Lavoro
Le eccellenze marchigiane in vetrina a Milano ad Artigiano...
Le eccellenze marchigiane in vetrina a Milano ad Artigiano in fiera
La più grande manifestazione internazionale dedicata alla micro impresa diventa anche quest’anno il palcoscenico privilegiato per aziende e prodotti marchigiani
Le eccellenze delle Marche si mettono anche quest’anno in vetrina in Artigiano in Fiera, in programma dal 2 al 10 dicembre a Fiera Milano (Rho), tutti i giorni dalle 10.00 alle 22.30. La più grande manifestazione internazionale dedicata alla micro impresa diventa anche quest’anno il palcoscenico privilegiato per aziende e prodotti marchigiani. In particolare, sono 33 gli attori del territorio che, grazie al sostegno della Regione Marche Assessorato alle Attività produttive, si presenteranno per nove giorni alla kermesse milanese.
Presso il padiglione 3 il pubblico potrà scoprire alcuni dei prodotti tipici, a partire dal comparto agroalimentare (tartufi, pasta e birre artigianali, vini biologici e vino cotto, confetture e miele). Sulla ribalta ci saranno anche eccellenze artigiane del fashion grazie alla presenza di numerose aziende dei distretti manifatturieri famosi in tutto il mondo come la scarpa, il cappello e la pelletteria.
E ancora: regali originali anche presso nuovi espositori e storiche conferme che quest’anno hanno scelto di dare impulso al tema della sostenibilità, presentando nuovi prodotti naturali o ottenuto attraverso pratiche virtuose di riciclo e riuso. Immancabili le tipiche olive e i cremini all’Ascolana, il ciauscolo, i formaggi e i salumi tipici che troveranno 'casa' in uno dei 18 luoghi del gusto previsti in Artigiano in Fiera.
“Artigiano in Fiera - racconta il presidente di Ge.Fi. Gestione Fiere Spa, Antonio Intiglietta - è l’affermazione della grande capacità creativa, fortemente radicata in storie e territori, rispettosa dell’umanità e della natura. Con 2.550 artigiani, 600 dei quali nuovi, provenienti da 86 Paesi del mondo, il nostro evento si conferma la più grande rappresentazione di culture del mondo, nonché il vero palcoscenico dell’economia a dimensione umana. Quest’anno, in particolare, daremo particolare risalto a quei giovani artigiani che hanno scelto la strada di un mestiere meraviglioso e alle donne, la cui realizzazione imprenditoriale non è affatto scontata ancora oggi”.
“Il valore dell’artigianato per l’economia - sottolinea l’assessore allo Sviluppo Economico della Regione Marche, Andrea Maria Antonini - è indiscutibile, di più è fondamentale in una terra come le Marche, ricche di tradizioni artigiane che hanno dato vita ad imprese di livello internazionale. Vogliamo custodire questo valore come prezioso patrimonio, ma anche come veicolo di innovazione e ricerca che sempre nella nostra regione ha saputo coniugarsi alla tradizione e alla creatività. Valorizzare e promuovere il nostro artigianato come in questa importante vetrina equivale a promuovere il made in Italy e il made in Marche che da sempre ci proietta e ci fa conoscere nei mercati internazionali".
"Senza dimenticare - aggiunge - le difficoltà attuali, c’è il preciso impegno della Regione a proseguire un percorso di agevolazioni e sostegno alle imprese artigiane, ben consapevoli che l’artigianato costituisce un volano imprescindibile per l’economia dei territori che questa amministrazione regionale sta mettendo al centro di misure e azioni integrate e interdisciplinari. Da sempre il 'saper fare' marchigiano è sinonimo di qualità e siamo sicuri che anche in questa 27esima edizione di Artigiano in Fiera i visitatori e gli addetti ai lavori sapranno cogliere questa riconosciuta peculiarità nei prodotti delle 33 imprese presenti”.
Lavoro
Maggio, Confsal: “Più dignità, sicurezza, equità e...
"Presenteremo un ‘Decalogo per la disabilità e la fragilità"’
“È necessario varare un piano straordinario per la sicurezza sui luoghi lavoro affinché il lavoro sia un progetto di vita e non di morte. C’è bisogno di fare scelte coraggiose e dare attuazione alle proposte Confsal che compongono il decalogo della sicurezza per la prevenzione partecipata”. Così Angelo Raffaele Margiotta, segretario generale della Confsal-Confederazione Generale Sindacati Autonomi Lavoratori, in occasione della settima edizione della ‘Giornata del Lavoro’ che si è tenuta stamattina a Napoli.
Più dignità al lavoro, più salute e sicurezza, più equità retributiva e più sviluppo e occupazione i temi principali della manifestazione. “L’occupazione giovanile passa attraverso lo sviluppo del Mezzogiorno rendendo urgente un cambio di passo da parte delle amministrazioni dal punto di vista strutturale, procedurale e burocratico per attirare investimenti dal punto di vista sociale-legale”, ha ricordato Margiotta che ha aggiunto: “È necessario creare un fronte comune, affinché i nostri giovani non abbandonino i loro territori e anche le strade della legalità”.
Strettamente legato al tema dello sviluppo occupazionale è quello della formazione - e in particolare del sistema della formazione professionale - che deve essere rivisto ed aggiornato poiché, come ha evidenziato il segretario Confsal “Oltre al capitale finanziario occorre il capitale umano: i giovani devono diventare un fattore di sviluppo acquisendo le competenze che servono al mercato del lavoro, soprattutto nei settori emergenti”.
Focus anche sull’equità retributiva. “Con due contratti innovativi abbiamo recentemente stabilito un minimo tabellare di 9 euro lordi orari in tutti i settori economici del manifatturiero e in tutti i settori del terziario, dimostrando che la minima dignità economica che deve derivare dal lavoro, cioè il cosiddetto salario minimo può essere stabilito con una contrattazione collettiva di qualità senza bisogno della legge”, ha osservato Margiotta.
“Dare dignità al lavoro significa anche dare dignità a quei lavoratori in difficoltà perché fragili o disabili. Fragilità e disabilità non sono la stessa cosa ma hanno in comune uno stato di difficoltà che la società, sorda e insensibile, trasforma in un vero e proprio handicap perché impedisce loro di superarlo. Ecco perché presenteremo un ‘Decalogo per la disabilità e la fragilità’ dal quale deve discendere un protocollo attuativo della normativa sulla disabilità nei luoghi di lavoro, al fine di eliminare ogni discriminazione”, ha aggiunto.
Margiotta ha poi colto l’occasione per ribadire l'impegno di Confsal per le pari opportunità: “La questione sindacale e culturale da affrontare è quella delle pari opportunità di progresso durante la vita lavorativa. La riduzione delle disuguaglianze di genere e la partecipazione delle donne ai ruoli decisionali porterebbe sicuramente benefici non solo in termini di equità ed eguaglianza ma anche di crescita economica e renderebbe l’Italia un Paese competitivo anche a misura di donna. Confsal è impegnata a promuovere modelli organizzativi innovativi che garantiscano a tutti opportunità di crescita e formazione, con orari di lavoro flessibili e l’introduzione di fringe benefit pensati per il benessere del lavoratore e delle lavoratrici”, ha sottolineato il segretario. Un pensiero, infine, al tema della pace: “In questo dilagare di scenari di guerra in tanti parti del mondo occorre ascoltare l’invito del Papa che a parlare non siano più le armi ma la diplomazia e i negoziati affinché si possa di nuovo ascoltare la parola Pace”, ha concluso.
Lavoro
1 maggio, Margiotta (Confsal): “Occupazione,...
Così il segretario generale di Confsal aprendo la giornata del lavoro di Confsal in piazza del Plebiscito a Napoli
"Nel contesto attuale, aggravato dalle frequenti morti sul lavoro, dalla disparità retributiva e da una occupazione giovanile che fatica a decollare, il primo maggio assume un valore ancor più denso di significato”. Lo ha dichiarato il segretario generale di Confsal Angelo Raffaele Margiotta, aprendo la giornata del lavoro di Confsal in piazza del Plebiscito a Napoli.
"Da questa piazza e da tutte le piazze delle Regioni d’Italia - ha continuato Margiotta - rivendichiamo con forza il valore e la dignità del lavoro pubblico e privato ribadendo le priorità fondamentali: occupazione giovanile attraverso lo sviluppo del Mezzogiorno; equità retributiva, un piano straordinario per la sicurezza nei luoghi di lavoro".
Lavoro
Inps: Valeria Vittimberga direttore generale, al via nuovo...
La Dg sarà a capo di una macchina complessa, pilastro del welfare del Paese
Con la nomina di Valeria Vittimberga a direttore generale prende il via definitivamente il nuovo corso dell’Inps presieduto da Gabriele Fava. Valeria Vittimberga, già direttore centrale risorse strumentali e centrale acquisti, fonda le basi della sua azione manageriale su un solido curriculum di studi e su una lunga carriera nei ruoli dirigenziali. La Dg sarà a capo di una macchina complessa, pilastro del welfare del Paese, chiamata ad alimentare e sostenere una rete di protezione sociale fatta di più di 400 prestazioni erogate a 42milioni di cittadini-utenti. Questa nomina avviene in un momento importante, in una fase di ricambio generazionale dell'Istituto e di definizione di nuovi equilibri tra il centro e il territorio. E' quanto annuncia una nota dell'Inps.
“L’Inps è attivamente ingaggiato nell'attuazione del Pnrr ed è protagonista della digitalizzazione della Pa. In questo senso, tra gli indirizzi del mio mandato -ha affermato Valeria Vittimberga- ci saranno la trasparenza e il rigore morale come riferimento di una rinnovata azione amministrativa. Per ampliare ancor più il suo ruolo di presidio di legalità, l’Inps dovrà presentarsi come una casa di vetro, dove proprio la trasparenza nei confronti dei cittadini, degli stakeholder e dell’ecosistema comunicativo non deve essere solo uno slogan o un dettato normativo, ma una prassi interiorizzata”.
Commentando la nomina il presidente Gabriele Fava ha affermato: “La tempestività della decisione tra l’insediamento del nuovo Cda, la proposta del nome del nuovo Direttore generale e l'effettiva nomina rappresenta un segnale forte che vogliamo dare al Paese e di cui ringrazio il ministro Elvira Calderone e il Governo tutto. Ringrazio, inoltre, Antonio Pone (dg facente funzioni) e tutti i dirigenti e funzionari che con spirito di servizio hanno guidato questa delicata fase di passaggio. Con il nuovo assetto organizzativo prende il via quel progetto di Inps su cui il Parlamento mi ha dato fiducia e che ha l’obiettivo di supportare l'evoluzione del nostro sistema di welfare da difensivo a generativo, puntando sulla effettiva centralità delle persone, che sarà connotato da concretezza, efficienza e semplificazione su obiettivi definiti”.