Bollettino Coronavirus del 30 Ottobre 2020
In data 30 ottobre l’incremento nazionale dei casi è +5,04% (ieri +4,54%) con 647.674 contagiati totali, 283.567 dimissioni/guarigioni (+4.285) e 38.321 deceduti (+199); 325.786 infezioni in corso (+26.595). Elaborati 215.085 tamponi (ieri 201.452); 31.084 positivi; rapporto positivi/tamponi 14,45% (ieri 13,31%). Ricoverati con sintomi +1.030 (16.994); terapie intensive +95 (1.646).
Nuovi casi soprattutto in: Lombardia 8.960; Campania 3.186; Veneto 3.012; Toscana 2.765; Piemonte 2.719; Lazio 2.246; Emilia Romagna 1.763; Liguria 999; Sicilia 984; Puglia 791; Umbria 729. In Lombardia curva +5,03% (ieri +4,30%) con 46.892 tamponi (ieri 42.684) e 8.960 positivi; rapporto positivi/tamponi 19,1% (ieri 17,1%); 186.825 contagiati totali; ricoverati +343 (3.698); terapie intensive +25 (370); 48 decessi (17.462).
Oggi qualche breve considerazione su come i dati debbano, sempre, essere letti con molta attenzione e correttamente interpretati: a volte la verità, proprio come il diavolo, si nasconde nei dettagli. Che a prima vista sfuggono lasciando spazio a “impressioni”, che finiscono con il prevalere sulla realtà.
Utilizzeremo come esempio l’andamento, nelle ultime tre settimane mobili, del numero dei dimessi / guariti. Rileviamo come prima cosa, anche se già fatto in passato, l’anomalia di considerare i due gruppi come una sola categoria: in via del tutto ipotetica su 100.000 soggetti potrebbero esserci 2 guariti e 99.998 dimessi e rimandati a casa in attesa della guarigione definitiva. E non riusciremmo a saperlo. Una distorsione che andrebbe eliminata, ma che purtroppo dura da mesi.
Consideriamo dunque le due categorie come se fossero una sola. Nella settimana tra il 9 e il 15 ottobre abbiamo registrato 9.601 guarigioni / dimissioni (media giornaliera 1.371,5). In quella successiva, 16-22 ottobre, il numero è salito a 13.492 (media giornaliera 1.927). Nell’ultima, tra il 23 e il 29 ottobre, ulteriore balzo a 19.826. Il dato odierno (4.285) è ulteriormente sopra media. Buone notizie? Guariscono tutti all’improvviso? A prima vista sì, ma bisogna considerare la forte pressione a cui sono sottoposti i reparti ospedalieri, con la conseguente necessità di posti letto.
Il forte rialzo delle dimissioni / guarigioni è molto probabilmente legato a un incremento delle prime più che delle seconde (non c’è ragione per una simile anomalia statistica): ovvero i pazienti in buone condizioni vengono più rapidamente dimessi, per completare il percorso terapeutico a casa, lasciando spazio a pazienti più gravi. Nulla di grave o di pericoloso, sia chiaro, perché dai segnali che arrivano dalla rete ospedaliera molti dei ricoverati potrebbero essere tranquillamente gestiti a casa dal medico di famiglia, ma piuttosto un ulteriore segnale di come la Covid-19 corra veloce: esattamente come sarebbe stato ampiamente prevedibile (ne abbiamo parlato più volte) guardando appena al di fuori dai nostri confini.

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