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Gerard Depardieu, nuove accuse di abusi sessuali. Macron: “Suo ammiratore, non ritiro Legion d’Onore
La ministra della Cultura Malak ha annunciato venerdì una procedura disciplinare , per il presidente è andata "troppo oltre"
Il presidente francese Emmanuel Macron si è dichiarato "grande ammiratore" dell'attore francese Gérard Depardieu, accusato di violenza sessuale, e ha smentito che ritirerà la Legione d'Onore, la "più alta onorificenza" concessa dalla Francia, come premio per le azioni eseguite in nome della nazione.
"Sono un grande ammiratore di Depardieu, è un grande attore. Genio della sua arte, ha fatto conoscere la Francia in tutto il mondo", ha dichiarato in un'intervista, in cui afferma che l'attore "rende orgogliosa la Francia" e ha lamentato il fatto che "a volte capitano degli sfoghi".
La ministra della Cultura Rima Abdul Malak ha annunciato venerdì una procedura disciplinare che potrebbe portare al ritiro della Legione d'Onore all'attore. Macron ha sottolineato ieri che la ministra è andata "troppo oltre", poiché, secondo lui, il premio non è stato istituito per "fare prediche".
Cosa ha detto Macron
"Odio la persecuzione umana", ha dichiarato il capo dello Stato francese, che ha chiesto che sia rispettata la "presunzione di innocenza" di Depardieu, indicando che "le procedure legali continueranno. Non togliamo la Legione d'Onore a un artista per un'accusa (...) sennò, avremmo tolto l'onorificenza a molti artisti", ha dichiarato.
Il presidente ha sottolineato che "se ogni volta che qualcuno ti accusa delle peggiori cose tu, che hai un ruolo pubblico, non puoi più fare nulla, si respira un'aria di sospetto, non è più democrazia. Non siamo più cittadini liberi. Se poi verrà condannato, in quel momento verrà preso il provvedimento", ha aggiunto.
Le accuse nei confronti di Depardieu
Negli ultimi mesi, Gérard Depardieu ha ricevuto diverse accuse di violenza sessuale contro tredici donne. I fatti sarebbero avvenuti durante le riprese di undici film usciti tra il 2004 e il 2022, secondo quanto ha riportato il quotidiano francese 'Mediapart' lo scorso aprile.
Recentemente, il 7 dicembre, l'attrice francese Hélène Darras ha denunciato l'attore per violenza sessuale nel film Disco del 2007. L'attrice sostiene che il comportamento di Depardieu era "ingovernabile" e spiega che lui le aveva proposto di andare nel suo camerino. Lei ha rifiutato, cosa che non avrebbe impedito all'attore di continuare a "palpeggiarla".
D'altro canto, la giornalista e scrittrice spagnola Ruth Baza ha presentato questa settimana alla polizia di Torremolinos (Málaga) una denuncia di stupro contro l'attore Gérard Depardieu per fatti accaduti a Parigi nel 1995. La denuncia comprende quanto accaduto durante l'intervista con il attore per la rivista 'Cinemanía', quando la giornalista aveva 23 anni ed era alla prima del film 'Colonnello Chabert'.
Cronaca
Migranti, raffica di sbarchi a Lampedusa: 700 in due giorni
Ieri sono stati 17 gli sbarchi complessivi, per un totale di 627 persone
Nuova ondata di sbarchi di migranti sull'isola di Lampedusa. Sono stati oltre 700 i migranti arrivati in poco meno di 48 ore. Durante la notte sono arrivate altre 93 persone a bordo di tre imbarcazioni. Ieri sono stati 17 gli sbarchi complessivi, per un totale di 627 persone. Sono provenienti soprattutto da Tunisia e Libia, Costa d'Avorio, Camerun, Ciad, Guinea Konakry, Sudan, Burkina Faso, Nigeria, Egitto, Siria e Senegal. Al momento sono 552 i migranti presenti all'hotspot dell'isola di Lampedusa. Per oggi la prefettura di Agrigento ha disposto il trasferimento di 252 migranti con il traghetto di linea Sansovino che arriverà stasera a Porto Empedocle (Agrigento).
Esteri
Italiano morto in Scozia per un’infezione, Mauro...
Era appena arrivato a Edimburgo per una vacanza. La gamba gonfia e nera poi la polmonite e l'emorragia cerebrale
Mauro Carminati è morto nel giro di pochi giorni, mentre si trovava in vacanza in Scozia, a causa di un virus. Come si legge sull'Eco di Bergamo il 32enne, che era di Stezzano e lavorava alla Lamborghini, era a Edimburgo quando si è sentito male all’improvviso, poche ore dopo il suo arrivo, lo scorso 26 aprile.
"Il primo giorno a Edimburgo – racconta la zia – Mauro si è accorto di uno strano gonfiore a una gamba. Nel giro di poche ore la gamba gli era diventata nera e così si era recato in ospedale. La situazione è poi purtroppo degenerata rapidamente: quella che era un’infezione ha infatti raggiunto i polmoni e causato una polmonite, così Mauro è stato trasferito in terapia intensiva". Mercoledì scorso, il 1° maggio, lo avevano raggiunto in Scozia i genitori e gli zii. "Era ancora lucido e parlava – prosegue – poi la febbre si è alzata ed è subentrata un’emorragia cerebrale. Inizialmente i medici pensavano che all’origine ci fosse un batterio e gli avevano somministrato tre cicli di antibiotici, che non hanno però dato gli esiti sperati. Hanno quindi capito che all’origine dell’infezione c’era in realtà un virus".
Esteri
Uccisi con un colpo di pistola alla testa, mistero sui...
I tre, due australiani e un americano, si trovavano nello stato della Bassa California per una vacanza
Uccisi con un colpo di pistola alla testa. E' mistero sulla morte di tre surfisti scomparsi il 29 aprile in Messico e ritrovati in un pozzo profondo circa 15 metri a circa 6 chilometri dal campeggio dove soggiornavano, nello stato della Bassa California, sulla costa del Pacifico.
Secondo l'ufficio del procuratore, i fratelli australiani Callum e Jake Robinson e il loro compagno di viaggio, Jack Carter Rhoad stavano facendo surf nel comune di Ensenada, circa 100 chilometri a sud di Tijuana. I parenti delle vittime hanno identificato i corpi senza bisogno di test genetici, ha detto in una nota l'ufficio del procuratore generale dello stato.
Secondo quanto si è appreso, Jake, un medico di 30 anni, aveva lasciato l'Australia circa due settimane fa per "un viaggio indimenticabile" con suo fratello Callum, che viveva a San Diego. Il programma era quello di una vacanza di surf programmata, con il loro amico Jack Carter Rhoad, un cittadino statunitense che viveva anche lui a San Diego. I tre sono stati denunciati come dispersi quando non sono riusciti a effettuare il check-in nell'alloggio prestabilito a Rosarito, in Messico, lo scorso fine settimana.
L'ipotesi preliminare delle indagini è che gli uomini scomparsi siano stati aggrediti da persone che volevano rubargli l'auto. Tre persone - due fratelli e una donna di 23 anni - sono stati arrestati e accusati. La donna era in possesso, tra l'altro, del cellulare appartenuto a uno dei fratelli australiani.
La Bassa California è stata tormentata dalla violenza dei cartelli negli ultimi anni, anche se raramente si verifica in zone turistiche come Ensenada. Decine di persone in lutto, surfisti e manifestanti si sono riuniti in una piazza principale della città per esprimere la loro rabbia. "Ensenada è una fossa comune", si legge su un cartello portato dai manifestanti. "Australia, siamo con te", ha scritto un uomo su una della mezza dozzina di tavole da surf presenti alla manifestazione.