Bollettino Coronavirus del 10 Settembre 2020
L’incremento nazionale dei casi in data 10 settembre è +0,56% (ieri +0,51%) con 283.180 contagiati totali, 211.885 dimissioni/guarigioni (+613) e 35.587 deceduti (+10); 35.708 infezioni in corso (+974). Elaborati 94.186 tamponi (ieri 95.990) con 1.597 positivi; rapporto positivi/tamponi 1,69% (ieri 1,49%). Attualmente ricoverati con sintomi 1.836 (+58); terapie intensive +14 (164).
Nuovi casi soprattutto in: Lombardia 245; Campania 180; Lazio 163; Veneto 147; Liguria 114; Emilia Romagna 110; Sicilia 106; Toscana 92; P.A. di Trento 82; Piemonte 74; Puglia 70; Sardegna 63. In Lombardia curva +0,23% (ieri +0,21%) con 17.391 tamponi (ieri 21.368) e 245 positivi; rapporto positivi/tamponi 1,40% (ieri 1,02%); 102.548 contagiati totali; ricoverati +4 (256); terapie intensive +3 (30); 1 decesso (16.892).
La mappa dell’epidemia si sta sostanzialmente modificando nelle ultime settimane, vediamo come: se consideriamo i numeri totali da inizio emergenza la Lombardia, la Regione più colpita, rappresenta il 37,3% dei casi totali, seguita da Piemonte (12,3%), Emilia Romagna (11,9%), Veneto (8,6%), Toscana (4,3%), Lazio (4,2%) e Liguria (4,1%). Se però consideriamo il periodo 17-30 agosto, rilevato dall’Iss nel Bollettino epidemiologico, i dati relativi alle infezioni sul totale nazionale si modificano in questo modo: Lombardia 19,7%; Lazio 13,3%; Veneto 12,1%; Emilia Romagna 9,7%; Campania 9,2%; Toscana 7,0%; Piemonte 5,3%. Già così si nota un riequilibrio del contagio tra le diverse Regioni, ma l’effetto è ancora più evidente se guardiamo alle variazioni del periodo 1-9 settembre (derivate elaborando i dati giornalieri Iss): Lombardia 17,6%; Campania 12,7%; Lazio 11%; Veneto 10,0%; Emilia Romagna 8,6%; Toscana 3,4%; Puglia 5,5%. Si osserva il peso crescente delle Regioni del Sud, a lungo scarsamente toccate dal contagio.
A conferma vediamo come lo stesso dato si sia modificato anche in Sardegna e Sicilia: rispettivamente da 0,7% e 1,6% (calcolato da inizio epidemia) a 4,1% e 4,7% (periodo 1-9 settembre). Un’ulteriore conferma di questo riassestamento in corso lo troviamo nel numero dei nuovi casi (periodo 17-30 agosto) rispetto alla popolazione generale: in prima posizione troviamo il Veneto (35,19 casi per 100.000 abitanti) seguito da Lazio (32,46); Emilia Romagna (30,98); Liguria (30,59); Sardegna (30,30); Umbria (28,06); Lombardia (27,83); Toscana (27,16); Provincia autonoma di Bolzano (25,37); Campania (22,87).
Insomma, una situazione abbastanza fluida con le classifiche che cambiano rapidamente e in modo significativo, mentre nei primi mesi dell’epidemia le posizioni sono state a lungo cristallizzate. Effetto vacanze? In questo caso, entro il 20 settembre, dovremmo assistere a un calo dei nuovi casi. Ma anche se così fosse potrebbe essere solo una fotografia istantanea, prima di misurare l’impatto della riapertura delle scuole, della ripresa dei trasporti con una maggiore possibilità di riempimento dei posti e delle elezioni.
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