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Ayrton Senna, 30 anni fa la morte del più grande
L'incidente a Imola, la fine di un'era per la Formula 1
Trent'anni dalla morte di Ayrton Senna. Il pilota brasiliano, uno dei più grandi interpreti della Formula 1, perdeva la vita il primo maggio 1994 a Imola, in un drammatico incidente al volante della sua Williams. Un giorno nero per il circus e per lo sport, con l'addio ad un fuoriclasse in pista e fuori.
La morte della stella verdeoro ha segnato un'epoca e una svolta nello sport dei motori. Un evento drammatico che Bernie Ecclestone, boss della Formula 1 per 4 decenni, oggi ricorda in maniera nitida. La vita di Senna è finita al settimo giro del Gp di San Marino, in un fine settimana che aveva già causato la morte dell'austriaco Roland Ratzenberger. La Williams del brasiliano è uscita di pista e ha concluso la sua corsa contro un muro.
"È stato semplicemente un fine settimana disastroso. Se pensi a tutte le cose che sono successe, con Roland che si è schiantato e non è più sceso da quella macchina, e poi Senna, non penso davvero che sarebbe possibile che accada di nuovo. Max (Mosley, allora presidente della Fia) mi disse in seguito che credeva che sarebbe stata la fine della Formula Uno. Io gli ho detto: 'Penso che tu abbia torto'", dice Ecclestone, all'agenzia PA, riavvolgendo il nastro.
“Speravamo che quanto successo non causasse ciò che Max aveva suggerito, ma è stato semplicemente un disastro. Non è stato un bel fine settimana e mi sembra che siano passati molto più di 30 anni. È stato così sfortunato da morire in quell'incidente. Mentre era in testa alla corsa, Senna ha perso il controllo della sua Williams alla famigerata curva del Tamburello. La sospensione anteriore destra della vettura del tre volte campione del mondo è penetrata nel suo casco. Tuttavia, la gara è ripresa meno di 40 minuti dopo con la vittoria di Michael Schumacher. Damon Hill, con l'altra Williams, ha tagliato il traguardo in sesta posizione, due posizioni davanti a Martin Brundle, ora un affermato esperto televisivo, che ha affermato di essere "arrabbiato" per aver "corso oltre una pozza di sangue di Senna per 55 giri".
Ecclestone, 93 anni, ha continuato: "Avremmo dovuto fermare la corsa?" Non la penso così. Non avrebbe aiutato (Senna) in alcun modo. Quando queste cose accadono, accadono tutte così velocemente che non hai davvero molto tempo per pensare. Legalmente si sarebbe dovuto fermato il tutto, perché ora sappiamo che è morto sul circuito. Ma alla fine si è trattato di problemi commerciali, di persone che avrebbero voluto rimborsi e tutto questo genere di cose. E l'altro lato della questione non è stato realmente preso in considerazione".
Miami ospiterà il quinto round del campionato di quest'anno questo fine settimana, con la F1 che dovrebbe rendere omaggio a Senna al Gp dell'Emilia Romagna a Imola il 19 maggio. "La Formula Uno è diventata più popolare dopo la morte di Senna", ha aggiunto Ecclestone. "Ha ricevuto così tanta pubblicità in tutto il mondo che le persone che non avevano mai guardato la Formula Uno prima hanno iniziato ad interessarsi. Ma spero che non vedremo mai più qualcosa del genere, e penso che oggi, con il modo in cui tutto è migliorato in termini di sicurezza, grazie a Dio, le possibilità che questo accada sono molto minori".
Spettacolo
Concerto primo maggio, Massini: “Se dici antifascista...
"Io, allora, oggi sono 'antisfascista'"
"Ogni volta che qualcuno muore sul lavoro è una catastrofe, è uno sfascio, un massacro. Io, allora, oggi sono 'antisfascista' perché se oggi dici antifascista ti identifica la digos". Così Stefano Massini durante la sua performance insieme a Paolo Jannacci sul palco del concerto del primo maggio di Roma.
"Chi muore sul lavoro muore più volte: la prima volta quando vieni stritolato e bruciato dalle fiamme, la seconda quando ti dicono che la colpa era la tua, la terza quando non frega un cazzo a nessuno e la quarta quando saprai di essere morto invano e da uomo diventi fotografia", afferma lo scrittore che grida: "Mai più".
Cronaca
Ricetta elettronica Lombardia, ‘corsa’ alla...
Bertolaso: "No scadenze su scelta ricetta elettronica, non serve affrettarsi"
Corsa al sito web del fascicolo sanitario elettronico in Lombardia per confermare la possibilità di ricevere via sms o email la ricetta elettronica. Nonostante le rassicurazioni della Regione sul fatto che non ci sarebbe stata interruzione del servizio dall'1 maggio, molti cittadini che ancora non lo avevano fatto si sono affrettati a eseguire la procedura per la scelta della modalità di invio digitale del numero delle ricette (Nre), senza bisogno del promemoria cartaceo, generando presumibilmente un picco di traffico sul portale, uno dei canali disponibili per la conferma del servizio. Risultato: rallentamenti nelle operazioni sul sito web, secondo le segnalazioni di molti lombardi, pur essendo comunque possibile portare a termine le procedure.
Che cosa succede
In realtà, spiegano gli addetti ai lavori, il nodo della deadline non c'è, nel senso che non si tratta di un termine perentorio. Quella riportata è una scadenza indicativa che era stata inserita nella schermata informativa per dare un'idea alle persone di un margine temporale entro cui completare l'operazione, confermano dalla Regione.
La possibilità di ricevere il codice della ricetta elettronica sul cellulare o via email è stata introdotta ai tempi dell'emergenza Covid, ma con gli ultimi provvedimenti è stata resa definitiva. L'operazione richiesta in Lombardia, nell'ambito del rinnovo del servizio di notifiche del fascicolo sanitario, si rende necessaria per raccogliere una sorta di consenso (trattandosi di dati personali) alle modalità del servizio che si desidera attivare e sancire dunque questo passaggio a un sistema strutturale. E' un passaggio quest'ultimo che invece interessa ovviamente tutto il territorio nazionale. La ricetta elettronica era stata infatti prima prorogata fino a fine 2024, per poi essere trasformata in definitiva.
Bertolaso: "No scadenze su scelta ricetta elettronica, non serve affrettarsi"
L'assessore al Welfare della Regione Lombardia, Guido Bertolaso, parlando al 'Tgr' Lombardia ha puntualizzato: "Avevamo indicato questa data di fine aprile" entro cui esprimere la conferma e la scelta della modalità del servizio, "che non era una data obbligatoria: era semplicemente uno stimolo" a completare la procedura, "perché addirittura già il 50% di chi aveva la possibilità di farlo ha aderito". Ma "non c'è un'interruzione, non c'è una data finale oltre la quale poi si chiude questo procedimento". Quindi "non c'è nessuna esigenza di affrettarsi", ha sottolineato.
Medici famiglia Milano: "Su ricetta elettronica a noi nessuna comunicazione"
Fibrillazioni in Lombardia per confermare l'invio della ricetta elettronica via Sms o e-mail? "Nei nostri studi, in realtà, tutto procede regolarmente. Non abbiamo registrato preoccupazioni da parte degli assistiti nei giorni scorsi, ma nemmeno abbiamo avuto molte informazioni: nessuna comunicazione da parte di Ats per quanto riguarda Milano. Siamo in attesa di riceverla, ovviamente, perché siamo assolutamente disponibili a collaborare e, soprattutto, ad aiutare i nostri pazienti. Stiamo attendendo", ha risposto all'Adnkronos Salute Anna Pozzi, segretaria provinciale dei medici di medicina generale della Fimmg Milano, spiegando, dall'osservatorio degli ambulatori dei dottori di famiglia, la 'corsa' di molti cittadini lombardi a confermare il proprio 'si' a ricevere la ricetta elettronica o via mail o via cellulare.
"Durante il Covid, a causa dell'emergenza - ha continuato Pozzi - la possibilità, come in tutto il Paese, di inviare online le ricette si è dimostrata fondamentale per i pazienti cronici che devono ripetere costantemente le prescrizioni. Recentemente comunicazioni a mezzo stampa hanno avvertito che il cittadino doveva validare il servizio attraverso i canali preposti: online, negli uffici 'Scelta e revoca' di Ats, in farmacia o, abbiamo letto, dai medici di famiglia, ma noi al momento non abbiamo ricevuto, ribadisco, nessuna comunicazione".
L'impressione della rappresentante sindacale "è che gli assistiti, fino ad oggi, non abbiano dato peso alla cosa, perché il servizio funziona - ha precisato - e ha funzionato. Sul piano pratico, probabilmente, in futuro avremo qualche disagio, se non partiranno le ricette e gli assistiti che non l'hanno fatto dovranno affrettarsi a mettersi in regola". Anche perché "la ricetta elettronica ormai è imprescindibile - ha sottolineato - ed evita al paziente cronico molti disagi. Il problema è legato, infatti, fondamentalmente alle cronicità che oggi riguardano una vasta fascia di pazienti. Se devo prescrivere un antibiotico, è ovvio che dovrò visitare il paziente e, in quel caso, non si pone il problema dell'invio online. Ma per il paziente cronico che ha una terapia continuativa è un servizio indispensabile - ha concluso Pozzi - quello di poter avere sul telefono il codice per ritirare il farmaco".
Sport
Parma promosso in Serie A, basta 1-1 a Bari
Emiliani tornano nella massima serie dopo 3 anni
Dopo tre anni di Purgatorio, il Parma torna in Serie A. Con l'1-1 al San Nicola di Bari, i gialloblù si portano a +7 sul Venezia, conquistando la promozione matematica a due giornate dalla fine del campionato di Serie B. Succede tutto nella ripresa. Gli uomini guidati da Fabio Pecchia si portano in vantaggio con Bonny, al 50'. Il Bari si riporta in parità al 68' con Di Cesare. Il risultato non cambia e il Parma può festeggiare in anticipo il ritorno nella massima categoria.