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Navalny, giallo sul corpo dell’oppositore di Putin: “All’obitorio non c’è”

Il direttore della Fondazione anti corruzione: "Deceduto per un'embolia? E' una bugia, oggi ci hanno parlato di morte improvvisa". La testimonianza di un detenuto della sua stessa colonia penale: "E' morto prima di quanto annunciato"

Alexei Navalny (Afp)

Il corpo di Alexei Navalny, il dissidente russo morto ieri in carcere all'età di 47 anni, non è all'obitorio di Salekhard. Lo denuncia la portavoce dell'oppositore, Kira Yarmysh, su X. "L'avvocato di Alexey e sua madre sono arrivati all'obitorio di Salekhard. È chiuso, però, anche se la colonia penale ha assicurato che era aperto e che il corpo di Navalny era lì. L'avvocato ha chiamato il numero di telefono che era sulla porta. Gli è stato detto che era il settimo a chiamare oggi. Il corpo di Alexey non è all'obitorio", scrive.

"A un altro degli avvocati di Navalny, che si è rivolto al comitato investigativo di Salekhard, è stato detto che 'la causa della morte di Alexey non è stata ancora stabilita ed è stato effettuato un nuovo esame istologico'. I risultati dovrebbero essere disponibili la prossima settimana: è evidente che mentono e fanno di tutto per evitare di consegnare il corpo". Quindi, poco dopo le 14 italiane, il nuovo aggiornamento: "Agli avvocati è stato detto che l'inchiesta è stata conclusa e non sono stati individuati elementi relativi ad un crimine. Mentono ogni volta, portandoci a spasso e cancellando le tracce".

Ivan Zhdanov: "Morto di embolia? Una bugia"

"L'embolia si è rivelata una bugia" scrive su X Ivan Zhdanov, direttore della Fondazione anti corruzione. "Non restituiscono il corpo di Aleksei Navalny perché la causa della morte non è ancora stata stabilita". "Quando questa mattina l'avvocato e la madre di Alexei sono arrivati alla colonia penale, è stato detto loro che la causa della morte di Navalny è stata una sindrome della morte improvvisa", aggiunge.

La testimonianza di un detenuto: "Morto prima di quanto annunciato"

Aleksei Navalny sarebbe morto molto prima di quanto annunciato dalle autorità penitenziarie russe, molto probabilmente la notte fra giovedì e venerdì, testimonia un detenuto della colonia penale numero 3 di Kharp, nella regione di Yamal Nenets, citato da Novaya Gazeta Europe. La morte del dissidente, ha aggiunto, sembra aver colto di sorpresa il personale del carcere. Ieri mattina era iniziata una ispezione approfondita della colonia penale. La sera tardi e la notte si sono sentite auto arrivare nel complesso della colonia penale, almeno in tre diverse ondate. E la sera di giovedì i secondini hanno accelerato i controlli e la chiusura celle dei detenuti. Di solito invece le ispezioni, note con un mese di anticipo, vengono preparate da tutti, carcerieri e detenuti per evitare problemi. E invece ieri all'improvviso ne è iniziata una.

Alle dieci del mattino (ora locale) è arrivata la notizia della morte di Aleksei Navalny. Alle due del pomeriggio il Servizio penitenziario federale ha pubblicato la notizia. Ma Baza, sito di notizie di solito bene informato su temi di sicurezza, aveva reso noto che Navalny si era sentito male intorno all'una di pomeriggio e che era morto alle 14.17, la stessa ora di cui parla la portavoce Kira Yarmich oggi, confermando la morte. Ma non sono state avvistate autoambulanze la mattina di ieri. Sono arrivate solo dopo che tutti sapevano che l'oppositore era morto. Quindi, Navalny deve essere morto molto prima di quanto è stato annunciato, molto probabilmente la notte. Perché altrimenti avrebbero dovuto chiuderci in cella e condurre una ispezione la mattina?, aggiunge la fonte.

La moglie di Kara-Murza: "Navalny ucciso a sangue freddo da Putin"

"Alekei Navalny è stato ucciso a sangue freddo e il colpevole è una feccia disgustosa di nome Vladimir Putin che sa solo come rubare, uccidere e fare la guerra", ha scritto Evghenia Kara-Murza, giornalista, moglie di Vladimir Kara-Murza, esponente di spicco dell'opposizione russa, che, come Navalny, è sopravvissuto a tentativi di avvelenamento, e ora è detenuto in una colonia penale a regime speciale di Omsk, dove sconta una condanna a 25 anni di carcere per tradimento e diffusione di notizie false sulle forze armate. "Aleksei, tutto di un pezzo, passerà alla storia e Putin brucerà all'inferno per i suoi crimini odiosi", ha aggiunto.

Proteste in tutta la Russia, scontri e arresti

Continuano, intanto, in tutta la Russia le veglie funebri e le commemorazioni. Sono state 359 le persone arrestate secondo quanto ha riferito, sempre su X, l'organizzazione indipendente Ovd-Info. Agenti in borghese hanno rimosso i memoriali, creati in strada, con fiori e bigliettini, ma tributi nei confronti del dissidente continuano a comparire, anche solo a poche centinaia di metri di distanza, ai piedi di altri monumenti.

A Mosca erano stati deposti fiori anche al ponte Moskvoretsky, dove otto anni fa era stato ucciso l'oppositore Boris Nemtsov. I fiori sono stati portati via, con la scorta della polizia, anche dalla Pietra delle Solovky, il memoriale per tutte le vittime delle repressioni politiche sulla Lubyanka, sempre a Mosca. A Vladivostok operai del comune hanno portato via i fiori deposti nel parco della Fede e della speranza dopo che la polizia ha registrato l'identità di chi si era presentato, e lo stesso è avvenuto a Khabarovsk. A Irkutsk la polizia ha fotografato tutti coloro che hanno portato fiori a un memoriale per Navalny vicino a una cappella accanto alla sede del governo regionale. Un memoriale a Ulyanovsk, vicino a un monumento per le vittime delle repressioni politiche, è stato fatto sparire.

A Vladivostok, la gente ha iniziato a deporre fiori ai piedi dei monumenti per il poeta Osip Mandelstam, che sbeffeggiò Stalin in una sua opera, e Aleksandr Solzhenitsyn, che i gulag li descrisse per primo. Nuovi memoriali sono comparsi anche a Novosibirsk, Nakhodka, Khabarovsk e Krasnoturyinsk.

A San Pietroburgo RusNews ha filmato le persone che venivano caricate dagli agenti sui cellulari, tra questi la loro reporter, Elina Kozich. Novaya Gazeta ha reso noto che il loro fotografo Alexei Dushutin è stato arrestato nella stessa città presso il Monumento alla memoria delle vittime della repressione politica.

A Mosca è stata arrestata una giovane donna, Kristina Ilyina, che protestava da sola con in mano il cartello: "Oggi Aleksei Navalny è morto". Le autorità russe, riporta la Bbc, hanno messo in guardia dall'organizzare manifestazioni pubbliche nella Capitale.

Alla stazione della metropolitana della Lubyanka, sempre a Mosca, è comparso un piccolo memoriale in onore del dissidente con fiori e biglietti. Qualche persona si è messa timidamente in fila a Mosca per deporre un fiore alla Pietra delle Solovsky, memoriale per le tutte le vittime delle repressioni politiche. Secondo quanto scrive Mediazona, ha deposto un fiore anche l'ambasciatore Ue a Mosca, Roland Galharague.

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Ucraina, Kiev chiede ‘istruttori’ Nato. Usa...

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Il quadro del New York Times: l'Ucraina chiede aiuto per l'addestramento sul proprio suolo

Combattimenti in Ucraina

I paesi membri della Nato si avvicinano all'invio di truppe in Ucraina. L'obiettivo dell'Alleanza è mandare istruttori per addestrare le forze armate di Kiev impegnate da oltre 2 anni nella guerra contro la Russia. E' lo scenario che prospetta il New York Times, evidenziando che la decisione che potrebbe avvicinare Stati Uniti e Europa ad un coinvolgimento più diretto nel conflitto.

La richiesta di Kiev alla Nato

Il quotidiano americano fa riferimento ad una richiesta esplicita avanzata dall'Ucraina. Nelle ultime settimane, la situazione sul campo è peggiorata decisamente per il paese guidato dal presidente Volodymyr Zelensky, costretto a fare i conti con la carenza di uomini e in attesa dell'arrivo di tutte le armi che gli Stati Uniti si sono impegnati a inviare con l'ok al maxi pacchetto da 61 miliardi di dollari.

Kiev, quindi, ha chiesto agli Usa e alla Nato aiuto determinante per l'addestramento di 150mila nuove reclute, destinate a rinforzare i reparti al fronte in tempi brevi. Kiev, come è noto, ha da poco varato una nuova legge che consente di mobilitare decine di migliaia di uomini di 25-26 anni. Alla richiesta, secondo il New York Times, gli Stati Uniti finora hanno risposto in maniera negativa. Il quadro però è destinato a cambiare, come afferma il generale Charles Q. Brown Jr., Capo di Stato maggiore congiunto delle Forze armate : "Ci arriveremo nel tempo".

Ora, aggiunge rispondendo ai reporter nel volo verso Bruxelles, inviare personale significherebbe "mettere in pericolo un gruppo di istruttori Nato" e costringerebbe a usare sistemi di difesa per proteggere i tranier e non vitali infrastrutture in aree critiche del paese.

L'apertura di Macron, le posizioni di Estonia e Lituania

Nell'ambito della Nato, oltretutto, gli Usa sarebbero chiamati a contribuire alla difesa da eventuali attacchi nei confronti degli istruttori: vorrebbe dire, in sostanza, coinvolgimento nella guerra. Finora, gli Usa hanno partecipato ad attività di addestramento degli ucraini in America, in Polonia e in Germania. Il trasferimento dei reparti di Kiev all'estero, però, rallenta le operazioni. Contemporaneamente, l'addestramento condotto autonomamente dall'Ucraina non si starebbe rivelando particolarmente efficace.

Il tema dell'invio di soldati Nato in Ucraina è tornato d'attualità con le recenti dichiarazioni del presidente francese Emmanuel Macron, che da febbraio prospetta un'ipotesi che non può essere esclusa a priori. "Nulla può essere escluso", ha detto Macron, evidenziando in ogni caso che l'invio sarebbe legato a due condizioni imprescindibili: lo sfondamento della linea del fronte da parte della Russia e l'esplicita richiesta da parte di Kiev.

Lo scenario è stato scartato in maniera esplicita da quasi tutti gli altri leader: Joe Biden, presidente degli Stati Uniti, ha detto e ripetuto che nessun soldato americano metterà piede in Ucraina.

In Europa, alcuni paesi hanno assunto una linea diversa, in particolare dopo l'annuncio di Vladimir Putin: il presidente russo dieci giorni fa ha preannunciato esercitazioni con armi nucleari, che potrebbero anche andare in scena al confine con l'Ucraina.

A stretto giro a Lituania non ha escluso l'invio di truppe per favorire l'addestramento delle forze armate ucraine. L'Estonia si è spinta oltre, prospettando la presenza di propri soldati nell'Ucraina occidentale, lontano dal fronte e dal cuore del conflitto, per consentire a Kiev di aumentare il numero di uomini in prima linea.

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Ucraina, Nato: “Russia non ha numeri per sfondare a...

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Il generale Cavoli, comandante delle forze Nato in Europa: "Gli ucraini reggeranno"

Bombe su Kharkiv (Afp)

I russi non hanno "né i numeri né la capacità per una svolta strategica" in Ucraina nella nuova fase cruciale della guerra caratterizzata dall'offensiva nella regione di Kharkiv. Parola di Christopher Cavoli, il generale americano comandante supremo delle forze della Nato in Europa, che ha fatto il punto dopo una riunione del Comitato militare dell'Alleanza a Bruxelles.

Il quadro: la Russia non può sferrare un maxi attacco

"So che i russi non hanno i numeri necessari per una svolta strategica - ha dichiarato Cavoli -. Non hanno l'abilità e la capacità di farlo, di operare sulla scala necessaria per sfruttare qualsiasi svolta per un vantaggio strategico". Ma, ha poi riconosciuto, "hanno la capacità di fare progressi locali e ne hanno fatti alcuni".

La valutazione del generale deriva da "contatti molto stretti con i nostri colleghi ucraini, e sono fiducioso che manterranno la linea", ha aggiunto. Nonostante la Russia stia premendo lungo i fronti con l'Ucraina e abbia recentemente lanciato un attacco contro Kharkiv, Cavoli ha detto di non essere sicuro che si tratti di un'offensiva estiva su larga scala da parte di Mosca.

Putin e la zona cuscinetto

In effetti, analisti e esperti ipotizzano che le manovre nella regione di Kharkiv mirino a creare una 'zona cuscinetto', a cui ha fatto più volte riferimento anche il presidente russo Vladimir Putin. La Russia, con le penetrazioni compiute nell'ultima settimana, ha aumentato la distanza tra l'artiglieria ucraina e i propri territori, limitando le possibilità di raid di Kiev.

L'obiettivo 'minimo' russo, insomma, sarebbe a portata di mano e questo spiegherebbe anche il rallentamento delle operazioni nelle ultime ore. Il generale, con un approccio prudente, ha sottolineato che "per capire se un'offensiva è stata fermata o meno ci vuole un po' di tempo".

Non va sottovalutata poi la capacità ucraina di arginare le azioni nemiche, grazie anche alle armi e ai mezzi in arrivo dagli Usa. Cavoli ha evidenziato che, dopo il varo del pacchetto di aiuti militari da 61 miliardi di dollari per Kiev, gli ucraini stanno ricevendo "grandi quantità di munizioni, grandi quantità di sistemi di difesa aerea a corto raggio e grandi quantità di veicoli blindati".

Dal canto suo, il presidente del Comitato militare della Nato, l'ammiraglio Rob Bauer, ha affermato che, sebbene la Russia abbia fallito nel suo tentativo di schiacciare l'Ucraina, non dovrebbe essere sottovalutata. Negli oltre due anni di combattimenti, Mosca è migliorata in settori come la logistica e la produzione industriale "dove sta effettivamente avanzando più velocemente di noi in Europa e in Nord America".

La Russia, ha continuato, è riuscita a mettere insieme ulteriori forze, "ma la qualità delle truppe è inferiore a quella delle truppe con cui hanno iniziato il conflitto" a causa del numero di ufficiali "che sono stati uccisi all'inizio della guerra" e, quindi, non sono in grado di addestrare nuovi soldati.

Zelensky a Kharkiv: "Ci servono i Patriot"

Dai vertici dell'Ucraina arrivano informazioni ambivalenti. Le dichiarazioni del presidente Volodymyr Zelensky passano dall'annuncio di progressi sul campo, con lo stop imposto all'avanzata russa, al grido d'allarme perché "la situazione è molto seria, non possiamo permetterci di perdere Kharkiv". Il leader si esprime con queste parole in particolare ad Abc News dopo il suo arrivo nella seconda città ucraina, che è di nuovo messa a rischio dall'avanzata russa.

Zelensky, visto il quadro complesso, ha annullato viaggi in Spagna e Portogallo. A Kiev ha da poco ricevuto il segretario di Stato americano Antony Blinken che ha annunciato l'invio di altre armi per due miliardi di dollari. "Il dialogo va bene, ma ora abbiamo bisogno di aiuto", la chiosa di Zelensky che ha lasciato trapelare, secondo l'intervistatore, il senso di frustrazione. "Tutto quello di cui abbiamo bisogno sono di due sistemi di Patriot - ha aggiunto - e la Russia non sarà in grado di occupare Kharkiv".

Ministro Interno ucraino accusa Russia: "Esecuzioni di civili a Vovchansk"

Intanto, però, le forze di Mosca lasciano il segno in maniera drammatica. Vere e proprie "esecuzioni" di civili da parte delle forze russe nella città di confine di Vovchansk, nella regione nordorientale di Kharkiv, sono state denunciate dal ministro dell'Interno ucraino, Igor Klymenko, in un post su Telegram.

"Le truppe russe stanno facendo prigionieri i civili", ha proseguito il ministro, secondo cui "secondo rapporti dell'intelligence" le forze russe a Vovchansk "non hanno permesso l'evacuazione degli abitanti locali: hanno iniziato a rapire le persone e a portarle negli scantinati". "Uno degli abitanti di Vovchansk ha cercato di scappare a piedi, si è rifiutato di seguire gli ordini degli invasori ed è stato ucciso dai russi", ha aggiunto Klymenko, secondo cui la polizia regionale ha aperto un'indagine per "crimini di guerra".

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Pagati per dimagrire, il ‘metodo’ per...

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Lo studio è stato condotto su tre gruppi di uomini

Un obeso (Fotogramma/Ipa)

I soldi fanno i miracoli, anche contro l'obesità. E' quanto ha scoperto uno studio, condotto dall’Università scozzese di Stirling, da cui emerge che offrire incentivi finanziari è efficace nell’aiutare gli uomini a perdere peso.

“La ricerca ha dimostrato che offrire incentivi in denaro era un modo popolare ed efficace per aiutare gli uomini a perdere peso" ha detto il professor Pat Hoddinott dell’Unità di ricerca dell’Università di Stirling. "Questa iniziativa rappresenterebbe una soluzione a basso costo da offrire al servizio sanitario nazionale per agli uomini con problemi di obesità".

Lo studio

Sono stati 585 uomini con il problema dell'obesità che hanno preso parte alla ricerca. Tre gruppi, provenienti da Scozia, Inghilterra e Irlanda del Nord. Al primo gruppo sono state offerte 400 sterline pari a poco più di 466 euro se fossero riusciti a dimagrire, ai secondi solo messaggi di incoraggiamento e ai terzi nulla. L'obiettivo era perdere il 5% del proprio peso in tre mesi, il 10% in sei e mantenere per 12 mesi quello che avevano perso. La ricerca ha rilevato che dopo un anno gli uomini che ricevevano sia messaggi di testo che l’opportunità di ricevere denaro perdevano più peso.

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