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Valle d’Aosta, alpinista precipita e muore sulla...
Valle d’Aosta, alpinista precipita e muore sulla Becca Etresenda
Recuperata illesa con elicottero la donna che era con lui
Un alpinista è morto oggi, 24 marzo, precipitando sulla Becca Etresenda, nella Valle del Gran San Bernardo, in Valle d'Aosta.
Il Soccorso Alpino Valdostano è intervenuto nel primo pomeriggio in seguito a una chiamata di soccorso. Due alpinisti, un uomo e una donna procedevano in discesa lungo il canale ovest in corda doppia quando uno dei due è precipitato. La donna ha dato l'allarme (alle ore 15.40 circa) riferendo il probabile cedimento di un ancoraggio.
Il SAV l'ha recuperata, illesa, con l'elicottero. Si trovava in una posizione difficile, con elevato rischio di precipitare. L'uomo è stato avvistato poco dopo, in luogo molto pericoloso a causa della caduta di sassi. È stato recuperato mediante intervento rapido con l'elicottero. Il medico dell'equipaggio ha constatato il decesso ed è stato portato ad Aosta. Le operazioni di riconoscimento vengono affidate al Sagf di Cervinia.
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Rafah, carri armati Israele avanzano. Da Usa armi per oltre...
I tank hanno raggiunto alcuni quartieri residenziali della città. Idf: ucciso in attacco con drone nel sud del Libano comandante di Hezbollah
I carri armati israeliani si sono spinti nella parte orientale di Rafah, raggiungendo alcuni quartieri residenziali della città di confine meridionale, dove più di un milione di persone si sono rifugiate dopo essere state sfollate a causa della guerra contro Hamas a Gaza.
Gli alleati internazionali di Israele hanno ripetutamente esortato a non effettuare un'incursione di terra a Rafah, dove si trovano i rifugiati, avvertendo di una potenziale catastrofe umanitaria. Tel Aviv dal canto suo afferma che sta agendo per evacuare i civili prima di muoversi in nuove aree. Afferma che un'operazione a Rafah è necessaria come parte del suo sforzo per eliminare i restanti battaglioni operativi di Hamas.
In un resoconto delle sue attività, l'Idf ha dichiarato che le sue forze hanno eliminato diverse cellule armate in combattimenti ravvicinati sul lato gazanese del valico di frontiera di Rafah con l'Egitto. Nella parte orientale della città, ha detto, ha anche distrutto cellule di uomini armati e una postazione di lancio da cui venivano sparati missili contro le truppe dell'Idf.
Da Usa armi e munizioni per oltre 1 miliardo di dollari
L'amministrazione Biden ha intanto comunicato al Congresso che intende inviare un nuovo pacchetto di oltre 1 miliardo di dollari in armi e munizioni a Israele, si legge sul Times of Israel. Si tratta della prima spedizione di armi a Israele annunciata dall'amministrazione da quando, all'inizio del mese, ha sospeso un altro trasferimento di armi, consistente in 3.500 bombe ad alto potenziale. L'amministrazione ha dichiarato di aver sospeso il precedente trasferimento per evitare che Israele usasse le bombe nella sua crescente offensiva a Rafah
Idf: ucciso in attacco con drone nel sud del Libano comandante di Hezbollah
Un alto comandante di Hezbollah è stato ucciso nell'attacco con un drone effettuato ieri nel sud del Libano. A riferirne sono state le forze armate israeliane, precisando che Hussein Ibrahim Makki era un comandante di alto livello nella cosiddetta unità del Fronte Sud di Hezbollah. Makki - ha proseguito l'Idf - "ha pianificato e condotto molti attacchi terroristici contro il fronte interno israeliano durante la guerra".
Mentre un soldato israeliano è rimasto ucciso ieri durante i combattimenti nel sud della Striscia di Gaza. Ad annunciare la morte del 19enne Ira Yair Gispan sono state le Forze armate israeliane, citate dal Times of Israel. Si tratta del primo militare ucciso dall'inizio dell'avanzata verso Rafah. Sale così a 273 il bilancio dei morti tra i soldati israeliani dall'inizio delle operazioni militari successive all'attacco del 7 ottobre in Israele.
Cronaca
Disforia di genere, presidente Aifa: “Su triptorelina...
Nisticò: "In dati Careggi assenza segnali di sicurezza in seguito ai controlli endocrinologici dell'intero gruppo di pazienti"
"Alla luce dei dati scientifici che ad oggi rimangono inconcludenti sul rapporto beneficio-rischio per gli adolescenti con disturbo di disforia di genere, l'Aifa rimane vigile e sensibile all'evoluzione del contesto scientifico internazionale e avvierà una discussione e una rivalutazione sull'inclusione della triptorelina nell'elenco dei medicinali istituiti ai sensi della legge 648 del 1996, di concerto con l'istituendo tavolo del ministero della Salute e con le principali società scientifiche coinvolte, la Società italiana di endocrinologia, la Società italiana di andrologia e medicina della sessualità, e la Società italiana di endocrinologia e diabetologia pediatrica. La scienza è in continua evoluzione e sono necessarie evidenze sperimentali e cliniche più approfondite per supportare l'uso di triptorelina negli adolescenti con disforia di genere". Lo ha detto Robert Giovanni Nisticò, presidente dell’Agenzia italiana del farmaco (Aifa), in audizione alla Commissione Affari sociali della Camera nell’ambito della discussione congiunta delle risoluzioni sulla definizione di linee guida in materia di disforia di genere.
"Occorre affrontare questo delicato tema con metodo scientifico rigoroso e 'based evidence'", ha sottolineato annunciando che il 23 maggio si terrà l'incontro con tutte le società scientifiche interessate.
I dati
"Il numero dei soggetti trattati con triptorelina nelle singole regioni in base ai dati ricevuti dall'Aifa per l'anno 2023 è di circa 25 - ha detto Nisticò - E' possibile che questi casi siano sovrastimati per possibili casi di duplicazione anche a fronte di mobilità interregionale. Inoltre non è possibile escludere con certezza che i soggetti identificati siano tutti riferibili alla condizione di disforia di genere".
"L'ospedale Careggi ha trasmesso ad Aifa e alla Regione Toscana su base trimestrale un file complessivo relativo a tutti i pazienti seguiti dalla Struttura dipartimentale di Andrologia, Endocrinologia, Incongruenza di genere e sottoposti a trattamento ormonale, inclusa la triptorelina, e condiviso anche in sede di ispezione ministeriale. La struttura del file non consente una agevole distinzione tra le varie categorie di soggetti, ovvero adolescenti con disforia di genere rispetto ad adulti con percorso transgender o rispetto ad altri soggetti in trattamento per condizioni analoghe. E neppure tra soggetti in carico alla Regione Toscana provenienti da altre regioni. I dati confermavano l'assenza di segnali di sicurezza in seguito ai controlli endocrinologici dell'intero gruppo di pazienti, mentre nessuna informazione era presente in merito alle valutazioni psicologiche o psichiatriche", ha affermato il presidente dell'Agenzia italiana del farmaco.
"Negli ultimi 3 anni la Regione Toscana non ha inviato ad Aifa il file trimestrale aggregato con i dati di spesa, il file con i monitoraggi clinici suddiviso per l'indicazione. Ciò rende complesso, se non impossibile, identificare correttamente la regione di provenienza dei soggetti inclusi nel file inviato al Careggi - ha rimarcato - Aifa ha costantemente verificato l'assenza di segnali di sicurezza relativi alla triptorelina per il trattamento della disforia di genere. L'ultimo dato aggiornato nella rete di farmacovigilanza elaborato nel mese di aprile 2024, che fotografa la situazione fino a tutto gennaio 2024, non riporta alcuna segnalazione riguardo la triptorelina per la disforia di genere nella fascia d'età 10-18 anni".
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Pnrr, insoddisfacente la spesa per la scuola: impiegato...
Il focus di Fondazione Agnelli e Fondazione Astrid
Al 31 dicembre 2023 la spesa effettivamente sostenuta con le risorse del Pnrr risulta pari a circa il 17% degli stanziamenti, un tasso di avanzamento finanziario più basso di quello dell’insieme del Piano (22%) che riserva all’istruzione, servizi per l’infanzia, scuole e università, 20,09 miliardi rispetto ai 20,24 del Pnrr originario. Il dato è contenuto nel focus ‘Il Pnrr per la scuola e l’università: a che punto siamo?’ nato dalla collaborazione tra la Fondazione Agnelli e la Fondazione Astrid che fa un bilancio aggiornato di tutte le misure della Missione 4 che comprende il potenziamento dell’offerta dei servizi di istruzione, dagli asili nido alle università.
“È un risultato oggi insoddisfacente e che preoccupa per il futuro se si considera anche che il Mef ha stimato l’effetto cumulato delle misure per l’istruzione sulla crescita economica 2021-26 in 1,3 punti di Pil, più elevato di molte altre componenti del Pnrr , è chiaro che gli interventi per scuola e università siano fra quelli su cui sarebbe necessario spingere di più”, sottolinea lo studio evidenziando che la linea di investimento con la più alta percentuale di spesa rispetto alle risorse assegnate (39,3 %) è scuola 4.0 (nuovi ambienti digitali nelle scuole) mentre quella con la percentuale più bassa e’ l’intervento straordinario per la riduzione dei divari territoriali con il 3,5%.
Per quanto riguarda l’edilizia scolastica, tema centrale nel Pnrr Istruzione, il focus rileva che da dati recentissimi si ricava che 2.437 progetti sono stati aggiudicati e che per 2.268 è iniziata l’esecuzione dei lavori (93%), che è un segnale positivo. Mancano, però, sottolinea lo studio, i dati sulle risorse assegnate e sulla spesa finora sostenuta per ogni progetto, come pure quelli necessari a valutare l’impatto sul raggiungimento dell’obiettivo (numero di posti aggiuntivi), né si conosce la distribuzione territoriale dei progetti aggiudicati.
Analizzando, poi, i singoli punti, dal nuovo piano asili, alla riforma di formazione, reclutamento e carriera dei docenti delle scuole secondarie, e valutando le tempistiche di investimento, il focus evidenzia che “conoscere lo stato di avanzamento del Pnrr Istruzione richiederebbe un quadro completo dei dati” mentre “necessaria e doverosa, tuttavia, questa trasparenza oggi non c’è”.
“Il Pnrr aveva suscitato grandi aspettative nel mondo dell’istruzione – commenta Andrea Gavosto direttore della Fondazione Agnelli e fra i curatori del focus - sia per gli ingenti investimenti previsti sia per le fondamentali riforme, come la formazione e l’assunzione dei docenti. Da qualche tempo, sullo stato di attuazione del piano è, però, calato il silenzio. L’obiettivo di Astrid e Fondazione Agnelli è tornare a parlare di Pnrr, fare un bilancio dei progressi compiuti negli investimenti fin qui e segnalare i rischi di ritardi o di realizzazioni inadeguate di qui al 2026. Anche le riforme più ambiziose, come formazione, orientamento e formazione tecnico-professionale hanno in parte cambiato pelle: si tratta di valutare l’efficacia dei nuovi interventi e quanto contribuiscano al miglioramento di scuola e università”.