In data 4 novembre l’incremento nazionale dei casi è +4,02% (ieri +3,86%) con 790.377 contagiati totali, 307.378 dimissioni/guarigioni (+5.103) e 39.764 deceduti (+352); 443.235 infezioni in corso (+25.093). Elaborati 211.821 tamponi (ieri 182.203); 30.550 positivi; rapporto positivi/tamponi 14,42% (ieri 15,49%). Ricoverati con sintomi +1.002 (22.116); terapie intensive +67 (2.292).
Nuovi casi soprattutto in: Lombardia 7.758; Campania 4.181; Piemonte 3.577; Veneto 2.436; Lazio 2.432; Toscana 1.828; Emilia Romagna 1.758. In Lombardia curva +3,58% (ieri +3,24%) con 43.716 tamponi (ieri 32.337) e 7.758 positivi; rapporto positivi/tamponi 17,7% (ieri 21,0%); 224.191 contagiati totali; ricoverati +278 (5.018); terapie intensive +32 (507); 96 decessi (17.848). Alcuni lettori ci segnalano di aver ascoltato nel corso di una trasmissione televisiva (e ci chiedono un chiarimento) due affermazioni a proposito dell’epidemia. La prima: un Rt sopra 2.0 è “preoccupante”. La seconda: la curva si sta stabilizzando, quindi dobbiamo attendere a prendere provvedimenti. Andiamo con ordine: un Rt sopra 2.0 non è preoccupante, è un disastro. Significa che ogni 5-6 giorni (il tempo medio necessario per manifestare la positività dopo essere stati contagiati da Sars-Cov-2) il numero dei nuovi casi raddoppia: “preoccupante” sarebbe un Rt appena sopra 1.0.
Ci colleghiamo così alla seconda affermazione sulla stabilizzazione della curva. Premessa importante, anche se ne abbiamo parlato molto in questi mesi: con Rt inferiore a 1.0 il numero dei contagi diminuisce, con Rt superiore a 1.0 aumenta. Con Rt esattamente a 1.0 abbiamo una stabilizzazione, ovvero l’epidemia procede senza variazioni rispetto alla dinamica precedente. Nella settimana 21-27 ottobre in nuovi casi a livello nazionale sono stati 130.344, in quella 28 ottobre – 3 novembre 195.068 (+49,65%). Se riuscissimo a stabilizzarci sui valori attuali, portando per magia l’Rt a quota 1.0 a partire da oggi, manterremmo la dinamica in corso (28 ottobre – 3 novembre) con una media giornaliera di 27.866 casi, 1.018 ricoveri e 116 terapie intensive. Una stabilità insostenibile, che saturerebbe in poche settimane il sistema sanitario: e se il valore di Rt fosse, anche di poco, superiore a 1.0 dovremmo rivedere i numeri al rialzo.
Per questo motivo la strategia di mitigazione prevede, in condizioni ottimali, due fasi: nella prima occorre riportare il valore di Rt sotto 1.0, costringendo il contagio a rallentare. La seconda, che scatterà quando sarà possibile rimettere il virus sotto controllo, prevede la stabilizzazione di Rt su valori inferiori o pari a 1.0. Questo momento, che permetterà di riprendere con efficienza il sistema di tracciamento, si attesta intorno ai 4-5.000 nuovi casi giornalieri (con 40-50.000 contatti da verificare): ovvero il numero massimo gestibile con le forze disponibili a livello nazionale dai servizi che si occupano di contact tracing.