Economia
Prof. Zucchetti: “Cooperare su Av Salerno-Reggio...
Prof. Zucchetti: “Cooperare su Av Salerno-Reggio Calabria, no alle divisioni”
"Cooperare è meglio che dividersi". Così il professor Roberto Zucchetti, coordinatore del Dibattito pubblico sull’Alta velocità ferroviaria Salerno-Reggio Calabria, commenta il campanilismo territoriale emerso nella discussione, conclusa da poco, sul progetto di fattibilità tecnico-economica del nuovo tracciato Romagnano-Praia a Mare, di 97 chilometri, che attraverserà il Vallo di Diano per ritornare, dopo 37 chilometri di gallerie, lungo la costa tirrenica all’altezza della Riviera dei Cedri, nel nord della Calabria. L’opera costerà 8 miliardi di euro finanziati dal Fondo complementare, vedrà l’impiego di quasi 85mila addetti a tempo pieno e, secondo le stime tecniche, genererà un valore aggiunto di 6,1 miliardi di euro e poi un incremento di 230 milioni di euro del traffico turistico e di quello business.
"Uno degli aspetti principali emersi in questo dibattito - riassume all'Adnkronos Zucchetti, tra l’altro economista, esperto di trasporti e docente di lungo corso nell’Università Bocconi - è che le popolazioni locali nutrono una grande aspettativa nei confronti dell’opera. In effetti, le contestazioni sono arrivate quasi per intero da gruppi che temono di essere penalizzati dal fatto che la linea in questione non passi dal loro territorio o non abbia fermate vicine. È inoltre emersa la difficoltà delle comunità locali a lavorare insieme per cogliere le opportunità che potrà offrire la nuova linea, la cui attivazione è prevista nel 2031, in funzione della completa copertura finanziaria".
Nel corso della procedura pubblica, alcuni comitati e cittadini hanno espresso posizioni critiche su diversi temi: la scelta di transitare per il Vallo di Diano e non seguire la linea costiera; la richiesta di riattivare al traffico commerciale la linea storica Sicignano-Lagonegro, che invece il decreto interministeriale 146 del 2022 tutela come linea storica a scopo turistico. Inoltre, alcuni cittadini hanno sollevato dubbi sull’adeguatezza delle analisi sismiche e idrogeologiche, sebbene vagliate in profondità, e sull’idoneità della soluzione proposta a servire l’utenza proveniente da Scalea (Cosenza) e dintorni. "Le diverse posizioni dei portatori di interessi vanno sempre raccolte e rispettate. Ma vanno evitate le strumentalizzazioni L’opera da realizzare ha richiesto uno studio molto approfondito - evidenzia Zucchetti - e i tecnici hanno mostrato di aver tenuto conto di tutte le problematiche sollevate, dei rischi, dei costi e dei benefici. Parliamo di una linea che avrà una velocità massima di 300 chilometri, al netto delle tratte di accelerazione e decelerazione e dei brevi tragitti in cui, per via della pendenza, la velocità dei treni raggiungerà i 280 chilometri. Allora sono obbligatorie delle scelte, ed è chiaro che qualcuno sia scontento".
'ragionare sui vantaggi che può portare ai territori'
"Un treno ad alta velocità fa poche fermate perché una fermata fa perdere molto tempo. È come nella Formula 1, in cui il cambio delle gomme dura qualche secondo ma l’ingresso al box e il rientro in pista fanno perdere molto più tempo. Allora - rimarca Zucchetti - bisogna ragionare sui vantaggi che un’opera come la Romagnano-Praia a Mare può portare ai territori delle tre regioni interessate, Campania, Basilicata e Calabria. Dunque, gli attori locali devono mettersi d’accordo, cooperare, avviare strategie per collegare i vari territori con l’Alta velocità ferroviaria, per sviluppare il turismo e incrementare l’economia. Inoltre, i territori devono avere un ruolo attivo, devono chiedere al governo e alle Regioni di migliorare l’accessibilità stradale e il trasporto pubblico locale. Ricordo che Rfi mette i binari, ma poi gli operatori ferroviari mettono i treni e li fanno fermare solo se c’è un numero sufficiente di passeggeri".
Nei giorni scorsi, è nata la polemica sul fatto che l’opera è finanziata per l’80 per cento e che i suoi costi sono nel frattempo quasi raddoppiati. "Prima a causa del Covid, ora per via delle guerre in corso, i prezzi dei materiali e dell’energia sono aumentati ovunque, non soltanto in Italia. L’opera va finanziata integralmente, questo è l’interesse di tutti. Perciò, la polemica non aiuta" taglia corto Zucchetti. Quanto al ruolo del Dibattito pubblico, "noi abbiamo garantito un ampio confronto di tutti i soggetti interessati con Rfi, proponente del tracciato discusso, e con i progettisti di Italferr - ricorda - Il Dibattito pubblico è, come ha detto l’apposita Commissione nazionale, una forma di 'democrazia sostanziale', che però non è ancora molto conosciuta e sfruttata e rischia di essere depotenziata dal nuovo Codice dei contratti pubblici. E' fondamentale per conoscere a fondo il progetto di una grande opera come il tracciato appena discusso dell’Alta velocità ferroviaria Salerno-Reggio Calabria, anche consultando i documenti che la riguardano, tutti pubblicati sul sito ufficiale insieme agli aggiornamenti sulle questioni poste dai portatori di interessi e ai materiali, inclusi i filmati, relativi agli incontri in presenza oppure on line. Stavolta abbiamo fornito, anche a mezzo stampa, che ringrazio molto, informazioni ancora più dettagliate dei vari momenti di illustrazione del progetto, di ascolto dei territori e di confronto fra le parti".
Articolato in dieci incontri tra quelli on line e quelli in presenza, il Dibattito pubblico ha registrato 17 contributi degli stakeholder pubblicati sul sito web ufficiale, 1.363 partecipanti, 1.093 visualizzazioni dei cinque webinar, 15 comunicati stampa trasmessi a 750 giornalisti, cinque uscite televisive, quasi 2mila uscite sul web e una copertura mediatica, considerati tutti i canali di comunicazione utilizzati, di ben oltre mezzo milione di persone. "Abbiamo compiuto uno sforzo ulteriore e doveroso, nella consapevolezza che il Dibattito pubblico è garanzia di trasparenza e permette ai cittadini di interloquire con le istituzioni senza bisogno di mediatori; per esempio, i destinatari degli espropri possono parlare direttamente con Rfi avendo accanto i sindaci e i tecnici comunali, in un contesto istituzionale e sicuro. Infine, ma non per ultimo, il Dibattito consente di avere notizie certe da fonti ufficiali. L’Alta velocità nel Mezzogiorno - conclude - facilita lo spostamento di persone e merci ma non garantisce di per sé lo sviluppo: è uno strumento prezioso che deve essere utilizzato da una capacità imprenditoriale che è necessario rafforzare. Posso chiudere con uno slogan: occorre cooperare per competere!".
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1 Maggio, Confsal: “Più dignità, sicurezza, equità e...
"Presenteremo un ‘Decalogo per la disabilità e la fragilità"’
“È necessario varare un piano straordinario per la sicurezza sui luoghi lavoro affinché il lavoro sia un progetto di vita e non di morte. C’è bisogno di fare scelte coraggiose e dare attuazione alle proposte Confsal che compongono il decalogo della sicurezza per la prevenzione partecipata”. Così Angelo Raffaele Margiotta, segretario generale della Confsal-Confederazione Generale Sindacati Autonomi Lavoratori, in occasione della settima edizione della ‘Giornata del Lavoro’ che si è tenuta stamattina a Napoli.
Più dignità al lavoro, più salute e sicurezza, più equità retributiva e più sviluppo e occupazione i temi principali della manifestazione. “L’occupazione giovanile passa attraverso lo sviluppo del Mezzogiorno rendendo urgente un cambio di passo da parte delle amministrazioni dal punto di vista strutturale, procedurale e burocratico per attirare investimenti dal punto di vista sociale-legale”, ha ricordato Margiotta che ha aggiunto: “È necessario creare un fronte comune, affinché i nostri giovani non abbandonino i loro territori e anche le strade della legalità”.
Strettamente legato al tema dello sviluppo occupazionale è quello della formazione - e in particolare del sistema della formazione professionale - che deve essere rivisto ed aggiornato poiché, come ha evidenziato il segretario Confsal “Oltre al capitale finanziario occorre il capitale umano: i giovani devono diventare un fattore di sviluppo acquisendo le competenze che servono al mercato del lavoro, soprattutto nei settori emergenti”.
Focus anche sull’equità retributiva. “Con due contratti innovativi abbiamo recentemente stabilito un minimo tabellare di 9 euro lordi orari in tutti i settori economici del manifatturiero e in tutti i settori del terziario, dimostrando che la minima dignità economica che deve derivare dal lavoro, cioè il cosiddetto salario minimo può essere stabilito con una contrattazione collettiva di qualità senza bisogno della legge”, ha osservato Margiotta.
“Dare dignità al lavoro significa anche dare dignità a quei lavoratori in difficoltà perché fragili o disabili. Fragilità e disabilità non sono la stessa cosa ma hanno in comune uno stato di difficoltà che la società, sorda e insensibile, trasforma in un vero e proprio handicap perché impedisce loro di superarlo. Ecco perché presenteremo un ‘Decalogo per la disabilità e la fragilità’ dal quale deve discendere un protocollo attuativo della normativa sulla disabilità nei luoghi di lavoro, al fine di eliminare ogni discriminazione”, ha aggiunto.
Margiotta ha poi colto l’occasione per ribadire l'impegno di Confsal per le pari opportunità: “La questione sindacale e culturale da affrontare è quella delle pari opportunità di progresso durante la vita lavorativa. La riduzione delle disuguaglianze di genere e la partecipazione delle donne ai ruoli decisionali porterebbe sicuramente benefici non solo in termini di equità ed eguaglianza ma anche di crescita economica e renderebbe l’Italia un Paese competitivo anche a misura di donna. Confsal è impegnata a promuovere modelli organizzativi innovativi che garantiscano a tutti opportunità di crescita e formazione, con orari di lavoro flessibili e l’introduzione di fringe benefit pensati per il benessere del lavoratore e delle lavoratrici”, ha sottolineato il segretario. Un pensiero, infine, al tema della pace: “In questo dilagare di scenari di guerra in tanti parti del mondo occorre ascoltare l’invito del Papa che a parlare non siano più le armi ma la diplomazia e i negoziati affinché si possa di nuovo ascoltare la parola Pace”, ha concluso.
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Confsal in piazza a Napoli per il lavoro, lo sviluppo, la...
Più dignità al lavoro, più salute e sicurezza, più equità retributiva sviluppo e occupazione. Questi i temi principali della 7ma edizione della Giornata del Lavoro Confsal che da Piazza del Plebiscito a Napoli, in collegamento con le piazze di tutte le regioni d’Italia, ha rivendicato con forza il valore, la dignità del lavoro pubblico e privato, ponendo in primo piano la questione della sicurezza. In un contesto complesso per l’ Italia, il lavoro rappresenta sempre più un valore da difendere ai tavoli istituzionali.
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1 maggio, Luzzi (Feder.Agri): “Tanti morti sul lavoro...
Il segretario generale della Feder.Agri ha commentato il dramma delle morti sul lavoro intervenendo alla 7ª giornata del lavoro di Confsal in corso in piazza del Plebiscito, a Napoli
"I morti sul lavoro non sono solo quei mille all’anno registrati dalle statistiche, ad esempio ce ne sono 500 che perdono la vita nel tragitto casa-lavoro e 60 membri delle forze ordine che ogni anno si suicidano per motivi di lavoro”. Così Alfonso Luzzi, segretario generale della Feder.Agri, ha commentato il dramma delle morti sul lavoro intervenendo alla 7ª giornata del lavoro di Confsal in corso in piazza del Plebiscito, a Napoli.
“Oltre ai morti ‘sul’ lavoro - ha precisato Luzzi - sono da conteggiare anche i morti ‘per’ lavoro, quei 7.000 all’anno deceduti per le conseguenze della propria attività lavorativa, poi ci sono le malattie professionali, le aggressioni sui luoghi di lavoro e anche questioni ancora non evidenti come i rischi dello smart working”.
“Sono numeri grossi, anche se in linea con quelli della maggior parte dei paesi europei, ma che ci spingono a fare qualcosa, come lo sta facendo Confsal con più risorse alla sicurezza e qualità alle proposte”, ha concluso il segretario di Feder.Agri.