Esteri
Xi in Francia vede Macron e von der Leyen: “Cina e Ue...
Xi in Francia vede Macron e von der Leyen: “Cina e Ue restino partner”
Il presidente cinese torna in Europa dopo cinque anni. Sul tavolo del trilaterale all'Eliseo la guerra in Ucraina, il conflitto in Medio Oriente. Ma anche commercio e investimenti
Cina e Ue "devono continuare a considerarsi come partner". Lo ha detto il leader cinese Xi Jinping, a Parigi per il trilaterale con il presidente francese Emmanuel Macron e la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen. Xi ha parlato di un "mondo che entra in un nuovo periodo di turbolenze e trasformazione", insistendo su "dialogo e cooperazione", sulla necessità di "rafforzare la comunicazione strategica, la fiducia reciproca". Xi ha detto di considerare l'Europa un "partner importante" e di affrontare "le relazioni con l'Ue da una prospettiva strategica e a lungo termine". "In quanto forze importanti nel mondo", Ue e Cina dovrebbero "portare avanti una collaborazione strategica” e promuovere “uno sviluppo stabile e sano, contribuendo alla pace e allo sviluppo mondiale”, ha detto ancora Xi.
Quanto alla crisi ucraina, Cina, Francia ed Unione Europea auspicano "un rapido cessate il fuoco", il "ritorno della pace in Europa", sostengono "la soluzione politica della crisi" ucraina e l'urgenza di "creare le condizioni per colloqui di pace", ha detto il leader cinese, secondo quanto rende noto il ministero degli Esteri di Pechino. La Cina ribadisce di "non aver creato la crisi ucraina", di "non essere parte in causa" e di aver sempre lavorato per "facilitare" colloqui di pace, passati più di due anni dall'inizio del conflitto in Ucraina a causa dell'invasione russa che Pechino non ha mai condannato esplicitamente. Sul Medio oriente, Xi è tornato a insistere sull'assistenza umanitaria e sulla soluzione dei due Stati. Un "cessate il fuoco globale il più rapidamente possibile".
Macron a Xi: "Futuro Europa dipende anche da relazioni equilibrate con Pechino"
"L'avvenire del nostro continente dipenderà molto chiaramente anche dalla nostra capacità di continuare a sviluppare in maniera equilibrata le relazioni con la Cina", ha dichiarato dal canto suo Macron, aggiungendo che il "coordinamento" con Pechino sulle "crisi principali in Ucraina e in Medio Oriente è "assolutamente decisivo".
"La situazione internazionale, molto chiaramente, richiede più che mai questo dialogo euro-cinese" e "una logica di decoupling sarebbe dannosa" in termini economici, ma servono "regole eque per tutti". Macron ha spiegato di voler sollevare le "preoccupazioni, per cercare di superarle".
Von der Leyen: "Serve rispetto reciproco"
Ue e Cina vogliono entrambe avere "buone relazioni" e, "dato il peso che la Cina ha a livello globale, la nostra interazione è fondamentale per assicurare il rispetto reciproco, per evitare fraintendimenti e trovare soluzioni alle sfide globali", ha affermato la presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, sottolineando che "Cina e Unione Europea hanno un interesse comune per la pace e la sicurezza e per il funzionamento efficace dell'ordine internazionale basato sulle regole".
Guerra in Ucraina
Con il presidente cinese Xi Jinping "abbiamo anche discusso dell'impegno della Cina a non fornire equipaggiamenti letali destinati alla Russia. Serve uno sforzo maggiore per ridurre le consegne di beni a duplice uso alla Russia, che finiscono sul campo di battaglia" in Ucraina e, "data la natura esistenziale della minaccia derivante da questa guerra, sia per l'Ucraina che per l'Europa, ciò influisce sulle relazioni Ue-Cina".
"La guerra della Russia contro l'Ucraina deve finire. Serve una pace giusta e duratura. Contiamo sulla Cina affinché utilizzi tutta la sua influenza sulla Russia per porre fine alla guerra di aggressione contro l'Ucraina. Il presidente Xi ha svolto un ruolo importante nel ridimensionare le irresponsabili minacce nucleari della Russia e sono fiduciosa che continuerà a farlo", viste "le continue minacce nucleari da parte della Russia", ha chiosato.
Economia e mercato
Von der Leyen ha poi avvertito che l'Ue non tollererà "pratiche che causano distorsioni del mercato". I sussidi statali cinesi per le sue fabbriche di veicoli elettrici e l'industria siderurgica rappresentano una seria minaccia per le aziende europee e potrebbero persino portare alla "de-industrializzazione in Europa", ha affermato. La Repubblica Popolare, ha aggiunto, "sta producendo, con sussidi massicci, più di quanto venda a causa della debolezza della domanda interna". E "questo sta portando a un eccesso di offerta di beni cinesi prodotti con sussidi, come i veicoli elettrici e l'acciaio, sta portando a un commercio sleale". Per von der Leyen, "gli attuali squilibri nell'accesso al mercato non sono sostenibili e vanno affrontati".
"I prodotti sovvenzionati dalla Cina, come i veicoli elettrici o ad esempio l'acciaio, stanno inondando il mercato europe. "Nello stesso tempo - prosegue - la Cina continua a sostenere massicciamente il suo settore manifatturiero. E questo, combinato con una domanda interna che non aumenta. Il mondo non può assorbire la sovrapproduzione della Cina. Pertanto, ho incoraggiato il governo cinese ad affrontare queste sovraccapacità strutturali". "Allo stesso tempo, ci coordineremo strettamente con i Paesi del G7 e le economie emergenti, che sono anch'essi sempre più colpiti dalle distorsioni del mercato cinese", conclude.
L'anno scorso la Commissione europea aveva annunciato che avrebbe valutato eventuali dazi per le auto elettriche prodotte in Cina. Il colosso cinese Byd ha firmato un accordo per la produzione di veicoli in Ungheria, altra tappa del tour europeo di Xi, il primo dal 2019. Von der Leyen ha ribadito che l'Ue non sta cercando il "decoupling dalla Cina" e al contempo ha descritto il rapporto con Pechino come "uno dei più complessi, ma anche uno dei più importanti".
" Affrontiamo la questione in modo chiaro, in modo costruttivo e responsabile, perché una Cina che agisce in modo corretto è un bene per tutti noi. Nello stesso tempo, l'Europa non esiterà a prendere decisioni difficili, necessarie a proteggere la sua economia e la sua sicurezza". "Dobbiamo migliorare - prosegue - la resilienza delle nostre catene di approvvigionamento e, ad esempio, dobbiamo affrontare le dipendenze eccessive, diversificando le fonti di materie prime critiche. Questo è il motivo per cui abbiamo negoziato diversi accordi per ampliare il numero di Paesi da cui otteniamo materie prime critiche. Questo è fondamentalmente de-risking messo in pratica: il nostro mercato è e rimane aperto alla concorrenza leale e agli investimenti, ma non è positivo per l’Europa se danneggia la nostra sicurezza e ci rende vulnerabili. Ecco perché agiamo", conclude.
Esteri
Ucraina, Lavrov: “Conflitto tra Occidente e Russia al...
Secondo il ministro degli Esteri russo l'Europa non tornerà ad avere buoni rapporti con Mosca "per almeno una generazione"
Il conflitto tra l'Occidente e la Russia per la guerra in Ucraina è ora "al suo apice" e l'Europa non tornerà ad avere buoni rapporti con Mosca "per almeno una generazione". A dichiararlo è stato oggi il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov, assicurando che a pensarla in questo modo non sono solo molti russi ma che lo stesso Cremlino "considera questa valutazione corretta".
"Dopo il fallimento della controffensiva ucraina, i Paesi occidentali hanno iniziato a diffondere la tesi, apertamente falsa, che non ci fermeremo in Ucraina", ha dichiarato Lavrov durante la 32esima Assemblea del Consiglio per la politica estera e di difesa.
Lavrov ha quindi criticato la retorica dei Paesi occidentali, per i quali Putin vincerà la guerra in Ucraina "e poi attaccherà la Nato, quindi tutti devono urgentemente armarsi fino ai denti". Il ministro russo ha criticato "questa retorica" come parte di un discorso sempre più duro contro la Russia.
Presidente Duma: "Ue viola libertà di stampa ed espressione"
Il presidente della Duma, Vyacheslav Volodin, ha accusato l'Unione Europea di censura e di violare la libertà di stampa e di espressione all'indomani della decisione del Consiglio Ue di sospendere le attività radiotelevisive di quattro media che "diffondono e sostengono la propaganda russa e la guerra di aggressione contro l'Ucraina" ovvero Voice of Europe, Ria Novosti, Izvestia e Rossiyskaya Gazeta.
In un post su Telegram, Volodin - stretto alleato del presidente russo Vladimir Putin - ha accusato l'Occidente di doppi standard, sostenendo che l'Unione Europea abbia bloccato media che diffondono quelli che ha definito "punti di vista alternativi". In Russia, molti media dell'opposizione e che criticano le politiche di Putin sono bloccati.
Esteri
Georgia, presidente ha posto il veto su legge agenti...
La legge era stata approvata nei giorni scorsi in via definitiva dal Parlamento di Tblisi
Come atteso, la presidente della Georgia Salome Zurabishvili ha posto il veto sulla legge sugli agenti stranieri, approvata nei giorni scorsi in via definitiva dal Parlamento di Tblisi. "Ho posto il veto sulla legge 'russa'", ha dichiarato Zurabishvili.
“Oggi ho posto il veto alla ‘legge russa’, una legge che, in sostanza, contraddice la nostra Costituzione e tutte le norme europee e rappresenta un ostacolo al cammino europeo”, ha detto la presidente georgiana in un discorso al Paese e pubblicato sul sito ufficiale, sottolineando come il veto sia "legalmente giustificato".
La legge sulla trasparenza dell'influenza straniera, voluta con forza dal partito di governo Sogno georgiano e contestata dall'opposizione, che ha portato in piazza migliaia di persone, obbliga le organizzazioni, i media ed entità simili che ricevano almeno il 20% di finanziamenti dall'estero a registrarsi come "agenti che difendono gli interessi di forze straniere". Sul modello di quanto fatto dalla Russia, che ha così giustificato la repressione e la chiusura di ong e mezzi di comunicazione dell'opposizione.
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Eye, Molinari: “Forlì scelta simbolica ad un anno...
“L’European Youth Event è un brand del Parlamento Europeo che di solito si svolge a Strasburgo, ma che in vista delle elezioni europee si è spostato anche negli Stati membri: in Germania, Lituania, Slovenia e ora in Italia, per discutere di Unione Europea, visto che l’8 e il 9 giugno siamo tutti chiamati a votare. C’è una campagna che si chiama ‘Usa il tuo voto’ che vuole invitare tutti i cittadini dell’Unione, in particolare i giovani, ad andare a votare. In questi tre giorni ci sarà da divertirsi, da stare insieme e da discutere”, ha sottolineato Maurizio Molinari, parlamentare europeo capo dell’Ufficio di Milano, durante l’inaugurazione di EYE Forlì.
“Andare in una città come Forlì, piuttosto che in un grande centro come Milano, soprattutto ad un anno di distanza dall’alluvione che ha colpito la Romagna, è da un lato molto forte simbolicamente e, dall’altro, vuole avvicinare i cittadini all’istituzione. Per questo l’Unione Europea ha scelto questa città”, conclude Molinari.