Economia
Le nuove strade della sostenibilità, focus con istituzioni,...
Le nuove strade della sostenibilità, focus con istituzioni, imprese e associazioni
Una sfida di significativo impatto anche dal punto di vista sociale ed economico
Sviluppo e mobilità sostenibile, economia circolare, transizione energetica, finanza green. Il percorso delle politiche di sostenibilità dell’immediato futuro si arricchisce di nuovi progetti e di prospettive innovative. Temi al centro del nuovo appuntamento “Le nuove strade della sostenibilità” di Adnkronos Q&A, tenutosi il 16 aprile al Palazzo dell’Informazione a Roma. Il tema, introdotto da un’intervista al ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica Gilberto Pichetto Fratin, viene analizzato nei suoi molteplici aspetti legati in particolare alle politiche per l’ambiente, ai mutamenti climatici, alla green economy, alla tutela del territorio, alla mobilità sostenibile. Una sfida, quest’ultima, di significativo impatto anche dal punto di vista sociale ed economico.
“La sfida è tenere insieme sostenibilità e sviluppo economico – spiega il ministro Gilberto Pichetto Fratin -. Si tratta di capire che quello che stiamo vivendo è un cambiamento epocale dettato da tanti fattori: cambiamento climatico, scelte a livello di Stati, scelte dovute all'appartenenza all’Ue e scelte dovute alle alleanze militari. Tutto incide, - continua il ministro - dare indirizzi che facciano cogliere le opportunità. La transizione ecologica, energetica non è qualcosa da cui difenderci: siamo un Paese trasformatore e dobbiamo coglierla come un'opportunità per essere i primi e avere il migliore prodotto. Confido in un approccio diverso dell’Europa, lo sbandamento ideologico se poteva essere giustificato prima del 2020 quando si pensava al 2050 e ci si poteva lanciare nei sogni non è stato più ammissibile quando si è tentato di regolare situazioni che facevano anche sorridere, se pensiamo che il gas non era nella tassonomia Ue, e lo stesso nucleare, o quando sono uscite le prime proposte sui fabbricati. Fortunatamente -conclude il ministro Pichetto- l'aria, verso il realismo, è già cambiata negli ultimi mesi anche in Commissione; lo abbiamo visto sulle case e sugli imballaggi".
Tanti e significativi i contributi istituzionali nell’ambito delle quattro sessioni del dibattito: da Stefano Besseghini, Presidente Arera, a Gilberto Dialuce, Presidente Enea, a Davide Tassi, Direttore Sustainability Enav. Oltre alle testimonianze e agli interventi di rappresentanti di aziende e associazioni.
"Nel passaggio al mercato libero dell'energia – osserva Stefano Besseghini presidente di Arera - elemento di fondamentale importanza è che ci sia una comunicazione molto chiara, diretta e semplice ai consumatori sulle offerte e sul sistema che stiamo attraversando. L'elemento che credo debba accumunare tutti noi che operiamo nel settore è cercare di identificare le linee di fondo della comunicazione. Gli aspetti di attenzione ai prezzi – continua Besseghini - sono legati alle nostre caratteristiche di mix energetico. Ci sono diverse opportunità: penso alle Cer o ai gruppi di acquisto oppure ad altri meccanismi in cui l'offerta esplora il campo dei prezzi fissi che stanno tornando dopo il periodo di crisi in cui erano sostanzialmente spariti dal meccanismo di offerta. Questi sono tutti elementi su cui costruire un'informazione corretta. Quando gli strumenti cambiano anche dal punto di vista del linguaggio – conclude il presidente di Arera - è importante che l'informazione da parte istituzionale cerchi di attenersi agli elementi più semplici e didascalici possibili".
"Il percorso di decarbonizzazione si presenta estremamente complesso – sottolinea Gilberto Dialuce presidente di Enea – e richiederà una serie di azioni congiunte per non lasciare indietro nessuno ma anche per preservare la competitività dei sistemi produttivi. Chiaramente la strada della decarbonizzazione è obbligata per tutti. Occorre uno sforzo notevole da prolungare nel corso degli anni facendo ricorso a tutte le possibili alternative, anche in ottica di neutralità tecnologica, quindi anche di economia circolare ed elettrificazione dei consumi, oltre a un cambiamento di stile di vita anche da parte del consumatore che avrà un ruolo più consapevole in questo processo di transizione e di grande trasformazione del settore industriale".
La percezione della portata di questi temi nella vita quotidiana di ciascuno è stata ‘testata’ da una rilevazione che ha coinvolto circa 5600 persone, attraverso il sito e i canali social Adnkronos, nel periodo compreso tra il 29 marzo e il 12 aprile. Ebbene, per il 46% dei rispondenti la sostenibilità è un tema prevalentemente sociale ed economico che, a giudicare dalle risposte successive, non si lega esclusivamente alla tutela dell’ambiente. Sorprende, infatti, che per il 39% degli utenti il cambiamento climatico non esista e che la sostenibilità si declini spesso in scelte 'pratiche' che orientano le azioni quotidiane: sì alla raccolta differenziata e a un trasporto pubblico più efficiente, mentre prevalgono i no all’auto elettrica. “Sono dati significativi, per diverse ragioni. La più rilevante è che evidenziano la necessità di un dibattito approfondito su tutti i temi proposti. Con l’obiettivo di depurarli dagli approcci troppo ideologizzati o, al contrario, troppo semplicistici e con un ruolo chiave per l’informazione, che deve avere la forza di contrapporre i contenuti verificati e le evidenze scientifiche alle fake news”, commenta Fabio Insenga, vicedirettore Adnkronos. In chiusura la presentazione del “nuovo” Prometeo, storico canale Adnkronos che si occupa appunto di sostenibilità e ambiente.
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1 Maggio, Confsal: “Più dignità, sicurezza, equità e...
"Presenteremo un ‘Decalogo per la disabilità e la fragilità"’
“È necessario varare un piano straordinario per la sicurezza sui luoghi lavoro affinché il lavoro sia un progetto di vita e non di morte. C’è bisogno di fare scelte coraggiose e dare attuazione alle proposte Confsal che compongono il decalogo della sicurezza per la prevenzione partecipata”. Così Angelo Raffaele Margiotta, segretario generale della Confsal-Confederazione Generale Sindacati Autonomi Lavoratori, in occasione della settima edizione della ‘Giornata del Lavoro’ che si è tenuta stamattina a Napoli.
Più dignità al lavoro, più salute e sicurezza, più equità retributiva e più sviluppo e occupazione i temi principali della manifestazione. “L’occupazione giovanile passa attraverso lo sviluppo del Mezzogiorno rendendo urgente un cambio di passo da parte delle amministrazioni dal punto di vista strutturale, procedurale e burocratico per attirare investimenti dal punto di vista sociale-legale”, ha ricordato Margiotta che ha aggiunto: “È necessario creare un fronte comune, affinché i nostri giovani non abbandonino i loro territori e anche le strade della legalità”.
Strettamente legato al tema dello sviluppo occupazionale è quello della formazione - e in particolare del sistema della formazione professionale - che deve essere rivisto ed aggiornato poiché, come ha evidenziato il segretario Confsal “Oltre al capitale finanziario occorre il capitale umano: i giovani devono diventare un fattore di sviluppo acquisendo le competenze che servono al mercato del lavoro, soprattutto nei settori emergenti”.
Focus anche sull’equità retributiva. “Con due contratti innovativi abbiamo recentemente stabilito un minimo tabellare di 9 euro lordi orari in tutti i settori economici del manifatturiero e in tutti i settori del terziario, dimostrando che la minima dignità economica che deve derivare dal lavoro, cioè il cosiddetto salario minimo può essere stabilito con una contrattazione collettiva di qualità senza bisogno della legge”, ha osservato Margiotta.
“Dare dignità al lavoro significa anche dare dignità a quei lavoratori in difficoltà perché fragili o disabili. Fragilità e disabilità non sono la stessa cosa ma hanno in comune uno stato di difficoltà che la società, sorda e insensibile, trasforma in un vero e proprio handicap perché impedisce loro di superarlo. Ecco perché presenteremo un ‘Decalogo per la disabilità e la fragilità’ dal quale deve discendere un protocollo attuativo della normativa sulla disabilità nei luoghi di lavoro, al fine di eliminare ogni discriminazione”, ha aggiunto.
Margiotta ha poi colto l’occasione per ribadire l'impegno di Confsal per le pari opportunità: “La questione sindacale e culturale da affrontare è quella delle pari opportunità di progresso durante la vita lavorativa. La riduzione delle disuguaglianze di genere e la partecipazione delle donne ai ruoli decisionali porterebbe sicuramente benefici non solo in termini di equità ed eguaglianza ma anche di crescita economica e renderebbe l’Italia un Paese competitivo anche a misura di donna. Confsal è impegnata a promuovere modelli organizzativi innovativi che garantiscano a tutti opportunità di crescita e formazione, con orari di lavoro flessibili e l’introduzione di fringe benefit pensati per il benessere del lavoratore e delle lavoratrici”, ha sottolineato il segretario. Un pensiero, infine, al tema della pace: “In questo dilagare di scenari di guerra in tanti parti del mondo occorre ascoltare l’invito del Papa che a parlare non siano più le armi ma la diplomazia e i negoziati affinché si possa di nuovo ascoltare la parola Pace”, ha concluso.
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Confsal in piazza a Napoli per il lavoro, lo sviluppo, la...
Più dignità al lavoro, più salute e sicurezza, più equità retributiva sviluppo e occupazione. Questi i temi principali della 7ma edizione della Giornata del Lavoro Confsal che da Piazza del Plebiscito a Napoli, in collegamento con le piazze di tutte le regioni d’Italia, ha rivendicato con forza il valore, la dignità del lavoro pubblico e privato, ponendo in primo piano la questione della sicurezza. In un contesto complesso per l’ Italia, il lavoro rappresenta sempre più un valore da difendere ai tavoli istituzionali.
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1 maggio, Luzzi (Feder.Agri): “Tanti morti sul lavoro...
Il segretario generale della Feder.Agri ha commentato il dramma delle morti sul lavoro intervenendo alla 7ª giornata del lavoro di Confsal in corso in piazza del Plebiscito, a Napoli
"I morti sul lavoro non sono solo quei mille all’anno registrati dalle statistiche, ad esempio ce ne sono 500 che perdono la vita nel tragitto casa-lavoro e 60 membri delle forze ordine che ogni anno si suicidano per motivi di lavoro”. Così Alfonso Luzzi, segretario generale della Feder.Agri, ha commentato il dramma delle morti sul lavoro intervenendo alla 7ª giornata del lavoro di Confsal in corso in piazza del Plebiscito, a Napoli.
“Oltre ai morti ‘sul’ lavoro - ha precisato Luzzi - sono da conteggiare anche i morti ‘per’ lavoro, quei 7.000 all’anno deceduti per le conseguenze della propria attività lavorativa, poi ci sono le malattie professionali, le aggressioni sui luoghi di lavoro e anche questioni ancora non evidenti come i rischi dello smart working”.
“Sono numeri grossi, anche se in linea con quelli della maggior parte dei paesi europei, ma che ci spingono a fare qualcosa, come lo sta facendo Confsal con più risorse alla sicurezza e qualità alle proposte”, ha concluso il segretario di Feder.Agri.