Sanremo Giovani: tra amore, disagio e ironia i 12 finalisti pronti per l’Ariston
Dai Santi Francesi di 'X Factor' a Clara Soccini di 'Mare Fuori', tutti raccontano all'Adnkronos le loro emozioni a meno di un mese dalla finale
C'è una testa rosa piena di thread, un colbacco nero, un gilet di pelle, una giacca elegante su due metri di altezza, un ciuffo blu elettrico e una canotta con un teschio. E' un colpo d'occhio così variegato che sembra un dipinto quello che ti accoglie arrivando alla Rai, dove i 12 finalisti di Sanremo Giovani attendono di parlare e di raccontare chi sono e le loro emozioni. A pochi giorni dalla finale del 19 dicembre, in cui si sfideranno sul palco dell'Ariston dove verranno decretati i tre che conquisteranno un posto al festival di febbraio, l'atmosfera è composta ma elettrica. "La stiamo affrontando come se non fosse una gara", dice all'Adnkronos Alessandro De Santis, frontman dei Santi Francesi nonché fidanzato dell'attrice Matilda De Angelis. Dunque non conta la vittoria? "Beh, se devo scegliere tra primo e secondo posto preferisco il primo", ironizza però.
La testa rosa piena di thread è quella di Nausicaa, fresco arrivo da Area Sanremo dove è stata appena selezionata con il suo brano 'Favole'. "Le mie trecce le amo, sono bellissime ma la prima notte non ho dormito -scherza- Le porterò orgogliosamente all'Ariston insieme alla mia arpa Kitty". Da Area Sanremo viene anche Fellow, con i suoi quasi due metri di altezza e i suoi ricci neri. "Il mio brano si intitola 'Alieno' e parla un po' degli sfigati della festa -dice- E' anche un po' una ricerca di se stessi, senza scappare". Spuntano un sorriso e un paio di pantaloni a grossi quadri: "Io sono Tancredi, ma quando dico che mi chiamo Tancredi mi chiedono sempre quale sia il mio vero nome -spiega all'Adnkronos per l'appunto Tancredi, ex concorrente di 'Amici' e con al suo attivo un duetto nientemeno che con la Rettore. "Sono gasato, ma non mi voglio far mangiare dall'ansia quando canterò il mio pezzo", dice parlando del suo 'Perle'.
Un bell'accento molisano e camicia elegante, Lorenzo Iavagnilio in arte Lor3n spiega: "Il mio brano è 'Fiore d'Inverno', ed è nato al pianoforte". Se ha paura a cantarlo all'Ariston? "Un po' di paura c'è, inutile negarlo, stiamo facendo qualcosa di veramente enorme", dice con sincerità. "'Stronza' parla in maniera diretta di sentimenti -ci dice invece Vale Lp parlando del brano con cui sfiderà i giovani colleghi- E' un pezzo che mi ha aiutato molto a superare una mia grande paura, quella di non essere amata". L'amore è un tema ricorrente tra i pezzi che sentiremo il 19 dicembre. Tra questi c'è anche quello per la propria mamma, come nel sorprendente 'Boulevard' di Chiara Soccini, nota per il ruolo di Crazy J in 'Mare Fuori'. "Lei è da sempre un punto di riferimento per me, e volevo descrivere il fatto che nessuno di noi è un animale solitario e nessuno si salva da solo", spiega Chiara, mentre si aggiusta il colbacco nero sui capelli biondi.
Tra i temi cantati dai protagonisti di Sanremo Giovani ci sono anche le paure dell'università, tra sogni e speranze. Le racconta Jacopo Sol in 'Cose che non sai': "Mi sentivo un po' oppresso tra mille pensieri, tra musica e università ero confuso, non capivo cosa stessi provando. Nel brano c'è R&B, pop, drum and base, un po' di blues perché sono super fan di Pino Daniele". Il disagio giovanile è invece il leit motiv del rapper Dipinto, che canta 'Criminali' e fa un po' il duro con un giubbotto di pelle e baffetti appena accennati ma trasuda sensibilità da ogni poro. "Quello che ho vissuto mi ha portato a chiudermi in me stesso, poi mi sono fatto coraggio e ora sono qui -racconta all'Adnkronos- Sono emozionato ma la competizione la sento solo con me stesso".
Il ritmo e l'energia ci pensano i bnkr44 e i loro 'Effetti Speciali' a portarla sul palco, insieme all'ironia e all'accento toscano. "E' un pezzo che parla di un amore finito con una metafora cinematografica -spiegano. "Paura del palco di Sanremo? "Fa più paura il Casino", ridono. Si affacciano gli Omini: "Cantiamo 'Mare forza nove' -spiegano- Un pezzo allegro, anche se parla di una storia d'amore che potrebbe essere finita ma anche no. Un pezzo cattivo, con tante chitarre, per far ballare". Tra gli artisti in gara c'è anche un fenomeno di Twitch, la piattaforma di intrattenimento e streaming, ovvero Grenbaud, che presenterà a Sanremo il suo 'Mama'. "Come ci sei arrivato qui da Twitch?", gli chiediamo. "In taxi", risponde. Non resta che attendere il 19 dicembre, sul palco dell'Ariston ne vedremo delle belle.
(di Ilaria Floris)
Esteri
Attacco a Gerusalemme, spari contro bus: grave un 12enne
E' caccia all'uomo che sarebbe fuggito in auto
Un ragazzino di dodici anni è rimasto gravemente ferito in una sparatoria vicino a Gush Etzion a sud di Gerusalemme. Altre quattro persone sono rimaste ferite nell'attacco, che l'Idf sospetta di matrice terroristica. Secondo le prime ricostruzioni, un uomo avrebbe fatto fuoco contro l'autobus 291 partito da Beitar Illit e diretto a Gerusalemme. È in corso la caccia all'uomo che, dopo la sparatoria, è fuggito a bordo di una Bmw verso Hebron. Circondata l'area con posti di blocco.
Risoluzione Onu per il cessate il fuoco a Gaza
L'Assemblea generale delle Nazioni Unite ha adottato una risoluzione che chiede un cessate il fuoco immediato e incondizionato a Gaza. La risoluzione, adottata tra gli applausi con 158 voti favorevoli, 9 contrari e 13 astensioni, chiede "un cessate il fuoco immediato, incondizionato e permanente" e "il rilascio immediato e incondizionato di tutti gli ostaggi", simile al testo bloccato qualche settimana fa in Consiglio di Sicurezza da un veto americano.
Katz a Austin: "Vicini ad accordo per rilascio tutti ostaggi"
Il ministro della Difesa israeliano Israel Katz ha detto al capo del Pentagono Lloyd Austin che ''in questo momento c'è la possibilità di arrivare a un accordo che consenta, si spera, il rilascio di tutti gli ostaggi'' ancora trattenuti nella Striscia di Gaza. E, tra questi, ''anche degli ostaggi americani''.
Raid Idf su Gaza, 9 civili uccisi
Nove civili palestinesi, tra cui la giornalista Iman Al-Shanti e suo figlio Bilal, sono stati uccisi in una serie di raid aerei israeliani sulla Striscia di Gaza. Lo riferisce l'agenzia di stampa Wafa spiegando che cinque civili, tra cui la giornalista e suo figlio, sono stati uccisi in un raid aereo che ha colpito un edificio residenziale nel quartiere di Sheikh Radwan a Gaza City. Un civile è stato poi ucciso nel campo sfollati di al-Maghazi e un'altra vittima è stata registrata a est di Deir al-Balah. Altri due cittadini sono stati uccisi nella zona di al-Mawasi a ovest di Rafah.
Ultima ora
Esplosione Calenzano, escluso sabotaggio: vittima aveva...
Il deposito Eni è stato sequestrato dalla Procura di Prato
Dai primi rilievi tecnici disposti dalla Procura, non è stato trovato esplosivo nel deposito di carburante Eni a Calenzano (Firenze), quindi, è stato escluso che l'esplosione sia da attribuire a un possibile sabotaggio. L'intero deposito Eni è stato posto sotto sequestro al fine di poter svolgere le indagini tecniche necessarie per stabilire le cause dello scoppio alle pensiline di carico delle autocisterne. Eni, si è appreso da fonti inquirenti, avrebbe chiesto di intervenire per smaltire correttamente le acque potenzialmente inquinanti, ma tutta l'attività di approvvigionamento, stoccaggio e distribuzione carburanti "deve restare ferma" fino a che le indagini tecniche non saranno concluse.
Le indagini sulle cause dell'esplosione
Secondo una prima ricostruzione sulle cause dell'esplosione, sarebbe avvenuta una fuoriuscita di carburante nella parte anteriore della pensilina di carico, "in qualche modo dovuto alla chiara inosservanza delle rigide procedure previste", dove erano in corso opere di manutenzione affidate a una ditta esterna.
Le conseguenze di tale scellerata condotta - è l'ipotesi della Procura di Prato che conduce le indagini - "non potevano non essere note o valutate dal personale che operava in loco. La circostanza che fosse in atto una attività di manutenzione di una linea di benzina corrobora l'ipotesi che vi siano state condotte connesse all'evento di disastro", come si legge in un atto con cui il procuratore Luca Tescaroli ha ordinato l'acquisizione di documenti presso gli uffici Eni e la ditta che eseguiva i lavori di manutenzione.
La Procura, che indaga per le ipotesi di reato di omicidio colposo plurimo, lesioni gravi, crollo doloso di costruzioni o altri disastri e rimozione dolosa delle cautele contro gli infortuni sul lavoro, ha affidato l'incarico di svolgere questi accertamenti nel deposito, posto sotto sequestro, a due esperti di esplosivi, Roberto Vassale e Renzo Cabrino, che in passato hanno lavorato come periti nell'inchiesta sulla strage di Capaci, con cui Tescaroli aveva già collaborato all'epoca in cui era pm a Caltanissetta.
La lettera scritta da una delle vittime
Agli atti dell'indagine potrebbe finire anche una lettera scritta poco più di due mesi fa da una delle vittime, Vincenzo Martinelli, nella quale l'autotrasportatore 51enne segnalava anomalie proprio alla pensilina di carico 6 del deposito Eni di Calenzano, quella in cui si sarebbe verificata l'esplosione. La lettera è indirizzata alla Bt Trasporti, la società di autotrasporti di cui Martinelli era dipendente, ed era stata scritta per contestare un procedimento disciplinare che la Bt aveva aperto nei confronti del 51enne dopo un mancato carico di carburante.
"Alle 10,30 del 1° ottobre - scriveva Martinelli - mi apprestavo a caricare il secondo viaggio alla corsia 6 del deposito, per un viaggio costituito da 4 scarichi per una durata di circa 5 ore e 30 minuti. Mentre effettuavo il carico, il braccio della benzina non erogava prodotto, per cui mi sono recato presso le sale controllo per risolvere il problema. L’addetto al controllo verificava che effettivamente la corsia non erogava benzina, dopo vari tentativi decidevano di farmi sospendere il carico facendomi staccare tutti i dispositivi". Anomalie segnalate alle 10,21 di lunedì 9 dicembre, pochi istanti prima della deflagrazione, anche da un altro autotrasportatore in coda alle pensiline, che è riuscito a mettersi in salvo, e la cui testimonianza è già stata raccolta dagli investigatori.
Sindaco: "Impianto figlio di una stagione che abbiamo alle spalle"
Il Comune di Calenzano ha attivato un conto corrente di solidarietà a favore delle famiglie delle vittime. L’iban del conto, presso Unicredit spa, tesoriere del Comune, è IT43Y0200838103000107278108.
"Anche l’abbraccio attraverso un piccolo gesto - ha spiegato il sindaco Giuseppe Carovani in collegamento con il Consiglio della Città Metropolitana di Firenze - dà voce alla comunità per esprimere vicinanza e memoria delle vittime. Ringrazio i vigili del fuoco, le forze dell'ordine e quanti sono stati preposti a scongiurare esiti ancora più drammatici per quanto accaduto".
Le indagini della magistratura metteranno in evidenza le cause specifiche dell'esplosione. Per Carovani "ci si chiede se la tragedia poteva essere prevenuta. Purtroppo si continuano a usare da anni gli stessi sistemi e tecnologie per carico e scarico delle autobotti. Che su questo ci siano stati pochi avanzamenti è un elemento di riflessione a favore di tecnologie sicure", così come lo è prendere atto della condizione dell'area industriale a servizio della Piana, di Firenze e di Prato. Quando l'impianto Eni fu aperto era in piena campagna anche se era già vicina la ferrovia. "E’ compatibile questo impianto con il contesto attuale e la Piana che è giunta a un livello di saturazione?", ha chiesto Carovani.
Ci vogliono "scelte radicali di pianificazione, in un territorio molto delicato dal punto di vista idrogeologico. Eni rifletta sulla compatibilità con il contesto. Abbiamo chiesto che si apra un tavolo di discussione e di confronto per interventi che possano migliorare questo stato di cose. L’onda d’urto ha investito abitazioni, fabbriche, generando sgomento. Bisogna trarne un insegnamento: quell'impianto è figlio di una stagione che abbiamo alle spalle, di mobilità legata alle fonti fossili. Trovo deleterio resistere alla transizione energetica. Il nostro invito è a interrogarsi sul modello di sviluppo che vogliamo perseguire".
A Calenzano ieri è stato il giorno del lutto cittadino e regionale e della manifestazione dei sindacati per reclamare più sicurezza nei suoi luoghi di lavoro.
Esteri
Siria, Israele e i raid: tra nodo sicurezza e nuovo rischio...
Dopo il crollo del regime di Bashar al-Assad, la 'risposta' israeliana in nome della "sicurezza" attira critiche e solleva preoccupazione fra gli analisti per le possibili ripercussioni
Una campagna di operazioni militari in Siria "eccezionale per forza e portata". Che aggiunge "un'altra pericolosa variabile alla situazione in rapida evoluzione" nel Paese". Scrivono così i giornali americani dopo il crollo del regime siriano di Bashar al-Assad che ha innescato una 'risposta' da parte di Israele, in nome della "sicurezza", con raid contro obiettivi militari e truppe nel Golan siriano per la prima volta in 50 anni. Nessun commento, nessuna reazione, almeno per ora da Hayat Tahrir al-Sham (Hts), il gruppo che ha guidato l'offensiva fulminante delle forze anti-Assad.
Intanto, il Cremlino non risparmia critiche a Israele e torna a insistere per la rapida "stabilizzazione" della Siria, assicurando che Mosca - che negli anni passati è stata tra i principali sostenitori di Bashar al-Assad - è in contatto con tutte le forze politiche attualmente presenti nel Paese arabo. Diversi Paesi arabi hanno accusato di sfruttare la situazione della Siria per occupare altri territori.
Campagna israeliana "nuova pericolosa variabile"
La campagna militare israeliana, evidenzia il Nyt, è stata "eccezionale per forza e portata", nel tentativo di "assicurare che chiunque finisca al potere in Siria sia significativamente disarmato". Gli analisti sottolineano come i bombardamenti su vasta scala di questa settimana siano stati molto più ampi e devastanti rispetto a quelli condotti in passato. Hanno colpito anche l'infrastruttura in Siria che l'Iran ha utilizzato per trasferire armi a Hezbollah in Libano. Immagini arrivate ieri dalla Siria mostravano navi affondate, hangar e edifici crollati.
La Repubblica Islamica, ha detto ieri la Guida Suprema dell'Iran, Ali Khamenei, "è forte e potente e diventerà solo più potente". Israele sta "smantellando l'asse del male dell'Iran", ha replicato il premier israeliano, Benjamin Netanyahu, in dichiarazioni apparse come una forma di risposta indiretta all'85enne Khamenei.
"La campagna aerea intensificata, in parallelo alla prima operazione di terra israeliana in territorio siriano dalla guerra dello Yom Kippur del 1973, ha attirato le condanne internazionali e aggiunto un'altra pericolosa variabile alla situazione in rapida evoluzione in Siria, dove i gruppi armati stanno cercando di creare un nuovo ordine politico", scrive il Washington Post.
Il giornale sottolinea come Hts resti per lo più preoccupato dalla gestione della transizione da forza militare a politica, mentre fa i conti con casse vuote e carenza di generi alimentari. Nel Paese, dove restano circa 900 militari americani, altri gruppi armati - come evidenzia il giornale - sono ancora in lotta per l'influenza.
Raid, rischio ripercussioni con altra benzina sul fuoco
Martedì i militari israeliani hanno confermato di aver effettuato circa 480 raid in Siria in due giorni e il ministro della Difesa, Israel Katz, ha parlato delle attività della Marina, che "ha operato con grande successo la notte scorsa per distruggere la flotta siriana". Israele afferma di distruggere asset per evitare che finiscano in mano agli estremisti.
Tutto dopo anni di raid attribuiti a Israele e mesi in cui si erano intensificate le notizie di operazioni contro depositi di armi di Iran e degli Hezbollah libanesi, che con la Russia di Vladimir Putin sono stati tra i principali sostenitori del leader siriano Bashar al-Assad.
Le operazioni militari israeliane in Siria rischiano di avere "ripercussioni oltre le intenzioni degli israeliani", ha avvertito Ryan C. Crocker, ex ambasciatore Usa in Siria, durante un evento al Middle East Institute. E sul Golan ha chiarito che una presenza a lungo termine nell'area "potrebbe aggiunge benzina al fuoco".
Quindi, è il ragionamento di Crocker, gli israeliani "devono stare molto attenti a non innescare un nuovo attivismo diretto contro di loro".
La Siria sarà con tutta probabilità al centro della prossima visita in Turchia - annunciata da Ankara per venerdì - del segretario di Stato Usa, Antony Blinken, che negli ultimi giorni ha sentito almeno due volte il capo della diplomazia turca, Hakan Fidan, per parlare degli sviluppi nel Paese arabo.
Era ad Ankara il riferimento di ieri di Khamenei, che non ha puntato direttamente il dito contro la Turchia, ma ha accusato "un Paese vicino della Siria" di aver "chiaramente avuto un ruolo in questa vicenda" e di continuare "ad averlo" nell'ambito di un "complotto" che per la Guida Suprema vede in Usa e Israele "i principali responsabili".