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Expo 2025, inaugurato il cantiere del Padiglione Italia a Osaka
Italia primo e unico paese, tra i 160 partecipanti, ad avviare i lavori entro il 2023. Il commissario Vattani: "Traguardo significativo, dopo incontro Meloni-Kishida la collaborazione con il Giappone elevata a partnership strategica"
Si è tenuta stamattina a Osaka la cerimonia “Kuwaire”, la Posa della Prima Pietra del Padiglione Italia a Expo 2025. Alla cerimonia tradizionale hanno partecipato, insieme al Commissario Generale per l’Italia, il diplomatico Mario Vattani, il Governatore della Prefettura di Osaka, Hirofumi Yoshimura, il Segretario generale di Expo Osaka, Hiroyuki Ishige, il Console Generale a Osaka, Marco Prencipe e altri rappresentanti locali e nazionali.
Da oggi si avviano quindi ufficialmente i lavori di costruzione del Padiglione Italia sull’isola artificiale di Yumeshima, nella baia di Osaka, sede della prossima Esposizione Universale, che tra aprile e ottobre 2025 attirerà circa 30 milioni di visitatori provenienti dal Giappone e da tutta l’area asiatica. La notizia ha la sua rilevanza: l’Italia è oggi la prima nazione, tra le 160 partecipanti, a iniziare la costruzione, e l’unica che riuscirà a farlo entro il 2023.
“Si tratta di un primo traguardo significativo che siamo riusciti a ottenere grazie alla stretta collaborazione con le aziende di costruzione giapponesi Nishio e Nomura, e gli organizzatori di Expo 2025. È anche un segnale positivo per il pubblico giapponese, perché conferma che i preparativi per Expo Osaka procedono. Obiettivo comune è quello di organizzare un’Esposizione Universale di successo - ha commentato alla fine della cerimonia Vattani, che ha preso l’incarico solo lo scorso agosto, rientrando da Singapore dove era Ambasciatore - Oggi possiamo contare su uno stretto rapporto col Giappone, che da gennaio di quest’anno, con l’incontro del nostro Presidente del Consiglio Giorgia Meloni col Primo Ministro giapponese Fumio Kishida, è stato elevato a livello di partnership strategica”.
Nonostante la complessa situazione internazionale che ha reso più difficili l’approvvigionamento delle materie prime e fatto lievitare mediamente i costi di circa il 20%, l’Italia, oltre a rispettare il cronoprogramma previsto sin dalla fase di progettazione, sta riuscendo anche a contenere i costi.
“Partire prima significa poter contare su un vantaggio logistico - ha continuato Vattani - L’isola artificiale oggi è collegata alla terraferma da un unico ponte; quindi, è prevedibile che quando inizieranno gli altri cantieri si vadano a creare colli di bottiglia. Mentre la maggior parte dei paesi partecipanti è ancora alla ricerca di imprese di costruzione disponibili, noi abbiamo optato per una gara design&build che ci ha assicurato la collaborazione dei costruttori giapponesi sin dalla fase di progettazione. Certo, gli ostacoli possibili non mancano ma per ora la nostra scelta ci sta dando ragione”.
“Si tratta di una strategia di efficienza e sostenibilità che adotteremo anche per la promozione dell’Italia a Expo. L’obbiettivo è aggiornare l’immagine dell’Italia, far conoscere la nostra alta tecnologia, l’innovazione e la ricerca, in mercati per noi oggi importantissimi. Il padiglione Italia sarà uno strumento eccezionale di diplomazia della crescita, un grande volano per l’internazionalizzazione delle nostre imprese”, ha concluso Vattani.
L‘evento di stamane, ripreso ampiamente dai media giapponesi, si è svolto secondo il rituale shinto del Kuwaire, nel quale il terreno dove sorgerà la nuova costruzione viene simbolicamente “zappato” dai dignitari presenti e dai rappresentanti delle imprese di costruzione, utilizzando degli strumenti tradizionali. “L’Italia è un Paese molto amato in Giappone, e noi siamo davvero felici che sia la prima nazione a inaugurare il cantiere del padiglione a Expo 2025 Osaka - ha commentato il Governatore della Prefettura di Osaka, Yoshimura - Si tratta di un traguardo importante perché diventa uno dei punti di svolta di Expo 2025 Osaka”.
“Per Expo 2025 Osaka, l’apertura di questo cantiere è un segno molto importante - ha continuato il Segretario generale di Expo Osaka, Hiroyuki Ishige - perché con questa inaugurazione l’Italia apre il passo ai lavori di altri padiglioni”.
All’evento erano presenti tutte le più importanti testate stampa e Tv nipponiche, nazionali e locali, a testimoniare il grande interesse del pubblico giapponese per l’Italia e in generale per il Made in Italy. Il progetto del Padiglione Italia a Expo 2025 Osaka è dell’architetto Mario Cucinella, che ha reinterpretato la Città Ideale del Rinascimento con la piazza e il teatro quali luoghi simbolo della socializzazione e dell’incontro. Un giardino all’italiana sarà posizionato sul tetto del Padiglione come una terrazza affacciata sul mare aperto, e sarà visibile dalla passeggiata circolare sospesa a 12 metri di altezza, il Ring. Il tema del Padiglione Italia è “L’Arte rigenera la vita” quale interpretazione del tema generale di Expo 2025 Osaka “Progettare la società futura per le nostre vite”.
Economia
Pil Italia, Ocse conferma previsioni crescita: +0,7% nel...
La stima nell’Economic outlook pubblicato oggi: "Pnrr fondamentale per sostenere attività, pesa ombra superbonus"
Dopo +1% nel 2023 il pil dell’Italia nel 2024 dovrebbe registrare un crescita dello 0,7% per poi salire a +1,2% nel 2025. E’ quanto stima l’Ocse nell’Economic outlook pubblicato oggi sottolineando che “l’elevata inflazione degli ultimi due anni hanno eroso i redditi reali, le condizioni finanziarie restano rigide e la maggior parte del sostegno fiscale eccezionale legato alla crisi Covid-19 e a quella energetica è stato ritirato, pesando sui consumi privati e sugli investimenti”. La prevista ripresa della crescita dei salari reali e l’aumento degli investimenti pubblici legati alla Next Generation Eu, sottolinea l’organizzazione internazionale, “compenseranno solo in parte questi ostacoli”.
I recenti dati “indicano una crescita modesta nel breve termine. Mentre la fiducia dei consumatori è è migliorata negli ultimi mesi, la produzione manifatturiera, le vendite al dettaglio e il sentiment delle imprese restano deboli. Nonostante il rallentamento della crescita nel 2023, il tasso di disoccupazione rimane storicamente basso e la crescita dei salari negoziati collettivamente è risalita e dovrebbe permettere di sostenere i redditi delle famiglie e i consumi privati nei prossimi trimestri”.
Deficit/pil si ridurrà ma resta sopra il 3% fino al 2025
Il rapporto deficit/pil dell’Italia “si ridurrà ma rimarrà al di sopra del 3% fino al 2025”. Il rapporto debito/pil “è elevato” e “ci sono pressioni di spesa sostanziali dovute alle esigenze di investimento e all'invecchiamento della popolazione”. Per far fronte alle future pressioni sulla spesa, “sarà necessario aggiustamento fiscale ampio e sostenuto nell'arco di diversi anni per far fronte alle future pressioni sulla spesa, portando al contempo il rapporto debito/pil su un percorso più prudente e conforme alle nuove regole di bilancio dell'Ue. L'aggiustamento dovrebbe includere un'azione decisa per contrastare l'evasione fiscale, limitare la crescita della spesa pensionistica e condurre ambiziose politiche di revisioni della spesa”.
Pnrr fondamentale per sostenere attività, pesa ombra superbonus
"Gli investimenti pubblici legati al Pnrr saranno fondamentali per sostenere l’attività nel breve termine e per aumentare il potenziale di crescita nel medio termine", sottolinea l’Ocse nel capitolo dedicato all’Italia, spiegando inoltre che "la piena attuazione degli investimenti pubblici e le riforme strutturali previste dal Pnrr potrebbero risollevare in modo duraturo il pil italiano con l’ulteriore vantaggio di ridurre ulteriormente il rapporto debito/pil".
Il principale rischio negativo, sottolinea l’Ocse, “è che il ridimensionamento del ‘Superbonus’ inneschi una contrazione maggiore del previsto degli investimenti in edilizia abitativa, che sono stati una fonte chiave di crescita nel periodo 2021-23. Sul versante positivo, l'accelerazione degli investimenti pubblici legati al Pnrr potrebbe stimolare la crescita nel 2024 e nel 2025. L'utilizzo completo dei fondi implica che la spesa pubblica deve aumentare da circa l'1% del pil nel 2023 a circa il 2,5% del pil in media tra il 2024 e il 2026”.
Area Ocse
Per quanto riguarda l’area dell’Ocse, il pil dovrebbe crescere anche quest’anno dell’1,7% per poi registrare un +1,8% nel 2025. Dopo +0,5% nel 2023 il pil nella zona euro dovrebbe registrare nel 2024 una crescita dello 0,7% per poi salire a +1,5% nel 2025. Nei paesi del G20, dopo +3,4% nel 2023, il pil dovrebbe rallentare a +3,1% nel 2024 e nel 2025 mentre negli Usa, dopo +2,5% nel 2023, il pil dovrebbe registrare una crescita a +2,6% nel 2024 per poi rallentare a +1,8% nel 2025. Dopo +5,3% nel 2023 il pil della Cina dovrebbe registrare una crescita del 4,9% nel 2024 e del 4,5% nel 2025.
Cauto ottimismo nonostante rischi geopolitici
“Un cauto ottimismo ha iniziato a prendere piede nell’economia globale, nonostante la crescita modesta e persistenti rischi geopolitici. L’inflazione sta diminuendo più rapidamente del previsto, i mercati del lavoro rimangono forti, la disoccupazione si colloca ai minimi storici o quasi. La fiducia del settore privato sta migliorando. Nonostante questo gli impatti legati alle condizioni monetarie si fanno sentire, soprattutto nei mercati immobiliari e creditizi”, afferma la Chief Economist dell’Ocse Clare Lombardelli, sottolineando tuttavia che la ripresa non è omogenea. “Gli Stati Uniti e una serie di grandi paesi emergenti continuano a mostrare una forte crescita, a differenza delle economie europee”, sottolinea Lombardelli. “Nonostante una prospettiva di rischio più equilibrata, restano preoccupazioni soprattutto legate alle elevate tensioni geopolitiche, in particolare in Medio Oriente, che potrebbero perturbare i mercati energetici e finanziari, provocando un’impennata dell’inflazione e far vacillare la crescita”, osserva.
Nel medio e lungo termine, osserva la situazione dei conti pubblici a livello globale “è preoccupante”. I governi, rileva, “devono affrontare un indebitamento in crescita e l’aumento delle richieste di spesa dovute all’invecchiamento della popolazione, alla mitigazione dei cambiamenti climatici e alle esigenze di difesa”. Pertanto l’organizzazione internazionale sottolinea la necessità di un “solido approccio di contenimento a medio termine della spesa, di favorire nuove entrate e concentrare gli sforzi politici su riforme strutturali che favoriscano la crescita”.
Una crescita “deludente”, osserva, sottolinea “la necessità di rafforzare il commercio globale e la produttività”. Nello stesso tempo c’è la necessità di “accelerare la de carbonizzazione” e questo “richiede misure politiche coraggiose, come investire in infrastrutture green e digitali e promuovere lo sviluppo di nuove tecnologie”. Gli sviluppi nel campo dell’intelligenza artificiale (Ia) “offrono un’opportunità gradita e tanto necessaria per aumentare la produttività”.
Cronaca
Maltempo sull’Italia ancora oggi e domani, ma nel...
Le previsioni confermano fino a venerdì ci saranno ancora numerose precipitazioni a causa di un vortice ciclonico che sta interessando molti Stati dell’Europa centrale e il bacino del Mediterraneo
Italia nella morsa del maltempo per altri due giorni. Le previsioni meteo confermano fino a venerdì ci saranno ancora numerose precipitazioni, spesso temporalesche, a causa di un vortice ciclonico che sta interessando molti Stati dell’Europa centrale e il bacino del Mediterraneo.
Antonio Sanò, fondatore del sito www.iLMeteo.it comunica che la pressione tornerà ad aumentare regalando un weekend in gran parte stabile. Entrando nel dettaglio, la giornata di giovedì 2 sarà probabilmente la più instabile della settimana dato che le precipitazioni potranno riguardare gran parte delle regioni. Saranno meno frequenti e alternate a maggiori spazi soleggiati sui settori centro-meridionali adriatici e sulle Isole Maggiori. Non mancheranno i temporali con locali grandinate, mentre la neve scenderà soltanto a quote medio/alte sulle Alpi e dai 1600 metri sugli Appennini.
Da venerdì il tempo inizierà a migliorare e così la giornata risulterà spiccatamente instabile, ovvero ci saranno ancora occasioni per precipitazioni, specie al Centro-Nord, ma con schiarite soleggiate o pause asciutte sempre più presenti. Sarà tutto soleggiato invece su Sardegna e Sicilia.
Questo lento miglioramento del tempo verrà ulteriormente confermato nel weekend, infatti se sabato ci saranno ancora locali precipitazioni sui rilievi, domenica il sole sarà prevalente su tutte le regioni. Le temperature, dopo la diminuzione di mercoledì 1 maggio, non scenderanno ulteriormente e si manterranno grossomodo in media con il periodo. Ciò significa che non farà freddo, il clima sarà mite. Dal weekend invece, grazie anche al maggior soleggiamento previsto, tenderanno ad aumentare.
NEL DETTAGLIO
Giovedì 2. Al nord: fortemente instabile su tutte le regioni. Al centro: più rovesci su Toscana, Umbria e Lazio, alternati a schiarite altrove. Al sud: peggiora nel pomeriggio su Campania, Puglia e Basilicata.
Venerdì 3. Al nord: piogge e schiarite. Al centro: alternanza di rovesci e schiarite. Al sud: in gran parte soleggiato.
Sabato 4. Al nord: cielo irregolarmente nuvoloso. Al centro: bel tempo prevalente. Al sud: soleggiato.
Tendenza: domenica e lunedì più stabili, da martedì 7 tornerà a peggiorare.
Esteri
Hamas: “Posizione negativa su proposta tregua ma...
Attesa per oggi la risposta del gruppo sul documento negoziale elaborato dei mediatori egiziani
Hamas sembra orientata a respingere l'ultima proposta di accordo con Israele sugli ostaggi elaborata dai mediatori per una tregua nella Striscia di Gaza. La riposta è attesa per oggi, ma secondo quanto ha dichiarato Osama Hamdan, esponente del gruppo con sede in Libano, alla TV Al-Manar, affiliata a Hezbollah, "la nostra posizione sull'attuale documento negoziale è negativa". Tuttavia, ha successivamente puntualizzato l'ufficio stampa di Hamas, "non significa che i negoziati si siano fermati".
I colloqui per una tregua tra Israele e Hamas sono in stato avanzato ma le parti restano distanti sulla questione chiave se la fine della guerra nella Striscia di Gaza debba essere passo integrante dell'accordo. E se il segretario di Stato americano, Antony Blinken, che in Israele ha incontrato Benjamin Netanyahu, parla di progressi "reali e significativi", il premier israeliano ribadisce che non accetterà alcun accordo con Hamas che preveda la fine della guerra a Gaza".
Austin a Gallant: "Per operazione Rafah serve piano credibile evacuazione civili"
Qualsiasi operazione pensata per la città di Rafah dovrebbe includere un piano credibile per l'evacuazione dei civili palestinesi. A sottolinearlo, nel corso di un colloquio con il ministro della Difesa israeliano Yoav Gallant, è stato il segretario americano alla Difesa americano, Lloyd Austin. Secondo quanto riferito successivamente dal portavoce del Pentagono, il generale Pat Ryder, il colloquio telefonico è stato incentrato "sui negoziati in corso sugli ostaggi, sugli sforzi di assistenza umanitaria e su Rafah". "Il segretario Austin ha riaffermato il suo impegno per il ritorno incondizionato di tutti gli ostaggi e ha sottolineato l'importanza di incrementare il flusso di assistenza umanitaria a Gaza, garantendo al contempo la sicurezza dei civili e degli operatori umanitari", ha riportato Ryder. "Il Segretario ha poi osservato che qualsiasi potenziale operazione militare israeliana a Rafah deve includere un piano credibile per evacuare i civili palestinesi e mantenere il flusso di aiuti umanitari".
Presidente Colombia risponde a Katz: "Mostruoso è genocidio popolo palestinese"
"Mostruoso" è il "genocidio" perpetrato dal premier israeliano Benjamin Netanyahu. Con queste parole il presidente colombiano, Gustavo Petro, ha risposto su X alle accuse del ministro degli Esteri israeliano Israe Katz, per il quale il leader colombiano sarà ricordato per essersi "schierato con i mostri più spregevoli" dopo aver annunciato la rottura delle relazioni con Israele. "Il mostro è il genocidio" e Netanyahu "perpetra il genocidio del popolo palestinese", ha scritto Petro sul suo account sul social network X. Petro ha annunciato che il Paese sospenderà le relazioni diplomatiche con Israele a partire da oggi, come rappresaglia per l'offensiva dell'esercito israeliano contro la Striscia di Gaza.