Cronaca
Chiara Ferragni, anche Pigna dice addio all’influencer
Collaborazione interrotta dalla cartiera. Codacons: "Dimostra attenzione ai consumatori, vediamo cosa faranno le altre aziende"
Anche Pigna dice addio a Chiara Ferragni. L'azienda di carta ha infatti deciso di interrompe la sua collaborazione con l'influencer dopo le accuse di truffa che l'hanno travolta.
Plaude alla scelta della cartiera italiana il Codacons, artefice della segnalazione delle presunte violazioni di Ferragni all'Antitrust. "La decisione di Pigna, che fa seguito a quella di grandi aziende come Safilo e Coca cola - sottolinea il Codacons all'Adkronos - è corretta perché dimostra attenzione verso i consumatori e rispetto verso gli acquirenti dei prodotti. Crediamo che nessuna azienda debba legarsi per pubblicità e sponsorizzazioni a soggetti pesantemente sanzionati per illeciti contro i consumatori, e le società debbano rescindere i contratti in essere quando si verificano scandali come quelle del pandoro Balocco, che portano a strascichi giudiziari importanti e ripercussioni sul fronte reputazionale. Attendiamo ora - aggiunge l'associazione - di sapere cosa decideranno le altre aziende che hanno rapporti commerciali con la Ferragni, e se dimostreranno analoga attenzione verso gli utenti e i consumatori”.
Cronaca
Denise Pipitone, Piera Maggio: “Dopo 20 anni trovate...
La denuncia della mamma della bambina scomparsa a Mazara del Vallo nel 2004. La foto delle microspie su Facebook: "Collegate alla rete elettrica, chiederemo ad autorità se sono dello Stato"
Denise Pipitone, nuovo giallo. Due cimici, collegate alla rete elettrica e funzionanti, ritrovate in casa durante alcuni lavori di manutenzione. E' la denuncia, via Facebook, di Piera Maggio, la mamma di Denise Pipitone, la bambina scomparsa a Mazara del Vallo nel 2004, che posta la foto delle microspie. ''Ritrovate dopo 20 anni, a meno che qualcuno non le abbia collocate nel tempo violando il nostro stabile. Erano correttamente funzionanti perché collegate alla rete elettrica - si legge in un post -. Adesso chiederemo alle autorità se sono beni dello Stato oppure di privati. Ovviamente non sappiamo se ce ne sono ancora delle altre e, a dire il vero, non abbiamo mai avuto questa curiosità perché non avevamo niente da nascondere. La scoperta è avvenuta adesso per via di manutenzione''.
''Ci chiediamo se durante un'indagine dove vengono collocate determinate apparecchiature negli ambienti privati delle persone, non sia il caso a fine indagine di recuperare le tecnologie, presumibilmente anche costose, di cui si sono avvalsi coloro che hanno condotto le indagini? Se sono apparecchiature dello Stato, pensate che adesso dovremmo chiedere il risarcimento di 20 anni di appropriazione della nostra rete elettrica?''.
Cronaca
Strage di operai a Casteldaccia, i nomi delle cinque vittime
I cinque operai stavano eseguendo lavori di manutenzione, a provocarne la morte potrebbero essere state le esalazioni di gas tossici nella vasca con acque reflue in cui sono scesi
Strage sul lavoro oggi pomeriggio a Casteldaccia, Palermo, dove cinque operai sono morti mentre stavano eseguendo la manutenzione nel sistema fognario di una cantina vitivinicola. Un sesto operaio è invece in gravissime condizioni, ricoverato al Policlinico del capoluogo siciliano e intubato. Salvo e illeso un settimo operaio.
I cinque operai morti sono Epifanio Assazia, 71 anni; Roberto Raneri, 51 anni; Ignazio Giordano, 57 anni; Giuseppe La Barbera e Giuseppe Miraglia. Epifanio Assazia era il titolare dell'impresa Quadrifoglio Group che stava effettuando i lavori.
Le ipotesi sulla morte degli operai
A provocare la morte dei cinque potrebbero essere state le esalazioni di gas tossici nella vasca con acque reflue in cui sono scesi per conto dell’Azienda municipale acquedotti (Amap) di Palermo per dei lavori di manutenzione davanti alla casa vinicola Corvo di Salaparuta. Uno dei due operai sopravvissuti, accusati i primi malori, è riuscito a uscire e a dare l'allarme mentre i suoi colleghi avrebbero perso i sensi. I sindacalisti presenti sul luogo della tragedia parlano di un cedimento strutturale, ma è tutto da verificare.
Domani sciopero generale a Palermo
Sciopero generale domani, di 4 ore e di 8 ore degli edili, nella provincia di Palermo, ha annunciato Piero Ceraulo, segretario degli edili della Cgil Fillea di Palermo parlando con i giornalisti sul luogo della tragedia. Previsto un presidio davanti la Prefettura dalle 9.
Cronaca
Strage di operai a Casteldaccia, il sopravvissuto sotto...
Le parole all'Adnkronos: "Ho sentito i miei colleghi che gridavano, ho dato subito l'allarme"
"All’improvviso ho sentito i miei colleghi che gridavano, e ho dato subito l’allarme. Mi sento un miracolato. Sono sotto choc. Non voglio dire altro”. Così all’Adnkronos l’operaio Amap sopravvissuto alla tragedia sul lavoro a Casteldaccia. Il giovane operaio, che preferisce non dire il suo nome, è visibilmente scosso. Indossa la tuta gialla dell’Amap.
Cinque dei sei colleghi sono morti mentre il sesto è stato portato in codice rosso al policlinico. Il ragazzo cammina su e giù davanti al luogo in cui sono rimasti uccisi i suoi colleghi.
Intanto sono arrivati alla spicciolata i parenti dei cinque operai morti, accompagnati fino al posto in cui hanno perso la vita. Qualcuno piange, una donna grida. Sul posto anche il sindaco di Casteldaccia, Giovanni Di Giacinto.