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Truffa a italiani per ‘presunti’ figli in...
Truffa a italiani per ‘presunti’ figli in Brasile, il Gip fissa l’udienza a Roma
Dopo l'opposizione della parte offesa alla richiesta di archiviazione da parte del Pm
Va avanti il procedimento giudiziario sull'ipotesi di truffa agli italiani per 'presunti' figli in Brasile. Il Gip del Tribunale di Roma, Elvira Tamburelli, ha fissato l'udienza in Camera di Consiglio per il prossimo 24 ottobre, a seguito dell'opposizione della parte offesa, l'avvocato Nunzio Bevilacqua assistito dal penalista Aldo Areddu, alla richiesta di archiviazione da parte del Pm, Pietro Pollidori.
La storia, raccontata all'Adnkronos dallo stesso Bevilacqua, riguarda fatti avvenuti nell'area di San Paolo e a sud, a Santa Catarina, che si riferiscono al 2021, e che sono stati portati alla luce da 15 mesi di indagini di parte, tra Rio de Janeiro, Minas Gerais, San Paolo e Florianopolis, passando per Miranda.
Bevilacqua ha frequentato assiduamente il Paese sudamericano per seguire i progetti di internazionalizzazione di diverse realtà imprenditoriali, tra il 2020 e il 2022. Un corso online di portoghese professionale è stata l'occasione per conoscere una ragazza, l'indagata Barbara Zandomenico Perito, che si sarebbe poi rivelata - secondo le indagini difensive - una 'recluta' di quella che si ritiene una vera e propria associazione a delinquere. Quello denunciato da Bevilacqua sarebbe un sofisticato raggiro, con uno schema collaudato e almeno una quindicina di 'vittime' italiane: le ragazze sarebbero reclutate per 'incastrare' stranieri benestanti e renderli padri fittizi di figli in realtà prodotti in serie, con il contributo di un santone, la regia di una matriarca e la complicità di un contesto colluso.
La storia di Bevilacqua è significativa. Dai primi contatti ai rapporti occasionali, fino ai presupposti per l'inizio di una relazione consolidata. Poi la notizia della gravidanza e il rifiuto a proseguire qualsiasi rapporto, non dando mai più alcuna certificazione sull'evoluzione dello stato interessante. Seguono mesi di silenzio, fino a quando arriva la richiesta di denaro per le esigenze della bambina che starebbe per nascere. Bevilacqua non riesce più a interagire con la ragazza, se non tramite quelli che oggi sono i suoi ex legali.
Si apre un iter che si snoda attraverso improbabili passaggi sanitari e burocratici, con date che non tornano e test del dna che vengono eseguiti a distanza e senza nessuna garanzia di attendibilità. Le indagini di parte ricostruiscono l'intera filiera della truffa, e ora l'aspettativa di ristabilire la verità è affidata ai procedimenti giudiziari, un ricorso avverso l'attribuzione di paternità in Brasile e due denunce penali in Italia e in Brasile. La notizia di oggi è il passo in avanti, che consente di ascoltare in Italia, oltre all'indagata, anche il penalista brasiliano, Edson Ribeiro, che ha seguito le indagini di parte e che ha sollecitato l’azione penale proprio da Uberlandia - nel Minas Gerais - luogo di presunta effettuazione dei dna contestati. (di Fabio Insenga)
Spettacolo
Concerto primo maggio, Cosmo con bandiera palestinese
Spunta anche un quasi topless nello show
Cosmo con la bandiera palestinese sul palco del concerto del primo maggio al Circo Massimo. Il cantante, protagonista di una delle ultime esibizioni dello show, porta la bandiera sul palco durante l'esecuzione del brano Tristan Zarra. La performance è particolarmente 'vivace', spunta anche un quasi-topless. "Che avete combinato?", chiosa BigMama, rivolgendosi all'artista. "Ti sei liberato sicuramente, sei un grande", aggiunge congedando Cosmo.
Esteri
Ucraina, F-16 in arrivo. Russia: “Servono più armi...
Si avvicina il 'debutto' dei jet attesi da Kiev. Shoigu chiede un ulteriore sforzo alla macchina bellica di Mosca
La Russia ha bisogno di nuove armi per la guerra, l'Ucraina si prepara ad accogliere gli F-16. Grandi manovre tra Mosca e Kiev in una fase cruciale del conflitto, tra piani di nuovi attacchi e strategie che cambiano.
L'Ucraina, dopo circa 5 mesi con le spalle al muro, aspetta l'arrivo delle armi che gli Stati Uniti hanno inserito nel pacchetto da 61 miliardi di dollari recentemente approvato dal Congresso. Da Washington, che ha già inviato missili a lungo raggio Atacms, arriverà anche una fornitura speciale del Pentagono con sistemi Patriot. Kiev, quindi, potrà contrastare con nuovi strumenti la probabile offensiva che la Russia si appresta a sferrare tra la fine della primavera e l'inizio dell'estate. Le forze ucraine, costrette a razionare per mesi le munizioni, potranno adottare un atteggiamento e di conseguenza una strategia differente.
Il quadro potrebbe cambiare in maniera nei prossimi giorni per l'arrivo sulla scena di un nuovo 'protagonista'. L'Ucraina si prepara a salutare l'arrivodei jet F-16 dopo la Pasqua ortodossa, che viene celebrata domenica 5 maggio.
A fare riferimento alla data è Ilya Yevlash, portavoce dell'aviazione di Kiev. "Stiamo aspettando", dice - come riportano media ucraini e come rilancia Newsweek - e annuncia che gli aerei potrebbero 'debuttare' "dopo Pasqua". Da mesi i piloti si addestrano per sfruttare i caccia, forniti in particolare da Danimarca, Paesi Bassi, Norvegia e Belgio.
Non è chiaro, a questo punto, quale sarebbe l'impatto degli F-16 sugli equilibri in campo. Nelle scorse settimane, un'anonima fonte militare ucraina ha evidenziato a Politico che "gli F-16 servivano nel 2023, non vanno bene per il 2024". Il governo olandese nei mesi scorsi ha preannunciato l'invio degli aerei "nel secondo trimestre del 2024". A marzo, il Belgio si è impegnato a consegnare i velivoli entro la fine dell'anno. "Quest'anno, più di uno squadrone di F-16 comincerà ad arrivare in Ucraina con piloti e addetti alla manutenzione", una delle ultime comunicazioni del segretario alla Difesa degli Stati Uniti, Lloyd Austin.
La Russia ha bisogno di altre armi
Rispetto all'Ucraina, finora la Russia ha potuto esibire e sfruttare una netta superiorità in termini di uomini, munizioni e mezzi. Mosca riversa soldati al fronte senza soluzione di continuità, con minima attenzione alle perdite umane. Il tema delle armi a disposizione, per quantità e qualità, comincia però a diventare un argomento da affrontare. Ad accendere i riflettori sul tema è il ministro della Difesa, Sergei Shoigu, che chiede uno sforzo ulteriore alla macchina bellica. Gli accordi con altri paesi - la Corea del Nord per l'artiglieria, l'Iran per i droni - sono fondamentali ma non bastano.
"Per mantenere il ritmo richiesto dell'offensiva... è necessario aumentare il volume e la qualità delle armi e degli equipaggiamenti militari forniti alle truppe, in primo luogo le armi", dice Shoigu dopo una riunione con la leadership militare e alla luce delle esigenze illustrate dal capo di Stato maggiore, il generale Valery Gerasimov.
La Russia da mesi esercita una pressione costante in particolare lungo il fronte orientale. Le forze di Mosca hanno guadagnato terreno, costringendo Kiev a scelte conservative e a abbandonare alcune posizioni. Ora, però, l'Ucraina inizia a ricevere le armi dagli Usa e da altri paesi della coalizione occidentale. La Russia, che secondo analisti e esperti potrebbe sferrare una nuova offensiva tra fine primavera e inizio estate, nelle prossime settimane dovrà confrontarsi con nemici più preparati.
Esteri
Gaza, Hamas: “Oggi risposta a Israele su...
Netanyahu e Gallant: guerra non finisce anche se si raggiunge intesa
Hamas risponderà oggi alla proposta per il cessate il fuoco a Gaza e per il rilascio degli ostaggi rapiti in Israele nell'attacco del 7 ottobre. I colloqui per una tregua tra Israele e Hamas sono in stato avanzato ma le parti restano distanti sulla questione chiave se la fine della guerra nella Striscia di Gaza debba essere passo integrante dell'accordo. "Molto probabilmente" oggi, se Dio vuole che i mediatori riceveranno una risposta", dichiara Hamas in merito ai tempi di una risposta sulla proposta.
Blinken: "Progressi reali verso accordo"
A tessere la tela della diplomazia, nelle ultime ore, contribuisce soprattutto il segretario di Stato americano, Antony Blinken, che in Israele incontra il premier Benjamin Netanyahu. I progressi sono "reali e significativi", dice Blinken. Un segnale incoraggiante è rappresentato dalla decisione di Israele di aprire il valico di Erez per far arrivare gli aiuti direttamente nel nord di Gaza.
L'esercito israeliano afferma che circa 30 camion con cibo e forniture mediche dalla Giordania sono entrati oggi nel nord della Striscia attraverso il valico. I camion sono stati sottoposti ad una "attenta ispezione di sicurezza", fanno sapere le forze di difesa (Idf). Il passaggio era stato attaccato e gravemente danneggiato durante l'assalto di Hamas del 7 ottobre, l'Idf sostiene di aver effettuato lavori per consentire il transito dei camion.
Netanyahu: guerra non finisce anche se c'è accordo
"Un progresso reale e importante", ripete Blinken. Netanyahu, però, nell'incontro con il numero 1 della diplomazia a stelle e strisce ribadisce che non accetterà alcun accordo con Hamas che preveda la fine della guerra a Gaza. "Israele farà tutto il possibile per il ritorno degli ostaggi ma si sta preparando per l'operazione a Rafah", sottolinea anche il ministro della difesa israeliano Yoav Gallant.
La Colombia interrompe rapporti con Israele
Blinken avverte i leader israeliani che un'operazione a Rafah in questo momento diminuirebbe le possibilità di raggiungere un accordo e avrebbe un impatto sugli sforzi statunitensi per promuovere la normalizzazione tra Israele e Arabia Saudita. Secondo un rapporto del Guardian, Riad sta attualmente promuovendo un accordo di cooperazione in materia di sicurezza con gli Stati Uniti che esclude la normalizzazione dei legami con Israele, a causa dei continui combattimenti a Gaza.
Le operazioni militari condizionano anche i rapporti tra Israele e la Colombia, che interromperà le relazioni con lo stato ebraico, come annuncia il presidente del paese sudamericano, Gustavo Petro. Perentoria la replica del ministro degli Esteri israeliano Israel Katz, che stigmatizza la posizione "antisemita e piena di odio". "La storia ricorderà che Gustavo Petro decise di schierarsi accanto ai mostri più vili che la storia abbia mai conosciuto", scrive Katz su X, "che bruciarono neonati, uccisero bambini, violentarono donne e rapirono civili innocenti". "I rapporti tra Colombia e Israele sono sempre stati cordiali", continua Katz, "e nessun presidente antisemita pieno di odio cambierà la situazione".