Sostenibilità
Sostenibilità, Gruppo Davines ottiene la ricertificazione B...
Sostenibilità, Gruppo Davines ottiene la ricertificazione B Corp
Per diventare una B Corp il Gruppo già dal 2015 ha strutturato quello che sarebbe poi diventato il proprio B Corp Strategic Committee, ossia un team dirigenziale dedicato alla definizione delle azioni e delle strategie per migliorare la propria performance di impatto ambientale e sociale
Il Gruppo Davines, da 40 anni attivo nel settore della cosmetica professionale con i marchi per l’haircare 'Davines' e per lo skincare 'Comfort zone', ha ottenuto la terza certificazione B Corp con un punteggio di 123,5 registrando un significativo miglioramento rispetto alle due precedenti certificazioni del 2016 e 2020, a conferma del suo costante impegno verso la sostenibilità e per la transizione verso un modello rigenerativo di crescita e sviluppo. La certificazione B Corp viene rilasciata dall’organizzazione internazionale B Lab e misura l’intera performance sociale e ambientale dell’impresa, secondo i rigorosi standard previsti dal B Impact Assessment (Bia), il processo di valutazione necessario per diventare B Corp: dai lavoratori alla collettività, dall’impatto ambientale ai clienti e fino al modello di governance. Con la certificazione B Corp le imprese misurano e si accertano di incorporare i principi di sostenibilità sociale e ambientale all’interno dell’intera catena del valore.
La ricertificazione avviene ogni tre anni; il Gruppo Davines ha ottenuto la sua prima certificazione B Corp nel 2016 con un punteggio di 99, già sette anni fa più alto dei punteggi medi registrati nelle certificazioni di quest’anno che a livello globale si attestano a 94,7 e che non superano i 93,8 punti nel settore beauty. In ottica di miglioramento continuo, il punteggio del Gruppo Davines è sempre salito: dapprima a 117,4 con la prima ricertificazione nel 2020, fino all’attuale 123,5. Attualmente sono più di 7.500 le aziende B Corp nel mondo e su un totale di più di 150mila aziende che hanno usato il B Impact Assessment per misurare le loro performances, solo il 3% ha richiesto e ottenuto la certificazione.
A differenza della consuetudine seguita dalle altre aziende, il Gruppo Davines è diventata prima B Corp e successivamente, nel 2019, la filiale italiana e quella statunitense hanno trasformato la loro forma giuridica in Società Benefit per ribadire, anche a livello statutario, l’impegno a generare un impatto positivo sulla società e sull’ambiente, al di là del profitto (a livello statutario lo stesso impegno è formalizzato per tutte le società/filiali del gruppo, ad eccezione di Hong Kong).
Per diventare una B Corp il Gruppo già dal 2015 ha strutturato quello che sarebbe poi diventato il proprio B Corp Strategic Committee, ossia un team dirigenziale dedicato alla definizione delle azioni e delle strategie per migliorare la propria performance di impatto ambientale e sociale. Il Gruppo ha stabilito degli obiettivi di miglioramento di sostenibilità misurabili, con un approccio integrato e collaborativo che coinvolge il Davines Group Village di Parma, le filiali estere e tutti gli stakeholder. L’azienda al proprio interno, infatti, ha creato un team dedicato di Attivatori dello Sviluppo Sostenibile che ha il compito di motivare e stimolare le singole funzioni aziendali ad avviare azioni al raggiungimento degli obiettivi di sostenibilità.
"Siamo orgogliosi di aver riottenuto la ricertificazione B Corp e di avere ulteriormente migliorato la nostra performance, in particolare nelle aree Environment e Community - ha dichiarato Davide Bollati, presidente del Gruppo Davines - È un traguardo molto importante che ci stimola a continuare lungo questo percorso, con la consapevolezza che si tratta di un processo di miglioramento continuo che è possibile ottenere solo con l’impegno di tutti gli attori coinvolti. Nel nostro approccio alla sostenibilità è centrale il coinvolgimento dei nostri interlocutori, dai fornitori ai clienti, dai collaboratori ai saloni e ai centri estetici, perché crediamo che solo in questo modo riusciremo ad attivare le reazioni a catena e gli effetti di propagazione in grado di affermare un nuovo modello capitalistico di crescita rigenerativa, equa e sostenibile".
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Sostenibilità, Mondo (Bper): “Siamo partner delle pmi...
"Creato prodotti di finanziamento che vogliono supportare imprese e aiutarle a progredire"
"Bper Banca vuole essere un partner delle piccole e medie imprese per accompagnarle nel percorso verso la transizione e la sostenibilità. Per questo abbiamo creato una serie di prodotti di finanziamento che, conoscendo le imprese, vogliono supportarle e aiutarle a progredire”. Così Adelaide Mondo, responsabile Corporate Lending della direzione imprese di Bper Banca, in occasione dell'incontro “Cultura Finanziaria e Sostenibilità: le sfide per banche e pmi”, organizzato a Modena da Assonebb, Bper, Cna, Confcommercio, Confesercenti Modena, Lapam Confartigianato e dedicato al tema della cultura finanziaria e del rapporto fra istituti di credito e piccole e medie imprese.
“Il ruolo di una banca è quello di accompagnare le piccole e medie imprese - ha proseguito Mondo - perché ci sono degli obblighi di rendicontare il proprio percorso verso la sostenibilità e chi vuole intraprenderlo deve essere consapevole di quelli che sono i requisiti fondamentali in ottica di ambiente e sociale. La nostra banca è in condizioni di esprimerlo in maniera chiara nei prodotti e nei servizi che proponiamo sul mercato, aiutando così gli imprenditori che si rivolgono a noi".
"Le imprese, soprattutto le pmi, sono ancora molto ingenue da questo punto di vista e quindi il compito che dobbiamo - e vogliamo - svolgere è quello di dare consapevolezza e divulgare conoscenza. Per la prima volta, la banca si trova a essere un vero e proprio partner di sviluppo, concedendo risorse per far sì che le pmi possano crescere sotto questo aspetto", ha concluso Mondo.
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Sostenibilità, Previati (Assonebb): “Migliorare...
Il presidente Assonebb: "Esiste relazione positiva tra livello di educazione finanziaria e sensibilità ai temi sostenibilità"
"Aumentare il livello di educazione finanziaria sia degli individui sia delle organizzazioni è una delle sfide del futuro di questo Paese". Sono le parole Daniele Previati, presidente dell’ Associazione nazionale enciclopedia della banca e della borsa (Assonebb) in occasione dell'incontro 'Cultura Finanziaria e Sostenibilità: le sfide per banche e pmi', organizzato a Modena da Assonebb, Bper, Cna, Confcommercio, Confesercenti Modena, Lapam Confartigianato e dedicato al tema della cultura finanziaria e del rapporto fra istituti di credito e piccole e medie imprese.
"L'Italia è in generale un Paese a basso livello di educazione finanziaria e questo si ripercuote ovviamente sul livello di educazione finanziaria dei nostri imprenditori, in particolare dei microimprenditori e dei piccoli imprenditori", ha proseguito Previati che ha aggiunto: “Esistono delle iniziative organizzate insieme alle associazioni di categoria per aumentare la formazione dei nostri imprenditori e aumentare il livello di educazione finanziaria porta anche ad avere una maggiore attenzione e consapevolezza ai temi di sostenibilità".
"Abbiamo verificato attraverso vari studi che esiste una relazione positiva tra il livello di educazione finanziaria e la sensibilità ai temi della sostenibilità ambientale, sociale e anche di quella legata ai modelli di governance – ha osservato Previati –. Come vediamo oggi in questa iniziativa, è un tema che interessa tutti: il mondo delle imprese, delle banche e delle università", ha concluso il presidente Assonebb.
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Rendicontazione ESG, Consob sostiene le PMI
Un template per raccogliere informazioni sulla sostenibilità
Dal Gruppo di lavoro 3 attivato all'interno del Tavolo per la Finanza Sostenibile e coordinato da Consob, è nato un progetto per la creazione di un template per la rendicontazione ESG dedicato alle PMI. Il progetto intende sostenere le PMI non soggette ad attività di reporting ESG, supportandole nella ricerca e raccolta di informazioni sulla sostenibilità ambientale, sociale e di governance, da poter fornire a diversi operatori del sistema economico, quali banche e partner finanziari.
Il progetto è focalizzato sulla messa a punto di un template con le informazioni ESG ritenute più rilevanti per le PMI. Il documento sarà sottoposto a consultazione pubblica nel corso del 2024 e in ogni caso non rappresenta uno standard di rendicontazione ESG, né costituisce un'alternativa all'utilizzo di standard riconosciuti, adottati o in corso di adozione a livello nazionale ed internazionale, pur contibuendo ad aumentare la consapevolezza delle imprese circa le questioni di sostenibilità che interessano maggiormente l'esercizio delle loro attività.
Contenuti ed obiettivi del progetto
Il template per le PMI proposto dal Tavolo per la Finanza Sostenibile rappresenta uno schema per la raccolta dei dati nell'ambito dei rapporti tra piccole e medie aziende da una parte e banche dall'altra. Si tratta del primo step di un più ampio progetto che comprenderà anche l'individuazione delle informazioni ESG da fornire ad altri operatori del sistema economico come imprese non finanziarie e partner commerciali. Parallelamente alla proposizione del template alle PMI, sono previste attività di educazione finanziaria e sensibilizzazione verso i temi ESG, anche in considerazione della crescente importanza della rendicontazione delle aziende, anche se su base volontaria come ad oggi avviene per le PMI non quotate.
Alla base del progetto del template PMI, il Gruppo di Lavoro 3 coordinato da Consob ha svolto diverse attività. Prima di tutto, la mappatura degli obblighi normativi di reportistica ESG, attuali e prospettici, delle imprese finanziarie e non, che ha permesso di identificare tutte le possibili esigenze di informazione delle imprese finanziarie e non finanziarie e di mapparle in maniera dettagliata. In secondo luogo, è stata effettuata un'attività di mappatura delle informazioni di sostenibilità relative alle PMI non quotate che le imprese finanziarie e non finanziarie ritengono rilevanti. Un terzo step ha riguardato la preparazione di schemi per la raccolta dei dati delle PMI non quotate, messi a punto anche grazie al confronto con gli stakeholder, necessari per assolvere alle esigenze informative precedentemente citate. In definitiva, il template ha l'obiettivo centrale di facilitare la trasmissione di informazioni di sostenibilità nell'ambito del rapporto bilaterale tra PMI e banche.