L’incremento nazionale dei casi in data 22 settembre è +0,46% (ieri +0,45%) con 300.897 contagiati totali, 219.670 dimissioni/guarigioni (+967) e 35.738 deceduti (+14); 45.489 infezioni in corso (+410). Elaborati 87.303 tamponi (ieri 55.862); 1.392 positivi; rapporto positivi/tamponi 1,59% (ieri 2,41%). Ricoverati con sintomi 2.604 (+129); terapie intensive +7 (239).
Nuovi casi soprattutto in: Lazio 238; Lombardia 182; Campania 156; Veneto 119; Sicilia 108; Liguria 105; Piemonte 84; Toscana 74; Puglia 67; Emilia Romagna 56; Sardegna 53. In Lombardia curva +0,17% (ieri +0,08%) con 14.808 tamponi (ieri 9.963) e 182 positivi; rapporto positivi/tamponi 1,22% (ieri 0,90%); 105.030 contagiati totali; ricoverati +11 (294); terapie intensive -2 (34); 2 decessi (16.925).
Nel periodo compreso tra il 27 agosto e il 9 settembre (dati ufficiali dell’Istituto superiore di Sanità) l’indice Rt calcolato a livello nazionale è tornato sotto quota 1.0 (valore medio dei 14 giorni 0.95) riflettendo una situazione del contagio con una crescita in fase di rallentamento, sebbene con una dinamica differenziata tra Nord e Centro-Sud (più colpito nell’ultimo periodo). In particolare nella settimana di rilevazione tra il 12 e il 18 settembre i nuovi casi a livello nazionale sono stati in linea con quella precedente (10.140 contro 10.117).
Il valore di Rt in questa fase dell’epidemia viene calcolato sui soli casi sintomatici (che ricordiamo sono attualmente il 27,7% dei positivi totali) escludendo gli asintomatici e i casi importati dall’estero. Sotto quota 1.0 si trovavano, al termine del periodo di rilevazione 27 agosto – 9 settembre, Abruzzo, Basilicata, Campania, Emilia Romagna, Lazio, Lombardia, Marche, Molise, Piemonte, Provincia autonoma di Bolzano, Sardegna, Toscana, Umbria, Valle d’Aosta e Veneto.
La dinamica del contagio che abbiamo registrato dopo il 9 settembre comporterà in alcune di queste Regioni (in particolare Campania e Sardegna) una variazione al rialzo dell’indice Rt, come conseguenza dei nuovi casi rilevati ogni giorno. Ma complessivamente, a livello nazionale, le proiezioni sulla base dei dati raccolti fino al 21 settembre confermano una fase di rallentamento della diffusione del virus nel nostro Paese.