Sanremo 2024, Morgan: “Non ho presentato una canzone, gelo con Amadeus”
"Tra me e Amadeus non scorre buon sangue"
Morgan non ha presentato una canzone per il Festival di Sanremo 2024. Motivo? "Non scorre buon sangue tra me e Amadeus". Il cantante smentisce le voci secondo cui si sarebbe 'candidato' per partecipare al Festival del prossimo anno. "Per fare chiarezza e non permettere che si dicano e che si scrivano cose totalmente disinformanti e non vere vi dico cosa è accaduto in questi giorni veramente tra me e Sanremo. Come alcuni sapranno, negli ultimi tempi non scorre buon sangue tra me e Amadeus, per molte ragioni che non hanno a che fare con la vicenda del famoso testo cambiato sul palco con Bugo, ma sono successive e si fondano sulla profonda divergenza di visione professionale e culturale, di stile di comunicazione mediatica e televisiva", dice Morgan nel lungo chiarimento che Morgan affida alla sua chat.
"In pratica apparteniamo a due mondi molto distanti che hanno un'idea dello spettacolo, del servizio pubblico e della discografia diametralmente opposta -scandisce Morgan- Ciò non significa che sia preclusa l'ipotesi di collaborazione o di dialogo, anzi la diversità è una grande risorsa perché da essa origina una varietà di proposte per il pubblico a cui si offre una scelta più ampia e tutto questo è un valore sano e democratico".
L'ex Bluvertigo sottolinea: "Per ciò che riguarda Sanremo ho più volte detto come la penso, e cioè che Amadeus l'ha fatto troppe volte e questo è sbilanciato proprio nella luce dell'alternanza di cui parlavo, dunque è proprio improbabile che si racconti di me che vado a proporre brani per andare in gara quando ciò che contesto è l'impianto generale, ma devo ammettere che sono sorpreso piacevolmente del fatto che Amadeus interpellato da persone che invece, contrariamente a me avrebbero gradito la mia presenza al festival, si sia dichiarato del tutto disponibile e interessato a una eventuale mia proposta, che però non è avvenuta, proprio perché ringraziandolo sinceramente l'ho evitata". "Se è vero quello che questi miei collaboratori e produttori mi riferiscono, Amadeus avrebbe valutato volentieri la mia canzone nell'ipotesi di ammetterla alla gara e che non aveva nulla in contrario e nessun pregiudizio a proposito. Di questo io sono felice, lo saluto e gli auguro buon lavoro", conclude Morgan.
Spettacolo
Jennifer Lopez e il divorzio da Ben Affleck: “Mi ha...
La popstar ha ammesso pubblicamente il dolore provato dopo la separazione dall'ex marito
Non è stato un periodo facile quello di Jennifer Lopez. La cantante e attrice statunitense è uscita allo scoperto e per la prima volta ha raccontato quanto è stato doloroso superare la separazione dall'ex marito, Ben Affleck.
Il divorzio da Ben Affleck
JLo, a cuore aperto, ha raccontato - in una lunga intervista rilasciata al 'Magazine Interview' - di aver sofferto molto dopo il divorzio da Ben Affleck: "Pensavo di aver imparato a stare da sola, ma non era così. Questa estate mi sono detta 'ho bisogno di andare via e stare da sola'. Dovevo provare a me stessa di poterlo fare. Non ho rimpianti, ma questo non vuol dire che quello che mi è successo non abbia fatto male”, ha tuonato la 55enne.
Jennifer Lopez, adesso single, è pronta a viversi la sua avventura in solitudine anche se sogna di invecchiare con qualcuno: "Mi sento sola e spaesata, ma non lascerò che questa cosa mi distrugga. Sono in grado di provare gioia anche da sola. Non devo cercare la felicità da nessun altro, ma solo da me stessa", ha chiosato la popstar.
La relazione con Affleck
La relazione con l'attore e regista Ben Affleck era cominciata nei primi anni 2000: qualche anno dopo però i due si erano separati. Nel 2021 avevano deciso di riprovarci e l'anno successivo, nel 2022, si sono uniti in matrimonio. La favola tra i due è finita ufficialmente lo scorso 20 agosto, quando la Lopez ha presentato i documenti del divorzio in tribunale.
Spettacolo
Sesso e thriller in ‘Inganno’, da oggi su...
Monica Guerritore e Giacomo Gianniotti sono i protagonisti della serie ‘Inganno’, da oggi su Netflix con la regia di Pappi Corsicato: un thriller sentimentale che gioca tra la suspense, la rottura dei tabù e le verità scomode sull’amore. È la storia di un’appassionante relazione, in cui non mancano ombre e segreti, che mette in crisi le convenzioni sociali e gli equilibri familiari, sovvertendo il ruolo della maternità nella cultura mediterranea. Nell’intervista all’Adnkronos Guerritore e Gianniotti contro ogni tabù sulla (ri)scoperta dell’amore e del desiderio over 60.
Gabriella (Guerritore) è la proprietaria di un prestigioso hotel in Costiera Amalfitana, una donna elegante, fiera dei suoi sessant’anni e consapevole del suo ruolo. I suoi tre figli ormai sono grandi e la vita non sembra riservarle più molte sorprese, finché non incontra Elia (Gianniotti): un ragazzo affascinante, vitale, libero, coetaneo del suo figlio maggiore, che esercita su di lei un fascino irresistibile, ma anche ambiguo e spaventoso. Nonostante la differenza di età, Gabriella si riscopre donna, amante e per Elia è pronta a mettere in gioco tutto, anche il rapporto con i figli e la loro eredità.
Spettacolo
“PerSo Festival”, vince film brasiliano...
Chiude il "Perugia Social Film Festival 2024" con lavori provenienti da 22 Paesi, tra cui 13 pellicole in anteprima italiana o mondiale
Vince un film brasiliano il 'PerSo - Perugia Social Film Festival 2024', che si chiude oggi, 9 ottobre, nella città umbra. Il premio della decima edizione del Festival internazionale di cinema documentario, riservato alle opere in anteprima assoluta in Italia è andato a "A Transformação de Canuto", diretto dal brasiliano Ernesto de Carvalho e da Ariel Kuaray Ortega, primo regista indigeno. Il film è un esempio altissimo di auto-narrazione, vale a dire che per la prima volta non sono gli indigeni amazzonici a farsi raccontare dagli altri, ma si raccontano da soli. Il film infatti è meta-narrativo, una specie di 'Effetto notte' girato nella giungla, una riflessione su colonizzazione, disboscamento e rapacità dell'uomo bianco.
La cerimonia di premiazione, al PostModernissimo di Perugia, condotta da Caterina Fiocchetti e Giulia Zeetti ha decretato i vincitori di tutte le categorie di concorso dell'edizione 2024. Menzioni speciali nella categoria Award a 'Che ore sono' di Marta Basso e Tito Puglielli e a 'Fragments of ice' di Maria Stoianova. 'PerSo student award' è andato a 'Kripton' di Francesco Munzi; 'PerSo Agorà' a 'Noi siamo gli errori che permettono la vostra intelligenza' di Erika Rossi; 'PerSo short', assegnato da Film Tv, e 'PerSo short jail', assegnato dalla giuria dei detenuti del Carcere di Capanne a 'L'uccello imbroglione' di Davide Salucci; Menzione speciale a 'Trasparenze' di Mario Blaconà; 'Perso short la 7a ora' a 'Z.O.' di Loris G. Nese.
Il film vincitore è stato realizzato da Ariel Kuaray Ortega, pioniere del cinema indigeno e leader Mbyá-Guarani e Ernesto de Carvalho, cineasta, fotografo e montatore brasiliano, con un dottorato in antropologia conseguito presso la New York University, da oltre 15 anni collabora con le comunità Mbyá-Guarani alla realizzazione di filmati attraverso il progetto Vídeo nas Aldeias. "Abbiamo realizzato questo film - spiegano i registi - con l’intenzione di portare lo spettatore in un viaggio con noi. Il viaggio attraversa le frontiere: Brasile/Argentina, fiction/documentario, umano/animale, persona/personaggio. Il nostro protagonista, vissuto negli anni ’80, fin dall’infanzia ha mostrato i segni della temuta malattia che è la trasformazione in giaguaro, un animale pericoloso. La storia riguarda i rischi di uscire dall’umanità, dai legami che uniscono una comunità e collegano le persone. Troviamo, nell’atto stesso del filmare - proseguono - elementi chiave che ci aiutano a capire cosa significa questa trasformazione. E con ciò ci avviciniamo al dramma di raccontare quella storia, con la forte complicità dell’intera comunità Mbyá-Guarani che ha vissuto gli eventi narrati, decenni fa".
La giuria ufficiale 2024 che ha assegnato l'Award è composta da: Maria Bonsanti, vicedirettrice del Centro Sperimentale di Cinematografia e (dal 2017 al 2022) direttrice di Eurodoc - Programma internazionale di formazione per Produttori di Cinema documentario; Alessandro Rossetto, autore e regista, considerato uno dei maggiori documentaristi europei della sua generazione; Emiliano Morreale, professore di Storia del cinema, Cinema e letteratura, Linguaggio cinematografico e Cinema e scrittura presso l’università Sapienza di Roma, critico cinematografico del quotidiano La Repubblica, ha lavorato come selezionatore per i festival di Torino e di Venezia, e dal 2013 al 2016 ha diretto la Cineteca Nazionale.
I 'numeri' dell'edizione 2024, che hanno visto protagonista la città di Perugia hanno 'contato' 3 sale cinematografiche, 12 location, 11 giorni di programmazione ad ingresso gratuito, 55 titoli nazionali e internazionali, 13 anteprime italiane, uno spettacolo teatrale, un cine-concerto, una retrospettiva, eventi speciali e oltre 50 ospiti in sala negli incontri con il pubblico. Tanti gli ospiti, tra cui: Leonardo Di Costanzo, Moni Ovadia, Luc Merenda e Sergio Martino, Massimo Zamboni, Goffredo Fofi, il regista palestinese Yvann Yagchi, Massimo Cirri e Peppe Dell’Acqua.
'PerSo' è organizzato da Realmente Aps, in collaborazione con Fondazione La Città del Sole Onlus, con il sostegno di Fondazione Perugia, MiC - D.G. Cinema, Regione Umbria, Comune di Perugia e Camera di Commercio dell’Umbria. Tra i numerosi enti collaboratori: Università degli Studi di Perugia, Manu – Museo Archeologico Nazionale dell’Umbria, A.Di.S.U., Aba – Accademia delle Belle Arti, Fiab Perugia Pedala Aps, Libera. Associazioni, nomi e numeri contro le mafie.