - sembrava essere intenzionale poiché trattava selettivamente la ferita e nessun'altra parte del corpo, con il succo della pianta. Il comportamento è stato ripetuto anche più volte, non solo con il succo della pianta, ma anche successivamente con materiale vegetale più solido". Gli autori puntualizzano infine di non aver osservato al momento altri oranghi nell'area di ricerca 'automedicare' le loro ferite. Tuttavia ciò potrebbe essere dovuto al fatto che i ricercatori incontrano raramente esemplari feriti.
"Gli oranghi del sito raramente mangiano la pianta - spiega Caroline Schuppli, autrice senior dello studio - Tuttavia possono toccare accidentalmente le loro ferite mentre si nutrono di questa pianta e quindi applicare involontariamente il succo della pianta sulle lesioni. Dal momento che la Fibraurea tinctoria ha potenti effetti analgesici, possono avvertire un immediato sollievo dal dolore, il che potrebbe indurli a ripetere il comportamento più volte".
"Il trattamento di ferite nell'uomo è stato probabilmente menzionato per la prima volta in un manoscritto medico risalente al 2200 a.C. - rimarca Schuppli - E' possibile che esista un meccanismo sottostante comune per il riconoscimento e l'applicazione di sostanze con proprietà mediche o funzionali alle ferite e che il nostro ultimo antenato comune già mostrasse forme simili di comportamento".