Spettacolo
Dal 26 febbraio esce in radio e in digitale “Epidermide”,...
Dal 26 febbraio esce in radio e in digitale “Epidermide”, il nuovo brano di Serena Altavilla
Dal 26 febbraio sarà disponibile in rotazione radiofonica e su tutte le piattaforme di streaming “EPIDERMIDE” (Blackcandy Produzioni), nuovo brano di SERENA ALTAVILLA che ne anticipa il nuovo album.
Il doppio, la coppia, il numero due: in qualunque forma si voglia raccontare, questo numero magico e sacro mette in crisi e ci fa da specchio, svela il terreno vastissimo della battaglia interiore in corso dentro di noi. Rompere quello specchio con tutte le conseguenze che ne possono derivare è la liberazione: ed è di questo che parla “EPIDERMIDE”, nuovo brano di SERENA ALTAVILLA. La produzione artistica del brano e di tutto il disco di cui fa parte è stata curata da Marco Giudici. Con lui, i musicisti che hanno dato il loro contributo alla realizzazione di “Epidermide” sono Adele Altro, Francesca Baccolini, Alessandro Cau, Luca Cavina, Enrico Gabrielli, Matteo Lenzi e Valeria Sturba.
Spiega Serena Altavilla a proposito del brano: «Attraverso l’epidermide entriamo in risonanza. L’epidermide è un fedele strumento dell’istinto, una porta di accesso agli abissi che ci abitano. Questa canzone è un dialogo dai toni forti, assordanti, una rissa a rallentatore con me stessa e con l’altro».
Il regista Patrizio Gioffredi, coautore del testo, ha voluto assecondare le venature dark e romantiche del brano, con un videoclip fuori dal tempo, ambientato su un set teatrale minimale, con luci cangianti ed espressioniste e un montaggio che gioca con il buio. Sulla scena Serena interagisce con un doppelgänger, a cui presta il corpo l’attrice e regista Livia Gionfrida, in una lenta e sensuale danza fantasmatica, arricchita dagli echi cinefili tipici del Collettivo John Snellinberg.
Pre-save di “Epidermide”
Spettacolo
Marcello Cesena e il monologo virale a Le Iene: “Ecco...
Catastrofi come chiavi per il successo nelle parole del regista e attore: "Quando ti dicono che hai qualcosa di sbagliato non spaventarti, vuol dire soltanto che ti hanno notato"
"A vent’anni provo ad entrare in una scuola di recitazione e alla fine del provino sento qualcuno che dal buio dalla platea mi dice ‘ma dove vuoi andare con quella voce assurda!’. È come se mi avessero sparato: torno a casa e crollo in depressione. Tre giorni dopo mi telefonano: sono ammesso alla scuola. Giuro non ho mai capito cosa è successo". L’attore e regista Marcello Cesena ieri a Le Iene ha offerto un monologo sulla resilienza, raccontando alcuni aneddoti della sua carriera cominciati come catastrofi e poi diventati la chiave per il suo successo. Il motivo? La capacità di volgere a suo favore aspetti che sembravano svantaggiosi.
"Alla fine del secondo anno - racconta Cesena - mi chiama il mio insegnante, dice che la mia voce in teatro non funziona, che io non funziono. Seconda fucilata. Una settimana dopo, sempre lui, inspiegabilmente mi scrittura in un suo spettacolo".
Ed ecco la svolta: “Debuttiamo, ma la mia parte è piccola e capisco subito che sul palcoscenico sono praticamente invisibile -ricorda l’attore- Così, visto che interpreto il ruolo di un tisico, decido che i tisici sono verdi e comincia a truccarmi la faccia color verde mela con la solita voce assurda. Giorgio Albertazzi una sera vede lo spettacolo e chiede chi sia quel pazzo che recita truccato come Kermit la rana, mi fa un provino e mi sceglie per fare il co protagonista di Enrico IV di Pirandello, che è uno dei suoi maggiori successi”.
Da allora, “è sempre andata così: sei troppo alto, sei troppo magro, hai la voce troppo assurda e poi mi davano un ruolo”, spiega il ‘Jean Claude’ della serie comica ’Sensualità a corte’. Che conclude in modo eloquente con un consiglio: "Se davvero ho capito una cosa del mio lavoro è questa: quando ti dicono che hai qualcosa di sbagliato non spaventarti, vuol dire soltanto che ti hanno notato".
Spettacolo
Tornano i ‘Co’Sang’, live a Napoli il...
I due padri dello street rap italiano saliranno sul palco di piazza del Plebiscito per un live in un luogo simbolo della loro città
A 12 anni da quando le loro strade si sono separate, i Co’Sang hanno deciso di mettere fine all’attesa. Il 17 settembre, Luchè e Ntò, considerati i padri dello street rap italiano, saliranno sul palco di piazza del Plebiscito, a Napoli, per un live nel luogo simbolo della loro città. L’annuncio è arrivato con un corto che porta la firma del duo di Marianella, raccontando la storia di quello che succedeva 'Int’o Rione' e che accade oggi, con il modo di rappresentare la realtà.
I Co’Sang, da sempre legati alle proprie radici, sono stati i primi rapper partenopei a valicare i confini di Napoli per arrivare in tutta Italia. Lo speciale evento è prodotto e distribuito da Vivo Concerti. Le prevendite saranno disponibili online da domani alle 14 e nei circuiti di vendita autorizzati dall'8 maggio alle 14.
Spettacolo
Tiziano Ferro, Codacons contro Maionchi: “Messaggi...
L'associazione: "La Rai la rimuova dalla conduzione dell'Eurovision con effetto immediato"
"La Rai deve rimuovere con effetto immediato Mara Maionchi dalla conduzione dell’edizione italiana di Eurovision Song Contest". A chiederlo il Codacons, dopo "le dichiarazioni odierne della stessa Maionchi durante la conferenza stampa di presentazione dell’evento, e le notizie apparse nelle ultime ore sui mass media circa le pressioni che sarebbero state fatte dalla produttrice discografica su Tiziano Ferro ai tempi della loro collaborazione artistica".
"Le affermazioni odierne della Maionchi circa il peso e l'aspetto fisico degli artisti, per come riportate dai mass media nelle ultime ore, appaiono del tutto diseducative e potenzialmente pericolose – spiega il Codacons – La discografica, infatti, avrebbe dichiarato che 'lo spettacolo ha qualche esigenza, anche se non è d'obbligo. Ma aiuta essere più magri, è importante, non basilare', frase che sembra voler sostenere che i cantanti magri avrebbero più possibilità di successo rispetto a chi ha qualche chilo in più".
"Un messaggio sbagliato, che arriva nonostante da più parti si tenti di superare odiosi stereotipi sull’aspetto fisico nel mondo dello spettacolo, stereotipi in grado di influenzare i più giovani alterandone pericolosamente il comportamento e le scelte di vita", conclude il Codacons.