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Tornano sole e caldo nel weekend, ma tregua finirà il primo...
Tornano sole e caldo nel weekend, ma tregua finirà il primo maggio
Oggi e domani ultimi giorni di freddo, pioggia e neve. Poi da domenica l’anticiclone africano regalerà un tempo più stabile per tutti
Ultimi giorni di freddo, pioggia e neve. Proprio in concomitanza con l’ultimo weekend di aprile tornerà a farci visita l’anticiclone africano che riuscirà a proteggere gran parte d’Italia, soltanto alcune regioni saranno interessate da un tempo instabile. Ma sarà soltanto una tregua, infatti dal 1° maggio tornerà il maltempo.
Antonio Sanò, fondatore del sito www.iLMeteo.it ci presenta le previsioni per i prossimi giorni, spingendosi con una tendenza fino alla festa del 1° maggio. Venerdì e sabato saranno ancora delle giornate a tratti molto instabili per alcune regioni; infatti al Nord l’atmosfera non sarà ancora del tutto stabile e così le piogge interesseranno con maggior frequenza il Nordovest dove nevicherà ancora sulle Alpi, mediamente sopra i 1200 e poi 1500 metri. Il tempo sarà meno piovoso al Nordest e al Centro e più soleggiato al Sud. Con domenica l’avanzata dell’alta pressione subtropicale regalerà un tempo più stabile per tutti, infatti il sole sarà prevalente e le temperature cominceranno a salire generosamente fino a raggiungere facilmente i 24-25°C su molte città.
Questa situazione di stabilità atmosferica si rafforzerà ulteriormente nella giornata di lunedì 29 quando tutta l’Italia si troverà sotto il sole e un clima anche estivo. Si potranno addirittura toccare i 28-30°C sulle zone interne del Centro-Sud.
Ma questo nuovo assaggio dal sapore tardo primaverile o in alcuni casi estivo, subirà un brusco stop dal pomeriggio di martedì 30. Una perturbazione sospinta da venti meridionali e pilotata da un ciclone tra Spagna e Isole Baleari farà peggiorare il tempo a partire dalle Isole Maggiori e il Nordovest. Il corpo nuvoloso instabile e perturbato attraverserà almeno mezza Italia con piogge e temporali a tratti intensi, proprio nella giornata di mercoledì 1°maggio.
NEL DETTAGLIO
Venerdì 26. Al nord: instabile con piogge più frequenti a ovest. Al centro: instabilità pomeridiana. Al sud: nubi irregolari.
Sabato 27. Al nord: piogge al Nordovest, scarse altrove. Al centro: piovaschi sull’alta Toscana, nubi sparse altrove. Al sud: bel tempo e clima mite.
Domenica 28. Al nord: più soleggiato e mite. Al centro: sole e clima mite. Al sud: soleggiato e caldo.
Tendenza: caldo in aumento lunedì e martedì, poi perturbazione.
Esteri
Raisi morto in incidente, identikit dell’elicottero:...
Il presidente dell'Iran viaggiava su un Bell 212
"Nessun segno di vita" sul luogo in cui è stato individuato l'elicottero su cui viaggiava Ebrahim Raisi, presidente dell'Iran. Raisi, con altre 7 persone, era a bordo di un Bell 212, la versione civile di un elicottero prodotto sin dagli anni '60 per le forze armate canadesi come versione più moderna dell'originale UH-1 Iroquois. Il velivolo precipitato domenica 19 maggio era adattato al trasporto di passeggeri. L'elicottero può arrivare ad avere una configurazione con 16 posti, con 14 passeggeri oltre al pilota e al co-pilota.
Il Guardian ricorda che l'ultimo incidente in cui è stato coinvolto un Bell 2012 risale a settembre 2023, quando un velivolo di una compagnia privata è precipitato davanti alla costa degli Emirati Arabi, come ricorda la Flight Safety Foundation, un'organizzazione non-profit che si occupa di sicurezza del settore aereo. In Iran, secondo l'ente, l'incidente più rilevante risale al 2018.
La Cnn riporta l'analisi del colonnello Cedric Leighton sulle possibili cause dell'incidente. Il velivolo, dice l'analista, sarebbe stato acquisito dall'Iran prima della rivoluzione islamica del 1979: sarebbe stato prodotto negli anni '70 - se non prima - e sarebbe stato utilizzato dalle forze armate americane prima di 'trasferirsi' a Teheran.
"In questo particolare caso, credo che" abbiano influito "i pezzi di ricambio, a causa delle sanzioni, e le condizioni meteo pessime degli ultimi giorni in quell'area specifica dell'Iran nordoccidentale. Al di là di questo, penso che abbiano pesato una serie di fattori e di decisioni prese dal pilota e forse persino dal presidente, quando si è trattato di decollare con questo velivolo. Purtroppo per loro, il risultato è quest'incidente".
Esteri
Raisi, trovato elicottero. Media Iran: “Nessun segno...
La conferma del vice presidente Mansouri. Morti anche il ministro degli Esteri e gli altri sei passeggeri a bordo. L'annuncio ufficiale alla tv di Stato: "Martiri"
Ebrahim Raisi, presidente dell'Iran, è morto nell'incidente che ha coinvolto l'elicottero su cui viaggiava ieri. Il velivolo è precipitato a 20 km dal confine con l'Azerbaigian. La tv di Stato iraniana ha annunciato ufficialmente la morte di Raisi e del ministro degli Esteri, Hossein Amir-Abdollahian definendoli "martiri" e diffondendo uno screenshot delle riprese video effettuate all'interno dell'elicottero prima che si schiantasse. Anche l'agenzia di stampa iraniana Mehr ha riferito che tutti i passeggeri a bordo del velivolo, nove in totale, "sono stati martirizzati". A confermare la notizia, quindi, anche il vice presidente Mohsen Mansouri.
L'annuncio dell'emittente è arrivato dopo una serie di comunicazioni filtrate nelle ultime ore. Secondo la tv di stato iraniana, sul luogo dell'incidente - raggiunto all'alba italiana - "non" sono stati rilevati "segni di vita". Quindi, le parole eloquenti di Pir Hossein Kolivand, capo della Mezzaluna rossa: "Con la scoperta del luogo dell'incidente, non sono stati individuati segni di vita tra i passeggeri dell'elicottero". Il mezzo, ha spiegato, è stato completamente avvolto dalle fiamme dopo lo schianto.
L'agenzia Fars ha mostrato le immagini registrate da un drone utilizzato dalla Mezzaluna rossa: si intravedono rottami ritenuti compatibili con i resti dell'elicottero.
L'elicottero sul quale viaggiava il presidente "si è schiantato contro la cima di una montagna", riferiscono quindi i media statali iraniani condividendo un'immagine che mostra il luogo dell'incidente e che mostra il velivolo tra gli alberi.
⚡️ #Iranian sources: The moment the helicopter wreckage was found by the #Iranian drone team affiliated with the Red Crescent Rescue Organization. pic.twitter.com/EelWNDdkj5
— Middle East Observer (@ME_Observer_) May 20, 2024
Una fonte citata dalla Reuters descrive l'elicottero come completamente bruciato. Nel corso delle ricerche, come reso noto dall'agenzia turca Anadolu, un drone speciale messo a disposizione da Ankara ha individuato una fonte di calore nell'area dell'incidente.
Su X, alcuni profili non ufficiali hanno iniziato a diffondere foto che sarebbero state scattate sul luogo del disastro: tra la folta vegetazione, spiccano rottami e si vede almeno un corpo.
I corpi portati a Tabriz
I corpi del presidente iraniano, del ministro degli Esteri e delle altre vittime dello schianto dell'elicottero vengono portati a Tabriz nell'Iran nordoccidentale. Lo ha reso noto la Mezzaluna Rossa iraniana. Su 'X' sono state condivise le immagini dei soccorritori che trasportano i cadaveri su barelle nella foresta.
Chi c'era a bordo dell'elicottero
Erano nove gli occupanti dell'elicottero sul quale viaggiava il presidente iraniano. Oltre al ministro degli Esteri, viaggiavano sul mezzo anche il governatore dell'Azerbaigian orientale Malek Rahmati e il maggiore generale Seyed Mehdi Mousavi, capo della squadra di sicurezza del presidente.
Sull'elicottero anche l'ayatollah Mohammad Ali Al-Hashem, dall'imam del venerdì di Tabriz e un membro del corpo Ansar al-Mahdi. Infine a bordo c'erano anche un pilota, un copilota e un tecnico, spiega l'agenzia di stampa Tasnim.
"Il governo va avanti"
Il governo di Teheran ha partecipato intanto alla seconda riunione di emergenza in meno di 24 ore dalla conferma della morte del presidente iraniano, riferiscono questa mattina i media iraniani. Il primo vice presidente iraniano e presidente ad interim Mohammad Mokhber aveva già convocato una riunione a ieri sera dopo che l'elicottero su cui viaggiava Raisi risultava disperso.
Il governo ha quindi annunciato che continuerà a lavorare "senza interruzioni", si legge in un comunicato diffuso dopo la riunione rilanciato da Press tv. Nella nota il governo ha espresso le sue condoglianze al leader supremo Ali Khamenei e alla nazione iraniana. I ministri hanno anche reso omaggio al defunto presidente e ai suoi "instancabili sforzi", secondo l'agenzia di stampa Tasnim.
Esteri
Ucraina, Zelensky: “Piano Russia è chiaro, difesa...
Il presidente ucraino: "Mosca vuole costringerci a difendere un fronte più ampio"
L'Ucraina non cede terreno nella regione di Kharkiv, la linea di difesa tiene lungo tutto il fronte: la strategia della Russia, almeno per ora, non paga. E' il quadro che il presidente ucraino Volodymyr Zelensky delinea al termine della giornata, caratterizzata da nuove operazioni delle forze di Mosca nell'oblast di Kharkiv, fulcro della guerra da 10 giorni.
Sette persone sono morte e altre 19 sono rimaste ferite in un nuovo attacco russo, dice il governatore, Oleg Sinegubov, secondo cui "gli occupanti hanno attaccato una zona che gli abitanti stavano evacuando". Nell'attacco è rimasto ferito anche un operatore sanitario, mentre è stata danneggiata un'ambulanza.
"Abbiamo consolidato le nostre posizioni nella regione di Kharkiv", dice Zelensky dopo il briefing con il generale Oleksandr Syrsky, comandante delle forze armate. In particolare, afferma il presidente, si è rivelata efficace l'azione della 57esima brigata e dell'82esima brigata.
"Allo stesso tempo -prosegue il presidente- i nostri reparti stanno infliggendo danni pesanti agli invasori nel Donetsk, in particolare nell'area di Chasiv Yar", la roccaforte ucraina che Mosca punta a conquistare per poter puntare ad un'offensiva su larga scala verso ovest. "Di fatto -afferma Zelensky- la Russia non raggiunge l'obiettivo di allargare le maglie della nostra difesa per indebolire l'Ucraina su un ampio fronte da Kharkiv alle regioni del Donetsk".
La strategia russa, d'altra parte, appare ormai chiara. La Russia ha lanciato l'offensiva verso Kharkiv ma l'obiettivo va ben al di là della regione, in cui - come dichiarato più volte dal presidente Vladimir Putin - si punta a creare una zona cuscinetto che allontani l'artiglieria e i droni ucraini dai territori russi.
In vista di una futura offensiva 'vera' e su larga scala, nel mirino della Russia c'è soprattutto Chasiv Yar. Conquistare la città significherebbe, per Mosca, avere il controllo su un nodo logistico da cui gestire il piano per sfondare verso ovest e costringere le difese di Kiev a diluirsi lungo la linea di un fronte sempre più ampio.