Politica
Meloni in Canada vede Trudeau. Ieri l’incontro con...
Meloni in Canada vede Trudeau. Ieri l’incontro con Biden e l’annuncio su Chico Forti
La presidente del Consiglio a Toronto, in agenda anche l'incontro con i rappresentanti della comunità italiana. Ieri alla Casa Bianca: focus su Gaza e migranti. Poi l'annuncio sul trasferimento in Italia del 65enne detenuto negli Usa dal 1999
La presidente del Consiglio Giorgia Meloni è arrivata a Toronto, accolta all'aeroporto Pearson dal ministro di origine italiana responsabile dell'Agenzia federale dello sviluppo economico dell'Ontario meridionale, Filomena Tassi e dall'ambasciatore d'Italia Andrea Ferrari. Nell'ambito della presidenza italiana del G7, la premier ha in agenda in mattinata un incontro con il primo ministro del Canada Justin Trudeau. A seguire, nel pomeriggio, vedrà invece i rappresentanti della comunità italiana a Toronto ed esponenti istituzionali canadesi.
L'incontro con Biden: Gaza e migranti al centro
La presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha intanto incontrato alla Casa Bianca il presidente americano Joe Biden. Meloni è stata accolta nello Studio Ovale come presidente di turno del G7 a sette mesi dal primo faccia a faccia tra i due nel luglio del 2023. "Sono felice di essere qui. Non vedo l'ora di vederti in Puglia, ti aspettiamo", ha detto la presidente del Consiglio 'invitando' il leader Usa al meeting dei Grandi in programma Borgo Egnazia, in Puglia, dal 13 al 15 giugno.
Biden, un attimo prima, aveva voluto ringraziare 'Giorgia' per l'impegno dell'Italia in Ucraina e si era detto felice per il nuovo incontro con la presidente del Consiglio. Nel faccia a faccia, i due leader hanno parlato del G7 ma soprattutto di Medio Oriente, Africa, migranti, Ucraina, Intelligenza artificiale e a come dare un "booster" ai rapporti bilaterali tra i due Paesi.
"La crisi in Medio Oriente è una nostra preoccupazione, dobbiamo coordinare le azioni per evitare una escalation, e sosteniamo pienamente lo sforzo di mediazione degli Stati Uniti", ha detto Meloni sollecitando Biden: "Abbiamo bisogno di concordare la nostra azione per evitare una escalation".
Per la presidente del Consiglio, la questione umanitaria "è una priorità" per l'Italia, che è "concentrata a contribuire con i propri sforzi" a una soluzione. Mentre per risolvere la crisi in Medio Oriente, l'Italia lavora per "garantire la prospettiva dei due Stati, l'unica soluzione di lungo termine".
Ma Meloni ha anche insistito sull'impegno italiano per l'Africa, spiegando al suo interlocutore che "il prossimo G7 metterà una attenzione speciale sull'Africa. Ne discutiamo da tempo, l'Africa non è un continente povero , ha incredibili ricchezze umane e materiali" ma c'è "un approccio predatorio. Noi vogliamo cambiare questo approccio".
Per questo, Meloni ha lanciato una proposta a Biden: vogliamo "risolvere la crisi dei migranti" e "combattere il traffico di essere umani", per questo "sono qui per proporre una alleanza globale contro il traffico di esseri umani". Dopo il faccia a faccia, Meloni e Biden hanno avuto un bilaterale tra delegazioni dei due Paesi. Tra i partecipanti, per parte americana, anche il segretario di Stato Antony Blinken.
L'annuncio di Meloni: "Chico Forti sarà trasferito in Italia"
Nella giornata di ieri, dopo l'incontro con Biden, l'annuncio sul ritorno in Italia di Chico Forti che, secondo la famiglia, dovrebbe essere trasferito per Pasqua. "Sono felice di annunciare che, dopo 24 anni di detenzione negli Stati Uniti, è stata appena firmata l'autorizzazione al trasferimento in Italia di Chico Forti", dice Meloni in un video messaggio. "Un risultato frutto dell'impegno diplomatico di questo governo, della collaborazione con il governo dello Stato della Florida e con il governo federale degli Stati Uniti che ringrazio. E' un giorno di gioia per Chico, per la sua famiglia e per tutti noi. Lo avevamo promesso e lo abbiamo fatto. E ora aspettiamo in Italia Chico", aggiunge.
"È stata un'emozione per me poter annunciare alla famiglia di Chico Forti la bella notizia del suo prossimo ritorno in Italia. Una grande vittoria dedicata a chi, come i suoi cari, ha lottato per anni con coraggio affinché si riuscisse a ottenere il suo trasferimento. Avevo dato loro la mia parola che avrei dato il massimo per riportare Chico in Italia… e sono felice di essere riuscita a mantenerla. Ringrazio tutti coloro che hanno lavorato senza sosta a questo obiettivo, a partire dall'ambasciatrice Zappia", dice ancora Meloni su Facebook.
Chico Forti, pseudonimo di Enrico Forti, trentino, è un ex velista e produttore televisivo italiano, oggi 65enne, detenuto in carcere dall'ottobre del 1999 e condannato all'ergastolo nel penitenziario di Florida City per l'omicidio di Dale Pike, omicidio del quale si è sempre professato innocente.
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Europee, manifesto Pse: “Mai con Id e Ecr”....
La segretaria Pd con i leader socialisti a Berlino, 'muro' contro gruppi Salvini e Meloni, la sfida al Ppe
La 'promessa' dei leader socialisti europei, siglata oggi a Berlino, ha una valenza particolare per Elly Schlein nell'Italia governata da Giorgia Meloni e Matteo Salvini. I leader del Pse - da Olaf Scholz a Pedro Sanchez - si sono impegnati, sottoscrivendo una dichiarazione congiunta, ad escludere ogni alleanza con Identità e Democrazia di Salvini e Le Pen e con i Conservatori guidati dalla premier Meloni, in vista della composizione della prossima commissione Ue dopo il voto di giugno. Un "firewall", un muro contro "l’estrema destra dopo le elezioni europee", si legge nel documento.
"Non coopereremo mai - è l'impegno sottoscritto nella dichiarazione - né formeremo una coalizione con l'estrema destra: questa è l'incrollabile promessa fatta agli elettori dai leader politici progressisti oggi a Berlino, in Germania. Il Partito dei Socialisti Europei (Pse) sarà sempre una voce forte e affidabile contro l'estremismo di destra e per la nostra democrazia. Ciò significa nessuna cooperazione o alleanza con l'Ecr o l'Id al Parlamento europeo".
Un impegno verso gli elettori. Ma anche una sfida ai Popolari, specie dopo l'apertura di Ursula Von der Leyen alcuni giorni fa ad una possibile alleanza anche con le forze nazionaliste. "Invitiamo tutti i partiti democratici europei - si legge - a respingere fermamente qualsiasi normalizzazione, cooperazione o alleanza con l’estrema destra. Ci aspettiamo che lo includano formalmente e inequivocabilmente nei loro manifesti elettorali e nelle dichiarazioni dei partiti, come facciamo nel nostro manifesto del Pse e in questa dichiarazione sulla leadership del Pse".
All'evento a Berlino è intervenuta anche Schlein che ha messo in guardia dai rischi della destra al potere: "Se siamo qui a firmare insieme questa dichiarazione con tutta la famiglia socialista è per rimarcare i nostri valori comuni. Non solo dire no ad alleanze con la destra nazionalista, ma anche perché no: perché si mettono a rischio alcuni fondamentali della nostra democrazia, come purtroppo si è visto in alcuni Paesi europei". Schlein riferisce della compressione della libertà d'informazione in Italia, che è scesa di 5 posizioni nel ranking di Reporters Sans Frontières. Una deriva "peggiore di quella di Orban", rimarca la segretaria del Pd.
"E' grave che dopo un anno e poco più di governo Meloni abbiamo visto calare l'Italia di 5 posizioni nel ranking di Reporters Sans Frontières. Ma non ci stupisce vista l'occupazione militare del servizio pubblico che smette di essere tale per diventare megafono del governo e continueremo a dare solidarietà a quei giornalisti che invece dentro la Rai cercano ogni giorno di fare il loro mestiere. Abbiamo visto la censura di intellettuali o scrittori o monologhi che non erano graditi".
Continua Schlein: "Abbiamo visto anche il tentativo di vendere, da parte di una società partecipata dallo Stato ad un parlamentare della maggioranza, la seconda agenzia di stampa italiana: nemmeno Orban si era spinto a tanto". Rischi per la democrazia sottolineati così nella dichiarazione di Berlino: "L'ascesa dell'estrema destra in Europa è una minaccia per i cittadini, i loro diritti e il loro benessere. Al governo, l'estrema destra mina i diritti dei lavoratori, la libertà di stampa e lo stato di diritto, i diritti delle donne e i diritti Lgbt". Da Schlein è arrivata la solidarietà a Matthias Ecke, candidato Spd in Sassonia, aggredito ieri a Dresda: "No alla violenza politica e alla violenza fascista in ogni sua forma". Incalza lo spitzenkandidat socialista Schmit: "Qui a Berlino migliaia di persone sono scese per protestare a favore della democrazia. Perché i cittadini comuni qui in Germania e in tutta la nostra Unione rifiutano la politica di estrema destra. Siamo con quei cittadini. Possono contare su di noi".
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Europee, tentata effrazione in comitato Polverini a Ponte...
Sul posto sono in corso i rilievi della polizia. La candidata all'Adnkronos: "Dispiaciuta, spero non sia gesto politico"
Tentato accesso nella notte nel comitato elettorale di Renata Polverini, candidata con Forza Italia alle elezioni europee Italia Centrale Lazio, Umbria, Marche, Toscana. Il comitato si trova in zona Ponte Milvio, a Roma, e, della tentata effrazione, ci si è accorti questa mattina, quando la porta della sede è stata trovata danneggiata. Sul posto sono in corso i rilievi della polizia.
"Sono dispiaciuta per quanto accaduto, spero non sia un gesto politico". Si limita a poche parole, Renata Polverini, commentando il tentato accesso nella notte nei locali del suo comitato elettorale di Roma. "Ora io sono fuori Roma -dice all'AdnKronos- . Stamattina qualcuno si è accorto del tentativo di irruzione e ora c'è la Digos sul posto. Speriamo davvero che non sia un gesto politico".
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Giustizia, via libera governo a pacchetto riforme
Il provvedimento al centro di un colloquio con Meloni riguarda la separazione delle carriere con due diversi concorsi
Via libera del governo al pacchetto di riforme della Giustizia da presentare prima delle elezioni Europee di giugno. Il provvedimento al centro di un colloquio con Meloni riguarda la separazione delle carriere con due diversi concorsi, uno per diventare giudice e uno per diventare pubblico ministero.