Bollettino Coronavirus di Giovedì 10 Giugno 2021, rapporto positivi/tamponi all’1,01%
In data 10 giugno l’incremento nazionale dei casi è +0,04% (ieri +0,05%) con 4.239.868 contagiati totali, 3.943.704 dimissioni/guarigioni (+7.616) e 126.855 deceduti (+88); 169.309 infezioni in corso (-5.626). Ricoverati con sintomi -229 (4.153); terapie intensive -35 (626) con 30 nuovi ingressi del giorno. Elaborati 205.335 tamponi totali (ieri 218.738 ) di cui 107.243 molecolari (ieri 122.958) e 98.092 test rapidi (ieri 95.780) con 56.945 casi testati (ieri 61.537); 2.079 positivi (target 4.311); rapporto positivi/tamponi totali 1,01% (ieri 1,00% – target 2%); rapporto positivi/casi testati 3,65% (ieri 3,57% – target 3%).
Nuovi casi soprattutto in: Lombardia 352; Sicilia 284; Campania 209; Lazio 194; Toscana 174; Emilia Romagna 145; Piemonte 137; Puglia 123; Veneto 88. In Lombardia curva +0,04% (ieri +0,03%) con 35.696 tamponi totali (ieri 43.271) di cui 20.658 molecolari (ieri 28.369) e 15.038 test rapidi (ieri 14.902) con 11.929 casi testati (ieri 13.891); 352 positivi (target 1.000); rapporto positivi/tamponi totali 0,98% (ieri 0,74% – target 2%); rapporto positivi/casi testati 2,95% (ieri 2,31% – target 3%); 838.693 contagiati totali; ricoverati -33 (721); terapie intensive -13 (130) con 2 nuovi ingressi del giorno; 33.702 decessi (+6).
Proviamo oggi a calcolare l’effetto dei vaccini sui decessi, sulla base dei dati ufficiali dell’Iss relativi ai soggetti che hanno contratto l’infezione dopo aver ricevuto almeno una dose del vaccino. La rilevazione, condotta tra il 27 dicembre 2020 e il 4 aprile 2021, mostra come nel periodo siano state vaccinate in totale 7.370.008 persone: di queste 29.839 (gruppo uno) si sono infettate nei primi 15 giorni, quando come abbiamo visto nei giorni scorsi la protezione del vaccino è ancora limitata. Altre 32.020 (gruppo 2) dopo i primi 15 giorni, quando invece la protezione inizia a essere consistente (base 54%) e aumenta fino al 35esimo giorno dopo l’inoculazione quando supera il 90%.
I decessi nel primo gruppo sono stati 899, nel secondo (quello che possiamo definire dei vaccinati “veri”) 418. Per stabilire quale sia la reale letalità dei soggetti che si sono infettati nonostante la protezione vaccinale dobbiamo considerare solo il secondo gruppo, che ha superato il periodo soglia di due settimane: con 418 decessi su 32.020 casi siamo all’1,3%. Il dato potrebbe sembrare non straordinario, se confrontato con la letalità da inizio epidemia (2,9%) ma ci viene in aiuto un’altra preziosa informazione dell’Iss: l’età mediana dei soggetti deceduti è di 87 anni. Ovvero all’interno di una fascia di età che, sempre da inizio epidemia e con dati Iss, mostra una letalità del 19,9%. La riduzione, così considerata, è del 93,4% e conferma i dati relativi alla diminuzione del rischio nei soggetti protetti con la vaccinazione.

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