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Cop28, nuova bozza: “Non uscita ma ‘transizione’ fuori dai fossili”
Il Global Stocktake adottato senza obiezioni. Sultan al-Jabe: "Pacchetto storico per accelerare l’azione sul clima"
La Cop28 ha approvato all'unanimità a Dubai il testo che chiede una "transizione" dai combustibili fossili. La bozza preparata dagli Emirati Arabi Uniti è stato adottata senza obiezioni. “Dal profondo del mio cuore, grazie - ha detto il presidente di Cop28 Sultan al-Jaber -Abbiamo percorso insieme una lunga strada in un breve lasso di tempo. Abbiamo lavorato molto duramente per garantire un futuro migliore alla nostra gente e al pianeta. Dovremmo essere orgogliosi dei nostri risultati storici. Il mio paese, gli Emirati Arabi Uniti, è orgoglioso del suo ruolo nell'aiutarvi ad andare avanti".
"Abbiamo presentato un solido piano d’azione per mantenere l’1,5°C a portata di mano - ha aggiunto Sultan al-Jaber parlando del Global Stocktake - È un piano equilibrato che affronta le emissioni ed è costruito su un terreno comune. Si tratta di un pacchetto storico per accelerare l’azione sul clima. Molti dicevano che ciò non poteva essere fatto. Per la prima volta, per ridurre il metano e le emissioni, nel nostro accordo finale è presente un testo sui combustibili fossili”.
"Siamo ciò che facciamo, non ciò che diciamo. Dobbiamo trasformare questo accordo in un'azione tangibile. Se ci uniamo, possiamo avere un profondo effetto su tutto il nostro futuro. L’inclusione ci ha fatto andare avanti nei giorni difficili. Tutti sono stati ascoltati, dai popoli indigeni ai giovani fino al Sud del mondo. Abbiamo riformulato il dibattito sui finanziamenti per il clima. Abbiamo integrato l’economia reale nella sfida climatica”.
Cosa c'è scritto nella nuova bozza
La proposta nella bozza ai Paesi è stata una "transizione" per abbandonare i combustibili fossili entro il 2050, dopo che più di cento Stati ne avevano chiesto l'eliminazione completa.
Il documento di 21 pagine prevede anche l’obiettivo di triplicare la capacità delle energie rinnovabili entro il 2030 e di raddoppiare il tasso di efficienza energetica durante questo periodo, sebbene i paesi del G20 si fossero già impegnati in questo. Nel testo si chiede inoltre di accelerare gli sforzi per ridurre progressivamente l’uso dell’energia prodotta dal carbone e di spostarsi verso sistemi energetici con emissioni nette pari a zero.
Le emissioni globali di biossido di carbonio, comprese le emissioni di metano, dovranno essere ridotto entro il 2030; dovranno essere eliminati gradualmente i sussidi ai combustibili fossili e dovrà essere accelerata la riduzione delle emissioni derivanti dal trasporto stradale.
Ue accoglie con favore il testo
“Accolgo con favore la conclusione positiva della Conferenza delle Nazioni Unite sul clima Cop28 e il primo bilancio globale dell’accordo di Parigi. È una buona notizia per il mondo intero che ora disponiamo di un accordo multilaterale per accelerare la riduzione delle emissioni verso lo zero netto entro il 2050, con azioni urgenti in questo decennio critico. Ciò include un accordo di tutte le parti per abbandonare i combustibili fossili. Abbiamo concordato di ridurre le emissioni globali del 43% entro il 2030, in linea con la migliore scienza disponibile, per mantenere la temperatura di 1,5 gradi Celsius a portata di mano. Ciò ci manterrà in linea con gli obiettivi dell’Accordo di Parigi e accelererà la transizione verso un’economia più pulita e più sana", ha dichiarato in un comunicato la presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen.
"Voglio ringraziare il nostro commissario per l’Azione per il clima Wopke Hoekstra e tutti i negoziatori della Commissione e degli Stati membri per i loro sforzi nelle ultime settimane - ha detto ancora la von der Leyen - La Cop28 è un perfetto esempio di cooperazione, coordinamento e leadership europea. Ed è anche una potente dimostrazione del valore del multilateralismo nell’affrontare le più grandi sfide del nostro pianeta. Sono lieta che gli obiettivi del Global Renewables and Energy Efficiency Pledge, che abbiamo presentato alla Cop, siano stati tradotti anche nei risultati del Global Stocktake. Il mondo si è impegnato a triplicare la capacità di energia rinnovabile e a raddoppiare il tasso di miglioramento dell’efficienza energetica entro il 2030. Ciò dà un forte slancio alla transizione dai combustibili fossili. È anche importante raggiungere un accordo per affrontare le emissioni di metano e altre emissioni diverse dalla CO2 entro questo decennio".
Pichetto: "Intesa bilanciata"
"L’intesa raggiunta a Dubai tiene conto di tutti gli aspetti più rilevanti dell’accordo di Parigi e delle istanze, profondamente diverse tra loro, dei vari Stati, che tuttavia riconoscono un terreno e un obiettivo comune, con la guida della scienza. Per questo, riteniamo il compromesso raggiunto come bilanciato e accettabile per questa fase storica, caratterizzata da forti tensioni internazionali che pesano sul processo di transizione. L'Italia, nella cornice dell'impegno europeo, è stata impegnata e determinata fino all'ultimo per il miglior risultato possibile". Così il ministro dell'Ambiente e della Sicurezza energetica, Gilberto Pichetto.
"Sulle fonti fossili abbiamo cercato un punto di caduta più ambizioso, ma nell'intesa c'è un chiaro messaggio di accelerazione verso il loro progressivo abbandono, riconoscendone il ruolo transitorio: abbiamo per la prima volta un linguaggio comune sulla fuoruscita dai combustibili fossili, per le emissioni zero nette al 2050. L'accordo sancisce la necessità di profonde e rapide riduzioni delle emissioni di gas serra, in un quadro di contestuale forte affermazione delle rinnovabili", ha aggiunto.
"Tra i tanti risultati apprezzabili - ha spiegato - vi è il riconoscimento di un ruolo chiave per il nucleare e l'idrogeno. Di particolare importanza anche l'evidenza che si è data alla necessità di ridurre le emissioni nei trasporti, con veicoli a zero e basse emissioni, nei quali rientrano anche i biocarburanti, grazie alla riconosciuta mediazione italiana nel coordinamento europeo".
Esteri
Israele-Hamas, negoziati sospesi fino a martedì
Al temine di una giornata di colloqui sulla tregua al Cairo, la delegazione del movimento consegna la sua risposta e torna a Doha per consultazioni interne. Ma Netanyahu avverte: "Non accettiamo diktat"
Sospesi fino a martedì i negoziati tra Israele e Hamas per una tregua a Gaza. Dopo una giornata di intensi negoziati, la delegazione di Hamas che era al Cairo per i colloqui ha consegnato la risposta del gruppo ai mediatori di Egitto e Qatar ed è partita alla volta di Doha per consultazioni interne al movimento.
La delegazione sarà nuovamente martedì nella capitale egiziana, riferisce il canale egiziano Al Qahera. A Doha anche il capo della Cia William Burns "per un incontro con il premier Mohammed Bin Abdul Rahman al-Thani" con l'obiettivo di parlare "dell'impegno per raggiungere un accordo sugli ostaggi a Gaza". Israele intanto blocca tutte le attività di Al Jazeera nel Paese.
Netanyahu: "Israele non accetterà richieste Hamas"
In una dichiarazione video il premier israeliano Benjamin Netanyahu ha ribadito che Israele "non accetterà richieste di Hamas il cui significato è la resa" e il ritiro delle truppe delle Idf dalla Striscia. "Israele non può accettarlo - ha detto -. Non siamo pronti ad accettare una situazione in cui i battaglioni di Hamas escono dai loro bunker, riprendono il controllo di Gaza, ricostruiscono la loro infrastruttura militare e tornano a minacciare i cittadini di Israele nelle comunità vicine, nelle città del sud, in tutte le zone del Paese". "Israele continuerà a combattere fino al raggiungimento di tutti i suoi obiettivi", ha quindi ribadito Netanyahu, accusando Hamas di "rimanere trincerato nelle sue posizioni", mentre Israele si dice ancora aperto a un accordo.
Ottant'anni dopo la fine dell'Olocausto, Israele affronta di nuovo un nemico "spietato e brutale" che cerca la sua distruzione, ha poi detto Netanyahu nel corso della cerimonia ufficiale di commemorazione di Yom Hashoah a Yad Vashem. L'attacco di Hamas del 7 ottobre "non è stato un Olocausto non per l'assenza di intenzione di annientarci, ma per mancanza di capacità", afferma il premier israeliano insistendo sul fatto che il gruppo terroristico palestinese aveva la "stessa intenzione"dei nazisti di spazzare via il popolo ebraico. "Gli assassini di Hamas sono guidati dallo stesso identico obiettivo", insiste, sottolineando che, a differenza dell'Olocausto, oggi Israele "ha la forza per difendersi". Israele "completerà l'eliminazione delle capacità di Hamas" e libererà gli ostaggi, promette Netanyahu.
Leader Hamas accusa Netanyahu: "Sta sabotando sforzi dei mediatori"
Dal canto suo il leader politico di Hamas, Ismail Haniyeh, ha accusato Netanyahu per il "proseguimento dell'aggressione e l'allargamento del conflitto, per il sabotaggio degli sforzi fatti tramite i mediatori e varie parti". Hamas vuole arrivare a un accordo per il cessate il fuoco che ponga fine all' "aggressione", garantisca il ritiro dei soldati israeliani dalla Striscia di Gaza e preveda uno scambio di prigionieri "serio", ha detto Haniyeh
Gallant: "Presto operazione a Rafah"
"Volevamo ottenere rapidamente il rilascio degli ostaggi fermando le nostre operazioni. Stiamo vedendo segnali preoccupanti secondo cui Hamas non intende raggiungere un accordo con noi". E "questo significa che l'operazione a Rafah inizierà nell'immediato futuro", ha detto il ministro israeliano della Difesa, Yoav Gallant, alle forze israeliane (Idf) a Gaza, come riporta il sito israeliano di notizie Ynet. Nelle scorse ore il segretario di Stato Usa, Antony Blinken, ha avvertito che i danni di un'operazione miliare israeliana a Rafah "andrebbero oltre l'accettabile" senza un piano per proteggere i civili palestinesi.
Media: Usa hanno bloccato una consegna di munizioni a Israele
La scorsa settimana l'Amministrazione Biden ha bloccato una spedizione a Israele di munizioni di fabbricazione Usa. Lo riporta Axios, che cita due funzionari israeliani, sottolineando come sia la prima volta dall'attacco del 7 ottobre in Israele e dall'avvio delle operazioni militari israeliane nella Striscia di Gaza che gli Usa fermano una fornitura di armi per i militari israeliani.
Israele 'spegne' al-Jazeera: "Canale che istiga, sarà chiuso"
Il ministro israeliano delle Comunicazioni, Shlomo Karhi, ha firmato le disposizioni per spegnere al-Jazeera in Israele subito dopo che il governo di Benjamin Netanyahu ha dato il via libera unanime allo stop delle attività della rete, in linea con una legge passata ad aprile dalla Knesset "Il governo da me guidato ha deciso all'unanimità: il canale di istigazione al-Jazeera sarà chiuso in Israele", ha scritto su X Netanyahu.
Dopo la decisione, c'è stato un blitz negli uffici di al-Jazeera a Gerusalemme Est e sarebbero state sequestrate attrezzature. Al-Jazeera ha denunciato come i fornitori di servizi via cavo e via satellite abbiano rimosso il canale. In una nota pubblicata su X, la tv del Qatar accusa: "Condanniamo e denunciamo questo atto criminale di Israele che viola il diritto umano di accesso all'informazione".
La decisione di Israele è una "violazione palese della libertà di stampa", una "rappresaglia" per il lavoro della rete. Parola di Hamas, che - riporta la stessa tv satellitare - chiede alle organizzazioni internazionali per la libertà di stampa e i diritti umani di "condannare" le mosse israeliane e "adottare misure punitive". In un comunicato diffuso su Telegram il gruppo afferma che la "chiusura di al-Jazeera è una misura repressiva e una rappresaglia per il ruolo professionale del canale nell'esporre i crimini e le violazioni dell'occupazione a Gaza e in Cisgiordania".
Razzi Hamas su Kerem Shalom, feriti
L'esercito israeliano ha annunciato la morte di tre soldati nell'attacco missilistico rivendicato da Hamas contro un campo vicino a Kerem Shalom, nel sud di Israele. E' quanto riferisce 'The Times of Israel'. I soldati uccisi sono il sergente maggiore Ruben Marc Mordechai Assouline, 19 del battaglione Shaked della brigata Givati, di Ra'anana; il sergente maggiore Ido Testa, 19 anni, del battaglione Shaked della brigata Givati, da Gerusalemme; il sergente maggiore Tal Shavit, 21 anni, del 931° battaglione della brigata Nahal, di Kfar Giladi.
Altri 11 soldati sono rimasti feriti nell'attacco missilistico, tra cui due soldati del 931° battaglione e un soldato del battaglione Shaked che sono in gravi condizioni. Hamas ha lanciato più di 10 razzi dall'area di Rafah nell'attacco.
Raffica di razzi dal Libano
Una raffica di razzi, più di 60, è stata lanciata dal Libano in direzione del nord di Israele, alcuni dei quali sono stati intercettati. Si tratta di uno degli attacchi più intensi dal Libano dall'inizio delle tensioni in Medio Oriente, al quale l'Idf ha risposto colpendo diversi siti appartenenti al gruppo libanese nel sud. Gli obiettivi, riferisce 'The Times of Israel', includevano edifici e altre infrastrutture nelle città di Markaba, Taybe, Kafr Kila e Odaisseh. Colpito anche un altro sito di Hezbollah a Mays al-Jabal, aggiunge Tsahal, l'esercito israeliano. Hezbollah ha annunciato in precedenza di aver lanciato i razzi in risposta all'attacco di Mays al-Jabal, che ha ucciso e ferito civili.
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Usa, nuovo attacco di Trump: “Amministrazione Biden...
I commenti dell'ex presidente nel corso di un evento a Mar-A-Lago in Florida
Nuovo attacco dell'ex presidente degli Stati Uniti, Donald Trump all'amministrazione del presidente degli Usa, Joe Biden. Nel corso di un evento a Mar-A-Lago in Florida con i donatori il candidato Repubblicano alla corsa per la Casa Bianca ha paragonato l'amministrazione Biden alla Gestapo. "Queste persone stanno gestendo un'amministrazione da Gestapo. Ed è l'unica cosa che hanno. Ed è l'unico modo per vincere, secondo loro", avrebbe detto Trump secondo quanto riferisce 'Nbc News' che cita un audio dell'incontro. I commenti dell'ex presidente, riferisce il canale statunitense, sono arrivati mentre parlava dei suoi problemi legali, attaccando i pubblici ministeri che si occupano dei suoi casi e lamentando le recenti incriminazioni in Arizona di molti dei suoi ex principali collaboratori.
"Una volta che sono stato incriminato, ho detto bene, ora i guanti devono essere tolti", ha aggiunto Trump sottolineando che Biden è "il peggior presidente nella storia del nostro Paese. È grossolanamente incompetente. E' il Manchurian candidate", ha spiegato Trump riferendosi al romando di Richard Condon del 1959.
Trump, inoltre, ha ammesso di essere rimasto sorpreso quando è stato incriminato. "Una volta che sono stato incriminato, ho detto: 'Santo cielo, sono appena stato incriminato", ha detto l'ex presidente degli Usa.
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Berlusconi a caccia con Putin: quando il leader russo...
Lo racconta Fabrizio Cicchitto al Corriere: "Cav restò turbato da gesto e vomitò dietro un albero"
Una battuta di caccia e un cuore strappato al capriolo. Non è passato inosservato il crudo racconto di caccia con protagonisti Silvio Berlusconi e Vladimir Putin, proposto oggi al Corriere della Sera da Fabrizio Cicchitto, ex capogruppo del Popolo della Libertà alla Camera.
Negli anni in cui era vicino al presidente russo, il Cav ospitò l'amico in Sardegna e nelle sue dimore. Poi fu Putin a invitare Berlusconi, accolto in una dacia in Russia, per una battuta di caccia. Una storia che risale a tanti anni fa, ai primi anni del duemila, e che lasciò, secondo il racconto di Cicchitto, alquanto contrariato lo stesso Berlusconi. "Putin mi ha detto 'Silvio, andiamo a caccia'. Ho pensato 'a caccia? Non ho mai toccato un fucile'. Ma lui insisteva e allora l'ho accompagnato -fu il racconto di Berlusconi riportato oggi da Cicchitto- . Quando siamo arrivati nel bosco mi ha dato un fucile e mi è venuta l’ansia. Mentre camminavamo nella neve, Putin ha visto due caprioli e mi ha fatto cenno di mirarne uno. 'Quello è il tuo. Spara'. Gli ho fatto capire che manco morto avrei sparato. Allora ha sparato lui a entrambi e li ha uccisi".
Seguì l'episodio che lasciò di stucco l'ex premier italiano. "Putin mi ha guardato soddisfatto e mi ha detto 'oggi ti offrirò un cibo straordinario'. È sceso giù dal pendio per andare verso gli animali, impugnando un coltello e ha squartato una bestia estraendogli il cuore. Poi si è fatto consegnare da un uomo della scorta un vassoio di legno, me lo ha dato e ci ha messo sopra quel pezzo di carne sanguinante e mi ha detto 'sarà un pasto eccezionale'. Mi è venuto un colpo. Mi sono nascosto dietro un albero e ho vomitato".