

Cronaca
Caos a Napoli, scontri tra tifosi oscurano trionfo in...
Caos a Napoli, scontri tra tifosi oscurano trionfo in Champions League
La sfida di Champions League tra Napoli e Eintracht Francoforte, conclusasi con la vittoria dei padroni di casa per 3 a 0, è stata funestata dagli scontri tra i tifosi delle due compagini che hanno insudiciato le vie cittadine. Ieri, il centro di Napoli è stato teatro di una violenta guerriglia urbana. Nonostante il divieto di vendita di biglietti ai tedeschi residenti a Francoforte, circa 600 sostenitori sono giunti nella città partenopea, attraverso treni da Salerno e voli a Capodichino.
I primi episodi di violenza si sono verificati nella notte tra martedì e mercoledì in Piazza Bellini, con lancio di bottiglie di vetro contro un bar chiuso. Lungo il percorso tra la stazione e il lungomare, uno dei bus dei tifosi tedeschi è stato bersaglio di petardi. Un migliaio di agenti delle forze dell’ordine sono stati impegnati per impedire la caccia all’uomo da parte dei napoletani.
I sostenitori tedeschi si sono spostati in corteo lungo il lungomare e poi per le strade del centro, causando interruzioni temporanee del traffico e danneggiando alcuni autobus. La situazione è precipitata nel pomeriggio in Piazza del Gesù, con violenti scontri tra le due fazioni. Bottiglie, sassi, petardi e fumogeni sono stati scagliati da ambo le parti, mentre i passanti cercavano rifugio nei negozi e portoni. Una pattuglia della polizia è stata incendiata dai teppisti.
Le forze dell’ordine hanno tentato di ristabilire l’ordine con cariche e lacrimogeni, ma non hanno potuto evitare ulteriori incidenti post-partita. Un gruppo di ultras napoletani ha cercato di avvicinarsi all’hotel Continental, dove alloggiavano i tifosi dell’Eintracht, dando origine a nuovi scontri sul lungomare.
Nella notte, sono stati effettuati i primi arresti: sette napoletani e tre tedeschi sono stati fermati dalle forze dell’ordine per i reati commessi durante gli scontri. Sei agenti sono rimasti feriti o contusi negli incidenti. Si è tenuta una riunione urgente del Comitato di ordine e sicurezza pubblica presso la Prefettura di Napoli, con la partecipazione del presidente del Calcio Napoli, Aurelio De Laurentiis.
I tifosi tedeschi hanno lasciato l’albergo sul lungomare e sono stati trasportati con bus verso Salerno, Roma e Capodichino per raggiungere le loro destinazioni in Germania. Il sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi, ha annunciato che richiederà un risarcimento per i danni causati dagli scontri sia ai mezzi pubblici che ai commercianti. De Laurentiis, invece, ha sollecitato l’adozione della legge inglese per regolare la frequentazione degli stadi.
Il bilancio degli scontri tra i tifosi a Napoli ha gettato un’ombra sul trionfo sportivo della squadra partenopea. Un evento che ha ricevuto la condanna unanime delle autorità e del mondo del calcio. Il direttore sportivo dell’Eintracht Francoforte, Markus Kroesche, ha espresso il suo rammarico per gli eventi e ha dichiarato che nulla giustifica tale violenza.
Quali potrebbero essere le conseguenze disciplinari per i due club coinvolti? Secondo Sportitalia, l’UEFA starebbe valutando l’esclusione per due anni dell’Eintracht Francoforte dalle competizioni europee. La decisione definitiva potrebbe arrivare venerdì, durante il sorteggio dei quarti di finale. L’ipotesi si baserebbe sull’articolo 16 del regolamento disciplinare dell’UEFA, che stabilisce le responsabilità dei club e delle associazioni nazionali per l’ordine e la sicurezza dentro e intorno allo stadio prima, durante e dopo le partite.
Il Napoli, invece, sembrerebbe in una situazione di relativa tranquillità, poiché gli scontri non sono avvenuti nelle immediate vicinanze dello Stadio Maradona, ma nel centro della città. Tuttavia, il club partenopeo potrebbe essere soggetto a provvedimenti disciplinari se non dimostra di aver rispettato gli obblighi definiti dalla UEFA e di non essere stato negligente nell’organizzazione della gara.
Per le otto persone arrestate (cinque napoletani e tre tedeschi), sono stati emessi provvedimenti Daspo per periodi compresi tra i 5 e gli 8 anni. Il sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi, ha annunciato che chiederà un risarcimento per i danni causati dagli scontri sia ai mezzi pubblici che ai commercianti.
Questo è il bilancio degli scontri tra i tifosi a Napoli, che hanno gettato un’ombra sul successo sportivo della squadra partenopea. Un episodio che dimostra ancora una volta come il calcio possa essere utilizzato come pretesto per esprimere violenza e intolleranza. La situazione ha sollecitato un’ampia riflessione sull’importanza della sicurezza negli eventi sportivi e sulla necessità di implementare misure più efficaci per prevenire episodi simili in futuro.
Cronaca
Giulia Cecchettin, carabinieri: “Ricerche subito dopo...

La ricostruzione dell'Arma: dopo la denuncia, il collegamento con la telefonata del testimone

I carabinieri si sono attivati per cercare Giulia Cecchettin subito dopo la denuncia presentato dal padre della ragazza il 12 novembre. Poco dopo il papà della giovane, uccisa dall'ex fidanzato Filippo Turetta, riceve la segnalazione di un cittadino che nella serata dell'11 novembre ha assistito alla lite tra due persone e ha chiamato il 112. A quel punto, la chiamata viene associata dai carabinieri alla scomparsa della ragazza.
E' la precisazione dell'Arma dei Carabinieri sulle indagini avviate per la scomparsa di Giulia Cecchettin, ritrovata morta il 19 novembre. "In relazione a domande specifiche della trasmissione 'Chi l'ha visto?' i contenuti della chiamata giunta al 112 sono stati partecipati alla Procura, alla quale è stato peraltro trasmesso il verbale con le dichiarazioni rese dal cittadino autore della telefonata", rende noto l'Arma.
"Il collegamento tra i due fatti - viene spiegato - è avvenuto dopo che il padre della giovane, recatosi alle 13.30 del 12 novembre presso la Stazione Carabinieri di Vigonovo per denunciare la scomparsa della figlia, ha pubblicato un post social per chiedere aiuto nelle ricerche, venendo così successivamente contattato da un cittadino di Vigonovo, residente poco distante dall'abitazione di Giulia, che gli riferisce di essere stato testimone di una lite tra due persone la sera prima e di aver chiamato il 112. Il papà di Giulia comunica la circostanza ai carabinieri che risalgono alla chiamata della sera precedente e la associano alla scomparsa, acquisendo formalmente la testimonianza del cittadino".
"La dicitura 'allontanamento volontario', riportata in un documento con voci predefinite, è stata 'barrata' all'inizio della denuncia e successivamente non modificata - chiariscono i carabinieri nella nota - La denuncia, ciononostante, riporta correttamente, nel campo libero, tutte le indicazioni fornite dal padre comprese le apprensioni per l'incolumità della figlia. Tutte le attività poste in essere dai Carabinieri, peraltro nell'immediatezza, in conseguenza del tenore complessivo della denuncia, sono coerenti con un episodio di scomparsa con rischio per l'incolumità della persona (richiesta di positioning del telefono della giovane e del suo ex fidanzato; contatti con gli ospedali della zona; nota di ricerca inserita alle banche dati Sdi e Schengen; richieste alle Polizie Locali della zona e alla 'Società Autostrade' dei transiti dei veicoli; invio immediato di rinforzi per le ricerche)". Inoltre, si legge ancora nella nota, "il sopralluogo sul posto della segnalata lite avviene nella serata del 12, in seguito all'avvenuto collegamento tra la scomparsa di Giulia e la telefonata al 112 della sera dell'11".
Cronaca
Giovani sempre più connessi e isolati: l’indagine

Quattro su dieci tra i 9 e i 19 anni è iscritto a tre social network
Una generazione sempre più connessa e al tempo stesso sempre più isolata. E' quanto emerge dall'indagine dell'Associazione nazionale dipendenze tecnologiche. Il 44% dei ragazzi tra i 9 e i 19 anni è iscritto a tre social network e li utilizza per 2-3 ore al giorno. Il 73% li utilizza per guardare i contenuti altrui e il 34% ha creato profili fake per controllare chi li ha bloccati o per fare nuove conoscenze. Il 75% dei giovani confronta il proprio corpo con quello degli influencer e il 46% ammette che questo ha influito sulla percezione della propria immagine ed è stato motivo di una variazione del comportamento alimentare.
Cronaca
Filippo Turetta “possessivo”, la gelosia...

La famiglia della studentessa sta raccogliendo i messaggi dopo la rottura tra i due: Turetta e l'insistenza ad avere Giulia tutta per sé, lontana dalla famiglia e dalle amiche

Un ragazzo "possessivo" che resta accanto a Giulia Cecchettin con la speranza di convincerla a tornare sui suoi passi. Negli audio che la famiglia della 22enne uccisa sta raccogliendo in indagini difensive, che verranno messe a disposizione della procura di Venezia, emergerebbe l'insistenza dell'ex fidanzato ad avere Giulia, la quale si lamenta di quella insistenza con le amiche, solo per sé. Messaggi e audio delle ultime settimane, dopo la rottura definitiva di fine estate tra i due studenti, che sembrerebbero tratteggiare un Filippo "geloso e possessivo" - al limite dello stalking - di chi vuole Giulia tutta per sé, lontana dalla famiglia e dalle amiche che proprio da quella "gelosia" la vogliono proteggere.