Cultura
Defence for Children incontra Steve McCurry
Il fotografo: "I bambini vanno mostrati nella loro complessità, non solo nella sofferenza"
"I bambini vanno mostrati nella loro complessità, non solo nella sofferenza". Così Steve McCurry, il fotografo americano parlando con Pippo Costella, direttore di Defence for Children, l’organizzazione che ha firmato il testo illustrativo della mostra 'Children', accompagnata dagli articoli della Convenzione Onu sui diritti dell’infanzia
McCurry è stato protagonista di un incontro dal grande valore simbolico con Costella. Una chiacchierata informale di circa mezz’ora che si è tenuta nel Sottoporticato di Palazzo Ducale, durante la quale sono stati toccati alcuni dei temi cruciali legati all’esibizione genovese. A cominciare dalla Convenzione ONU sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, i cui articoli principali accompagnano le fotografie di McCurry, in un dialogo serrato tra le immagini di bambini di tutto il mondo immortalate dall’obiettivo del fotografo e i principi di cui quella Convenzione è portatrice.
E proprio su questo punto Pippo Costella ha insistito molto, sottolineando come ogni bambina e bambino, seppur lontano, riguardi anche noi e coinvolga la responsabilità del mondo adulto. “La mostra di Steve McCurry è stata un’occasione per rendere evidente come le immagini che ritraggono i bambini e le bambine debbano mostrare anche la loro dignità e le loro risorse al di là dei contesti difficili nei quali essi vivono. Siamo ormai assediati da fotografie sull’infanzia che, nell’intento di sollecitare donazioni, in nome di un presunto 'realismo' mostrano i bambini solo per le loro vulnerabilità, per le loro ferite, per la loro malattia”, ha detto Costella, parlando di quello che lui stesso definisce “marketing umanitario”.
“Penso sia necessario mostrare l’esperienza completa dei bambini e non solo gli aspetti legati alla loro sofferenza” ha spiegato McCurry. “Credo che per ritrarre i bambini sia necessario cogliere la loro curiosità, il loro spirito giocoso e mostrare la loro resilienza nonostante le difficili circostanze in cui si trovano. Le immagini che ritraggono solo le sofferenze rappresentano solo una parte di realtà e della storia dei bambini che vengono ritratti”.
“La mostra ‘Children’ e il lavoro di Steve McCurry rappresentano un ottimo esempio di come i bambini e le bambine possano essere ritratti insieme alla loro dignità, alla loro forza e alla loro resilienza, nonostante un mondo che non è dalla loro parte” ha ribadito Costella durante l’incontro con McCurry. “Siamo sommersi da immagini di bambini sofferenti e la gente inizia a non farci più caso, sono persone che non richiamano più l’attenzione” gli ha fatto eco l’autore della “Ragazza afghana” e di molti altri scatti celebri dedicati al mondo dell’infanzia e dell’adolescenza. “Credo si possa stimolare maggiore empatia mostrando come un bambino sia resiliente anche in condizioni e circostanze di estrema difficoltà. Bisogna far capire e coinvolgere le persone mostrando che quei bambini stanno facendo del loro meglio per vivere una vita normale, e in molti casi ci riescono, anche se hanno una serie di problemi e significative sfide da affrontare. È ovvio – ha aggiunto McCurry - il motivo per cui viene esibita la sofferenza, per stimolare simpatia e compassione come strategia di marketing, probabilmente questa modalità è anche efficace. Io, tuttavia, credo che oggi vi sia un sovraccarico di questo tipo di immagini e che la gente inizi a girarsi dall’altra parte perché non considera più quel bambino come una persona reale”.
Costella ha poi auspicato che la sinergia tra la mission di Defence for Children e il lavoro di McCurry possa contribuire a rinforzare un approccio all’infanzia fondato sui diritti e, nello stesso tempo, esorti ad un utilizzo delle immagini dei bambini, anche nelle campagne di raccolta fondi, in linea con questa stessa intenzione. Il dialogo si è poi spostato sulla stretta attualità, con la mente che è andata inevitabilmente a tutte le bambine e i bambini che continuano a subire attacchi e bombardamenti nella Striscia di Gaza e in Ucraina.
Costella ha voluto chiedere a McCurry il suo punto di vista non solo come artista ma, prima di tutto, come reporter, lui che in quasi mezzo secolo di carriera ha visto da vicino e immortalato paesi in guerra e alcuni dei luoghi più pericolosi del pianeta. Il fotografo non si è sottratto: ”In certi luoghi è difficile trovare la normalità. Penso, ad esempio, a posti come Gaza dove tutto è distruzione. Eppure, in qualche modo, penso che i bambini siano in grado di trovare gioia e gioco in qualsiasi posto del mondo, in qualsiasi momento, anche nelle peggiori condizioni. A volte puoi trovarti nel luogo più povero, ma continui a vedere bambini che giocano come se tutto fosse normale e a volte ti stupiscono per come reagiscono anche nel mezzo della deprivazione più completa. I bambini – ha sottolineato McCurry - hanno moltissime risorse e, anche in mezzo alla strada, possono trovare qualcosa per giocare e divertirsi.
La mostra 'Children' è visitabile fino al prossimo 10 marzo nel Sottoporticato di Palazzo Ducale di Genova. All’ingresso e all’uscita, ogni visitatore riceverà il materiale elaborato da Defence for Children Italia per approfondire gli articoli della Convenzione ONU sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza e il legame con le varie sezioni della mostra, ma anche per conoscere meglio il lavoro di un’organizzazione impegnata da oltre trent’anni a lavorare con e per i bambini e le bambine per promuovere attivamente i loro diritti umani nella ferma convinzione che un modo adatto ai bambini sia un mondo adatto a tutti.
Cultura
A Milano va in scena l’assenza nelle Polaroid di...
Sabato 18 maggio l'apertura negli spazi dell'Opificio della Fotografia
Fra le forme di fotografia analogica la Polaroid si afferma anno dopo anno fra le più tenaci, per longevità ed espressività. Lo conferma la mostra 'Ai lembi dell'assenza' che il polaroider romano Patrizio Cipollini inaugura sabato 18 maggio presso l'Opificio della Fotografia, uno degli spazi più stimolanti di Milano, in collaborazione con Casa Museo Spazio Tadini. E' un percorso attraverso 140 polaroid che propone al pubblico uno sguardo intimo e riflessivo sul tema - appunto - dell'assenza ma che punta a stimolare anche una riflessione critica sulla relazione tra la fotografia istantanea e il concetto stesso di assenza, esaltato da una immagine istantanea che - a differenza del digitale - si afferma sotto gli occhi dei soggetti in una forma 'fisica', ma poi inevitabilmente si deteriora nel tempo con i soggetti che possono addirittura scomparire, e quindi risultare completamente assenti. Insomma, la Polaroid piace per la sua istantanea (ma lenta rispetto al digitale) matericità e, nel tempo, può trasformarsi invece in una concreta mancanza.
Come si spiega nella nota di presentazione "l'assenza in questa mostra a volte è giocata come negazione della presenza umana, come per esempio nella serie sui sex toys, i papaveri, i pontili e i dittici architettonici o naturali; a volte si muove tra soggetti viventi in spazi quasi astratti o vuoti; altre si veste di forme e posizioni erotiche mancanti della figura completa; altre ancora abita polaroid deteriorate nel tempo in cui quasi tutto o tutto è scomparso. Si propone di esplorare narrazioni personali quanto sociali, ricordando la complessità e la profondità delle relazioni umane".
“Ai lembi dell’assenza” si inserisce in un contesto ampio di riflessione: come evidenziato da alcuni teorici come Rosalind Krauss e Geoffrey Batchen, l'assenza nelle immagini fotografiche si trasforma in una sorta di presenza silenziosa, che parla delle nostre esperienze umane con un'intensità senza tempo.
"Molti lavori di fotografi americani del XX secolo, come Robert Mapplethorpe, Nan Goldin o Sally Mann solo per citarne alcuni, hanno aperto nuove prospettive sull'espressione emotiva, l'utilizzo della bellezza come strumento estetico ed emotivo e l'enfasi sulla fotografia come oggetto fisico. Questi elementi hanno influenzato profondamente la fotografia contemporanea, aprendo spazi di riflessione sul tempo, l’erotismo, la mortalità, l'intimità, la bellezza, l’assenza”. - scrive l’ideatrice e curatrice della mostra Federicapaola Capecchi - Da qui siamo partiti io e Patrizio Cipollini. Per mesi abbiamo indagato e navigato insieme la mia idea, ispirata dal suo corpo di lavoro di 30 anni e abbiamo trovato molte strade da percorrere … infatti credo questa sarà la prima mostra di una serie”.
Le polaroid in mostra sono sia cicli che immagini indipendenti. Durante l'apertura della mostra - che si chiude il 16 giugno - Patrizio Cipollini tiene due workshop: il primo è 'Lift Off' in calendario il 25 e 26 maggio, il secondo “Instant … stereo e 3d” si terrà il 15 e 16 giugno.
Cultura
‘Ostiawood’, il primo romanzo di Daniele Orazi:...
Il racconto del patinato mondo del cinema che può essere una giungla, attraverso gli occhi di Andy, personaggio che ha vissuto un’adolescenza travagliata nella Ostia degli anni Ottanta
Il protagonista si chiama Adriano Schroeder, ma tutti lo chiamano Andy, e ama il suo lavoro: l’agente cinematografico. Nel suo primo romanzo 'Ostiawood', Daniele Orazi racconta il patinato mondo del cinema che può essere una giungla, attraverso gli occhi di Andy, personaggio che ha vissuto un’adolescenza travagliata nella Ostia degli anni Ottanta. Andy, cresciuto da albino tra criminalità e bullismo, ha accumulato una notevole collezione di traumi. Tuttavia, il passato appartiene al passato: oggi è il rispettato e ammirato fondatore della W, un’agenzia che rappresenta attori e attrici famosi ed emergenti.
Il libro "è ispirato anche a quello che mi è successo nella vita, sia privata che professionale. C’è tanto di quello che ho vissuto e visto negli anni Ottanta", racconta all'Adnkronos Orazi, da 35 anni nel mondo del cinema come manager. Ed è proprio la passione per il suo lavoro che lo ha spinto in questa nuova avventura di scrittore: "In maniera un po' divertente e comica ho pensato di far conoscere meglio questa professione intorno alla quale c'è sempre un alone di mistero".
Iniziamo con il chiarire che "l’agente non è l’ufficio stampa ma è un ruolo specifico che ha bisogno di essere riconosciuto. Oggi, rispetto al passato, è una professione un po’ più nota anche grazie alla serie 'Call My Agent' di Sky" ma sono ancora tanti i falsi miti da sfatare. Uno fra tutti? "Che si guadagnano tanti soldi. Non è così. Per essere precisi: prendiamo il 10% degli importi degli artisti", risponde Orazi.
Il protagonista del romanzo è l'agente di alcuni artisti che, spiega l'autore, "rappresentano un po' i cliché del cinema che noi tutti conosciamo. C'è la giovane starlet , l'attore impegnato e la vecchia diva, ognuno con le sue esigenze e i suoi capricci". La forza di Andy "sta nel riconoscere che quei capricci in realtà, in quel momento preciso rappresentano per l'artista una questione di vita o di morte". L’agente "sta nel mezzo: deve capire l’artista e le esigenze del mercato puntando sempre al risultato, ovvero la performance. L’obiettivo è sempre quello di illuminare l’arte".
'Ostiawood', dunque, è una commedia scritta da chi il mondo del cinema lo conosce davvero e il messaggio "che mi piacerebbe arrivasse è per i giovani, ovvero che le cose si ottengono se dietro c'è lavoro e costanza. Se il nostro protagonista è riuscito ad emergere da un quartiere periferico e svantaggiato degli anni 80, diventando un uomo di successo allora ci può riuscire chiunque ma bisogna veramente volerlo. Dietro a dei grandi risultati c'è sempre tanto sacrificio", ricorda Orazi. I diritti d’autore saranno devoluti alle associazioni non-profit Every Child Is My Child e Pen Paper Peace. (di Loredana Errico)
Cultura
Futuramente il 23 maggio a Milano, Giffoni Hub e...
Gli Ibm Studios di Milano ospiteranno circa 1.000 studenti delle scuole superiori, studenti universitari, talent del calibro de ‘La Fisica Che Ci Piace’, Barbascura X, Clara Soccini, Davide Avolio, Valerio Lundini ed Edoardo Ferrario e tanti partner che coinvolgeranno i ragazzi in call to action, debate, masterclass e osservatori interattivi.
Istruzione di qualità, lavoro, parità di genere, sostenibilità ambientale e lotta al cambiamento climatico, sono questi i temi al centro di FuturaMente, il nuovo evento di Giffoni Innovation Hub organizzato con Civicamente e patrocinato dal Comune di Milano, pensato come amplificatore della creatività e delle idee delle nuove generazioni. Il 23 maggio gli Ibm Studios di Milano ospiteranno circa 1.000 studenti delle scuole superiori, studenti universitari, talent del calibro de ‘La Fisica Che Ci Piace’, Barbascura X, Clara Soccini, Davide Avolio, Valerio Lundini ed Edoardo Ferrario e tanti partner che coinvolgeranno i ragazzi in call to action, debate, masterclass e osservatori interattivi.
Saranno media partner dell’evento AdnKronos, la Repubblica e Radio partner Rdsnext, la social web radio dedicata alla Generazione Z, sul palco con la conduttrice e influencer Iris Di Domenico. Insieme a lei modererà l'evento Chiara De Pisa, speaker di Rds. Ogni argomento verrà affrontato attraverso modi e mondi nuovi, per portare i più giovani ad esplorare e analizzare, individuando probabili soluzioni, le diverse questioni che incidono sulla struttura della nostra società e inevitabilmente sia sulle possibilità che sulle difficoltà che incontrano nel loro percorso quotidiano. La mattinata sarà interamente ed esclusivamente dedicata agli studenti delle scuole superiori, il pomeriggio, invece, sarà in live streaming. Main talent della mattinata, sarà ‘La Fisica Che Ci Piace’ il progetto di divulgazione scientifica nato dal professore di fisica Vincenzo Schettini ben noto al popolo del web. Medtronic con la presentazione del progetto scientifico in collaborazione con Altis di Università La Cattolica del Sacro Cuore, a cui seguirà una survey utile a scoprire quanto i più giovani sono coscienti dei cambiamenti che investono l’intero pianeta. A dare il proprio contributo anche Oracle che presenterà la Oracle Academy per corsi e opportunità formative utili ad acquisire competenze e sviluppare carriere in discipline Stem.
Barbascura X discuterà di come la percezione della bellezza influenzi la società attuale, mettendo in luce l'importanza del "brutto" in un'epoca dominata dall'immagine esteriore, con l’anteprima esclusiva de Il Satiro Scientifico 3 (Mondadori). Poeta e influencer nel campo della letteratura, arriva a FuturaMente grazie alla talent agency Atomical by CreationDose, Davide Avolio, che dedicherà la sua performance alla poetessa Alda Merini con le sue opere sempre attuali che trattano temi intensamente umani e contemporanei come l'amore, la delusione, l'emarginazione e la sofferenza.
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