Economia
Il futuro del lavoro: come la tecnologia sta modellando le...
Il futuro del lavoro: come la tecnologia sta modellando le professioni
In collaborazione con Adecco
L’era nella quale ci troviamo, in futuro, sarà definita di certo quella dell’economia digitale, un’economia che si basa su un uso massiccio della tecnologia digitale diventata, ormai, indispensabile per elaborare, condividere e trasferire informazioni. Le tecnologie che ne sono coinvolte sono molteplici, come le ricadute sul mondo sociale e del lavoro stesso.
La trasformazione digitale, infatti, ha profondamente cambiato il modo di lavorare che si è del tutto modificato portando maggiore produttività, sviluppo e dunque occupazione. Ma come il mondo delle professioni sta evolvendo sotto l’influenza della tecnologia? Le esigenze, come anche le competenze che si ricercano, oggi sono del tutto diverse e Adecco, leader nel mondo del recruitment e delle risorse umane, lo può testimoniare a piene lettere. Vediamo come e quali saranno le professioni del futuro.
Il mondo del lavoro e la tecnologia: cosa cambia
L’evoluzione tecnologica non si ferma e con essa i cambiamenti che insistono sul mondo del lavoro. Quasi la metà delle professioni che conosciamo oggi, tra 5 anni, cambierà secondo i dati emersi durante il Forum sul lavoro del futuro e le nuove competenze organizzato dal Sole 24 Ore. Quello che ne sarà dei mestieri e di molte figure professionali dipenderà proprio dall’evoluzione tecnologica che non andrà di certo a rimpiazzare con delle macchine gli uomini ma richiederà delle figure sempre più specializzate, con nuove skills che siano inclini all’uso del digitale.
Molte professioni si stanno già modificando in chiave tecnologia e altre saranno l’espressione di un’interdisciplinarietà tra settori umanistici, scientifici e prettamente digitali che potranno lavorare in qualsiasi ambito. La contaminazione è la nuova realtà, quella che descriverà il mondo delle professioni del futuro.
Molte di quelle che sono nate nelle start-up presto lavoreranno anche in azienda e nelle organizzazioni più strutturate con largo spazio proprio a quelle legate al digitale. Gli ambiti che maggiormente saranno interessati dal rinnovamento sono ovviamente quello del digitale, seguito da ecosostenibilità, salute e benessere, passando per quello della cultura, della robotica e dell’energia, fino alla mobilità e la logistica.
I lavori del futuro
È inutile dire che il lavoro da remoto, il famoso smart-working, continuerà a espandersi con un’accelerazione che forse non era stata preventivata. Allo stesso modo i lavori verdi saranno i più richiesti con figure specializzate nei settori che permettono di mitigare gli impatti della crisi climatica e trovare nuove strade per vivere in maniera più sostenibile.
Automazione e intelligenza artificiale, inoltre, diventeranno sempre più preponderanti facendo schizzare la richiesta e dunque dando grandi opportunità ai professionisti specializzati in questi campi. Lo stesso vale per domotica e soluzioni IoT che grazie alle proposte dei colossi della tecnologia e del digitale, si stanno facendo strada con le soluzioni degli assistenti vocali e dei dispositivi smart. Da qui un significativo incremento nella richiesta di professionalità ad hoc per questo settore.
Non è tutto: molti lavori, da qui a breve, nasceranno anche dal nulla. Chi oserà e sperimenterà potrà essere premiato. Ovviamente non si tratta di improvvisazione ma di anni di studio, formazione, potenziamento di skill e voglia di proporre qualcosa di innovativo.
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1 Maggio, Confsal: “Più dignità, sicurezza, equità e...
"Presenteremo un ‘Decalogo per la disabilità e la fragilità"’
“È necessario varare un piano straordinario per la sicurezza sui luoghi lavoro affinché il lavoro sia un progetto di vita e non di morte. C’è bisogno di fare scelte coraggiose e dare attuazione alle proposte Confsal che compongono il decalogo della sicurezza per la prevenzione partecipata”. Così Angelo Raffaele Margiotta, segretario generale della Confsal-Confederazione Generale Sindacati Autonomi Lavoratori, in occasione della settima edizione della ‘Giornata del Lavoro’ che si è tenuta stamattina a Napoli.
Più dignità al lavoro, più salute e sicurezza, più equità retributiva e più sviluppo e occupazione i temi principali della manifestazione. “L’occupazione giovanile passa attraverso lo sviluppo del Mezzogiorno rendendo urgente un cambio di passo da parte delle amministrazioni dal punto di vista strutturale, procedurale e burocratico per attirare investimenti dal punto di vista sociale-legale”, ha ricordato Margiotta che ha aggiunto: “È necessario creare un fronte comune, affinché i nostri giovani non abbandonino i loro territori e anche le strade della legalità”.
Strettamente legato al tema dello sviluppo occupazionale è quello della formazione - e in particolare del sistema della formazione professionale - che deve essere rivisto ed aggiornato poiché, come ha evidenziato il segretario Confsal “Oltre al capitale finanziario occorre il capitale umano: i giovani devono diventare un fattore di sviluppo acquisendo le competenze che servono al mercato del lavoro, soprattutto nei settori emergenti”.
Focus anche sull’equità retributiva. “Con due contratti innovativi abbiamo recentemente stabilito un minimo tabellare di 9 euro lordi orari in tutti i settori economici del manifatturiero e in tutti i settori del terziario, dimostrando che la minima dignità economica che deve derivare dal lavoro, cioè il cosiddetto salario minimo può essere stabilito con una contrattazione collettiva di qualità senza bisogno della legge”, ha osservato Margiotta.
“Dare dignità al lavoro significa anche dare dignità a quei lavoratori in difficoltà perché fragili o disabili. Fragilità e disabilità non sono la stessa cosa ma hanno in comune uno stato di difficoltà che la società, sorda e insensibile, trasforma in un vero e proprio handicap perché impedisce loro di superarlo. Ecco perché presenteremo un ‘Decalogo per la disabilità e la fragilità’ dal quale deve discendere un protocollo attuativo della normativa sulla disabilità nei luoghi di lavoro, al fine di eliminare ogni discriminazione”, ha aggiunto.
Margiotta ha poi colto l’occasione per ribadire l'impegno di Confsal per le pari opportunità: “La questione sindacale e culturale da affrontare è quella delle pari opportunità di progresso durante la vita lavorativa. La riduzione delle disuguaglianze di genere e la partecipazione delle donne ai ruoli decisionali porterebbe sicuramente benefici non solo in termini di equità ed eguaglianza ma anche di crescita economica e renderebbe l’Italia un Paese competitivo anche a misura di donna. Confsal è impegnata a promuovere modelli organizzativi innovativi che garantiscano a tutti opportunità di crescita e formazione, con orari di lavoro flessibili e l’introduzione di fringe benefit pensati per il benessere del lavoratore e delle lavoratrici”, ha sottolineato il segretario. Un pensiero, infine, al tema della pace: “In questo dilagare di scenari di guerra in tanti parti del mondo occorre ascoltare l’invito del Papa che a parlare non siano più le armi ma la diplomazia e i negoziati affinché si possa di nuovo ascoltare la parola Pace”, ha concluso.
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Confsal in piazza a Napoli per il lavoro, lo sviluppo, la...
Più dignità al lavoro, più salute e sicurezza, più equità retributiva sviluppo e occupazione. Questi i temi principali della 7ma edizione della Giornata del Lavoro Confsal che da Piazza del Plebiscito a Napoli, in collegamento con le piazze di tutte le regioni d’Italia, ha rivendicato con forza il valore, la dignità del lavoro pubblico e privato, ponendo in primo piano la questione della sicurezza. In un contesto complesso per l’ Italia, il lavoro rappresenta sempre più un valore da difendere ai tavoli istituzionali.
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1 maggio, Luzzi (Feder.Agri): “Tanti morti sul lavoro...
Il segretario generale della Feder.Agri ha commentato il dramma delle morti sul lavoro intervenendo alla 7ª giornata del lavoro di Confsal in corso in piazza del Plebiscito, a Napoli
"I morti sul lavoro non sono solo quei mille all’anno registrati dalle statistiche, ad esempio ce ne sono 500 che perdono la vita nel tragitto casa-lavoro e 60 membri delle forze ordine che ogni anno si suicidano per motivi di lavoro”. Così Alfonso Luzzi, segretario generale della Feder.Agri, ha commentato il dramma delle morti sul lavoro intervenendo alla 7ª giornata del lavoro di Confsal in corso in piazza del Plebiscito, a Napoli.
“Oltre ai morti ‘sul’ lavoro - ha precisato Luzzi - sono da conteggiare anche i morti ‘per’ lavoro, quei 7.000 all’anno deceduti per le conseguenze della propria attività lavorativa, poi ci sono le malattie professionali, le aggressioni sui luoghi di lavoro e anche questioni ancora non evidenti come i rischi dello smart working”.
“Sono numeri grossi, anche se in linea con quelli della maggior parte dei paesi europei, ma che ci spingono a fare qualcosa, come lo sta facendo Confsal con più risorse alla sicurezza e qualità alle proposte”, ha concluso il segretario di Feder.Agri.