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Rafah, con incursione Israele a rischio la vita di 600mila...
Rafah, con incursione Israele a rischio la vita di 600mila bambini: l’allarme di Save the Children
L'organizzazione avverte: "L’intero sistema degli aiuti umanitari sarebbe bloccato, la comunità internazionale non può continuare a distogliere lo sguardo"
Non c’è più tempo per proteggere i bambini a Rafah: l’incombente attacco di terra sta costringendo centinaia di migliaia di persone alla fuga e impedendo gli sforzi per portare aiuti umanitari nell'“ultimo rifugio” di Gaza. E' l’allarme lanciato da Save the Children, che ricorda che oggi, 6 maggio, le forze israeliane hanno emesso degli ordini di trasferimento chiedendo ai civili nella parte orientale di Rafah di spostarsi nella cosiddetta “zona umanitaria” israeliana di Al-Mawasi, che, secondo quanto riferito, viene contemporaneamente ampliata. Allo stesso tempo, gli ordini invitano i civili a non spostarsi verso Gaza City e l'area di Wadi Gaza, lasciando la popolazione senza opzioni.
Gli ordini seguono una notte di intensi bombardamenti a Rafah, che hanno ucciso almeno 22 persone, tra cui otto bambini. Sempre ieri sera, gli attacchi al valico di Kerem Shalom avrebbero ucciso 3 persone. Non c'è stato alcun dialogo tra le autorità israeliane e le agenzie umanitarie attraverso strutture formali di coordinamento umanitario prima dell'espansione della cosiddetta “zona umanitaria” ad Al-Mawasi, evidenzia il comunicato.
“Speravamo che questo giorno non arrivasse mai - ha dichiarato Inger Ashing, direttrice generale di Save the Children International - Per settimane abbiamo avvisato che non esiste un piano di evacuazione fattibile per sfollare e proteggere legalmente i civili. Per settimane abbiamo avvertito delle conseguenze devastanti che tutto ciò avrà sui bambini e sulla nostra capacità di assisterli in una situazione già molto complessa. Per settimane abbiamo chiesto un'azione preventiva. Invece, la comunità internazionale ha distolto lo sguardo. Ora non può più farlo".
"L'incursione annunciata non solo metterà a rischio la vita di oltre 600.000 bambini, ma nel migliore dei casi interromperà e nel peggiore causerà il collasso del sistema degli aiuti umanitari che attualmente lotta per mantenere in vita la popolazione di Gaza - prosegue - L’intervento umanitario in questo momento è concentrato a Rafah, l'unico valico consentito alle agenzie umanitarie come Save the Children. Ora il sistema di coordinamento istituito a Rafah è a rischio di interruzione, i magazzini, i veicoli, gli uffici, gli alloggi del personale. Non c'è nessun posto sicuro a Gaza e, con le attuali restrizioni, non c'è nessun posto dove le persone possano accedere ai beni di prima necessità per sopravvivere. L'allontanamento forzato delle persone da Rafah e l'ulteriore interruzione degli aiuti segneranno probabilmente il destino di molti bambini".
"Avevamo già esaurito le parole per descrivere la situazione catastrofica di Rafah, ma il prossimo capitolo la porterà a livelli indescrivibili - continua l'organizzazione - Più della metà della popolazione di Gaza è fuggita a Rafah e non ha un posto sicuro dove andare. Molti sono feriti o semplicemente troppo vecchi, malati o deboli per fuggire di nuovo. Le famiglie cercano disperatamente di evitare che i loro figli muoiano di fame e la malnutrizione sta già mietendo vittime. L'intera popolazione di Gaza sta sperimentando la fame estrema e sappiamo che l'imminente incursione avrà un impatto sull'accesso dei bambini a cibo, acqua e cure mediche nel momento in cui ne hanno più bisogno. La negazione dell'accesso umanitario è una grave violazione contro i bambini, la fame non deve mai essere usata come arma di guerra".
"Chiediamo a tutti gli Stati di agire ora per proteggere i civili e prevenire ulteriori atrocità a Rafah. Il governo di Israele deve rispettare il divieto di trasferimento forzato e di deportazione dei civili previsto dal diritto internazionale umanitario e fornire ai civili i beni di prima necessità per la sopravvivenza - prosegue - Ora più che mai abbiamo bisogno di un cessate il fuoco immediato e definitivo, attuato dalle parti in conflitto. C'è molto di più che può e deve essere fatto per salvare le vite dei bambini".
Save the Children fornisce servizi e supporto essenziali ai bambini palestinesi dal 1953. L’Organizzazione ha messo in atto tutte le misure possibili per sostenere il proprio personale, tenerlo al sicuro e continuare a supportare i bambini e le famiglie nella Striscia di Gaza. Tuttavia, queste opzioni sono limitate dalla condotta delle ostilità: nessun luogo è sicuro a Gaza, anche per il nostro personale e i nostri partner, conclude il comunicato.
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Ucraina, Lavrov: “Conflitto tra Occidente e Russia al...
Secondo il ministro degli Esteri russo l'Europa non tornerà ad avere buoni rapporti con Mosca "per almeno una generazione"
Il conflitto tra l'Occidente e la Russia per la guerra in Ucraina è ora "al suo apice" e l'Europa non tornerà ad avere buoni rapporti con Mosca "per almeno una generazione". A dichiararlo è stato oggi il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov, assicurando che a pensarla in questo modo non sono solo molti russi ma che lo stesso Cremlino "considera questa valutazione corretta".
"Dopo il fallimento della controffensiva ucraina, i Paesi occidentali hanno iniziato a diffondere la tesi, apertamente falsa, che non ci fermeremo in Ucraina", ha dichiarato Lavrov durante la 32esima Assemblea del Consiglio per la politica estera e di difesa.
Lavrov ha quindi criticato la retorica dei Paesi occidentali, per i quali Putin vincerà la guerra in Ucraina "e poi attaccherà la Nato, quindi tutti devono urgentemente armarsi fino ai denti". Il ministro russo ha criticato "questa retorica" come parte di un discorso sempre più duro contro la Russia.
Presidente Duma: "Ue viola libertà di stampa ed espressione"
Il presidente della Duma, Vyacheslav Volodin, ha accusato l'Unione Europea di censura e di violare la libertà di stampa e di espressione all'indomani della decisione del Consiglio Ue di sospendere le attività radiotelevisive di quattro media che "diffondono e sostengono la propaganda russa e la guerra di aggressione contro l'Ucraina" ovvero Voice of Europe, Ria Novosti, Izvestia e Rossiyskaya Gazeta.
In un post su Telegram, Volodin - stretto alleato del presidente russo Vladimir Putin - ha accusato l'Occidente di doppi standard, sostenendo che l'Unione Europea abbia bloccato media che diffondono quelli che ha definito "punti di vista alternativi". In Russia, molti media dell'opposizione e che criticano le politiche di Putin sono bloccati.
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Georgia, presidente ha posto il veto su legge agenti...
La legge era stata approvata nei giorni scorsi in via definitiva dal Parlamento di Tblisi
Come atteso, la presidente della Georgia Salome Zurabishvili ha posto il veto sulla legge sugli agenti stranieri, approvata nei giorni scorsi in via definitiva dal Parlamento di Tblisi. "Ho posto il veto sulla legge 'russa'", ha dichiarato Zurabishvili.
“Oggi ho posto il veto alla ‘legge russa’, una legge che, in sostanza, contraddice la nostra Costituzione e tutte le norme europee e rappresenta un ostacolo al cammino europeo”, ha detto la presidente georgiana in un discorso al Paese e pubblicato sul sito ufficiale, sottolineando come il veto sia "legalmente giustificato".
La legge sulla trasparenza dell'influenza straniera, voluta con forza dal partito di governo Sogno georgiano e contestata dall'opposizione, che ha portato in piazza migliaia di persone, obbliga le organizzazioni, i media ed entità simili che ricevano almeno il 20% di finanziamenti dall'estero a registrarsi come "agenti che difendono gli interessi di forze straniere". Sul modello di quanto fatto dalla Russia, che ha così giustificato la repressione e la chiusura di ong e mezzi di comunicazione dell'opposizione.
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Eye, Molinari: “Forlì scelta simbolica ad un anno...
“L’European Youth Event è un brand del Parlamento Europeo che di solito si svolge a Strasburgo, ma che in vista delle elezioni europee si è spostato anche negli Stati membri: in Germania, Lituania, Slovenia e ora in Italia, per discutere di Unione Europea, visto che l’8 e il 9 giugno siamo tutti chiamati a votare. C’è una campagna che si chiama ‘Usa il tuo voto’ che vuole invitare tutti i cittadini dell’Unione, in particolare i giovani, ad andare a votare. In questi tre giorni ci sarà da divertirsi, da stare insieme e da discutere”, ha sottolineato Maurizio Molinari, parlamentare europeo capo dell’Ufficio di Milano, durante l’inaugurazione di EYE Forlì.
“Andare in una città come Forlì, piuttosto che in un grande centro come Milano, soprattutto ad un anno di distanza dall’alluvione che ha colpito la Romagna, è da un lato molto forte simbolicamente e, dall’altro, vuole avvicinare i cittadini all’istituzione. Per questo l’Unione Europea ha scelto questa città”, conclude Molinari.