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Aumenta l’uso di dispositivi connessi, richieste sostenibilità e privacy

I numeri della ricerca Capgemini sui consumi dei dispositivi intelligenti

Aumenta l’uso di dispositivi connessi, richieste sostenibilità e privacy

Salute e sicurezza domestica diventano centrali nel futuro dei cittadini e per il loro controllo si prevedono più acquisti di dispositivi connessi. Questo è il dato emerso dall’ultimo report Capgemini research institute “Connected products: enhancing consumers lives with technology. La ricerca ha rilevato che oltre un terzo degli intervistati prevede di acquistare un numero maggiore di dispositivi connessi nel prossimo anno.

I consumatori nutrono un notevole interesse, quindi, per i prodotti connessi. Ma la novità è che si aspettano che i venditori si assumano una maggior responsabilità per ciò che riguarda gli aspetti legati alla sostenibilità: smaltimento rifiuti elettronici, ad esempio. Anche per i dati personali c’è maggior interesse: l’indagine ha infatti rilevato che il 67% dei consumatori ritiene che i prodotti siano una necessità e il 41% pensa che siano utili per risparmiare e semplificare tempo e azioni quotidiane.

I dati delle connessioni

A possedere un apparato di intrattenimento connesso, come smart tv e console di gioco, sono circa quattro consumatori su cinque. Si tratta, infatti, di dispositivi che hanno una popolarità maggiore a livello globale in quanto connessi e perciò, in costante aumento. Il 60% dei consumatori ne possiede almeno uno, percentuale che cambia in base al Paese d’analisi. Stati Uniti, infatti, raggiungono il 77%, mentre il Canada il 38%.

Assistenza sanitaria smart

La previsione più evidente per tutto il 2024 è quella relativa ad un aumento dell’acquisto di prodotti relativi alla sicurezza domestica e assistenza sanitaria intelligente. Si registra nel report, anche una maggiore diffusione degli assistenti vocali, con l'85% dei consumatori a livello globale che utilizza un qualche tipo di assistente vocale a casa, sul cellulare o in auto, soprattutto per la navigazione sul web o la ricerca di prodotti e servizi.

Propositi di utilizzo

Tra i “buoni propositi” c’è quello di ridurre il tempo trascorso davanti allo schermo. Per il 71% degli intervistati, infatti, il tempo è importante e si dichiara disposto a provare dispositivi come orologi, relativi al monitoraggio della salute, o anche occhiali intelligenti, come valide alternative ai cellulari.

Gli apparecchi indossabili per la salute sono una delle principali categorie di prodotti che si prevede di acquistare nei prossimi 12 mesi, come dichiarato dal 29% dei consumatori.

Facilitare gli usi e gli smaltimenti

La facilità d’uso deve diventare prioritaria per le aziende produttrici. Due consumatori su tre ritengono più comodi se ci fosse un’unica interfaccia per tutti i prodotti connessi. Sta aumentando anche la consapevolezza dei consumatori riguardo allo smaltimento dei prodotti elettronici e all'impronta di carbonio (68% degli intervistati): si chiede alle organizzazioni che sviluppano i prodotti di garantire di essere sostenibili e di venire informati sull'impronta di carbonio dei dispositivi. I consumatori si mostrano preoccupati anche per la mancanza di soluzioni per il riciclo e di modalità di smaltimento responsabile dei rifiuti elettronici, tanto che il 50% degli intervistati dichiara di avere in casa prodotti tecnologici obsoleti che non sa come smaltire in modo sicuro.

Dati e privacy

Un'altra delle preoccupazioni espresse dai consumatori riguarda la sicurezza dei dati: solo il 36% si dichiara soddisfatto della privacy offerta dai dispositivi connessi.

Sebbene i livelli di fiducia nei confronti dei dati forniti dai dispositivi indossabili per l'assistenza sanitaria siano elevati, il 56% degli intervistati teme che le aziende possano avere accesso ai loro dati sanitari attraverso i prodotti connessi.

Chiara Diana, chief design officer frog, part of Capgemini Invent, e head of frog innovation team, ha affermato: "I consumatori hanno ormai adottato i dispositivi connessi come strumento per semplificare la quotidianità, ma il potenziale di queste soluzioni è molto più ampio. Grazie alla raccolta puntuale dei dati di utilizzo è possibile progettare servizi sempre più personalizzati e soddisfacenti".

"Per realizzare appieno questo potenziale – ha suggerito- che capitalizza i recenti sviluppi dell’AI, generativa e non, è importante considerare le questioni relative alla sicurezza e alla gestione dei dati, uno degli scogli maggiori all’adozione delle soluzioni connesse e all’interoperabilità tra i vari sistemi. Solo così sarà possibile ottenere l’attenzione, la soddisfazione e la fiducia dei consumatori, e conquistare un mercato che oggi ha raggiunto un punto di inflazione".

"A fronte di una crescente consapevolezza dell’impatto ambientale dei prodotti tecnologici – ha concluso - anche le aspettative dei consumatori relative alla sostenibilità dei prodotti dovranno rientrare nell'equazione".

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Sostenibilità

Sostenibilità in Europa, un trittico di misure per un...

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Imballaggi, inquinamento atmosferico e sostenibilità aziendale al centro della strategia europea

Bandiera dell'Unione europea che si riflette sul Parlamento europeo

L'Unione Europea si sta preparando a fare un grande balzo verso un futuro più sostenibile con una serie di nuove misure volte a ridurre l'impatto ambientale, promuovere la qualità dell'aria e garantire una maggiore responsabilità aziendale. Le recenti decisioni del Parlamento europeo riguardo agli imballaggi, all'inquinamento atmosferico e alla sostenibilità aziendale rappresentano una svolta significativa nel cammino verso un'economia più verde e più responsabile.

Imballaggi sostenibili

Il Parlamento europeo ha recentemente approvato nuove misure per rendere gli imballaggi più sostenibili e ridurre i rifiuti nell'UE. Questo regolamento, frutto di un accordo provvisorio con il Consiglio, si propone di affrontare il crescente problema dei rifiuti da imballaggi, promuovendo, nel contempo, l'economia circolare e uniformando le leggi del mercato interno. Le norme includono obiettivi ambiziosi di riduzione degli imballaggi entro il 2030, il 2035 e il 2040, con particolare attenzione alla riduzione dei rifiuti di imballaggio in plastica. Inoltre, si prevede di limitare lo spazio vuoto negli imballaggi e di ridurre al minimo peso e volume.

Il regolamento vieta determinati tipi di imballaggi di plastica monouso a partire dal 2030, come quelli utilizzati per frutta e verdura fresche, cibi e bevande consumati in bar e ristoranti, monoporzioni e borse di plastica ultraleggera. Inoltre, si vieta l'utilizzo di sostanze perfluoroalchiliche (PFAS) negli imballaggi alimentari al di sopra di determinate soglie, per proteggere la salute dei consumatori.

Al fine di promuovere il riutilizzo e il riciclo, sono previsti obiettivi specifici da raggiungere entro il 2030 per imballaggi di bevande, imballaggi multipli e imballaggi per la vendita e per il trasporto. I distributori finali dovranno offrire ai consumatori la possibilità di utilizzare i propri contenitori e offrire il 10% dei prodotti in formato riutilizzabile entro il 2030.

Le nuove norme prevedono che tutti gli imballaggi (ad eccezione di alcune categorie) siano riciclabili sulla base di criteri rigorosi e stabiliscono obiettivi minimi di contenuto riciclato per gli imballaggi di plastica. Infine, entro il 2029, il 90% dei contenitori in metallo e plastica monouso dovrà essere raccolto separatamente mediante sistemi di deposito cauzionale e restituzione o altre soluzioni per raggiungere l'obiettivo di raccolta.

Miglioramento della qualità dell'aria

Il Parlamento europeo ha poi approvato un accordo politico provvisorio volto a migliorare la qualità dell'aria nell'Unione Europea e a ridurre i danni per la salute umana, gli ecosistemi naturali e la biodiversità. Questa direttiva, approvata con 381 voti favorevoli, 225 contrari e 17 astensioni, stabilisce limiti e obiettivi più rigorosi entro il 2030 per gli inquinanti con gravi ripercussioni sulla salute umana, tra cui il particolato (PM2.5, PM10), il biossido di azoto (NO2) e l'anidride solforosa (SO2). Gli Stati membri avranno la possibilità di richiedere un posticipo massimo di dieci anni per il raggiungimento degli obiettivi 2030, a condizione che siano soddisfatte specifiche condizioni.

In caso di violazione delle nuove norme nazionali di applicazione della direttiva, le persone colpite dall'inquinamento atmosferico avranno il diritto di intraprendere azioni legali e ricevere un risarcimento per danni alla salute. Inoltre, saranno istituiti più punti di campionamento della qualità dell'aria nelle città e gli indici di qualità dell'aria diventeranno comparabili, chiari e disponibili al pubblico, contribuendo così a una maggiore trasparenza e consapevolezza.

Le prossime tappe prevedono l'adozione formale della legge da parte del Consiglio, la pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell'UE e l'entrata in vigore 20 giorni dopo, seguita dall'applicazione da parte dei Paesi dell'UE entro due anni.

Con l'inquinamento atmosferico ancora la principale causa ambientale di morte prematura nell'UE, con circa 300mila morti premature all'anno, questa direttiva risponde alla necessità urgente di adottare misure più ambiziose per raggiungere l'obiettivo "inquinamento zero" entro il 2050, in linea con il piano d'azione sull'inquinamento zero proposto dalla Commissione.

Sostenibilità aziendale

Il Parlamento europeo ha infine approvato nuove norme che pongono l'accento sulle responsabilità delle aziende nel ridurre il loro impatto negativo sull'ambiente e sui diritti umani. La direttiva sul dovere di diligenza è stata votata con 374 voti favorevoli, 235 contrari e 19 astensioni, rappresentando un importante passo avanti nella regolamentazione delle attività aziendali.

La direttiva richiede alle imprese e ai loro partner lungo la catena di approvvigionamento di prevenire, fermare o mitigare le ripercussioni negative delle loro attività sull'ambiente e sui diritti umani. Tra gli esempi citati vi sono la schiavitù, il lavoro minorile, lo sfruttamento dei lavoratori, la perdita di biodiversità, l'inquinamento e la distruzione del patrimonio naturale.

Le nuove norme si applicheranno alle società madri e alle imprese dell'UE con oltre 1 000 dipendenti e un fatturato mondiale superiore a 450 milioni di EUR, nonché ai franchising nell'Unione con un fatturato di oltre 80 milioni di EUR, di cui almeno il 22,5% proveniente da diritti di licenza. Anche le società madri, le imprese e i franchising di paesi terzi che raggiungono le stesse soglie di fatturato nell'UE saranno coinvolti.

La direttiva prevede l'adozione di un approccio basato sul rischio e la definizione di un piano di transizione per allineare i modelli di business alla soglia di 1,5 °C di riscaldamento globale fissata dall'accordo di Parigi.

In caso di violazione delle norme, gli Stati membri dovranno sanzionare le imprese con ammende fino al 5% del loro fatturato netto mondiale e garantire il risarcimento delle vittime.

Le prossime tappe includono l'approvazione formale del Consiglio, la firma e la pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell'UE, seguite da un periodo di due anni per l'attuazione da parte degli Stati membri. Con questa legge, il Parlamento risponde alle richieste dei cittadini europei per un'economia più sostenibile e responsabile, in linea con le conclusioni della Conferenza sul futuro dell'Europa.

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Sostenibilità

Sostenibilità, Arcobaleno Cial dà benvenuto ai 175mila...

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Numerose le iniziative promosse dal Consorzio nel corso della manifestazione

Sostenibilità, Arcobaleno Cial dà benvenuto ai 175mila visitatori di Comicon

Anche quest’anno Cial-Consorzio Nazionale Imballaggi Alluminio è stato partner di Comicon-International Pop Culture Festival, evento appena conclusosi che dal 25 al 28 aprile (negli spazi della Mostra di Oltremare) ha attirato a Napoli oltre 175mila visitatori per una quattro giorni di fumetti, giochi e videogiochi, anime e manga, cinema e serie tv. Un palinsesto quanto mai ricco di appuntamenti fra mostre, convegni, dibattiti, performance live di maestri illustratori, giochi di ruolo e molto altro ancora. Con tanti ospiti: Romita Jr, storica matita della Marvel Comics, Hitoshi Sakimoto, uno dei compositori più rappresentativi dell'intera industria videoludica mondiale, Elodie, una delle popstar italiane più influenti, Milo Manara, maestro del fumetto a livello internazionale, Seira Minami, illustratrice e mangaka di fama internazionale, tra gli altri.

Numerose le iniziative promosse da Cial nel corso della manifestazione con l’obiettivo di sensibilizzare i tanti visitatori (giovani e meno giovani) sulle grandi tematiche ambientali, sulle buone e corrette pratiche per la raccolta differenziata dei rifiuti e sulle caratteristiche ‘green’ dell’alluminio. Utilizzato per realizzare migliaia di prodotti, l'alluminio è riciclabile al 100% e riutilizzato per infinite volte, essendo in grado di conservare in eterno le sue proprietà strutturali. Proprio per incentivare la raccolta e il riciclo delle lattine consumate in situazioni ‘on the go’ e in contesti ‘fuori casa’, come in parchi, spiagge, grandi eventi sportivi e culturali, Cial da alcuni anni promuove in Italia il progetto internazionale, Every Can Counts (Ogni Lattina Vale) cui aderiscono oggi 20 Paesi europei più il Brasile. Così, durante i giorni di Comicon, alcuni giovani ambasciatori del progetto, dotati di appositi zaini-raccoglitori, sono stati impegnati a recuperare le lattine per bevande vuote contribuendo a mantenere puliti gli spazi del Festival e a sensibilizzare il pubblico sull’importanza dell’economia circolare e di un moderno sistema di gestione dei rifiuti: è stato raccolto il 100% delle lattine consumate in loco dai visitatori.

All’interno di Comicon, il grande e coloratissimo arcobaleno Cial, realizzato utilizzando lattine per bevande consumate, ha dato il benvenuto a tutti i visitatori, facendo da sfondo per foto e selfie. Un arcobaleno amico dell’ambiente e nemico dello smog e dell’inquinamento atmosferico. È stato infatti realizzato in esclusiva da Graphic Service con Airlite, una tecnologia che riproduce un fenomeno simile alla fotosintesi clorofilliana ed è in grado di purificare l’aria circostante eliminando fino al 90% degli agenti inquinanti.

In mostra, poi, i dieci lavori delle ragazze e dei ragazzi che hanno vinto il contest a fumetti ‘Il mio primo Graphic Novel’, promosso nei mesi scorsi da Cial, con il partner didattico La Fabbrica Società Benefit, e destinato alle studentesse e agli studenti delle scuole secondarie di secondo grado. La sfida era realizzare una storia a fumetti, focalizzata sui grandi temi della sostenibilità e sulle ‘semplici’ pratiche quotidiane da adottare per un corretto smaltimento dei rifiuti. Un vero e proprio contest che ha coinvolto circa 100 istituti scolastici e ben 2500 ragazzi e ragazze. Selezionati da una giuria ad hoc, sono stati dieci i progetti vincitori (ex aequo) provenienti da tutta Italia. Ospitati a Napoli da Cial e premiati nel corso di una cerimonia ufficiale nel corso di Comicon, i giovani fumettisti vincitori, hanno avuto la soddisfazione di vedere i propri elaborati esposti in una mostra allestita negli spazi del Festival.

“Anche quest’anno Cial ha deciso di essere al fianco di Comicon con tante iniziative all’insegna della sostenibilità ambientale, con un occhio di riguardo alle nuove generazioni. Sull’onda del progetto internazionale Every Can Counts, ha incentivato il pubblico a non disperdere le lattine per bevande una volta consumate richiamando l’attenzione sulle buone pratiche del riciclo dei rifiuti. Ha premiato i giovani vincitori di un concorso a fumetti dalle trame decisamente eco friendly. Ha allestito un’installazione ‘mangia smog’ e ‘antinquinamento’. È stato bello essere presenti da protagonisti in questo spazio dove la cultura pop ha abbracciato con entusiasmo anche i grandi temi dell’economia circolare”, afferma Stefano Stellini, direttore generale Cial.

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Sostenibilità

Stile di vita green, quasi il 70% degli italiani ha...

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La ricerca, condotta da Pro Carton, l'Associazione Europea dei Produttori di Cartone e Cartoncino, ha analizzato l’atteggiamento di oltre 5.000 consumatori europei in 5 Paesi, Italia, Regno Unito, Francia, Germania e Spagna, nei confronti dell'ambiente e degli imballaggi, in relazione all’andamento dell’economia e alle dinamiche geopolitiche internazionali

Riciclo - (Fotolia)

Per più di 8 consumatori europei su 10 il costo della vita influisce sulla scelta di acquistare prodotti sostenibili. L’Italia è il Paese in cui questo fenomeno, pur incidendo in maniera significativa, pesa meno rispetto agli altri Paesi e dove l’importanza di mantenere uno stile di vita sostenibile ha registrato il dato più alto 70%, rispetto alla Germania (55%), al Regno Unito (56%), alla Francia (63%) e alla Spagna (64%). La ricerca, condotta da Pro Carton, l'Associazione Europea dei Produttori di Cartone e Cartoncino, ha analizzato l’atteggiamento di oltre 5.000 consumatori europei in 5 Paesi, Italia, Regno Unito, Francia, Germania e Spagna, nei confronti dell'ambiente e degli imballaggi, in relazione all’andamento dell’economia e alle dinamiche geopolitiche internazionali.

Le preoccupazioni degli europei

Oltre al costo della vita, il cambiamento climatico è tra le preoccupazioni percepite più urgenti dai consumatori europei, insieme all’inflazione e ai conflitti. Per gli italiani sono ugualmente prioritari il costo della vita (84%) e la guerra (83%) seguiti dall’inflazione (75%). Solo dopo, preoccupano la pandemia (45%), il razzismo (22%) e la deforestazione (21%). Le guerre in Medio Oriente e in Ucraina costituiscono, invece, il tema più sensibile per i tedeschi.

Il 74% degli europei pensa che non si stia facendo abbastanza per ridurre gli effetti del cambiamento climatico. Tutti e cinque i Paesi concordano che si possa fare di più, ma i cittadini dell’Europa meridionale, gli spagnoli e gli italiani, sono i più sensibili e pensano che servano azioni più incisive. In Italia, il riciclo rimane l’azione considerata come più efficace, lo pensa il 74%, seguita al secondo posto dall’uso di materiali più naturali e rinnovabili (il 65%) e al terzo dalla piantumazione di nuovi alberi (il 62%).

Le azioni green

Secondo la ricerca, il 69% degli italiani ricicla di più rispetto a 12 mesi fa; mentre più della metà (rispettivamente il 55% e il 51%) dichiara che, nell’ultimo anno, ha prestato più attenzione allo spreco dell’acqua e a ridurre l’acquisto di prodotti confezionati in plastica. Anche per quanto riguarda l’acquisto di un prodotto, il fatto che il packaging sia sostenibile è un fattore determinante per la scelta. Per i consumatori italiani, l’aspetto più importante è che sia facile da riciclare (lo pensa il 71%), seguito dal fatto che sia composto da materiali riciclati (per il 54%) e, infine, che sia richiudibile (per il 41%).

L'impatto ambientale del packaging di un prodotto è, quindi, una determinante importante nelle scelte di acquisto e di consumo e per la quale le persone sono disposte a pagare di più. Il 95% degli europei dichiara che pagherebbe in media anche il 5,4% in più per un prodotto, se il packaging avesse meno impatto sull'ambiente. Gli italiani si mostrano essere i più disposti a spendere, in quanto hanno dichiarato di poter arrivare anche al 6,4% in più.

“Nel riciclo dei rifiuti l’Italia è un’eccellenza in Europa - osserva Winfried Muehling, direttore Marketing e Comunicazione di Pro Carton - Siamo anche rimasti impressionati dal fatto che i consumatori italiani attribuiscono il massimo di credibilità e fiducia al cartone, più di quanto avvenga in altri Paesi europei. È interessante notare che, nonostante le pressioni economiche, i consumatori italiani dimostrano un impegno crescente verso la sostenibilità, con livelli di credibilità e fiducia particolarmente alti per il riciclo del cartone. Questo dimostra una consapevolezza sempre più diffusa della necessità di azioni concrete per preservare l'ambiente”.

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