Economia
Barilla, racconta Archivio storico ai visitatori dello...
Barilla, racconta Archivio storico ai visitatori dello stabilimento di Pedrignano
Nasce nel 1987 per volontà di Pietro Barilla con il compito di raccogliere, conservare e valorizzare il materiale storico relativo alla lunga vita dell’azienda
Barilla, da 147 anni nelle case degli italiani, racconta il suo patrimonio storico, artistico e culturale custodito nell’Archivio storico del Gruppo. Lo fa con un’audioguida dedicata, che potrà essere ascoltata da tutte le persone che visiteranno lo stabilimento di Pedrignano, il più grande e sostenibile pastificio del mondo. L’iniziativa rientra nell’ambito di Barilla Porte aperte, attraverso cui l’azienda di Parma ha aperto le sue porte ai visitatori, portando le persone all’interno della qualità della sua pasta. Da quest’anno, chiunque visiterà il pastificio di Pedrignano avrà l’opportunità di immergersi nella storia del Gruppo grazie all’ascolto dell’audioguida che racconta l’Archivio storico. In questo modo le persone potranno rivivere i cimeli di oltre 146 anni di storia Barilla diventati espressione del costume italiano.
L’audioguida è disponibile sul sito dell’Archivio Storico Barilla in versione italiana al seguente link https://www.archiviostoricobarilla.com/larchivio/cose-larchivio/ e in inglese al seguente link https://www.archiviostoricobarilla.com/en/archive/what-the-archive-holds/.
L’Archivio storico Barilla nasce nel 1987 per volontà di Pietro Barilla con il compito di raccogliere, conservare e valorizzare il materiale storico relativo alla lunga vita dell’azienda e dei marchi di proprietà del Gruppo Barilla. Le funzioni primarie dell’Archivio storico consistono nel recuperare la memoria del passato, conservare con i più corretti criteri i materiali e la documentazione e valorizzarli perché tornino a circolare nella cultura di Barilla e nella più vasta realtà sociale.
Il patrimonio storico del Gruppo Barilla diventa una risorsa accessibile a tutti grazie al sito dell’Archivio Storico (www.archiviostoricobarilla.com ) grazie alla digitalizzazione di oltre 40.000 oggetti, foto, video e pubblicità che ripercorrono la storia, l'attività economica, la strategia comunicativa e pubblicitaria dei marchi iconici come Barilla, Mulino Bianco, Pavesi, Pan di Stelle e Voiello. La sezione su grafica e comunicazione pubblicitaria raccoglie oltre 150 manifesti dagli anni Venti del Novecento ad oggi, oggetti promozionali e circa 2.700 filmati pubblicitari per tv e cinema.
La fototeca, con migliaia d’immagini dell’azienda dal 1913 ad oggi, permette di ricostruire il carattere di impresa familiare italiana che ancora oggi caratterizza Barilla: dal fondatore Pietro sino ai fratelli Guido, Luca e Paolo, attualmente ai vertici del Gruppo e quarta generazione di questa dinastia del Made in Italy. Non manca una sezione dedicata al merchandising con tanti oggetti vintage che possono essere acquistati direttamente sul sito dagli appassionati di collezionismo. L’Archivio storico Barilla è stato dichiarato dal Ministero della Cultura ‘sito di notevole interesse storico’ perché “racconta l’evoluzione del costume italiano”.
Barilla porte aperte rientra nel più ampio progetto Imprese Aperte Parma promosso dall’Unione parmense degli industriali e dall’Associazione 'Parma, io ci sto!' con il patrocinio del Comune di Parma. Nel corso del 2023 Barilla ha aperto le porte a visitatori provenienti da ogni parte d’Italia, dando loro l’opportunità di visitare lo stabilimento di Pedrignano sia fisicamente che virtualmente grazie al portale 'Guarda tu stesso'. In questo modo l’azienda di Parma ha consentito a tutti di entrare virtualmente in uno stabilimento o in un campo di grano, per sapere tutto della qualità e dell’origine del grano utilizzato per la pasta grazie a filmati, foto e interviste a tecnici e agronomi. Nel 2023, Barilla Porte aperte ha dato l’opportunità a oltre 4.000 visitatori di scoprire cosa c’è dietro un pacco di pasta registrando ben 200 visite guidate all’interno del pastificio di Parma.
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Superbonus, ok a ‘stretta’: emendamento passa...
A quanto apprende l'Adnkronos l'emendamento del governo ha incassato il via libera della commissione Finanze del Senato
Via libera della commissione Finanze del Senato all'emendamento del governo per la stretta al superbonus che, tra le altre restrizioni, spalma il credito su 10 anni, contro i 4 previsti in precedenza. La proposta di modifica, a quanto apprende l'Adnkronos, è passata con l'appoggio di Italia Viva, mentre Forza Italia si è astenuta.
La Commissione finanze del Senato ha concluso le votazioni sugli emendamenti al decreto Superbonus e tornerà a riunirsi domani mattina alle 10 per votare il mandato al relatore. Intorno alle 15 il provvedimento approderà in Aula a Palazzo Madama dove sarebbe atteso il ricorso al voto di fiducia.
Tajani: "Rimane l'effetto retroattivo ma il Aula saremo leali"
"Rimane il Superbonus con effetto retroattivo perché i nostri emendamenti sono stati bocciati in commissione, mi spiace e penso che sia un errore. Domani in aula saremo però leali nei confronti del governo" assicura il vicepremier Antonio Tajani al termine delle votazioni. E rivendica lo stop alla sugar tax "l'abbiamo spuntata, ci sarà il rinvio per un anno, e finché saremo al governo non ci saranno più tasse per gli italiani''. Quanto allo scontro con il ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti, il leader di Fi dice: "Non c'è nessuna guerra, ci sono posizioni politiche di principio".
Pd all'attacco: "Maggioranza 'compra' i voti"
Sui numeri in Commissione per far passare il testo va all'attacco il Pd. "Giorgia Meloni, che ha sempre affermato di avere una maggioranza solida e di rispettare le regole democratiche e il Parlamento, oggi è stata costretta, per far approvare un provvedimento governativo, a tentare prima una forzatura, provando ad aggiungere un senatore di maggioranza in commissione e, non riuscendoci - attacca il presidente dei senatori del Pd Francesco Boccia - a ‘comprare’ poi l’assenza di un senatore che di solito vota con l’opposizione, attraverso l’approvazione di un suo emendamento. Un triste epilogo delle glorie meloniane".
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Imprese, Grant Thornton: “Cambio generazionale, solo...
Ad affermarlo in una nota Roberto Hugo Tentori, Presidente di Grant Thornton Consultants, nel corso del 56° evento Industria Felix
"Il cambio generazionale per come è strutturato il sistema imprenditoriale italiano rappresenta un vero problema. Infatti, l’85% delle imprese sono medio-piccole, e il 57% dei lavoratori si trova in imprese molto piccole, da uno a diciannove lavoratori. Ma la questione più delicata, che richiede molta attenzione e si dovrebbe affrontare per tempo, è che un quarto delle imprese familiari fa capo a leader che superano i 70 anni. I risultati ci mostrano che in Italia il 25% delle imprese sopravvive alla seconda generazione e solo il 15% alla terza generazione. Le medie imprese, che sono la spina dorsale della nostra economia, avrebbero bisogno di aiuti". Ad affermarlo in una nota è Roberto Hugo Tentori, Presidente di Grant Thornton Consultants, ha commentato nel corso del 56° evento Industria Felix - organizzato da Industria Felix Magazine in collaborazione con Cerved – che si è svolto oggi a Roma all’Università Luiss Guido Carli.
Sul rinnovo generazionale, prosegue Tentori, "il mio consiglio è di farsi consigliare. Perché spesso l’aspetto affettivo rende difficile fare delle scelte sulle persone terze. Questo aspetto andrebbe messo da parte per far sì che si vada ad individuare un manager in grado di guidare e di accrescere l’attrattività dell’azienda. Nei prossimi anni ci sarà un cambio generazionale spaventosamente veloce e non so se saremo pronti, se lo Stato può fare poco molto invece possono fare gli imprenditori".
"Per quanto riguarda i costi aziendali legati all’aumento dei prezzi dell’energia, altro tema spinoso per le aziende e oggi purtroppo molto attuale - ha concluso Tentori – i fondi del Pnrr hanno aiutato molto. Si prevede che nel 2030 il 40% dell’energia sarà green, il che però non ci mette in sicurezza energetica perché è una quota ancora contenuta. L’unica soluzione possibile per il nostro Paese è il nucleare di ultima generazione, non abbiamo fonti energetiche alternative. Dato che la nostra energia è tra le più care in Europa, siamo al quinto posto, dopo Germania, Belgio, Danimarca e Irlanda, la nostra media impresa si trova a fare i conti con i prezzi elevati perché ad oggi non credo esistano agevolazioni che permettano loro di mitigare tali costi. Occorrono quindi a livello sistemico delle scelte e delle soluzioni sostenibili e globali".
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Consumer Digital Empowerment Index, l’Italia accelera sui...
Butti: "Ottima performance del nostro paese rispetto all'uso dell'identità digitale per servizi Pa"
L’Italia accelera sui servizi digitali. Oltre a confermare il primato del nostro Paese rispetto all’uso dell’identità digitale, i risultati del Consumer Digital Empowerment Index di quest’anno evidenziano anche il deciso balzo in avanti di alcuni servizi della pubblica amministrazione: i pagamenti online verso enti pubblici registrano un +6,4, la prenotazione online delle visite mediche un +7,9 mentre l’acquisto online di biglietti del trasporto pubblico locale un +7,1. E' quanto emerge dalla presentazione della seconda edizione del Consumer Digital Empowerment Index, importante studio di ricerca tra le iniziative del Consumer Empowerment Project (Cep), progetto condotto da Euroconsumers in partnership con Google, che si è svolta presso la sede di Utopia a Roma.
L’indice, la cui prima edizione è stata pubblicata a novembre 2022, mira a quantificare il modo in cui i servizi digitali contribuiscono all’empowerment dei consumatori nella loro vita quotidiana, attraverso un’analisi condotta in dieci paesi europei: Belgio, Bulgaria, Danimarca, Francia, Germania, Italia, Polonia, Portogallo, Spagna e Svezia. "L’Index annuale, presentato oggi, offre molti spunti di riflessione ed evidenzia come, nonostante le resistenze e i ritardi scontati dal nostro Paese nella digitalizzazione delle abitudini di consumo, il livello complessivo di empowerment sia salito di 3 punti rispetto al 2022", ha commentato il Sottosegretario all’Innovazione tecnologica e transizione digitale, Alessio Butti in un videomessaggio.
"Una testimonianza inequivocabile della spinta propulsiva che questo Governo sta dando alle politiche di trasformazione digitale. In particolare, riscontriamo un’ottima performance dell’Italia rispetto all’uso dell’identità digitale per accedere ai servizi digitali della Pa., soprattutto grazie alle azioni messe in atto nell’ultimo anno per rendere più semplice l’uso online della Carta d’Identità Elettronica (Cie) a vantaggio dei cittadini. Si tratta di un volano fondamentale per il lancio, nei prossimi mesi, dell’It Wallet, uno strumento caratterizzato da alta affidabilità, sicurezza, e che vogliamo rendere disponibile in anticipo rispetto al wallet europeo", conclude.
"Il Consumer Digital Empowerment Index ha l’ambizione di proporsi come uno strumento affidabile e scientificamente robusto per misurare l’impatto della digitalizzazione sulle abitudini di consumo", ha sottolineato Marco Scialdone direttore del Cep. I risultati, continua, "sono a disposizione della comunità scientifica e di ogni stakeholder pubblico e privato, affinché i dati siano sempre il punto di partenza per ogni riflessione sul digitale nella vita dei consumatori".
Alla tavola rotonda, moderata da Raffaele Barberio, hanno partecipato tra gli altri, Giovanni Calabrò Capo di Gabinetto Agcm, Mario Nobile Direttore Generale AGID, Lelio Borgherese Presidente Assocontact, Vittorio Calaprice Rappresentanza in Italia Commissione Europea, Francesca Chiocchetti Public Affairs Director Wind Tre, Martina Colasante Government Affairs & Public Policy Manager Google Italia, Eleonora Faina Direttore Generale Anitec-Assinform, Aniello Merone Coordinatore Corso di Laurea in Giurisprudenza Università Europea di Roma, Paolo Pinzoni Head of Public Affairs Foundation & Sustainability Vodafone, Matteo Ribaldi Head of Public affairs Glovo Italia e Raffaele Torino Professore ordinario Diritto comparato Università Roma Tre.