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Il customer service Amazon di Cagliari festeggia il...

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Il customer service Amazon di Cagliari festeggia il traguardo dei 10 anni

Il sito è infatti entrato in attività nel giugno del 2013 con 60 dipendenti, oggi sono oltre 1.500 i lavoratori assunti a tempo indeterminato

Il customer service Amazon di Cagliari festeggia il traguardo dei 10 anni

Il customer service Amazon di Cagliari celebra i primi dieci anni dall’apertura. Il sito è infatti entrato in attività nel giugno del 2013 con 60 dipendenti, oggi sono oltre 1.500 i lavoratori assunti a tempo indeterminato.

“A dieci anni dall’apertura siamo orgogliosi dell’importante risultato occupazionale raggiunto che supera di gran lunga le nostre previsioni iniziali per questo centro. Continueremo ad investire in questo territorio e ad individuare iniziative che possano dare un supporto concreto alla comunità” ha dichiarato il responsabile del customer service, Flavio Giovanetti. “Sono inoltre orgoglioso di ricordare che il nostro customer service costituisce un’eccellenza per il servizio che ogni giorno offre ai clienti Amazon, come confermato anche dal primo posto nella classifica ‘Top contact center’ stilata dall’Istituto tedesco di qualità”.

Gli operatori del customer service offrono supporto ai clienti di Amazon.it per tutte le categorie di prodotto, in relazione alle richieste sia pre che post-vendita. Il centro di Cagliari fornisce inoltre assistenza tecnica per Amazon Kindle e per il negozio digitale (MP3, App-Shop Amazon per Android, cloud player, cloud drive, Fire TV e dispositivi Echo). L’attenzione per il cliente e la volontà di offrire il miglior servizio possibile rappresentano delle costanti sin dal primo giorno di attività del Customer service Amazon di Cagliari.

Francesca Putzolu è stata tra le prime operatrici assunte presso il centro di Cagliari, oggi ricopre il ruolo di group manager. Sul suo percorso in azienda Francesca dichiara: “Dieci anni nel Customer Service di Amazon si traducono in dieci anni di sfide sempre diverse e stimolanti, nella possibilità di essere parte integrante dell’innovazione e della crescita dell’azienda. A tutto ciò si unisce anche il mio percorso di crescita professionale: ho infatti iniziato come agente insieme ai primi quindici assunti del centro mentre oggi coordino un gruppo di circa cento operatori. Ho visto il customer service evolversi, offrendo nuovi servizi e apportando miglioramenti anche sulla base degli errori commessi. C’è però qualcosa che non è mai cambiato e di cui vado fiera, ovvero la connessione umana con i clienti e con i colleghi che ha reso questi anni ancora più preziosi e memorabili”.

Vanessa Paschina è stata invece assunta come operatrice nel customer service di Cagliari più recentemente: “Faccio parte della famiglia Amazon dal 2021, il passaggio da cliente a dipendente mi ha permesso di capire molto meglio le dinamiche e le tempistiche che ci sono dietro un grande meccanismo come quello di Amazon e, chiaramente essendo stata prima cliente, poterle trasmettere in modo sereno e amichevole a coloro che stanno dall'altra parte. Oltre a capire ciò, mi sono resa conto di come è grande e completo il mondo Amazon, e di come ci siano tanti dipartimenti che svolgono un eccellente lavoro di squadra per far sì che tutto funzioni nel migliore dei modi e poter offrire sempre la massima assistenza”.

La diversità rappresenta un valore cardine che guida ogni decisione aziendale in Amazon e che permette all’azienda di poter offrire ai dipendenti un ambiente di lavoro confortevole, sicuro e inclusivo. Amazon offre opportunità di lavoro a persone di qualsiasi origine ed età: nelle sedi italiane sono rappresentate oltre 100 nazionalità e l’età media dei dipendenti è di 34 anni. L’8% dei dipendenti ha più di 50 anni mentre, guardando nello specifico ai dipendenti del customer service di Cagliari, l’età media si attesta sui 38 anni. Un altro dato interessante riguarda le regioni di provenienza dei dipendenti assunti a tempo indeterminato, il 75% proviene dalla stessa Sardegna con una concentrazione particolare nella provincia di Cagliari (59%).

Le donne rappresentano il 53% dei dipendenti presso gli uffici corporate a Milano, Torino, Roma e del customer service di Cagliari. All'interno della rete logistica sono il 35%, una percentuale superiore rispetto alla media nazionale del settore del trasporto e magazzinaggio pari al 21,8% secondo gli ultimi dati Istat. Questi dati rientrano tra le motivazioni che hanno permesso ad Amazon Italia di ottenere la certificazione di parità di genere per tutte le sue linee di business nel Paese. La certificazione attesta che l'azienda è conforme ai requisiti definiti per garantire un sistema realmente inclusivo che rispetti la diversità di genere sul posto di lavoro, sulla base di dati e obiettivi misurabili. In particolare, presso il customer service di Cagliari la rappresentanza femminile si attesa sul 57%.

Amazon offre a tutti i dipendenti uno stipendio tra i più competitivi del settore. La retribuzione di ingresso degli operatori del customer service è superiore dell’8% rispetto ai livelli salariali previsti dal 3° livello del ccnl Telecomunicazioni. A ciò si aggiungono benefit quali assicurazioni integrative, sconti sugli acquisti su Amazon.it e buoni pasto per tutti i dipendenti. Oltre il 78% dei dipendenti del customer service di Cagliari usufruisce di modalità di telelavoro.

Competenze, background professionali, attitudini, passioni e talenti completamente diversi tra loro si incontrano ogni giorno, in un confronto costante e un’apertura al dialogo che rappresentano un fattore chiave per creare quell’ambiente lavorativo sicuro, moderno e inclusivo in cui innovare. Da coloro che si affacciano al mondo del lavoro con poche esperienze pregresse a coloro che hanno conseguito un dottorato di ricerca, dai laureati agli apprendisti, fino a chi ha un'esperienza decennale, in tutta l'azienda ci sono oltre 400 tipologie di lavoro differenti attraverso cui le persone possono sviluppare la propria carriera e avere un impatto positivo sulla vita dei nostri clienti.

Amazon è consapevole che essere inclusivi significa anche andare incontro alle esigenze personali dei propri dipendenti. Un esempio è il congedo parentale esteso disponibile in Italia per i genitori di figli naturali e adottivi e che prevede fino a 6 settimane di assenza retribuita. Amazon inoltre copre il 100% della maternità rispetto all’80% garantito dallo Stato. I dipendenti del customer service possono inoltre usufruire di ulteriori strumenti a supporto della genitorialità e di una migliore conciliazione tra vita privata e lavoro come la possibilità di optare per il part-time o per turni agevolati per consentire un rientro al lavoro graduale.

Amazon è da sempre molto attenta alle comunità in cui è presente. Attraverso i suoi programmi, solo nel corso dell’ultimo anno il customer service Amazon di Cagliari ha supportato scuole, associazioni no profit locali, centri antiviolenza e realtà che lavorano con bambini ospedalizzati e persone con disabilità.

Lo scorso mese di settembre, nell’ambito della campagna #AmazonGoesGold portata avanti dall’azienda a livello mondiale con l’obiettivo di generare un impatto positivo su migliaia di bambini e famiglie che tutti i giorni lottano contro il cancro infantile, è stata effettuata una donazione a sostegno di Astafos onlus. Inoltre, in concomitanza con la Giornata Nazionale della Colletta Alimentare, è stata annunciata una nuova donazione a favore del Banco Alimentare della Sardegna che sarà impiegata per coprire i costi necessari per il recupero e la redistribuzione di 100.000 pasti nel territorio. Nelle prossime settimane, il customer service donerà anche dei pacchi alimentari a una associazione del territorio che supporta persone in condizioni di difficoltà.

“Il decennale dell’apertura del customer service Amazon di Cagliari è un’occasione per esprimere la profonda gratitudine dell’Odv Banco Alimentare della Sardegna per la sensibilità e il sostegno assicurato all’opera svolta dall’associazione a favore delle persone più bisognose nella nostra regione. In particolare, ci piace ricordare il prezioso sostegno economico che ha consentito all’organizzazione di fornire un servizio di recupero e ridistribuzione di alimenti sempre più efficiente ed efficace e la disponibilità di mezzi e personale in occasione delle due ultime edizioni della Giornata nazionale della colletta alimentare” ha commentato il direttore generale Giorgio Frasconi.

Oltre al customer service, Amazon è presente in Sardegna anche con un deposito di smistamento basato sempre a Cagliari ed entrato in attività nel novembre del 2020. Presso il sito l’azienda ha creato oltre 40 posti di lavoro a tempo indeterminato per operatori di magazzino e funzioni di supporto, a cui si aggiungono circa 170 autisti assunti dai fornitori di servizi di consegna.

Dal suo arrivo in Italia nel 2010, Amazon ha investito oltre 16,9 miliardi di euro creando 18.000 nuovi posti di lavoro a tempo indeterminato, di cui 4.000 solo nel 2022, in 60 siti in tutto il Paese. Oltre ai nuovi posti di lavoro a tempo indeterminato che l’azienda continua a creare, Amazon supporta imprenditori e chiunque intenda avviare un’attività in proprio, digitalizzare un’attività già esistente, oppure espandere il proprio business attraverso vari programmi: utilizzando il marketplace per la vendita o affidandosi alla rete di distribuzione di Amazon per lo stoccaggio e la consegna dei prodotti con la logistica di Amazon. Il totale dei posti di lavoro indiretti raggiunge la cifra record di 100.000 includendo i 60.000 posti di lavoro creati dalle piccole e medie imprese italiane che utilizzano i servizi di Amazon per far crescere il proprio business ed esportare i prodotti italiani nel mondo.

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Infortuni, Mattio (Aidp): “La tutela delle persone...

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Il vice presidente dell'associazione nazionale dei direttori del personale,

Roberto Mattio, vice presidente di Aidp, Associazione italiana dei direttori del personale

"La nostra posizione, come Associazione italiana per la direzione del personale (Aidp), è da sempre quella della persone prima di tutto, quindi la tutela delle persone. Come si tutelano le persone? In molti modi. Intanto con la formazione, l'addestramento. Questa è la prima ricetta. Le persone vanno formate. Vanno adottate dei dispositivi di sicurezza. Vanno fatti i monitoraggi, i controlli interni, gli audit per verificare che tutto questo avvenga". Così, con Adnkronos/Labitalia, Roberto Mattio, vice presidente di Aidp, Associazione italiana dei direttori del personale, interviene sul tema della sicurezza del lavoro dopo l'ennesima tragedia con cinque operai morti a Casteldaccia nel Palermitano.

Secondo Mattio "questo è il primo grande elemento su cui noi tutti ci impegniamo ogni giorno, a far sì che le persone ricevano questa formazione indispensabile per fare correttamente il proprio lavoro e soprattutto in sicurezza".

"Il secondo tema -continua- è fare gli investimenti. Perché poi gli investimenti sono l'altro aspetto, non solo per formarsi, ma per investire. Investire in mezzi di sicurezza che aiutino le persone a tutelarsi. E una cosa su cui punto anche molto, lo dico sempre, è certificarsi", sottolinea.

Secondo il vice presidente di Aidp, con la certificazione le aziende fanno il salto di qualità. "Ci sono sistemi di certificazione Iso che vanno da quelle dell'ambiente a quelle della sicurezza, e danno un'impostazione metodologica alle imprese, un modo di vedere le cose diverso. Vengono imposti degli indicatori da seguire che aiutano a tenere sotto controllo i fenomeni, i processi e così via".

E quindi per le aziende il consiglio è chiaro. "Laddove le aziende si certificano, qualunque sia l'ambito di certificazione, poi diventano delle eccellenze, perché comunque c'è un sistema che ti obbliga a tenere sotto controllo il processo. E questo è fondamentale", aggiunge.

Per Aidp la 'strada' verso una maggiore sicurezza sul lavoro passa da "formazione, training, investimenti e prevenzione. E dall'altro lato le certificazioni per rendersi più consapevoli", spiega Mattio.

E per il vice presidente dell'associazione "uno degli elementi che poniamo sempre in evidenza nei corsi di formazione è far attenzione all'abitudine. L'abitudine è il peggior nemico del lavoratore. Succede che per azioni quasi automatiche, quasi banali non si presta la dovuta attenzione. Poi c'è sempre la fatalità, questo è ovvio. Però è importante che le aziende facciano la formazione, e ricordino sempre a tutti che bisogna essere sempre attenti. Perché anche l'operazione più banale può diventare pericolosa. E questo è molto, molto importante".

"Ecco perché è centrale fare formazione -continua- ripetere le cose, tenere sempre alto il livello di attenzione di tutti i soggetti che nelle organizzazioni lavorano", aggiunge.

E le nuove tecnologie possono venire utili in un percorso virtuoso sulla sicurezza del lavoro. "L'intelligenza artificiale di per sé aiuta in tutti i campi, anche in questo può aiutare se semplifica il processo, se aiuta a tenere sotto controllo i fenomeni, a tenere alta l'attenzione, ad allertare", continua. Centrali sono però gli investimenti. "L'importante è investire, le aziende devono farlo puntando sulla prevenzione e l'intelligenza artificiale sicuramente può aiutare le aziende anche su questo", conclude.

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Professioni: Int, rafforzare tutele e maggiore...

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Professioni: Int, rafforzare tutele e maggiore comunicazione informativa a utenza su L 4/2013

"L’Istituto nazionale tributaristi (Int), inserito nell’elenco del Ministero delle Imprese e del Made in Italy (Mimit) tra le associazioni di rappresentanza professionale che possono rilasciare l'attestato di qualità ai sensi della Legge 4/2013, ha partecipato alla consultazione pubblica sugli obiettivi del Mimit per il 2024. Gli obiettivi su cui l’Int si è soffermato sono stati: digitalizzazione, sicurezza informatica, assistenza e protezione dei consumatori". Così, in una nota, l'Int. "Sulla digitalizzazione e la sicurezza dei dati l’Int, dopo aver evidenziato l’importanza dei sistemi digitali, ha sottolineato che: 'sicuramente fondamentale la sicurezza informatica, in particolare in previsione di una piena interoperabilità delle banche dati della Pubblica Amministrazione, che da sempre auspichiamo, sarà necessario tutelare i dati in esse contenuti, ovvero garantire la sicurezza informatica dei dati del cittadino-contribuente", continua la nota.

I tributaristi dell'Int si sono poi focalizzati sull’assistenza e protezione dei consumatori, anche facendo una proposta nell’ambito dei servizi professionali: “Poiché le associazioni di rappresentanza professionale ex lege 4/2013 come l’Int hanno tra i loro compiti quello di tutelare il cittadino-consumatore, si ritiene utile un tavolo di confronto tra il Ministero e le associazioni professionali al fine di verificare le forme di controllo poste in essere in capo ai professionisti iscritti e/o valutare nuove forme di garanzia e tutela. Altresì il tavolo potrebbe promuovere forme di comunicazione informativa sulle professionalità rappresentate dalle Associazioni professionali. L’Istituto nazionale tributaristi è ovviamente disponibile ad approfondire tale indicazione e a ogni forma di collaborazione e confronto con il Ministero volta alla tutela dell’utenza", continua la nota.

Il presidente dell’Int, Riccardo Alemanno, che ha coordinato la partecipazione alla consultazione pubblica del Mimit, ha dichiarato: “Ritengo quanto mai necessario il tavolo di confronto, il Mimit è il nostro Ministero di riferimento e noi vogliamo concretizzare la tutela e l’informazione a beneficio del consumatore anche nel settore dei servizi professionali. Nei prossimi giorni scriverò al Ministro Adolfo Urso ribadendo la nostra proposta e sulla quale mi confronterò con Angelo Deiana, presidente di Confassociazioni, di cui l’Int è fondatore, in modo da coinvolgere le centinaia di Associazioni ex lege 4/2013 che vi aderiscono", ha concluso.

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Infortuni, Pennesi (Inl): “In Sicilia da anni non ci...

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Il direttore dell'Ispettorato nazionale dopo la tragedia di Casteldaccia, noi presenti nell'Isola solo con ispettori amministrativi. A livello nazionale in arrivo bando per 750 nuovi ispettori

Paolo Pennesi, direttore dell'Ispettorato nazionale del lavoro

"I nostri ispettori tecnici dell'Ispettorato nazionale del lavoro non sono intervenuti a Casteldaccia perché, la Sicilia, essendo a statuto autonomo, ha la competenza in materia. Ma, non saprei per quale decisione, da tanti anni praticamente non la Regione non ha più ispettori. Noi siamo presenti, in virtù di una convenzione richiesta dalla Regione, con una trentina di ispettori amministrativi, non tecnici". Così, intervistato da Adnkronos/Labitalia, Paolo Pennesi, direttore dell'Ispettorato nazionale del lavoro sulla tragedia sul lavoro di Casteldaccia e sull'assenza di ispettori tecnici per i controlli nelle aziende sull'Isola.

"La nostra -spiega ancora Pennesi- è una presenza, con questi ispettori amministrativi, che abbiamo assicurato a livello di supplenza, nelle more che la regione Siciliana decida di attivarsi. Si tratta di ispettori di origine siciliana, 30 unità, che hanno risposto a un interpello per trasferirsi nell'Isola e si stanno occupando di questioni lavoristiche e previdenziali, esclusivamente quelle, con risultati strabilianti visto che lì la vigilanza non la fanno praticamente da dieci anni, quindi..", sottolinea Pennesi.

E il Capo dell'Ispettorato nazionale del lavoro sottolinea che "non abbiamo notizie però sul fatto che l'assessorato si stia organizzando per assumere i suoi ispettori, come era storicamente. A me non risulta, non so se pensano di stare permanentemente con questo nucleo o con altri, diciamo così, che suppliscano questa funzione", sottolinea. Naturalmente, sottolinea Pennesi, in Sicilia, ci sono anche i "Carabinieri del nucleo tutela che ovviamente essendo carabinieri, come noi quindi organismi statali, hanno un presidio su questo territorio. Poi certo ci sono le Asl che immagino siano presenti sul territorio con ispettori come succede nel resto d'Italia", aggiunge ancora.

E su quanto avvenuto a Casteldaccia sottolinea: "quanto accaduto mi ha ricordato un altro drammatico episodio assolutamente analogo avvenuto sempre in Sicilia, a Mineo. L'ingresso di un lavoratore in luoghi confinati o in luoghi dove c'è possibilità di esalazione, gli altri che cercano di soccorrerlo e fanno la stessa brutta fine. E' chiaro che manca la prevenzione. Quando si entra in posti dove ci sono delle esalazioni è necessario indossare le maschere protettive. Sentivo che stavano cercando di vedere se almeno le avessero in dotazione ma al momento non sono venute fuori. Io non ho aggiornamenti però è chiaro che se fai l'intervento in un posto dove sai che ci sono delle esalazioni nocive, addirittura mortali, l'azienda avrebbe dovuto provvedere a munire i lavoratori di maschere protettive. Solo l'indagine ci potrà dire di più", sottolinea.

Per quanto riguarda invece la dotazione organica dell'Ispettorato a livello nazionale Pennesi annuncia novità. "Adesso -spiega- abbiamo una dotazione di 850 ispettori tecnici del lavoro. Erano rimasti 200, ne abbiamo assunto 650. E con il decreto legge appena convertito che ha introdotto la patente a punti ne assumeremo altri 750. Di questo cinquecento erano rimasti come posti vuoti dal precedente concorso, e ne aggiungiamo altri 250. Speriamo di bandire al più presto il concorso, e di fare le prove a giugno-luglio, se siamo fortunati, altrimenti al più tardi sarà settembre. Con questi altri 750 ispettori raggiungeremo quota circa 1500 totali", conclude

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