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G7, appello a ‘spegnere il fuoco’ Iran- Israele...
G7, appello a ‘spegnere il fuoco’ Iran- Israele e impegno per Ucraina
I ministri degli Esteri al summit: "Garantire a Kiev i sistemi Patriot e Samp/T"
La comunità internazionale tira un sospiro di sollievo. L'attacco attribuito a Israele sul territorio dell'Iran c'è stato, ma nei modi in cui molte cancellerie occidentali in qualche modo auspicavano. Un raid mirato, lontano da Teheran e dai sensibili impianti nucleari, che non avrebbe fatto vittime, ma che allo stesso tempo suona come un monito agli ayatollah. La notizia è stata accolta con moderato apprezzamento a Capri, teatro della ministeriale del G7 Esteri.
Israele ha seguito la richiesta di agire con "buonsenso", ha dichiarato il 'padrone di casa', Antonio Tajani, nella conferenza stampa finale in cui più volte ha ripetuto l'appello alla "de-escalation" tra le parti. Dalla riunione sull'isola campana è emersa anche una volontà politica chiara, dietro impulso del ministro degli Esteri ucraino, Dmytro Kuleba, che ha partecipato a una sessione dedicata, di accelerare sulla difesa aerea dell'Ucraina.
Un G7, quello che si è concluso a Capri, che "si è svolto in giornate complicate dal punto di vista internazionale - ha riconosciuto Tajani tirando le somme della riunione - ma credo che questi tre giorni di lavoro siano stati un successo perché abbiamo registrato grande unità d'intenti e una convergenza su tutte le più importanti questioni internazionali". A partire dal Medio Oriente.
Israele
Il raid israeliano sulla provincia di Isfahan ha costretto a rivedere tutta l'agenda della sessione mattutina, dominando la scena. Sulla questione Israele-Iran "ho voluto subito che ci fosse un messaggio chiaro: l'obiettivo politico del G7 si chiama de-escalation", ha scandito il titolare della Farnesina davanti ai giornalisti, evidenziando il passaggio delle conclusioni del G7 che mette in guardia Teheran dal ripetere l'attacco contro lo Stato ebraico.
"Il governo iraniano verrà considerato responsabile delle sue azioni destabilizzanti", hanno rimarcato i ministri che si sono poi detti "pronti ad adottare ulteriori sanzioni o altre misure, ora e in risposta a diverse iniziative destabilizzanti" da parte della Repubblica islamica.
Il ministro, che è stato in contatto con le ambasciate italiane a Tel Aviv e Teheran e ha rassicurato sulle condizioni degli italiani in Iran, ha sottolineato che l'aver evitato una ritorsione su larga scala sia stato "frutto anche del lavoro e dell'impegno del G7 che è servito a migliorare il clima".
L'impegno dei ministri degli Esteri del Gruppo dei Sette Grandi è "spegnere il fuoco" nella regione, ha proseguito Tajani, evidenziando l'importanza di compiere progressi sulla guerra a Gaza, la crisi all'origine di tutto: cessate il fuoco immediato, rilascio degli ostaggi, aumento degli aiuti umanitari sono le priorità elencate dal ministro degli Esteri, che ha indicato nella soluzione a due Stati l'unica possibile a lungo termine. Soluzione ovviamente che non prevede la presenza di Hamas.
Tajani ha quindi reso noto che gli Stati Uniti sono stati informati "all'ultimo minuto" da Israele. Ed il segretario di Stato, Antony Blinken, a precisa domanda ha chiarito che gli Usa "non sono stati coinvolti in nessuna operazione" di Israele contro l'Iran, non confermando se e quando Washington è stata avvisata.
"Il nostro lavoro è per la de-escalation", ha aggiunto Blinken, riconoscendo il "ruolo cruciale" dell'Italia per evitare lo scoppio di un incendio in Medio Oriente. Ruolo che Tajani ha confermato. "Non tutti i Paesi del G7 hanno un'interlocuzione diplomatica con l'Iran, daremo messaggi chiari, come ho fatto con il ministro degli Esteri poche ore prima dell'attacco (contro Israele, ndr) che ribadiscono la nostra posizione politica, il nostro impegno a favore della de-escalation", ha detto.
Ucraina
La guerra in Ucraina è stato l'altro argomento che ha dominato i colloqui tra i ministri degli Esteri del G7. Davanti al pressing di Kuleba e del segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg, c'è stato un impegno preciso a fare il possibile per garantire a Kiev i sistemi di difesa aerea Patriot e Samp/T. "Ogni membro del G7 sta dando un contributo straordinario alla difesa ucraina", ha tenuto a precisare il segretario di Stato americano, che ha espresso "un particolare riconoscimento alla presidente del Consiglio Giorgia Meloni per la sua decisiva leadership". E a proposito del pacchetto di aiuti bloccati da mesi al Congresso, ha evidenziato che "la cosa più importante è votare. So che faranno una differenza profonda, praticamente da subito, facendo in modo che l'Ucraina abbia quello che è necessario per difendersi dall'aggressione russa".
Tajani ha ribadito a Kuleba che la necessità di raggiungere "una pace giusta e duratura è la priorità della presidenza italiana del G7". I due, ha spiegato in conferenza stampa, hanno avuto un colloquio con il ministro della Difesa, Guido Crosetto. "Faremo tutto il possibile per aiutare l'Ucraina anche dal punto di vista della protezione aerea", ha affermato, riprendendo l'impegno messo nero su bianco anche nel documento finale del G7. Nel testo, i ministri hanno espresso la loro "determinazione in particolare a rafforzare le capacità di difesa aerea dell'Ucraina per salvare vite umane e proteggere le infrastrutture critiche. Lavoreremo anche con i partner a questo scopo".
"Stiamo intensificando la nostra assistenza in materia di difesa e sicurezza all'Ucraina e stiamo aumentando le nostre capacità di produzione e consegna per assistere il Paese. Sosteniamo inoltre gli sforzi volti ad aiutare l'Ucraina a costruire una forza futura capace di autodifesa e deterrenza contro ogni aggressione", hanno aggiunto. La questione degli aiuti militari sarà sul tavolo anche del Consiglio Affari Esteri e Difesa, il cosiddetto 'jumbo', che si riunirà lunedì a Lussemburgo.
Sport
MotoGp Francia, Martin trionfa davanti a Marquez e Bagnaia
Il leader del mondiale porta a casa la vittoria
Il leader del mondiale Jorge Martin trionfa nel Gp di Francia. Lo spagnolo della Ducati, scattato dalla pole position, si impone dopo un duello ruota a ruota con i compagni di marca, il connazionale Marc Marquez e il campione del mondo in carica Francesco 'Pecco' Bagnaia. Al quarto posto un'altra Ducati, quella di Enea Bastianini che si lascia alle spalle l'Aprilia dello spagnolo Maverick Vinales e altre due moto di Borgo Panigale, guidate da Fabio Di Giannantonio e Franco Morbidelli. A completare la top ten il sudafricano della Ktm Brad Binder, e gli spagnoli Aleix Espargaro con l'Aprilia e Alex Marquez con la Ducati. Martin in fuga nella classifica del mondiale con 129 punti, 38 in più di Bagnaia e 40 in più di Marquez e Bastianini.
Martin: "Avevo tanti dubbi, ma oggi ho dimostrato di essere il migliore"
"Prima della gara avevo tanti dubbi ma alla fine ho dimostrato a tutta questa gente e a me stesso che oggi sono stato il migliore" ha detto il pilota del team Ducati Pramac Jorge Martin. "Sono davvero contento. Voglio ringraziare il team, la moto era perfetta. Con la doppietta qui a Le Mans è stato davvero un weekend perfetto. Grazie a tutti".
Marquez: "Gran rimonta dal 13esimo posto e bel sorpasso su Bagnaia alla fine"
"È stata una bellissima rimonta dal tredicesimo posto" ha detto il pilota del team Ducati-Gresini Marc Marquez. "Oggi sono partito bene ma non come ieri, quindi ci è voluto un po' di tempo per superare gli altri, specialmente all'inizio con le gomme nuove. Ho provato per diversi giri a superare Bagnaia ma lui frenava tardissimo, all'ultimo giro ho detto' 'ci provo' e ci sono riuscito: è stato un bel sorpasso. Sono riuscito a tenere la linea e a difendermi. Sono felicissimo, ringrazio il team, oggi eravamo davvero veloci".
Bagnaia: "Ho dato tutto, ma nel finale Martin e Marquez avevano qualcosa in più"
"Ci ho provato, ho dato tutto ma Martin e Marquez negli ultimi giri avevano qualcosa di più" ha detto il pilota Ducati Francesco 'Pecco' Bagnaia. "Ad ogni modo sono contento di aver concluso la gara a Le Mans dopo due stagioni in cui non ci ero riuscito. Il risultato è piuttosto buono considerando la sprint di ieri. Sono contento. Ora pensiamo alla prossima gara e sono sicuro che in futuro potremo andare meglio".
Sport
Lazio-Empoli 2-0, biancocelesti restano in corsa per la...
A decidere la sfida dell'Olimpico sono i gol di Patric nel recupero del primo tempo e di Vecino a un minuto dal 90°
Nel giorno della festa per celebrare i 50 anni del suo primo scudetto, la Lazio batte 2-0 l'Empoli nel 'lunch match' della 36/a giornata di Serie A e conquista la quarta vittoria nelle ultime cinque partite restando in corsa per un posto nella prossima Champions League. A decidere la sfida dell'Olimpico sono i gol di Patric nel recupero del primo tempo e di Vecino a un minuto dal 90°. In classifica i biancocelesti si portano a quota 59 in settima posizione a -1 dalla quinta piazza di Atalanta e Roma che si affrontano stasera al Gewiss Stadium di Bergamo. Pesante ko per l'Empoli che resta fermo al 16° posto in classifica con 32 punti insieme al Frosinone e pienamente invischiato nella 'bagarre' per non retrocedere.
La partita
Dopo un inizio equilibrato e senza particolari emozioni, la prima occasione della partita arriva al 20' con un tiro a giro da fuori area di Bastoni che termina di un soffio a lato. Al 24' Ismajli decisivo su Immobile: il centrale dell'Empoli si allunga in scivolata e stoppa il tiro a botta sicura del bomber biancoceleste ben smarcato da Kamada. Prima della mezz'ora ancora Ismajli protagonista, questa volta nell'area avversaria con un colpo di testa che finisce alto.
Al 35' prodigiosa parata di Mandas su Caputo: il portiere biancoceleste toglie la palla dalla porta sul tiro da pochi metri dell'attaccante. Passano pochi minuti e Caprile risponde al collega con una splendida parata anche sul tiro da posizione defilata di Immobile. Al terzo minuto di recupero della prima frazione la Lazio sblocca il match. Angolo di Zaccagni, inserimento di Patric che sbuca alle spalle di Caputo e con il piede spinge il pallone in rete.
La ripresa si apre con una potenziale occasione per Zaccagni che da ottima posizione si allunga la palla e non riesce a calciare verso la porta. All'8' azione in ripartenza della Lazio in ripartenza, con Immobile che scivola al momento della battuta con il sinistro e vanifica l'opportunità. Al 10' il primo cambio della partita: Nicola manda in campo Cambiaghi al posto di Bastoni. Al 12' bel movimento di Caputo che in area si gira e calcia ma il tiro termina alto. Al quarto d'ora ci prova Felipe Anderson con un tentativo da fuori area, palla deviata in corner.
Al 20' triplo cambio per la Lazio: entrano Castellanos, Rovella e Vecino al posto di Immobile, Felipe Anderson e Gendouzi. In contemporanea doppio cambio per gli ospiti: dentro Cacace e Destro al posto di Pezzella e Caputo. Al 23' il neo entrato Vecino ci prova da fuori area dopo una ripartenza ma il tiro è largo. Al 28' arriva anche il primo cartellino giallo del match. Lo prende Gyasi che atterra Zaccagni dopo aver perso palla. Tre minuti dopo finisce la partita proprio di Zaccagni: al suo posto Pedro. Subito dopo Nicola finisce di cambi: dentro Shpendi e Fazzini al posto di Luperto e Maleh. Al 33' primo giallo anche in casa Lazio: provvedimento per Lazzari che trattiene e abbatte Cancellieri. Al 40' ammonizione per Rovella per un fallo a gamba tesa su Marin. Un minuto dopo intervento decisivo di Marusic su Ismajli pronto a spingere in rete di testa. Al 43' ultimo cambio per Tudor: entra Cataldi al posto di Kamada.
Al 44' arriva il raddoppio biancoceleste con Vecino. Classico inserimento dell'uruguagio che raccoglie l'assist di Pedro e batte Caprile con un destro da pochi metri. Al quinto minuto di recupero giallo anche per Romagnoli che trattiene Destro. Il centrale era diffidato, salterà l'Inter.
Sport
Internazionali d’Italia, Passaro spreca un match...
Il 23enne perugino, numero 240 del mondo e proveniente dalle qualificazioni, cede al 27enne portoghese Nuno Borges
Francesco Passaro esce di scena al terzo turno degli Internazionali d'Italia (terra, montepremi 9.094.379 euro), torneo Atp Masters 1000 in corso di svolgimento sui campi in terra battuta del Foro Italico a Roma. Il 23enne perugino, numero 240 del mondo e proveniente dalle qualificazioni, cede al 27enne portoghese Nuno Borges, numero 53 del ranking Atp, con il punteggio di 4-6, 7-6 (10-8), 7-6 (7-4) dopo oltre tre ore di gioco. L'azzurro spreca un match point nel tie-break del secondo set.