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Economia

Assicurazioni, De Polis (Ivass): “Intelligenza...

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Assicurazioni, De Polis (Ivass): “Intelligenza artificiale evoluzione ineludibile, serve investire in formazione”

Il segretario generale dell'autorità: "Ma è ancora presto per un suo utilizzo massivo nella vigilanza". E sull'Ai Act dice: "Un importante passo avanti nella regolamentazione"

Il segretario generale dell'Ivass, Stefano De Polis (foto Ivass)

Quella dell'intelligenza artificiale applicata al comparto assicurativo "più che una rivoluzione" è una "evoluzione continua e ineludibile" verso la quale "il settore da tempo si sta organizzando" per utilizzarne i sistemi "a fianco dei più tradizionali, ma non meno complessi, modelli statistici e attuariali". Lo spiega all'Adnkronos il segretario generale dell'Ivass, Stefano De Polis, nel ricordare come "le maggiori imprese europee e italiane hanno assunto data scientist e stanno sperimentando l’Ia in tutta la catena del valore". Lo fanno, indica, "per una migliore valutazione dei rischi, la definizione di prodotti personalizzati, la gestione dei sinistri, l’individuazione delle frodi, la consulenza tramite chat bot".

Quindi, prosegue De Polis, "ci attendiamo che proseguano gli sforzi per costruire un adeguato governo dei dati e dei modelli, che vengano monitorati i risultati per una piena comprensione dei rischi e rafforzata una cultura aziendale improntata a principi etici". E poi, afferma il segretario generale dell'autorità di vigilanza, "affrontare in modo sostenibile e responsabile l’evoluzione digitale richiede, nelle aziende come nelle autorità di supervisione, investimenti nella formazione del personale e in nuove figure professionali, non solo tecniche ma anche attente nel comprendere i profili etici dell’uso delle nuove tecnologie".

Ancora più nel dettaglio di quanto l'Ia stia entrando nel settore, De Polis ricorda un'analisi effettuata alla fine del 2022 dall'Ivass che riguardava proprio l'utilizzo degli algoritmi di machine learning da parte delle imprese di assicurazione e dell'impatto sulla clientela. "E' emersa - dice - una fase ancora esplorativa: gli algoritmi sono adottati principalmente per l’ottimizzazione dei processi interni e, in casi ancora circoscritti, nei rapporti con gli assicurati. Il 27% delle compagnie utilizza almeno un algoritmo di machine learning, per una quota di mercato pari al 78% nel comparto danni e al 25% nel comparto vita". Quanto agli ambiti, indica il segretario generale, si va "dalla prevenzione delle frodi e alla gestione dei sinistri, principalmente in ambito Rc auto" ma anche "ad ottimizzare i tempi di gestione del sinistro, individuare precocemente le intenzioni dei clienti di cambiare compagnia, anche al fine di adeguare l’offerta economica in fase di rinnovo della polizza", conclude De Polis.

L'Ia nella vigilanza assicurativa - Al momento, spiega poi il segretario generale dell'Ivass, "può essere difficile ipotizzare un utilizzo massivo di sistemi di intelligenza artificiale nella vigilanza" del settore assicurativo" ma "le nostre sperimentazioni consentono di valutare benefici e rischi per l’autorità e per l’intero sistema assicurativo, formare le persone e far crescere un ambiente al passo con l’innovazione. E' importante - aggiunge - accompagnare questi cambiamenti anche attraverso il dialogo con le imprese assicurative e le start-up innovative, cosi da comprendere le ricadute sul sistema e fornire indicazioni sull’attuazione delle norme e le aspettative delle autorità". L'Ivass, ricorda, "ha sperimentato, anche in collaborazione con Banca d’Italia e Bce, tecniche di Ia sugli archivi dei sinistri per la prevenzione delle frodi, per facilitare la consultazione dei testi regolamentari, per arricchire gli indicatori sulla stabilità delle imprese assicurative e per classificare i reclami consentendone una più agevole trattabilità". Quanto agli operatori, continua il segretario generale De Polis, "l’ambito di applicazione di soluzioni basate sull'Ia è ampio e le potenzialità offerte permettono di conseguire risparmi di tempi e costi, di adottare decisioni sfruttando tutte le informazioni disponibili ma anche e soprattutto di migliorare l’offerta per la clientela, con tempi di risposta più brevi".

L'Ai Act approvato dal Parlamento europeo - De Polis definisce poi "un importante passo avanti nella regolamentazione dell’intelligenza artificiale", l'Ai Act. Ha, continua, "un approccio basato su definizioni condivise e su presidi e obblighi commisurati ai rischi" e "l'obiettivo di bilanciare le opportunità dell’innovazione tecnologica con la tutela dei diritti fondamentali dell’individuo. L'approccio - continua - è basato su definizioni condivise e su presidi e obblighi commisurati ai rischi, l’obiettivo è quello di bilanciare le opportunità dell’innovazione tecnologica con la tutela dei diritti fondamentali dell’individuo. Alcune applicazioni dell’Ia nel settore assicurativo - dice De Polis - possono avere un elevato impatto sui diritti fondamentali. Pensiamo all’utilizzo dell'Ia nella valutazione dei rischi e nella determinazione dei prezzi per le assicurazioni sulla vita e per quelle sanitarie. Le autorità di vigilanza dovranno verificare che gli obblighi siano effettivamente rispettati, dotandosi delle competenze necessarie per svolgere questo compito in modo efficace ed efficiente. L’industria, dal canto suo, dovrà comprendere quali applicazioni ricadono nell’ambito definitorio dell'Ai Act e adottare i necessari presidi. Torna ancora una volta centrale il tema della buona governance, che accomuna molti aspetti dell’attività delle imprese, ivi compreso l’utilizzo efficace ma responsabile e non discriminatorio dell'Ia", prosegue il segretario generale dell'Ivass.

Quanto ai rischi nell'utilizzo dell'Ia per la trasparenza, avverte de Polis, "già adesso le compagnie utilizzano sistemi di calcolo, anche sofisticati, per definire le caratteristiche della clientela, questo anche nell’interesse della stessa clientela a cui deve essere offerto un servizio adeguato alle esigenze a costi proporzionati al rischio". L’Ai Act - afferma - dovrebbe aumentare i presidi nella profilazione della clientela e aumentare la trasparenza dei meccanismi decisionali". La nuova disciplina europea prevede che l'Ia venga utilizzata sotto la supervisione umana e previa valutazione dell'impatto sui diritti fondamentali" e "gli obblighi di trasparenza introdotti con l'Ai Act consentiranno di fare un passo avanti ed evitare che i sistemi di Ia siano discriminatori e lesivi di fondamentali diritti civili", conclude De Polis.

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Economia

Pil Italia, Ocse conferma previsioni crescita: +0,7% nel...

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La stima nell’Economic outlook pubblicato oggi: "Pnrr fondamentale per sostenere attività, pesa ombra superbonus"

Buste shopping

Dopo +1% nel 2023 il pil dell’Italia nel 2024 dovrebbe registrare un crescita dello 0,7% per poi salire a +1,2% nel 2025. E’ quanto stima l’Ocse nell’Economic outlook pubblicato oggi sottolineando che “l’elevata inflazione degli ultimi due anni hanno eroso i redditi reali, le condizioni finanziarie restano rigide e la maggior parte del sostegno fiscale eccezionale legato alla crisi Covid-19 e a quella energetica è stato ritirato, pesando sui consumi privati e sugli investimenti”. La prevista ripresa della crescita dei salari reali e l’aumento degli investimenti pubblici legati alla Next Generation Eu, sottolinea l’organizzazione internazionale, “compenseranno solo in parte questi ostacoli”.

I recenti dati “indicano una crescita modesta nel breve termine. Mentre la fiducia dei consumatori è è migliorata negli ultimi mesi, la produzione manifatturiera, le vendite al dettaglio e il sentiment delle imprese restano deboli. Nonostante il rallentamento della crescita nel 2023, il tasso di disoccupazione rimane storicamente basso e la crescita dei salari negoziati collettivamente è risalita e dovrebbe permettere di sostenere i redditi delle famiglie e i consumi privati nei prossimi trimestri”.

Deficit/pil si ridurrà ma resta sopra il 3% fino al 2025

Il rapporto deficit/pil dell’Italia “si ridurrà ma rimarrà al di sopra del 3% fino al 2025”. Il rapporto debito/pil “è elevato” e “ci sono pressioni di spesa sostanziali dovute alle esigenze di investimento e all'invecchiamento della popolazione”. Per far fronte alle future pressioni sulla spesa, “sarà necessario aggiustamento fiscale ampio e sostenuto nell'arco di diversi anni per far fronte alle future pressioni sulla spesa, portando al contempo il rapporto debito/pil su un percorso più prudente e conforme alle nuove regole di bilancio dell'Ue. L'aggiustamento dovrebbe includere un'azione decisa per contrastare l'evasione fiscale, limitare la crescita della spesa pensionistica e condurre ambiziose politiche di revisioni della spesa”.

Pnrr fondamentale per sostenere attività, pesa ombra superbonus

"Gli investimenti pubblici legati al Pnrr saranno fondamentali per sostenere l’attività nel breve termine e per aumentare il potenziale di crescita nel medio termine", sottolinea l’Ocse nel capitolo dedicato all’Italia, spiegando inoltre che "la piena attuazione degli investimenti pubblici e le riforme strutturali previste dal Pnrr potrebbero risollevare in modo duraturo il pil italiano con l’ulteriore vantaggio di ridurre ulteriormente il rapporto debito/pil".

Il principale rischio negativo, sottolinea l’Ocse, “è che il ridimensionamento del ‘Superbonus’ inneschi una contrazione maggiore del previsto degli investimenti in edilizia abitativa, che sono stati una fonte chiave di crescita nel periodo 2021-23. Sul versante positivo, l'accelerazione degli investimenti pubblici legati al Pnrr potrebbe stimolare la crescita nel 2024 e nel 2025. L'utilizzo completo dei fondi implica che la spesa pubblica deve aumentare da circa l'1% del pil nel 2023 a circa il 2,5% del pil in media tra il 2024 e il 2026”.

Area Ocse

Per quanto riguarda l’area dell’Ocse, il pil dovrebbe crescere anche quest’anno dell’1,7% per poi registrare un +1,8% nel 2025. Dopo +0,5% nel 2023 il pil nella zona euro dovrebbe registrare nel 2024 una crescita dello 0,7% per poi salire a +1,5% nel 2025. Nei paesi del G20, dopo +3,4% nel 2023, il pil dovrebbe rallentare a +3,1% nel 2024 e nel 2025 mentre negli Usa, dopo +2,5% nel 2023, il pil dovrebbe registrare una crescita a +2,6% nel 2024 per poi rallentare a +1,8% nel 2025. Dopo +5,3% nel 2023 il pil della Cina dovrebbe registrare una crescita del 4,9% nel 2024 e del 4,5% nel 2025.

Cauto ottimismo nonostante rischi geopolitici

“Un cauto ottimismo ha iniziato a prendere piede nell’economia globale, nonostante la crescita modesta e persistenti rischi geopolitici. L’inflazione sta diminuendo più rapidamente del previsto, i mercati del lavoro rimangono forti, la disoccupazione si colloca ai minimi storici o quasi. La fiducia del settore privato sta migliorando. Nonostante questo gli impatti legati alle condizioni monetarie si fanno sentire, soprattutto nei mercati immobiliari e creditizi”, afferma la Chief Economist dell’Ocse Clare Lombardelli, sottolineando tuttavia che la ripresa non è omogenea. “Gli Stati Uniti e una serie di grandi paesi emergenti continuano a mostrare una forte crescita, a differenza delle economie europee”, sottolinea Lombardelli. “Nonostante una prospettiva di rischio più equilibrata, restano preoccupazioni soprattutto legate alle elevate tensioni geopolitiche, in particolare in Medio Oriente, che potrebbero perturbare i mercati energetici e finanziari, provocando un’impennata dell’inflazione e far vacillare la crescita”, osserva.

Nel medio e lungo termine, osserva la situazione dei conti pubblici a livello globale “è preoccupante”. I governi, rileva, “devono affrontare un indebitamento in crescita e l’aumento delle richieste di spesa dovute all’invecchiamento della popolazione, alla mitigazione dei cambiamenti climatici e alle esigenze di difesa”. Pertanto l’organizzazione internazionale sottolinea la necessità di un “solido approccio di contenimento a medio termine della spesa, di favorire nuove entrate e concentrare gli sforzi politici su riforme strutturali che favoriscano la crescita”.

Una crescita “deludente”, osserva, sottolinea “la necessità di rafforzare il commercio globale e la produttività”. Nello stesso tempo c’è la necessità di “accelerare la de carbonizzazione” e questo “richiede misure politiche coraggiose, come investire in infrastrutture green e digitali e promuovere lo sviluppo di nuove tecnologie”. Gli sviluppi nel campo dell’intelligenza artificiale (Ia) “offrono un’opportunità gradita e tanto necessaria per aumentare la produttività”.

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Economia

1 Maggio, Confsal: “Più dignità, sicurezza, equità e...

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"Presenteremo un ‘Decalogo per la disabilità e la fragilità"’

1 Maggio, Confsal:

“È necessario varare un piano straordinario per la sicurezza sui luoghi lavoro affinché il lavoro sia un progetto di vita e non di morte. C’è bisogno di fare scelte coraggiose e dare attuazione alle proposte Confsal che compongono il decalogo della sicurezza per la prevenzione partecipata”. Così Angelo Raffaele Margiotta, segretario generale della Confsal-Confederazione Generale Sindacati Autonomi Lavoratori, in occasione della settima edizione della ‘Giornata del Lavoro’ che si è tenuta stamattina a Napoli.

Più dignità al lavoro, più salute e sicurezza, più equità retributiva e più sviluppo e occupazione i temi principali della manifestazione. “L’occupazione giovanile passa attraverso lo sviluppo del Mezzogiorno rendendo urgente un cambio di passo da parte delle amministrazioni dal punto di vista strutturale, procedurale e burocratico per attirare investimenti dal punto di vista sociale-legale”, ha ricordato Margiotta che ha aggiunto: “È necessario creare un fronte comune, affinché i nostri giovani non abbandonino i loro territori e anche le strade della legalità”.

Strettamente legato al tema dello sviluppo occupazionale è quello della formazione - e in particolare del sistema della formazione professionale - che deve essere rivisto ed aggiornato poiché, come ha evidenziato il segretario Confsal “Oltre al capitale finanziario occorre il capitale umano: i giovani devono diventare un fattore di sviluppo acquisendo le competenze che servono al mercato del lavoro, soprattutto nei settori emergenti”.

Focus anche sull’equità retributiva. “Con due contratti innovativi abbiamo recentemente stabilito un minimo tabellare di 9 euro lordi orari in tutti i settori economici del manifatturiero e in tutti i settori del terziario, dimostrando che la minima dignità economica che deve derivare dal lavoro, cioè il cosiddetto salario minimo può essere stabilito con una contrattazione collettiva di qualità senza bisogno della legge”, ha osservato Margiotta.

“Dare dignità al lavoro significa anche dare dignità a quei lavoratori in difficoltà perché fragili o disabili. Fragilità e disabilità non sono la stessa cosa ma hanno in comune uno stato di difficoltà che la società, sorda e insensibile, trasforma in un vero e proprio handicap perché impedisce loro di superarlo. Ecco perché presenteremo un ‘Decalogo per la disabilità e la fragilità’ dal quale deve discendere un protocollo attuativo della normativa sulla disabilità nei luoghi di lavoro, al fine di eliminare ogni discriminazione”, ha aggiunto.

Margiotta ha poi colto l’occasione per ribadire l'impegno di Confsal per le pari opportunità: “La questione sindacale e culturale da affrontare è quella delle pari opportunità di progresso durante la vita lavorativa. La riduzione delle disuguaglianze di genere e la partecipazione delle donne ai ruoli decisionali porterebbe sicuramente benefici non solo in termini di equità ed eguaglianza ma anche di crescita economica e renderebbe l’Italia un Paese competitivo anche a misura di donna. Confsal è impegnata a promuovere modelli organizzativi innovativi che garantiscano a tutti opportunità di crescita e formazione, con orari di lavoro flessibili e l’introduzione di fringe benefit pensati per il benessere del lavoratore e delle lavoratrici”, ha sottolineato il segretario. Un pensiero, infine, al tema della pace: “In questo dilagare di scenari di guerra in tanti parti del mondo occorre ascoltare l’invito del Papa che a parlare non siano più le armi ma la diplomazia e i negoziati affinché si possa di nuovo ascoltare la parola Pace”, ha concluso.

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Economia

Confsal in piazza a Napoli per il lavoro, lo sviluppo, la...

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Più dignità al lavoro, più salute e sicurezza, più equità retributiva sviluppo e occupazione. Questi i temi principali della 7ma edizione della Giornata del Lavoro Confsal che da Piazza del Plebiscito a Napoli, in collegamento con le piazze di tutte le regioni d’Italia, ha rivendicato con forza il valore, la dignità del lavoro pubblico e privato, ponendo in primo piano la questione della sicurezza. In un contesto complesso per l’ Italia, il lavoro rappresenta sempre più un valore da difendere ai tavoli istituzionali.

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