Taylor Swift, artista e businesswoman capace di influenzare le masse

Taylor Swift è stata incoronata 'persona dell'anno' per il 'Time'. E' la prima volta che accade: dal 1927, ovvero da quando la prestigiosa rivista americana ha cominciato a dedicare la copertina di fine anno al personaggio che ha meglio rappresentato il mondo, che viene scelto un personaggio dell'entertainment puro. Basta pensare che la celebre cantautrice e attrice statunitense, 34 anni il prossimo 13 dicembre, ha battuto personaggi come Vladimir Putin, re Carlo III e Donald Trump, solo per citarne alcuni, e nel 2022 il riconoscimento era andato al presidente dell'Ucraina Volodymyr Zelensky. Il laconico commento della 33enne pop star sui social lascia trasparire la riservatezza che le è da sempre propria, ed è parte del suo successo: "Questo è il momento più felice e di maggior orgoglio che abbia mai vissuto", ha scritto.
Nata il 13 dicembre 1989 a Reading, in Pennsylvania, Taylor Swift ha cominciato la carriera musicale in modo 'canonico', collezionando successi con i suoi album e ricevendo il giusto tributo in termini di successo e popolarità. Dal 2005, la sua discografia è composta da dieci album in studio (più quattro registrati nuovamente), quattro dal vivo, quattro extended play e sessanta singoli. Ha venduto fino a oggi oltre 200 milioni di copie: è l'unica artista nella storia, insieme ai Beatles, ad aver piazzato 11 brani contemporaneamente nella classifica americana Top 200 di Billboard.
Ma, col passare del tempo, si è capito sempre più chiaramente che la sua figura aveva un 'quid' in più, e la bionda interprete di 'Cruel Summer', 'Shake it off' e 'Anti-hero' aveva una personalità in grado di influenzare le masse e creare un impero. Tanto per cominciare, è la regina dei record: a 13 anni divenne la più giovane cantante messa sotto contratto dalla Sony/Atv, ha incassato un miliardo e mezzo di dollari in tutto il mondo con il suo Eras tour, il suo film concerto è stato un clamoroso successo al botteghino ed è la prima artista donna che ha raggiunto i 100 milioni di streaming mensili su Spotify.
Ma Taylor Swift è anche e soprattutto una potentissima donna d'affari e un personaggio pubblico in grado di veicolare messaggi politici progressisti con i quali muove le masse dei suoi fan. Come imprenditrice, è stata in grado di incidere sul Pil americano con quasi 5 miliardi di dollari aggiuntivi grazie al giro d'affari determinato dai 53 concerti del suo 'Erase Tour' e di accumulare una fortuna pari a oltre 1 miliardo di dollari.
Da qualche anno la Swift ha iniziato a schierarsi apertamente a favore delle politiche progressiste e della difesa dei diritti della comunità Lgbtq+, dichiarando apertamente il suo sostegno al partito democratico Usa. "In un mondo diviso, dove troppe istituzioni stanno fallendo, Taylor Swift ha trovato un modo di superare i confini ed essere una fonte di luce - ha scritto il direttore di Time, Sam Jacobs, nelle sue motivazioni - nessun altro nel pianeta oggi può commuovere così tante persone così bene". E neanche di muoverle così bene, si potrebbe aggiungere. Soprattutto in vista delle prossime elezioni americane.
(di Ilaria Floris)

Esteri
Alexander, Sagui e Yair: chi sono i tre ostaggi che Hamas...

Doppia cittadinanza e rapiti da Nir Oz

Hanno tutti doppia cittadinanza i tre ostaggi che sono stati rilasciati oggi dalla Striscia di Gaza e tutti sono stati rapiti dal kibbutz di Nir Oz. A partire da Sagui Dekel-Chen, che ha la doppia cittadinanza israelo-americana, e che fu tra i primi a dare l'allarme dopo che i miliziani di Hamas entrarono nel kibbutz. L'ultima volta era stato sentito intorno alle 9.30 del 7 ottobre del 2023 dal padre, Jonathan Dekel-Chen, nato nel Connecticut e professore alla Hebrew University, che vive anche lui a Nir Oz. La madre di Sagui, Neomit, era stata presa prigioniera insieme ai suoi vicini, ma era stata salvata dall'Idf che, da un elicottero, aveva sparato contro i miliziani che la stavano portando a Gaza.
Alexander Sasha Trufanov, che ha la doppia cittadinanza israeliana e russa, era stato preso in ostaggio insieme a tre membri della sua famiglia: la nonna Irena Tati, la madre Yelena (Lena) e la sua ragazza, Sapir Cohen. Il padre di Sasha, Vitaly Trufanov, è stato ucciso il 7 ottobre. Yelena e Irena sono state rilasciate da Hamas il 29 novembre 2023, su richiesta del presidente russo Vladimir Putin. Sapir Cohen è stato rilasciato il 30 novembre 2023, come parte di una tregua di una settimana. In una recente visita a Mosca lo scorso 3 febbraio, una delegazione di Hamas aveva promesso che Trufanov sarebbe stato ''liberato a breve''.
Yair Horn, che ha la doppia cittadinanza israeliana e argentina, era stato rapito dalla sua casa di Nir Oz il 7 ottobre. Anche suo fratello Eitan è stato rapito, ma non è nella lista dei 33 ostaggi che dovrebbero essere liberati nella prima fase dell'accordo di cessate il fuoco. Il padre Itzik Horn, argentino che da 23 anni vive in Israele, nei mesi scorsi aveva rivolto tramite l'Adnkronos un appello a Papa Francesco affinché intervenisse per favorire la liberazione degli ostaggi.
Esteri
Germania, Scholz contro Vance: “Non accettiamo...

Il cancelliere tedesco ha risposto al vicepresidente degli Stati Uniti

Olaf Scholz risponde a JD Vance. Il cancelliere tedesco ha commentato le parole del vicepresidente degli Stati Uniti, secondo cui l'Ue deve temere gli attacchi interni contro la libertà più di ogni altra minaccia e smettere di isolare i partiti di estrema destra dai governi: "Non accetteremo che persone che guardano alla Germania dall'esterno intervengano nella nostra democrazia, nelle nostre elezioni e nel processo di formazione dell'opinione democratica nell'interesse di questo partito. Questo non deve essere fatto, certamente non tra amici e alleati. Lo respingiamo con determinazione", ha detto dal palco della Conferenza sulla sicurezza di Monaco.
Le democrazie moderne, in Germania come in Europa, "si fondano sulla consapevolezza storica e sulla consapevolezza che le democrazie possono essere distrutte dagli antidemocratici radicali. E questo è il motivo per cui abbiamo creato istituzioni che assicurano che le nostre democrazie possano difendersi dai loro nemici. E regole che non limitano la nostra libertà, ma la proteggono", sottolinea. Ringraziando il vicepresidente Vance per un discorso pronunciato al sito del campo di sterminio di Dachau, ("dovremmo impegnarci a garantire che non accada mai più"), Scholz puntualizza che proprio per questo motivo "la stragrande maggioranza della popolazione del mio Paese si oppone risolutamente a coloro che glorificano o giustificano il cittadino criminale" come l'AfD, sostenuto sia da Vance che da Elon Musk.
"L'AfD è un partito in cui nazionalsocialismo e i suoi crimini mostruosi, crimini contro l'umanità come quelli commessi a Dachau, sono stati banalizzati come un granello di cacca d'uccello sulla storia tedesca". Pertanto, spiega, il sostegno non è conciliabile con il sostegno all'AfD e la Germania, in virtù del suo compito storico di assicurarsi di non ripetere gli errori del passato, "non accetterà che intervengano coloro che guardano alla Germania dall'esterno".
Freno al debito e spese per la difesa
Olaf Scholz ha anche parlato della necessità di trovare i fondi necessari per il sostegno all'Ucraina sul lungo termine e il rafforzamento della sicurezza europea pochi giorni dopo l'esortazione statunitense a tendere verso il 5% di spesa in difesa rispetto al Pil: "Dobbiamo assicurarci che subito dopo le prossime elezioni federali riformiamo il freno al debito contenuto nella nostra legge fondamentale, la nostra costituzione, esentando la sicurezza e la difesa. E prevedo qui e ora che otterremo una maggioranza anche per questo, dopo le elezioni".
Il freno al debito "prevede eccezioni in situazioni di emergenza, e io credo che una guerra nel cuore dell'Europa lo sia. Anche se alcuni di noi potrebbero voler evitare di affrontare la questione prima delle elezioni" del 23 febbraio, spiega Scholz. "Ed è anche fuor di dubbio che dobbiamo aumentare in modo significativo le nostre spese per la difesa non solo affinché l'Europa diventi e rimanga un alleato a livello degli Stati Uniti, ma affinché noi europei possiamo continuare a portare la pace in futuro". Il parametro, aggiunge, dovrebbe essere la minaccia rappresentata dalla Russia e la necessità di potenziare la Nato in modo che sia all'altezza della sfida.
Scholz ricorda che raggiungere e mantenere l'obiettivo di 2% "richiederà altri 30 miliardi di euro all'anno" per la Germania. "E ogni percentuale in più che spendiamo per la nostra difesa equivarrebbe ad altri 43 miliardi di euro all'anno.Stiamo parlando di enormi somme di denaro. Entro la fine del decennio parleremo di miliardi di cifre. Chiunque sostenga che si potrebbe trovare quel denaro effettuando un taglio qua o là dal bilancio di base sta mentendo ai cittadini del mio Paese", conclude, indicando che sarebbe necessario esentare "qualsiasi investimento in attrezzature di difesa al di sopra dell'obiettivo del 2%" dalle regole europee sul controllo del debito, "limitatamente nel tempo, e cercando di preservare la solidità fiscale di tutti gli Stati membri", come indicato ieri dalla presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen. "La Germania è pronta a farlo".
Esteri
Germania, incendio in grattacielo a Dresda: 2 morti

Una terza persona è rimasta ferita

Due persone sono morte e una è rimasta ferita in un incendio scoppiato oggi all'11° piano di un grattacielo nella città di Dresda, nella Germania orientale. Lo ha reso noto il portavoce dei vigili del fuoco, Michael Klahre.
Dopo aver salvato e rianimato in un primo momento tre persone, i vigili del fuoco hanno informato che una donna e un uomo di 87 anni sono morti in ospedale. La terza persona è una donna di 78 anni, ferita dalla caduta di detriti. L'incendio è scoppiato intorno a mezzogiorno nel quartiere di Johannstadt, vicino al fiume Elba. L'intero edificio di 15 piani è stato evacuato e Klahre ha definito l'intervento dei vigili del fuoco “estremamente drammatico”. Ancora da chiarire la causa dell'incendio.